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  corpo e sé (titolo provvisorio)

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corpo e sé (titolo provvisorio)
#1
Mi sento vacillare
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Da Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
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Originariamente postato da Timor (che ringrazio sentitamente)

Citazione:
Allora mi viene da domandarti cos'è per te il corpo?
Come vivi il tuo corpo?
Come vivi il tuo viso?
Se per caso il corpo è un idea, una credenza molto stabile della mente?

Per approfondimenti:
http://en.wikipedia.org/wiki/Philosophy_of_perception
http://en.wikipedia.org/wiki/Homunculus_fallacy
http://en.wikipedia.org/wiki/Mary%27s_room
http://en.wikipedia.org/wiki/Ryle%27s_regress

Ma tutto questo meriterebbe un thread a parte

Buon Risveglio


Ecco delle domande che vale la pena porre, secondo me. Esplicito subito due miei punti di partenza:
1) che fare le domande è più importante, e difficile, che trovare le risposte
2) che le uniche domande che vale la pena di fare sono quelle che provocano la necessità di porre altre domande

Cominciamo da come vivo il mio corpo. Intanto mi chiedo a chi è rivolta la domanda. Fosse rivolta al mio corpo, sarebbe stata: "come ti vivi?". Così com'è, parrebbe rivolta ad un'entità differente ed imprecisata. Ma poi leggo il link sull'homunculus fallacy e ne devo concludere che non era questo l'intento di Timor. Quindi la considero nel primo senso che le ho attribuito.
Per quel che posso dire di me, io equiparo sé e corpo. Detto in altri termini, non sono dualista. Non ritengo esistano un corpo ed una mente separati. Ti dirò che sono persino fortemente dubbioso circa l'esistenza di qualcosa che chiamiamo "mente", e che una serie di letture e di esperienze mi portano a pensare che la "mente" (qualunque cosa vogliamo intendere con questo termine) sia qualcosa che esiste "tra" le persone, non "nelle" persone.
Il mio corpo si definisce in un solo modo possibile: nell'azione. Non esiste azione che non sia agita da qualcuno. Non esiste corpo che non agisca. Il "pensiero" non è alternativo all'azione, ma ne è una forma. Per una controprova, si provi ad immaginare se stessi nell'atto di "non fare", e si scoprirà presto che è impossibile. Ci si può immaginare impegnati nell'essere seduti, sdraiati, fermi. Ma anche queste sono azioni.
Il mio corpo è il mio punto di partenza, perché qualunque cosa io percepisca è il mio corpo a percepirla, qualunque azione io compia, è il mio corpo a compierla. Io sono ili mio corpo, tutto, capelli, nervi, ossa, tendini, sangue, cervello, sistemi nervosi, sostanze chimiche...
Da questo parto per costruire relazioni con altri. A questo ritorno sempre, perché solo il mio corpo può percepire il risultato delle mie azioni sul mondo al di fuori di esso.

Come vivo il mio viso? Questa è una domanda ancora migliore. Per la maggior parte del tempo, non sono nemmeno consapevole di avere un viso. Occorrono variazioni nell'ambiente (interno o esterno che sia) per produrre una sensazione. Quindi, solitamente, divento consapevole del mio viso quando mi trovo a passare di fronte ad uno specchio, o quando un altro essere umano lo disegna, lo descrive, lo tocca. Posso persino toccarlo da me stesso, creando un curioso cortocircuito tra osservatore ed osservato, tra percipiente e percetto. Un cortocircuito fondamentale per la costruzione dell'identità. La pelle è il confine, il limite. Il tatto e la percezione del mio confine mi consente di immaginarmi come esistente, come essere separato dall'ambiente. Non è un caso che i bambini passino tanto tempo ad esplorare il proprio corpo.

alla terza rispondo no. Semmai è il contrario. La mia "mente" è un epifenomeno del mio corpo, il risultato di una serie di processi chimci, fisici, elettrici. Di interazioni tra apparati e livelli corporei, e tra questo corpo che scrive e l'ambiente che lo circonda (compresi altri corpi che in esso si trovano). Ma so che non esistono risposte definitive a questa domanda, che ne sottende molte altre, relative alla coscienza, alla filosofia della mente, all'esistenza o meno della volontà e della libertà.

Proviamo a cercare assieme le domande, se ti va...

Buona vita, e grazie

Guglielmo
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"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 31/8/2007 13:17
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Mi va sempre di affrontare insieme imprese improbe ed eroiche quali quelle di ampliare i concetti.
Un pò di domande le avevo poste nel thread sulla coscienza e l'uno, ma giustamente qui si entra in un ambito particolare.
L'impresa è improba perchè le parole sono menzogne (paradosso) e ogni teoria è un limite da superare.

Cmq il corpo in quanto parola o idea è l'espressione sonora o visuale di un concetto, quindi di un'astrazione, quindi di un'approssimazione rispetto al reale sperimentato(la mappa non è il territorio).
Anzi dirò di più la parola descrive una realtà che sembra stabile,concreta facendo credere veramente che esista la fuori qualcosa che corrisponda al corpo. Eppure quante mitologie si creano sulle parole.

Se questa parola non è utile, dobbiamo trovare (come il buon Cartesio) un punto d'ancoraggio indiscutibile, qualcosa di assiomatico e assolutamente soggettivo, qualcosa che dà significato alle parole, qualcosa che è stato definito come fenomenologia.
Questo punto d'ancoraggio per me è l'io osservatore (l'ho già distrutto definendolo), colui che vede le cose apparire, i fenomeni emergere dal noumeno in un apparente lungometraggio spazio-temporale.
E' il senso assiomatico dell'identità (che non significa personalità) di un percettore.
L'identità che ancora non pensa, che ancora non è mente, non è parola, che puramente percepisce e sente.
Cosa sente rispetto a sè stessa nella sua immediatezza? sensazioni pure e qui dovrei fermarmi perchè ogni altra parola ucciderebbe questa purezza.
Le idee e le menzogne vengono dopo, nell'atto di definire, limitare la pura Coscienza.

Il corpo non esiste. Come non esiste?
E' un'idea nella mente nel senso che sono state aggregate le sensazioni per produrre un apparente ordine dal caos, per definire, limitare l'io appercettore dandogli dei significati.
Il corpo è la fusione di sensazioni con i ricordi pregressi e con le aspettative future dell'azione.

L'io chiude le palpebre con un atto apparentemente magico, sente una sensazione provenire da un'indefinibile lontananza, gli hanno insegnato a chiamarla gamba. "Ah adesso la vedo la gamba con l'occhio della mente" ed è un puro schema mentale fatto di ricordi di visione quello che vede, senza nessuna correlazione con la sensazione pura.
"E questa sensazione fastidiosa, questa pressione (ogni sensazione fastidiosa appare come pressione, limite che preme) la chiamano prurito, so che devo annullarla". E con un altro atto magico muove parti del suo cosmo sensibile (chiamate mano-braccio-spalla) verso un'altra parte per grattare.
Avrebbe potuto fare altrimenti, spostare l'attenzione altrove ma così gli hanno insegnato; non è mica un bonzo capace di darsi fuoco in mezzo alla strada senza esprimere una smorfia di dolore, non è mica un soldato in mezzo alla battaglia che nemmeno si accorge che la sua gamba è stata dilaniata e continua a combattere.
Ma tanto non ci crederebbe nemmeno se lo vedesse soprattutto al bonzo.
Ad alcune cose ci si crede anche senza vederle, per esempio che possiedo un cervello, uno stomaco, un intestino; così mi hanno raccontato e così mi piace definirmi; troppe cose mi hanno raccontato per non crederci.
E quando credo, costruisco un mondo, un mondo di significati e un mondo di relazioni.
Un mondo di significati senza alcun senso dove come un minotauro mi perdo in un labirinto di parole che riflettono un'immagine che non è l'Io, non è la Coscienza.
Ma guardarlo in faccia nella sua crudezza, nella sua nudità fa paura perchè è vuoto, immobile, senza tempo. E' una singolarità.
I pensieri e le parole lo uccidono come le nuvole il sole, ma quanti bei giochi di luce che creano.
Ah se non ci fosse l'ombra!

Così è per me il rapporto fra sè e corpo
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

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Inviato il: 31/8/2007 16:11
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
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Grazie Nessuno e Timor per aver aperto questo forum molto interessante,è una domanda che non mi sono mai posta veramente,forse perchè considero il corpo "un'accessorio" e/o un mezzo per,a seconda dell'occorrenza.
Ho appreso anche il significato di una nuova parola "epifenomeno" e vi domando come si chiama chi non si riconosce nel suo corpo,nell'aspetto fisico che rimanda uno specchio o una foto anche se lo accetta di fatto ?
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 31/8/2007 23:48
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#4
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Citazione:
vi domando come si chiama chi non si riconosce nel suo corpo,nell'aspetto fisico che rimanda uno specchio o una foto anche se lo accetta di fatto ?


Fiammifero, (nessuno mi corregga se sbaglio ), si classificano due entità nosologiche (leggi malattie) riguardo al rapporto del sè con la propria corporeità.
La prima e più frequente è un'alterata percezione della propria immagine corporea ( definita dismorfismo) che non viene ben accettata dalla personalità, frequente nelle anoressiche, nelle pazienti che si sottopongono a inutili interventi di chirrugia estetica e anche nei culturisti.

http://en.wikipedia.org/wiki/Body_image

La seconda più insidiosa riguarda un fenomeno chiamato Depersonalizzazione, un fenomeno dissociativo (leggi psicotico) in cui il il soggetto perde rapporto con la propria identità.
Citazione da Wikipedia
Citazione:
Stato di depersonalizzazione: è una alterazione qualitativa ed è la perdita di quella continuità, identità, unità dell'Io, c'è la sensazione di estraneità del mondo esterno, il non riconoscimento della continuità del rapporto con il mondo esterno, un automatismo di pensiero che viene descritto come se fosse un'altra persona che ragiona, la sensazione dell'Io di non essere unico e in continuità di rapporto con il mondo esterno. Ci sono tre momenti di depersonalizzazione che riguardano l'Io e lo schema corporeo:

1. autopsichica, il paziente dice: Mi sento strano, come un automa, non mi sento più Io
2. somatopsichica, viene descritta come una sensazione di estraneità del corpo dall'Io: Il corpo non mi appartiene, è come se fosse di un altro, non sento le sensazioni. Oppure le sensazioni vengono sentite in un modo diverso, ossia si ha un disturbo percettivo della sensazione cenestesica, il paziente schizofrenico dice: Mi sento come se l'acqua scorresse sotto la mia pelle oppurte Sento il mio corpo diventare enorme, raggiunge il soffito, non riesco più a stare dentro la stanza, il mio braccio si allunga e riesce a toccare gli angoli della stanza.
3. allopsichica, quando è il mondo esterno che si deforma e il paziente dice: Vedo che le case si allungano, che non sono più raggiungibili oppure non riesco più a toccare gli oggetti perché scompaiono oppure Ciò che mi circonda mmi sembra strano, irreale, non vero


Molti mistici hanno vissuto esperienze di derealizzazione e di depersonalizzazione dal punto di vista della psichiatrica e pertanto definiti psicotici.

Citazione:
L'estasi mistica si può ottenere al termine di un procedimento di progressivo distacco sia dalla conoscenza sensibile sia da quella razionale, fino alla perdita dell'"io" nel "tutto", ma può essere anche raggiunta spontaneamente, improvvisamente e senza cause apparenti. .



La differenza, a mio avviso, fra "patologia" e "sanità" riguarda il grado di disagio psichico e ansia con il quale l'evento depersonalizzante viene vissuto e la facilità con il quale il soggetto riesce a reintegrare-distruggere la comune descrizione del mondo e della persona senza esserne rapito.

Questo non toglie che nella maggior parte dei casi i fenomeni dissociativi rappresentino degli attacchi psicotici altamente destruenti per la personalità.

http://it.wikipedia.org/wiki/Dissociazione_%28psicologia%29

Infatti sostanze stupefacenti, meditazione, ipnosi, traumi potrebbero scatenare queste risposte in maniera incontrollata in soggetti predisposti
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 1/9/2007 10:11
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#5
Sono certo di non sapere
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Da ROMA
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Grazie Timor,cominciavo a preoccuparmi mano mano che leggevo .
Evidentemente la mia è solo questione di miopia,non rientrando nelle due entità ,o c'è altro ancora ?
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 1/9/2007 19:10
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  •  Al2012
      Al2012
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#6
Dubito ormai di tutto
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Un saluto a tutti.

Alla domanda:

<<Se per caso il corpo è un idea, una credenza molto stabile della mente?>>

“nessuno” risponde:

<<alla terza rispondo no. Semmai è il contrario. La mia "mente" è un epifenomeno del mio corpo, il risultato di una serie di processi chimci, fisici, elettrici. Di interazioni tra apparati e livelli corporei, e tra questo corpo che scrive e l'ambiente che lo circonda (compresi altri corpi che in esso si trovano). Ma so che non esistono risposte definitive a questa domanda, che ne sottende molte altre, relative alla coscienza, alla filosofia della mente, all'esistenza o meno della volontà e della libertà.

Proviamo a cercare assieme le domande, se ti va...>>

Sono d’accordo con il pensiero di “nessuno” per quanto riguarda che non esistono risposte certe e definitive.
Per questo penso che l’atteggiamento migliore sia quello dell’apertura verso nuovi “paradigmi” che, se non sono la verità in assoluto, rendono più comprensibile quei fenomeni decodificati “paranormali”, la cui esistenza “onesta” è ignorata e disconosciuta dalla “scienza ufficiale” (quella dell’uomo biologico simile ad una macchina, scomponibile in pezzi o organi.)

Vedere la “mente” come epifenomeno del mio corpo o cervello, fenomeno chimico/elettrico/fisico, mi pare riduttivo, comunque limitato solo alla manifestazione fisica di un “qualcosa” che è “oltre” alla materia.

Mente intesa come strumento della coscienza.

A questo punto la domanda potrebbe essere:

E’ la coscienza un fenomeno dovuto alla complessità biologica raggiunta da un organismo vivente, che seguendo una evoluzione casuale in continua competizione con l’ambiente ed altri organismi viventi ?

Oppure è l’evoluzione della coscienza che “forgia” il corpo biologico in una evoluzione sincrona tra materia e spirito, finalizzata al raggiungimento di una coscienza sempre più consapevole ?

<<cito Karl Pribram (neurofisiologo presso la Stanford University)>>

<< Da ciò che non ha distinzione (sunyata in tibetano)...
il pensiero crea le cose affettando la realtà in piccoli pezzetti che può facilmente afferrare.
Così se stai pensando stai creando cose.
Il pensiero non fa un rapporto, distorce la realtà per creare cose...
Non è che il mondo delle apparenze sia falso; non è che non ci siano oggetti là fuori, ad un certo livello di realtà.
È che se penetrate in esso e guardate l'universo attraverso un sistema olografico, voi arriverete ad una realtà diversa.
E quest'altra realtà può spiegare cose che finora sono rimaste inspiegabili scientificamente:
i fenomeni paranormali, le sincronicità, l'apparente coincidenza degli eventi.

Volendo sintetizzare il mio pensiero:

COSCIENZA UNIVERSALE (SPIRITO) => MATERIA <=>COSCIENZA INDIVIDUALE => COSCIENZA UNIVERSALE

La materia è la realtà che una coscienza riesce a percepire, e maggiore è il livello raggiunto nella evoluzione della coscienza, maggiore sarà la complessità materiale ed energetica percepita, fino al punto in cui “l’essere è cosciente di se stesso” della sua corporeità biologica –energetica, (che io definirei “Ego”), ma è anche cosciente della propria coscienza (che io definirei “Io” )….
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 3/9/2007 0:01
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#7
Mi sento vacillare
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Al2012 ma sei uno sfacciato Antirealista o un più solo apparentemente tranquillo Fenomenalista ?

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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 3/9/2007 0:48
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  •  Al2012
      Al2012
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#8
Dubito ormai di tutto
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Ciao Timor.

Purtroppo il mio inglese è scarso.

Antirealista o Fenomenalista ……….

<<Cito vocabolario>>

<< fenomenismo (o fenomenaslismo) :
(filos.) ogni dottrina per la quale la realtà conoscibile è solo un insieme di fenomeni che il soggetto percepisce nel tempo e nello spazio.
(ontologico) quello, teorizzato dall’empirismo inglese del Seicento, che nega l’esistenza di qualsiasi realtà all’infuori dei fenomeni.
(gnoseologico) quello, sostenuto da I. Kant (1724-1804), che, pur limitando la conoscenza alla sfera fenomenica, riconosce l’esistenza di una realtà in sé detta “noumeno”.>>

<<Antirealista : nessun aiuto dal vocabolario.

Chi sono io? Uno che sa di non sapere, e cerca di comprendere qualcosa di più, in modo un po’ “naif”, con i miei difetti e le mie contraddizioni sto cercando il”sentiero con un cuore” certe volte penso di esserci, altre volte no.

In realtà non saprei come definirmi, anche perché non amo etichette, l’unico cartello verosimile potrebbe essere “scusate la confusione, lavori in corso” e non sono indicate le date di inizio e fine lavoro.

Ma probabilmente volendo parlare del rapporto tra materia e coscienza vado fuori tema.


Ciao

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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 4/9/2007 15:11
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  •  nessuno
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#9
Mi sento vacillare
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Da Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
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Citazione:
Al2012 ma sei uno sfacciato Antirealista o un più solo apparentemente tranquillo Fenomenalista ?


Chiedo scusa. Non voglio rispondere al posto di Al2012 (che saluto e ringrazio), ma è un'altra bella domanda.

Io credo di essere più Fenomenalista, in senso kantiano, che altro. Nei fatti, considero che esista una realtà esterna. Anche perché, pur se quel di cui possiamo avere esperienza sono solo fenomeni, alcuni di questi sono irreversibili (ad esempio, lanciarsi dal terzo piano).
La questione è che, essendo noi quelli che siamo, e il nostro apparato sensoriale quello che è, quella realtà non la potremo mai conoscere. Quindi, esistente o meno, importa poco.
Tuttavia, esiste - a mio parere - una differenza sostanziale tra il ritenere che le persone interpretino la realtà e ritenere che la creino.
Citazione:
E’ la coscienza un fenomeno dovuto alla complessità biologica raggiunta da un organismo vivente, che seguendo una evoluzione casuale in continua competizione con l’ambiente ed altri organismi viventi ?

Oppure è l’evoluzione della coscienza che “forgia” il corpo biologico in una evoluzione sincrona tra materia e spirito, finalizzata al raggiungimento di una coscienza sempre più consapevole ?


Sinceramente, credo più nella prima ipotesi. Anche perché sostenere una divisione tra "materia" e "spirito" riporta al dualismo. E il problema del dualismo è e resta sempre lo stesso: come può un ente immateriale agire sul piano materiale?

Citazione:
La materia è la realtà che una coscienza riesce a percepire, e maggiore è il livello raggiunto nella evoluzione della coscienza, maggiore sarà la complessità materiale ed energetica percepita, fino al punto in cui “l’essere è cosciente di se stesso” della sua corporeità biologica –energetica, (che io definirei “Ego”), ma è anche cosciente della propria coscienza (che io definirei “Io” )….


Curiosamente, su questo punto, invece,. sono del tutto d'accordo (vi sembro contraddittorio? Può essere... ma sono quello che sono )

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 6/9/2007 20:02
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#10
Ho qualche dubbio
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A mio parere qua si stà mettendo da parte e fraintendendo "Anima"...

Partendo dalla logica di Platone,ci viene detto che l'essere umano è il risultato di una triade che comprende ANIMA-MENTE-SPIRITO.
Tale concetto è espresso sia nella fisica atomica,che nella religione,ed in primis Vi spiego la basilarità di un semplice Atomo.

L’atomo è composto da tre elementi,che sono:
Elettrone (carica attiva),protone (primo costituente del nucleo),e neutrone (carica negativa con massa uguale al protone).

A questo punto già sappiamo che ogni singolo oggetto,come ogni nostra cellula,ha come base l’atomo,e che da tale atomo si possono creare le relative reazioni chimiche che formano poi le molecole e di conseguenza tutto ciò che ora “vediamo” e “viviamo”.

Ora poniamo la triade dell’atomo in relazione all’essere umano,col presupposto di aver capito che ogni elemento che ci circonda ha sia come base primitiva che evoluta la triade che ho espresso (E’ difficile spiegare in tre righe ciò che è difficile esprimere in libri).

Su tale presupposto mettiamo:

Elettrone = Anima
Protone = Mente/Cervello
Neutrone = Spirito/corpo

Nucleo = Essere umano o conclusione/espressione dei tre elementi.


La trilogia che ho espresso e che sto per approfondire,è in sé espressa nella religione Cristiana,la quale viene menzionata come principio e conclusione della preghiera.

Questo è solo un esempio:

Padre = Elettrone = Anima
Figlio = Protone = Mente/Cervello
Spirito Santo = Neutrone = Spirito/corpo

Amen = Nucleo = Essere umano o conclusione/espressione dei tre elementi.

Consiglio a chi vuole andare avanti con la lettura,di prendere carta e penna per poter schematizzare meglio ciò che esprimo.

Dunque iniziamo a rispondere alle domande di Timor:

Allora mi viene da domandarti cos'è per te il corpo?

Spirito Santo = Neutrone = Spirito/corpo

Come vivi il tuo corpo?
Come vivi il tuo viso?


TRAMITE - Figlio = Protone = Mente/Cervello

Se per caso il corpo è un idea, una credenza molto stabile della mente?

Il corpo o spirito,è il metodo che Anima adopera per “Vivere” sfruttando Mente/Cervello.

Sulla base di quanto espresso,considero il nucleo dell’atomo paragonabile all’essere umano,non solo per le congruenze schematiche,ma anche perché il concetto che lega l’elettrone al neutrone,deve per forza essere associate al protone che gestisce il rapporto tra le parti opposte.
Nell’esprimere il fatto che il protone (che in riferimento all’umano può essere paragonato alla mente),contiene sia la parte energetica che è in sé Anima (la scintilla che ci dà la sensazione di esistere),e sia la parte passiva sulla quale scarica le parti filtrate;
Si deduce che il Protone ha la massa uguale al neutrone,e di conseguenza,tale massa è definibile come materia che a questo punto prende forma,ed è dunque classificabile nel mondo materiale,in cui (A seguito di evoluzioni chimiche) viene definita come “Cervello”.

Il cervello o mente,è appunto canalizzatore tra energia pura e reazione canalizzata,tramite la rete neuronale.

Come risaputo,la rete neuronale è attiva grazie a due onde elettromagnetiche (ALFA e THETA), le cui frequenze sono misurabili,e le quali stesse convergono in un solo vettore che è quello che poi esprime il punto di vista individuale di un singolo individuo.

I neuroni ricevono in ingresso degli stimoli e li elaborano. L'elaborazione può essere anche molto sofisticata ma in un caso semplice si può pensare che i singoli ingressi vengano moltiplicati per un opportuno valore detto peso, il risultato delle moltiplicazioni viene sommato e se la somma supera una certa soglia il neurone si attiva attivando la sua uscita (punto di vista).
Il peso indica l'efficacia sinaptica della linea di ingresso e serve a quantificarne l'importanza, un ingresso molto importante avrà un peso elevato, mentre un ingresso poco utile all'elaborazione avrà un peso inferiore. Si può pensare che se due neuroni comunicano fra loro utilizzando maggiormente alcune connessioni,allora tali connessioni avranno un peso maggiore.
Tale peso è relativo ad una parte di “quantità” presa da una “quantità totale”,che a me piace definire come “quantum”.

Quindi da una parte c’è il Quantum fermo,dall’altra l’energia pura che viaggia oltre alla velocità della luce;ed in mezzo c’è il canalizzatore che crea tempo e spazio allo scopo di relazionare e far convivere questi due opposti.

Le mie conclusioni mettono alla base di qualunque cosa l’esistenza,
sia nel campo del “nulla” sia in quello del “quantum”,sia in quello dove sperimentiamo il tutto attingendo appunto dal nulla che può essere dalla parte dell’infinito temporale,e dal quantum che può essere dalla parte dell’infinito fisico ,e mettiamo quello che abbiamo preso sul “bad”,il punto in cui Anima ologramma il risultato grazie allo “spirito” che essendo una rappresentazione definibile come “materiale”,ci lega al “santo” che è il materiale che definiamo esterno a noi stessi,ma che è pur sempre materiale.

Una volta capito questo,lo studio diventa l’analisi del meccanismo che mi ha portato a rendermi conto del gioco,del perché nonostante il mio punto di vista,non sono libero di poter dimostrare con chiarezza la verità che conosco,ovvero dell’illusione canalizzata,la quale può essere soggetta ad essere modificata/alterata se si è in possesso della consapevolezza di ciò.
Siccome non ho più nulla da chiedermi su cosa siamo qua,inizio a chiedermi cosa o chi ha fatto il programma o l’illusorio disco sul quale gira la musica,e in quel momento rischio di non rendermi conto che sto facendo lo stesso ragionamento di prima,ma da un livello superiore,
rischiando cosi di ricominciare a mordermi la coda.

Per questo non bisogna chiedersi chi,quando chi si è.
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L'Apice della realtà è basato sull'inconsistenza di Essa.
- Davy-
Inviato il: 7/9/2007 22:23
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#11
Sono certo di non sapere
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C'è qualche cosa che non mi quadra quando si dice :
Citazione:
Tuttavia, esiste - a mio parere - una differenza sostanziale tra il ritenere che le persone interpretino la realtà e ritenere che la creino.

vale anche per il dolore fisico,per le malattie ?
Perchè se si afferma che Citazione:
La materia è la realtà che una coscienza riesce a percepire, e maggiore è il livello raggiunto nella evoluzione della coscienza, maggiore sarà la complessità materiale ed energetica percepita, fino al punto in cui “l’essere è cosciente di se stesso” della sua corporeità biologica –energetica, (che io definirei “Ego”), ma è anche cosciente della propria coscienza (che io definirei “Io” )….

le torture e gli scempi fisici e psicologici di un essere lobotomizzato o in coma non sortirebbero reazioni alcune ?
spiegatevi meglio per favore
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 8/9/2007 10:01
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#12
Mi sento vacillare
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Caro Davy puoi fare tutte le analogie che vuoi fra gli elementi della persona e qualsiasi altra struttura che tu possa riscontrare in natura. Infiinite sono le possibili correlazioni che puoi sentire vere nella tua mente, perchè tutto è intessuto e collegato attraverso te; anche se non è detto che da questo si possa sviluppare una manipolazione ambientale esterna come avviene nella scienza per come la conosci.
Le analogie sono dunque sterili o feconde? Una domanda che ha risposte a vari livelli di complessità.
Ma cosa ci dice l'analogia atomica con il sè e il corpo?
Ci dice qualcosa di più sul Sè?
Ti conosci di più adesso?
O è solo un ulteriore oggettivazione che fugge dal tuo centro?
Come vivi tu l'atomo?
Non ti sembra sia solo una parola nella tua testa, un'idea nella tua mente che non potrà mai definirti?
Il tuo sè-corpo è in quello spazio vuoto fra i pensieri e le parole

"Il Tao di cui si può parlare non è l'eterno Tao, il nome che si può pronunciare non è l'eterno nome"


x Guglielmo

Citazione:
Tuttavia, esiste - a mio parere - una differenza sostanziale tra il ritenere che le persone interpretino la realtà e ritenere che la creino.


Non ho capito questa differenza. Riesci a spiegarmela?
Si forse c'è un immenso ologramma ondulatorio esterno che la mia mente interpreta per creare la propria realtà.
Ops ho usato intepretare e creare nella stessa proposizione
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Inviato il: 8/9/2007 11:34
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#13
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Timor ha scritto:
Caro Davy puoi fare tutte le analogie che vuoi fra gli elementi della persona e qualsiasi altra struttura che tu possa riscontrare in natura. Infiinite sono le possibili correlazioni che puoi sentire vere nella tua mente, perchè tutto è intessuto e collegato attraverso te; anche se non è detto che da questo si possa sviluppare una manipolazione ambientale esterna come avviene nella scienza per come la conosci.


Ciao Timor,ti do ragione,ed il meccanismo che lega tutto è una magia straordinaria che usa la mente per esprimere il linguaggio dell'Anima.
Mente ed Anima non sono la stessa cosa anche se si appartengono.

Citazione:
Le analogie sono dunque sterili o feconde? Una domanda che ha risposte a vari livelli di complessità.


Le analogie sono feconde,in quanto vengono espresse creando le reazioni ed azioni che ne conseguono

Citazione:
Ma cosa ci dice l'analogia atomica con il sè e il corpo?


Ci dice che il corpo è una macchina perfetta che Anima usa per Vivere.

Citazione:
Ci dice qualcosa di più sul Sè?


Ci dice che non si è mente e corpo,
ma si è Anima-Mente-Corpo

Citazione:
Ti conosci di più adesso?


Certo,ora sò che non sono un sempice cervello che viene definito mente,ma sò che sono di più,in quanto cosciente della mia propria esistenza che comprende sia la coscienza pura,sia la conoscenza e consapevolezza di essa.Solitamente a questo punto ci si rende conto di avere un'Anima.

Citazione:
O è solo un ulteriore oggettivazione che fugge dal tuo centro?


Non è un'oggettivazione dal punto di vista dell'osservatore che a questo punto vede tutta l'esistenza in modo più ampio e sempre meno legato al charma,
ma nello stesso momento bisogna riconoscere che si ha tale punto di vista perchè lo si è conosciuto tramite l'osservazione atomina...anche se in modo condizionato ed impreciso...


Citazione:
Come vivi tu l'atomo?


Lo immagino e lo realizzo aprendo gli occhi.

Citazione:
Non ti sembra sia solo una parola nella tua testa, un'idea nella tua mente che non potrà mai definirti?


Di sicuro non posso essere definito solo basandomi sulle caratteristiche dell' atomo,altrimenti non avrei la parte animinica che può definire l'esistanzastessa dell'atomo,e di conseguenza non esisterebbe atomo in quanto paradusso rispetto alla provabilità 0.
La mente non può definirmi in quanto è solo un mezzo che mi conduce ad un obbiettivo.
L'Anima invece si definisce nell'atomico solo come osservatrice di una piccola parte ologrammata di sè stessa,ed usa la mente (che è per metà metà fisica,e per l'altra metà metafisica),per scrivere l'ologramma che la rappresenta nel piano sul quale proietta sia uomo e che charma..

Citazione:
Il tuo sè-corpo è in quello spazio vuoto fra i pensieri e le parole


Il mio corpo è nella zona atomica,la mia mente è in parte in questa zona ed in parte in quella metafisica,
ed Anima è tutta nella zona metafisica.
Le parole sono espresse nella zona atomica,e sono pensate nella zona antiatomica da Anima,la quale produce i pensieri ed usa e crea prima il cervello o mente come mezzo per creare e canalizzare la propria esistenza,la quale viene espressa tramite "corpo" nella zona atomica o fisica,chè è l'ultima creazione attuale di anima.
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- Davy-
Inviato il: 8/9/2007 19:45
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  •  Al2012
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#14
Dubito ormai di tutto
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X Fiammifero:

Penso di comprendere la tua perplessità e la tua domanda, che potrebbe essere espressa così:

Perché esiste il dolore, la sofferenza, l’ingiustizia della natura e quella della società umana ?

Sono queste “illusioni”? Questa realtà emerge a causa della mia coscienza, della coscienza collettiva ?

Questa è una domanda che continuo a farmi; “la risposta” non l’ho ancora trovata. Posso solo fare qualche ipotesi e considerazioni che sicuramente sono imperfette:

Collegare le ingiustizie sociali umane alla coscienza collettiva della specie è già più facile da comprendere.
Ricchezza, povertà, potere, sottomissione, fanno parte di una struttura culturale creata da un essere cosciente.
Anche determinate malattie (molte di più di quello che si crede), sono collegabili a fenomeni psichici, o a condizioni sociali: nutrizione scarsa o innaturale, scarsa igiene, acqua mal sana, cure sbagliate ecc. ecc.
Tutti questi fattori circoscritti alla esistenza della nostra specie “cosciente”, possono, in qualche modo, essere originati dalla nostra coscienza e dal sua capacità di relazione con se stessa e con le altre.

Si potrebbe anche dire che, in una dimensione “duale”, la percezione della sofferenza e della gioia, sono direttamente proporzionali alla coscienza che le percepisce.

Nel caso di deformazioni o anomalie fisiche o altro non collegabile alla sfera sociale, dare un risposta al “perché” non è facile…..

Qui il mio pensiero vacilla di più, la “visibilità è scarsa”, sono in mezzo alla nebbia.

Non so se tu hai una risposta o una ipotesi in merito ??

Il problema è determinare se sono le funzioni cerebrali a determinare la coscienza, oppure sono una causa della coscienza.

Ci sono diverse esperienze di pre-morte (NDE), dove pare evidente che la coscienza (o anima) si stacchi dal corpo solido

http://www.cidimu.it/home/art.asp?spec=psi&id=3195&nPag=1

tratto da:

http://www.webalice.it/cipidoc/index.htm

<< Essere Religiosi, Significa Essere Spiritualisti?>>

<<Un bel po' di gente crede che essere religiosi significa essere spiritualisti e viceversa.
Possono andare in chiesa regolarmente, ed avere una grande conoscenza e comprensione delle Sacre Scritture, e credere che questo vuole dire essere spiritualisti.
Possono persino trattar male la gente o addirittura vivere come il diavolo, ma poiché vanno in chiesa e conoscono le scritture, credono di essere spiritualisti.

Informazioni raccolte dai racconti di NDE mostrano che la spiritualità è molto diversa dall' essere religioso.

Forse la migliore via per distinguere la religione dalla spiritualità è dire che la religione è la formula esteriore per guidare la gente verso la forza spirituale interiore dell'amore e della compassione per gli altri.

In base a quanto ci viene riferito dalle persone che hanno avuta una NDE, lo scopo vero della nostra esistenza é quello di maturare una crescita spirituale.

Noi, più che esseri fisici, siamo esseri spirituali che si rivestono d'un corpo di carne, anche per i seguenti motivi:

* Completare una missione per conto di Dio.
*Qualificarci per raggiungere regni eterei più elevati.
*Mettere alla prova le idee che avevamo prima d'incarnarci per vedere se effettivamente siamo in grado di concretizzare tali ideali.
*Auto-realizzare noi stessi.

Inoltre, sentiamo il bisogno di riscoprire più alti livelli di sapere nel mondo fisico al fine di essere più che dei compagni di Dio, di ritrovare il Paradiso che é dentro di noi in modo da raggiungere lo scopo di evolverci in quegli Spiriti più Elevati che eravamo in precedenza, sia pur conservando la nostra individualità.

Tutto ciò al fine di rendere Dio più forte nel disseminare Amore -che é Dio stesso- di diffondere Luce in un mondo di tenebre e, ancor più importante, di giocare, amare, ridere come azioni fine a sè stesse, poiché questa é la via della santità.

L'Amore é Dio, ed amare gli altri e tutto ciò che esiste é la cosa realmente importante.
Ogni altra cosa, dal nostro benessere economico ai nostri personali successi, é totalmente irrilevante.

La cosa importante é amare la gente, la natura, gli animali e tutta la Creazione.

Che lo si capisca o no, l'Amore é quanto cerchiamo e di cui abbiamo assoluto bisogno per andare avanti.>>

Penso che questo sito meriti di essere “navigato” perché si posso trovare ottimi spunti di riflessione, anche nelle pagine che riguardano:

LA SCIENZA ED IL PARANORMALE

http://www.webalice.it/cipidoc/doc-nde.htm
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 9/9/2007 20:03
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#15
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Siccome non ho più nulla da chiedermi su cosa siamo qua,inizio a chiedermi cosa o chi ha fatto il programma o l’illusorio disco sul quale gira la musica,e in quel momento rischio di non rendermi conto che sto facendo lo stesso ragionamento di prima,ma da un livello superiore,
rischiando cosi di ricominciare a mordermi la coda.


Che poi e' il meccanismo di base su cui poggiano tutte le teorie a cui l'uomo non puo' darsi risposte definitive.
Anzi, il meccanismo viene interpretato come possibilita' unica di rispondersi e viene traslato su altri livelli con la stessa superficialita' schematica, non dovuta ad una sorta ottimizzazione concettuale ma, dovuta piuttosto, all'incapacita' di approfondimento inerente ai propri limiti naturali/conoscitivi.

Una fuga dall'inconcludenza per cercare rifugio nella superficiale efficacia di uno schema (o analogia) che sembra approfondire ma invece sfiora tangenzialmente la verita' (quando rarissimamente accade).

A volte preso da sconforto trovo questa Nostra caratteristica molto "patetica". .
A volte la trovo, anche, profondamente eccezionale.
Ed anche questo e' molto patetico... ...

(che buffo animaletto, l'uomo...)

mc
Inviato il: 10/9/2007 11:10
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#16
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Perché esiste il dolore, la sofferenza, l’ingiustizia della natura e quella della società umana ?

veramente io non me lo pongo il problema,so che esiste e che origina da una o più cause concrete e non certo quale " test di prova " per ammissione al Creatore
Il mio discordo è diverso,vorrei sapere se il dolore si sente a prescindere dalla coscienza della materia in quanto è stato affermato che Citazione:
La materia è la realtà che una coscienza riesce a percepire, e maggiore è il livello raggiunto nella evoluzione della coscienza, maggiore sarà la complessità materiale ed energetica percepita, fino al punto in cui “l’essere è cosciente di se stesso” della sua corporeità biologica –energetica, (che io definirei “Ego”), ma è anche cosciente della propria coscienza (che io definirei “Io” )….

perchè implicherebbe osservazioni riguardo l'eutanasia,l'accanimento terapeutico ed altro ancora.
In sostanza vorrei sapere tutte le osservazioni sopra fatte riguardano solo la componente psicologica o interessano e sono strettamente correlate alla fisicità,perchè se fosse così una gran fetta della popolazione ne sarebbe esclusa,tipo i neonati,i bambini ecc.
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 10/9/2007 15:16
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#17
Mi sento vacillare
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Standing ovation da parte mia per Fiammifero!

Citazione:
La materia è la realtà che una coscienza riesce a percepire, e maggiore è il livello raggiunto nella evoluzione della coscienza, maggiore sarà la complessità materiale ed energetica percepita, fino al punto in cui “l’essere è cosciente di se stesso” della sua corporeità biologica –energetica, (che io definirei “Ego”), ma è anche cosciente della propria coscienza (che io definirei “Io” )….


Col cavolo, direi io! La materia è anche fatta di cose che la nostra mente non riesce nemanco ad immaginare (e che pure ci sono).
Gli ultravioletti non li percepiamo. Ma ci scottano ugualmente.
Perlomeno se pensiamo ad una percezione nel senso di "coscienza di ciò che percepiamo", una buona fetta della realtà che abbiamo attorno non la percepiamo affatto. Reagiamo ad essa, semplicemente. E non c'è alcun bisogno di immaginarsi "anime", "entità" o fantomatici "livelli superiori". Basta il nostro corpo.
Citazione:
Il mio discordo è diverso,vorrei sapere se il dolore si sente a prescindere dalla coscienza della materia


A mio parere, per quel che ne so: no. Percepire il dolore significa essere coscienti. Una persona incosciente (ad esempio, sotto ipnosi, o in coma) non percepisce dolore. Un bambino sì. E' cosciente, anche se non consapevole. E un feto anche, probabilmente.

Buona vita

Guglielmo
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#18
Mi sento vacillare
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Citazione:
una buona fetta della realtà che abbiamo attorno non la percepiamo affatto. Reagiamo ad essa, semplicemente. E non c'è alcun bisogno di immaginarsi "anime", "entità" o fantomatici "livelli superiori". Basta il nostro corpo.


Ciò che non percepiamo esiste, ma per noi è solo un'idea, anche se immaginiamo che quelle idee possano interagire con noi. Ma che cosa interagisce con noi rimane indefinito e oscuro alla nostra mente.
O c'è l'esperienza o sono solo idee e parole nella mente.
Da questo punto di vista la parola corpo non ha alcun significato.
Anche perchè cos'è l'esperienza?
Nei sogni reagiamo all'indefinito così come nella veglia e troviamo che i nostri mondi interiori sono altrettanto vividi di quelli esteriori.
Stiamo allora solo immaginando o anche vivendo ed esperendo?
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#19
Sono certo di non sapere
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Citazione:

O c'è l'esperienza o sono solo idee e parole nella mente.

Stiamo allora solo immaginando o anche vivendo ed esperendo?

Perche' cercare una separazione???
Sono due "esperienze" diverse.
Due 'azioni sensoriali' in cui vengono coinvolti a seconda del tipo di "inputs" diversi sensi.
Se si tratta di una esperienza fisica o "solo" mentale...
L'utilita' sta' nell'archiviazione di queste informazioni e nel loro riutilizzo, indipendemente dalla loro modalita', e nelle circostanze in cui si sono esperite...

Il corpo e' importante solo quando viene coinvolto, ma non determinante...

mc
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#20
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Certo Mc sempre di qualcosa stiamo facendo esperienza.
Da una parte l'immaginazione della mente e delle parole, dall'altra l'impressione di eventi mutevoli attorno alla propria definita "corporeità".
Ma un evento corporeo non è mai solo fisico, essendo soggettivo è in primo luogo mentale. E' la mente (parola di per sè vuota) e la sua struttura che elabora/filtra gli input definiti fisici. E per fisico intendo una qualsiasi sollecitazione/pressione attraverso un'interfaccia fra sè e l'esterno.
Ma tutto ciò avviene anche nei sogni dove differenziamo un sè da un ambiente esterno (eppure questo ambiente esterno è dentro di noi).
Come si spiega ?
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#21
Mi sento vacillare
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Citazione:
Il corpo e' importante solo quando viene coinvolto, ma non determinante...


E sarei estremamente curioso di capire, mc, quando mai capita che il corpo non venga coinvolto...

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 11/9/2007 9:08
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#22
Ho qualche dubbio
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L'esperienza NDE,è stata la svolta della mia vita.
Una decina di anni fa rimasi in coma per una notte,ed è stato quello che ho vissuto in quella notte che mi ha portato ad avere un totale distacco da ogni religione o credenza e dal metodo ordinario con cui si vede questo tratto di esistenza.
La totalità (quantum) di cui si è parlato in questa discussione,non è immaginazione della mente,ma è il luogo indefinito in cui Anima è tutto.
Li non esiste nè la concezione del tempo,e neanche quella dello spazio.
L'essere umano non conosce alcun linguaggio che possa esprimere ciò con parole.
In base all'esperienza che ho avuto,posso affermare con certezza che il punto in cui siamo è limitatissimo,e che c'è uno stato di coscienza molto più ampio di quello che si può minimamente pensare,come esiste uno stato di conoscenza delle reazioni così infinito da rendere tutta la materia che compone la terra,simile ad una goccia d'acqua nel mare.

I poli di coscienza infinita e conoscenza infinita,vengono bilanciati dalla muticiplità delle menti;
le quali prendono una piccolissima parte di energia da un polo e dall'altro tramite MENTE che canalizza il tutto nell'illusione del carma ed essere vivente.

Per questo molti cercano il distacco Anima-Corpo,
perchè ogni persona che ha Anima conosce quell' essere/luogo astratto,
e cerca di tornarci perchè è la cosa più bella e meravigliosa che ESISTE.

Il problema è che là si è tuttuno e forse solitudine.
E forse è questo che ci ha dato la multiciplità che viviamo.
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- Davy-
Inviato il: 11/9/2007 22:31
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  •  fiammifero
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#23
Sono certo di non sapere
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Ciao davy,
interessante la tua esperienza,potresti parlarne con maggior dettagli?
Leggendo mi è parso di rivivere alcuni "istanti" del pre-rispeglio dall'anestesia totale e ricordo vivamente che avrei ammazzato volentieri il medico che mi svegliava perchè mi rifiondava sulla terra e sapevo cosa mi sarebbe aspettato.
Naturalmente non è la stessa cosa,come non credo lo sia l'effetto delle droghe (non ho mai provato) ma credo che quello stato di "ovattamento" sia dovuto a un minor funzionamento del nostro sistema nervoso ,che molto spesso non si tiene in considerazione e di cui conosciamo una minima parte delle sue potenzialità.
Ecco forse perchè non riesco a scindere il corpo dal sè,è un tutt'uno che a volte funziona di più sotto l'aspetto fisico altre sull'aspetto " mentale " (l'anima la ritengo una ragnatela di impulsi elettrici assemblati ed in fermento frenetico che a volte va in tilt per surriscaldamento ) e quando mi funziona di più quest'ultimo non trovo corrispondenza con l'aspetto esteriore forse perchè l'immagine del chiamato "sè " me ne rimanda un'altra.
non mi è chiaro,ci sto lavorando sopra,ma non ha niente a che vedere con la "vanità femminile" sia ben chiaro

Un po' contorto,forse Nessuno riesce a decifrarlo meglio
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Inviato il: 12/9/2007 0:02
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#24
Ho qualche dubbio
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Mi piacerebbe riuscire a descrivere,ma non ho la facoltà di poterlo fare.
Anima non ha il concetto di caldo/freddo,per Anima è la stessa cosa,e di conseguenza non può surriscaldare.
La mente invece,che è il canalizzatore del linguaggio di Anima,può "surriscaldare" in quanto è nel centro della scissione tra Ignoto e conosciuto,tra inconscio e conscio,tra coscenza e conoscenza,tra antimateria e materia; La mente è esattamente una ragnatela di impulsi elettrici assemblati ed in fermento frenetico che a volte va in tilt per surriscaldamento.
Dunque bisogna fare attenzione a non confondere Anima con Mente.

Il nostro corpo è mosso e circondato da impulsi elettrici,
questi impulsi vengono dati dal cervello/mente,
La mente prende delle informazioni da Anima non solo per esprimere il proprio corpo,ma anche per esprimere l'ambiente circostante.
L'immagine del tuo corpo non è un singolo punto su cui Anima si esprimere,se così fosse chi ce l'ha sarebbe su tutte le copertine a causa della sua estrema bellezza.Anima deve bilanciare l'intero pianeta e le infinite (solo da una parte) galassie,ed il multiplo ago della bilancia che tiene stabile le onde theta ed omega, è il tuo punto di vista come il mio,indipendentemente dall'aspetto fisico che si ha.
L'inconscio non distingue bello o brutto,
quello che lo distingue è il conscio,tramite il subconscio che è il punto in cui Anima si aggancia alla Vita.
Anima ha bisogno di equilibrio plurale,e non singolare.

Quando si viene anestitizzati o si abusa di sostanze stupefacenti,
può accadere che chi ha Anima si riconosce in tale situazione,in quanto non si è solo corpo e mente,e di conseguenza,solo in quel "buco" di momento si prende coscienza di ciò.
Il fatto è che questo ciò non rimane sempre impresso nei ricordi perchè nel momento in cui Anima rientra nel cervello,rientra con le impostazioni che si è data nel momento in cui si è nati...ed è per un fatto di autoprogrammazzione che non ci si ricorda nulla,ma appena se ne sente parlare "ci si ricorda" di qualcosa che non viene espresso in quanto indefinibile. E si rientra da questo distacco è per il semplice fatto che l'apice del distacco è il tuttuno....ed il tuttuno può essere solitudine.
Quando invece si staccano completamente i fili si torna Anima,e si ricrea il proprio percorso multiplo per continuare a giocare.
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Inviato il: 12/9/2007 1:10
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#25
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Citazione:
Dunque bisogna fare attenzione a non confondere Anima con Mente.

se nell'antichità si fosse conosciuto il funzionamento del sistema nervoso,la parola anima, ossia "vento" o soffio per i latini,quindi qualche cosa di incorporeo,avrebbe tale significato?
Non a caso certe terminologie hanno influenzato per millenni il concetto di schiavitù non riconoscendo all' "altro" la prerogativa divina ,in sostanza di questo si tratta in tutte le religioni e filosofie,là dove per divino si intende tutto quello che è sconosciuto dall'uomo e può essere manipolato a piacimento secondo il pensiero dominante.
Se fossero cose separate,l'anima come può esprimersi?
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Inviato il: 12/9/2007 10:16
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#26
Mi sento vacillare
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Citazione:
Il problema è che là si è tuttuno e forse solitudine.


Caro amico benvenuto .
Ho vissuto la tua stessa esperienza e da allora la realtà non è piu' stata la stessa. Poi magari per i diversi percorsi culturali che ciascuno di noi ha fatto tendiamo a interpretare con le parole ciò che è inesprimibile con punti di vista diversi e cercando di elaborare quale sia la strada piu corretta verso la sorgente.
Quanti livelli fuori dal corpo: unità con le altre anime come infiniti petali di un loto che si schiude, dualità estrema d'amore col Dio-Sè, infine la perfezione assoluta dell'Uno ma anche il senso della sua unicità/solitudine.
Ammetto che a quella solitudine non ho resistito e l'ho scongiurato di farmi tornare ad essere una piccola scimmia su un ignoto pianeta.
Ma lì torneremo tutti e se sapremo diventare come ascensori riusciremo a tollerare quell'unicità piena di amore e portarla a tutte le infinite espressioni dell'Uno.
Grazie ancora fratello per la tua testimonianza

Buon Risveglio

Scusate l'OT
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#27
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Grazie a te Caro Timor,
è per me una grande cosa sapere che anche tu hai Vissuto quel luogo,
ed è per lo stesso motivo che sono tornato...
Ora sono in un momento di stallo,nel quale devo decidere se continuare la fantomatica esperienza,in quanto c'è chi vorrebbe catturare Anima...
Qua si và OT e mi fermo.

Ciao Carissima ed Ammirata Fiammifero;

se nell'antichità si fosse conosciuto il funzionamento del sistema nervoso,la parola anima, ossia "vento" o soffio per i latini,quindi qualche cosa di incorporeo,avrebbe tale significato?
Non a caso certe terminologie hanno influenzato per millenni il concetto di schiavitù non riconoscendo all' "altro" la prerogativa divina ,in sostanza di questo si tratta in tutte le religioni e filosofie,là dove per divino si intende tutto quello che è sconosciuto dall'uomo e può essere manipolato a piacimento secondo il pensiero dominante.
Se fossero cose separate,l'anima come può esprimersi?


Non sono cose separate,ma sono una parte del tuttuno ed Anima.
Se una sola delle parti non esistesse in certi individui,non esisterebbe questo.

Nell'antichità questi concetti erano molto più conosciuti di ora;
una volta esistevano due grandi civiltà che sono Atlantide e Lemuria,le quali erano strutturate su tali conoscenze.

La Parola "ANIMA" è la base sulla quale si costruisce il contorno e l'interno,dunque sia "vento" che "soffio" sono parole che vennero poste per confondere il concetto di Anima con quello di mente.
Il respiro proprio e quello del vento,sono punti fondamentali che legano Anima a Corpo e Spirito.
Dunque sono parte di Mente e solo in parte di Anima,in quanto sia il soffio che il vento sono un punto di contatto tra conscio ed inconscio.
Anima ha sempre cercato di mantenere stabile l'equilibrio che ha creato a causa di solitudine,ed Anima comprende anche il corpo perchè il corpo è preso dal quantum che è l'opposto creato da Anima per essere tale.
Il concetto "divino" è stato posto da chi capì il sistema,trovando così l'opportunità di soggiogare a piacimento il proprio creatore che non poteva e voleva pensare che una sua creazione si ribellasse fino a schiavizzarla.Questi "ribelli" che ora governano il globo,non sono parte completa di Anima,ma semplici creazioni che Anima ha involontariamente lasciato che si sviluppassero nel carma.

Ora Anima si è svegliata e si sveglia ogni giorno nella sua multiplicità.
Questi individui che si ritengono "superiori" devono stare attenti a quel che stanno cercando di fare,perchè li possiamo spegnere quando vogliamo.
Ci sono Professori che ho Stimato,che ora con giochi psicologici cercano di porre il Lux in un punto sbagliato della propria concezione..ovvero al senz'Anima...
Non fatevi ingannare.
Scusate di nuovo l'OT.
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L'Apice della realtà è basato sull'inconsistenza di Essa.
- Davy-
Inviato il: 12/9/2007 20:27
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  •  gandalf
      gandalf
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#28
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/2/2006
Da TERRA DI MEZZO
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Io credo che noi si sia troppo abituati a identificarci con il nostro corpo: il dolore, le cicatrici, i ricordi, le sensazioni fisiche sono i segni che il tempo incide sulla nostra carne e le marchia indelebilmente. Se il mio corpo soffre io soffro, se il mio corpo muore io muoio, ma è davvero così? Ne siamo così certi?

Dall’Illuminismo in poi, come giusta reazione a tempi in cui si bruciavano le streghe, abbiamo eletto la ragione e la scienza a nostra unica guida e il metodo scientifico come l’unico in grado di esplorare la nostra realtà e disegnarla. A parte alcuni paradossi presenti nel modo in cui le scienze dipingono la nostra realtà credo che pensare che solo ciò che è reale e tangibile possa essere considerato vero sia una forte limitazione che non ci consente di comprendere appieno la nostra realtà…

Dov’è Timor? Dov'è Davy? Dov'è Fiammifero?
Dove sono i tuoi pensieri, dov’è la tua coscienza? Nel cervello? Nel cuore? O c’è un qualcosa che di noi travalica il piano fisico e ci pone in una dimensione che non è accessibile ai nostri sensi e alla nostra ragione?

Perché (abbandonando per un attimo i ricordi) io mi sento lo stesso bambino che stava seduto sulle ginocchia di mio nonno ad ascoltare i suoi racconti sulla guerra? Perché mi sento lo stesso sbarbato che giocava a nascondino in campagna, che si arrampicava sugli alberi, nonostante io sia cresciuto, abbia figli, nonostante io abbia percepito il tempo trascorrere sulla mia pelle??

Io non mi sento crescere, al limite mi vedo crescere: io mi sento lo stesso di quando mio nonno mi chiamava al telefono per raccontarmi una favola… Il mio corpo è cresciuto, i miei ricordi, il mio essere fisico è passato attraverso il tempo e vi transita anche ora ma la mia “essenza”, il mio Sé direbbero in India, è sempre quello, immutabile e immutato…… Ed è per questo che soffriamo con la morte delle persone care: perché crediamo di avere solo una via per accedere all’altro: la via del corpo, la via del tempo, la via dei sensi e quando il corpo si spegne non abbiamo più strumenti per comunicare, interagire, avere un contatto…

Ma io SO’ che mio nonno non era quel corpo alla fine affranto e piagato dal tempo, io so che mio nonno non era quell’odore di acqua di colonia, io so che mio nonno non era quella voce pastosa e carezzevole…. Mio nonno era (o meglio è) quell’”energia” che i scaldava il cuore, quell’amore che mi trascinava a se senza condizioni……


Io credo che esista un tempo per il nostro corpo, nel quale siamo immersi, nel quale soffriamo, amiamo, moriamo, ma noi non siamo il nostro corpo, noi siamo energia, pensiero, coscienza e questa non si distrugge, si trasforma…

Come dice il Nobel Carlo Rubbia, il 98 per cento della nostra massa è costituita da Biofotoni e i fotoni in talune condizioni
SONO SENZA TEMPO.....

Mi ha molto stupito leggere alcuni libri sulle esperienze di premorte, ancora di più sapere che tra di voi alcuni ne hanno vissute:
in ogni esperienza descritta in questi libri ( parlano di persone che sono state clinicamente vicine alla morte, a volte anche dichiarate tali ma che da essa sono tornate) a prescindere dalle credenze, dalla cultura, dalla religione e dalla nazionalità di chi ha vissuto tale esperienza vi sonop alcuni passaggi che sono presenti SEMPRE:

vedere il proprio corpo dall’alto, dal di fuori

rivedere in un attimo la propria vita

vedere una luce che tutti definiscono di una bellezza indescrivibile e con la quale tutti sentono il bisogno di unirsi…



Ecco io credo che la nostra essenza sia parte di quella luce e che ad essa apparteniamo anche ora e che essa travalica in nostro IO cosciente e ci comprende e ci unisce tutti in un’altra dimensione a noi fisicamente inaccessibile…. Solo modificando il nostro stato di coscienza possiamo accedere a una scintilla di tale luce……

Possono sembrare discorsi deliranti e misticheggianti ma credo che un fondo di verità lo contengano…..

Le scienze hanno sempre difficoltà quando incontrano concetti come zero o infinito e la matematica, che ne rappresenta il substrato, più di tutte…. I modelli scientifici sono appunto modelli e quindi semplificazioni (per quanto sofisticate) della realtà che ci circonda…. E la coscienza non potrà mai spiegare se stessa così come la parola ROSA o qualsiasi altra parola ad essa collegata, non può riprodurne la bellezza e il profumo…



Pensa che vi sono esperimenti in cui si è DIMOSTRATO che noi diventiamo coscienti di un fatto 150 millisecondi dopo che abbiamo ad esso reagito….

(http://www.internetbookshop.it/code/9788860300850/LIBET-BENJAMIN/MIND-TIME-FATTORE-TEMPORALE-NELLA-COSCIENZA.html )



Che cosa significa ciò? Che siamo delle macchine? Che abbiamo il dono di una “supercoscienza” che agisce al di là del nostro IO consapevole facendoci reagire a cose di cui non siamo ancora coscienti? Sono domande enormi a cui non potremo MAI dare risposte definitive: la coscienza non può studiare e dimostrare se stessa se non in modo “incosciente”……


Un abbraccio sincero a Davy e Timor...

Alla vostra fratelli
_________________
Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
Inviato il: 12/9/2007 22:06
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Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#29
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
Da
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Gandalf Grazie, dal Cuore che hai fatto vibrare

NAMASTE'
_________________
"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 12/9/2007 22:31
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: corpo e sé (titolo provvisorio)
#30
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Citazione:
Dunque sono parte di Mente e solo in parte di Anima,in quanto sia il soffio che il vento sono un punto di contatto tra conscio ed inconscio.


io credo che l'inconscio non è altro che l'elaborato della mente messo nel dimenticatoio (per esigenze di spazio visto che immagazzini miliardi e miliardi di imput ogni giorno) e che emerge al momento opportuno sotto forma di lapsus,di sogni,di malesseri ecc.
Siamo talmente condizionati dall'uso della parola anima che la proposiamo ad ogni occasione,dando per scontato che gli antichi sapessero quello che dicevano,ma per me è dimostrabile che non lo sia anche alla luce delle nuove scoperte in campo medico e scentifico.
Certo è più poetico parlare di anima anzichè di sinapsi, di spiritualità anzichè di capire il perchè delle emozioni,ma sono fermamente convinta che l' Anima non è altro che il frutto della mente,infatti come le menti sono differenti così troviamo "anime" differenti perchè ognuno di noi ha un suo vissuto diverso.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 12/9/2007 22:33
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