Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Scienze Economiche
  moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
  •  Ashoka
      Ashoka
moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
Offline
MI SCUSO GIA’ DA ORA PER LA LUNGHEZZA DEL POST

Apro questo post, anche in maniera un po’ egoista, in seguito alla lettura, parziale, di un libro pubblicato da un collega di un mio amico (oddio che frase contorta).. sulla storia della moneta.

La moneta. Storia di un’istituzione mancata. Luca Fantacci

Dal momento che vi sono degli elementi interessanti sul come si e’ potuti arrivare alla situazione attuale, volevo commentarne le linee essenziali in modo da avere dei commenti informati da quelli di voi che conoscono la materia meglio di me.

Ma veniamo al punto e innanzitutto diamo una collocazione temporale: tardo medioevo, inizio storia moderna 1200 – 1600.

Carlo Magno aveva cercato di uniformare la moneta nel suo vasto impero introducendo il denaro, una moneta ricavata coniandone 240 a partire da 1 libbra di argento con titolo di 950/1000. Questa moneta valeva circa 1 dodicesimo del vecchio soldo romano (che circolava ancora) ed ovviamente 12 soldi equivalevano ad una libbra (o lira). Da notare che queste 2 monete (soldo e lira) NON venivano coniate ed avevano una funzione di “conto”.


Con la frammentazione dell’impero ed anche delle zecche (da imperiali a comunali o vescovili) il denaro perde via via la sua quantita’ di argento e si indebolisce (indebolimento: mutazione della quantita’ di metallo nella moneta tenendone fisso il valore nominale), soldo e lira non vengono coniati ma rimangono come moneta “immaginaria” e unita’ di conto.

Cinque secoli piu’ tardi, anche sulla spinta della rifioritura dei commerci internazionali, iniziano a venire battuti anche soldi e lire, a livello locale e si instaura un regime di “doppia moneta” (la sto facendo molto semplice).

Vi e’ una moneta cosiddetta “piccola” coniata in metallo poco pregiato, che serve per il commercio locale, il cui valore nominale e’ fissato dall’autorita’ del principe (res principis) mentre il contenuto metallico (pregiato) tende, nei secoli, a diminuire.

Vi e’ un’altro tipo di moneta, cosiddetta “grossa”, che vanta titolo metallico superiore ai 500 millesimi, che tende a mantenere invariata, nei secoli, il suo contenuto metallico e che viene utilizzata soprattutto per i commerci internazionali.

Vi e’ poi un’altro fenomeno, “le mutazioni”, criticato da gran parte degli economisti che proporranno il gold standard, che puo’ essere facilmente illustrato con un piccolo grafico (lo preparo e lo metto su spread-it se serve)

Mettiamo sull’asse delle ordinate la scala di conto derivata dalla moneta “immaginaria” (denaro/soldo/lira) di origine carolingia e sulle ascisse invece il contenuto di metallo pregiato (Argento). (ora i dati che daro’ sono puramente indicativi)

Supponiamo che alla partenza il denaro luogocomunese (moneta piccola) abbia contenuto metallico di 1 grammo d’argento ed il soldo luogocomunese (moneta grossa) di 12. Sul grafico li possiamo sistemare agevolmente nei punti (1,1) e (12,12).

Ora supponiamo che il principe Mazzucco decida di indebolire il denaro dimezzandone il contenuto di argento. Il valore nominale rimarra’ identico (rispetto alla moneta immaginaria) ma nel grafico il punto si spostera’ a sx (0.5 , 1 ) in quanto il contenuto di argento si e’ dimezzato.

Contemporaneamente, per mantenere la parita’ metallica di moneta, il soldo (che continuava ad avere i suoi 12 grammi di argento) subiva un’altra mutazione ( chiamata alzamento per cui mutava il suo valore nominale (rispetto all’unita’ di conto della “moneta immaginaria”) da 12 a 24 denari mantenendo la stessa quantita' di metallo

I due punti nella nuova situazione sono quindi: (0.5,1) x il denaro e (12, 24) per il soldo.

Questo sistema ha permesso che le monete cosiddette “grosse” si stabilizzassero come contenuto di argento/oro e venissero usate nei commerci internazionali mentre per x quello locale venisse utilizzata una moneta puramente “fiduciaria” (imposta dal principe) dal valore metallico intrinseco pressoché nullo ma che ben funzionava come unita’ di conto.

Questa lunga premessa perche’?

Perche’ ad un certo momento della storia (XVIII° secolo) vi sono state fortissime pressioni a livello mondiale x stabilire una parita’ metallica x tutte le monete (prima doppio standard argenteo/aureo, poi solo aureo) in modo da avere una moneta che fosse metallo ed un metallo che fosse moneta, invariante nella sua parita’ (1 lira = 1 libbra d’argento e viceversa). Questo per evitare l’odiosa pratica del signoraggio da parte dei principi e garantire uno standard che valesse universalmente.

Un’aspetto indiretto tutt’altro che irrilevante, e qui vengo finalmente al punto, e’ che se la moneta vale quanto l’oro (o l’argento) che la costituisce non serve la garanzia del principe per coniarla, e’ anzi una spesa aggiuntiva (non si tiene conto del lavoro x coniarla), quindi, diventa conveniente e perfettamente accettabile affidare la coniatura di monete a privati (banche).

L’oro di metallo diventa oro di carta, l’oro da convertire non c’e’ + e ci troviamo con una moneta totalmente fiduciaria, nelle mani dei privati che reintroducono dalla finestra cio’ che era stato allontanato dalla porta.

La mia domanda quindi e’: va ricercato in quel periodo, nei pensieri e nelle azioni di coloro che auspicarono con tanto vigore lo standard aureo (penso a Locke e Newton tra gli altri) , il peccato originale che ci ha portati alla situazione monetaria attuale? O i nostri amici di sempre sono stati lesti e furbi nel notare l’opportunita’ che si offriva loro e sfruttarla nel migliore (x loro) dei modi?

A voi i commenti e scusate la lunghezza

Ashoka
Inviato il: 16/12/2005 23:37
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
Ciao Ashoka

tema più che interessante.

va ricercato in quel periodo, nei pensieri e nelle azioni di coloro che auspicarono con tanto vigore lo standard aureo (penso a Locke e Newton tra gli altri) , il peccato originale che ci ha portati alla situazione monetaria attuale?

Da quello che ho capito io finora (sono ancora in fase di studio), vi furono tre momenti principali nella storia del denaro che ne hanno caratterizzato l'evoluzione.

In sé l’uso di monete o di sale o di qualsiasi altra materia riconosciuta da un patto comune quale “moneta di scambio”, non rappresenta altro che una convenzione, e il denaro altro non dovrebbe essere che uno strumento che facilita gli scambi (ovvio).

La prima grande truffa fu il regime di doppia moneta che tu descrivi: una moneta forte che deve il suo “valore” al materiale da cui è ricavata e una moneta debole il cui valore “nominale” è deciso dal sovrano.

Questo sistema portava ovviamente a svantaggiare le classi più deboli, che usavano esclusivamente la moneta “debole”, vedevano diminuire il valore del proprio denaro ed erano gravemente penalizzati dall’inflazione.
Da ricordare inoltre che era prassi nel basso medioevo da parte dei sovrani il limare queste monete deboli per ricavarne dalle schegge fuse delle altre, col risultato di comprometterne la qualità e creare ulteriore inflazione.

Il secondo momento compromettente fu l’introduzione delle “note di banco”, destinate a dare origine alle attuali banconote.

Accadde quando i primi banchieri, spesso orafi, che avevano il compito di custodire le monete dei mercanti in viaggio e di rilasciare delle note con cui essi avrebbero potuto in altre città recuperare la somma, si resero conto che potevano anche prestare del denaro sotto forma di “assegni” senza che il denaro in moneta esistesse materialmente.

In questa fase il denaro diventa “etereo”.

Finché infatti il denaro aveva un riscontro fisico, la moneta, la sua circolazione era automaticamente regolata.
Diventando il denaro foglio di carta senza alcun riscontro, inventato e creato dal nulla, si mettono in moto quei meccanismi che porteranno alle grandi crisi delle banche nel XVIII e XIX secolo.

La questione è semplice.
Se sono un banchiere e ho 1.000 monete in banca, ne posso prestare 400 a Galeazzo e 200 a Lorenzo, facendo attenzione a tenere in cassa una somma adeguata per il funzionamento della mia attività.

Ma se ho 1.000 monete e ne presto 5.000 a Goffredo, 7.500 a Manfredo e 8.000 a Leon Battista sotto forma di pezzetti di carta confidando sul fatto che non verranno mai insieme a chiedermi il loro oro contemporaneamente, commetto una truffa.

Loro crederanno che dietro a quei pezzi di carta con su scritto “vale 5.000 monete d’oro” io abbia in banca effettivamente quelle monete, ma così non è.

Questa è la truffa madre nella storia del denaro, e quelle volte che presi dal panico è capitato che Manfredo, Lorenzo e Leon Battista sono accorsi in banca con i foglietti di carta pretendendo che fossero cambiati in monete, che non esistevano, è successo il patatrac.

Il terzo capitolo è recente e data 1971.

Con l’abolizione del Golden standard attuata da Nixon il denaro stampato dalle banche centrali non aveva più nessun vincolo, così dal nulla veniva creato del denaro senza alcun limite se non la “discrezione” dei banchieri centrali, conducendoci alla bancarotta attuale.

Mi sono dilungato anch’io, ma per tornare alla tua domanda iniziale, credo che se denaro ci deve essere, un sistema basato esclusivamente su moneta metallica e su banconote “garantite” dalle riserve auree sia l’unico modo per evitare che il sistema monetario degeneri.


Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 17/12/2005 0:38
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Ashoka
      Ashoka
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
Offline
Esatto il termine convenzione e’ la chiave. La moneta in origine servo x lo scambio e non per l’accumulo di ricchezza.
La contrapposizione moneta “bassa” moneta “grossa” in realta’ non era cosi’ marcata in quanto esse venivano usate in mercati diversi e per certi versi separati. La parita’ metallica (fino al cinquecento almeno) non veniva presa in considerazione dagli “economisti”. Vi era la moneta immaginaria (ideale) (denaro – soldo – lira ) che serviva come unita’ di conto ma non esisteva in realta’.

All’inizio quindi non solo non vi era la necessita’ di forzare una parita’ metallica ed uno standard metallico e quando esso fu tentato (Emanuele Filiberto di Savoia nel cinquecento), il tentativo falli’.

Ma poi nel seicento e nel settecento si cambia rotta e tutti decidono ed optano per adottare uno standard metallico aureo/argenteo. Si passa da:

moneta “bassa” di convenzione – res principis – signoraggio (diff. val. intrinseco – nominale)

a

moneta “standand” aureo – coniatura privata – signoraggio “inverso” (nel senso che la moneta “costava” (val. metallo + lavoro) + di quanto valeva nominalmente (solo val. metallo).

La mia domanda e’ quindi:

Gli economisti, in maniera “casuale” scoprono che lo standard metallico e’ una bella cosa e lo propugnano con forza e convinzione sino a farlo accettare da tutti.

o

I banchieri comprendono il meccanismo creditizio (gia’ sviluppatosi (dopo posto in riguardo)) e dell’inganno che si puo’ perpetrare E QUINDI fanno in modo che si adotti lo standard aureo ben consci che avranno gli argomenti x impossessarsi del diritto di conio (dopotutto se vale il metallo non c’e’ bisogno di un garante) con perdite sul brevissimo periodo ma ben sapendo di acquisire il controllo della moneta sul lungo?
Inviato il: 18/12/2005 21:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Ashoka
      Ashoka
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
Offline
Il secondo momento compromettente fu l’introduzione delle “note di banco”, destinate a dare origine alle attuali banconote. Accadde quando i primi banchieri, spesso orafi, che avevano il compito di custodire le monete dei mercanti in viaggio e di rilasciare delle note con cui essi avrebbero potuto in altre città recuperare la somma, si resero conto che potevano anche prestare del denaro sotto forma di “assegni” senza che il denaro in moneta esistesse materialmente. In questa fase il denaro diventa “etereo”

Questa fase e' descritta nel libro che citavo (un estratto qui)

Praticamente si e' passati da un sistema di lettere di cambio a scadenza fissata (la fiera di Lione in cui dovevano essere liquidate x forza) che servivano per far circolare le merci (una lettera di cambio consentiva un pagamento con differenza di tempo, luogo e valuta) a delle fiere finanziarie (la fiera di Besancon) in cui esse divengono strumento di credito e servono per finanziare il debito delle monarchie europee (ad es. i Genovesi che soppiantano i Fugger nel finanziare il debito della corona spagnola)

Ashoka

P.S. ho messo il doc su spread-it perche' la trascrizione era un po' lunghetta, pero' mi parevano punti interessanti quelli che si evidenziano nel testo.
Inviato il: 18/12/2005 22:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline

Ciao Ashoka

interessante l’estratto segnalato.

Tutte le lettere, che giungono a scadenza alla fiera vengono compensate sulla base del conto; quelle che non vengono compensate reciprocamente, vengono liquidate in oro e ugualmente scompaiono dalla circolazione.

Le lettere di cambio con “scadenza” secondo me tradivano una inconscia paura nello ritrovarsi tra le mani un oggetto di valore nullo in sé (un foglio di carta) che però rappresentava un valore che da qualche parte esisteva davvero e che doveva quindi riassumere al più presto la sua vera “forma” (ovvero l’oro).

E’ tradita qui una prima consapevolezza, ancora agli albori, del carattere etereo di questo strumento, nonché della sua condizione di “temporaneità”.

Il passaggio che segnali è effettivamente importante, perché segna il momento in cui queste note da semplice “sostituto” momentaneo del valore divengono esse stesse “valore” con possibilità di circolazione, iniziando quel lungo processo che svincolerà le banconote da qualsiasi “copertura”.

Per quanto riguarda la tua domanda

Gli economisti, in maniera “casuale” scoprono che lo standard metallico e’ una bella cosa e lo propugnano con forza e convinzione sino a farlo accettare da tutti.

o

I banchieri comprendono il meccanismo creditizio (gia’ sviluppatosi (dopo posto in riguardo)) e dell’inganno che si puo’ perpetrare E QUINDI fanno in modo che si adotti lo standard aureo ben consci che avranno gli argomenti x impossessarsi del diritto di conio (dopotutto se vale il metallo non c’e’ bisogno di un garante) con perdite sul brevissimo periodo ma ben sapendo di acquisire il controllo della moneta sul lungo?


io credo che inizialmente lo standard metallico venga accettato principalmente per la sua praticità.
Inoltre non bisogna dimenticare che il diritto di conio originariamente era ben poca cosa rispetto alla truffa delle banche centrali moderne.

Il signoraggio dei Principi e dei signori medioevali permetteva loro di guadagnare dal diritto di conio somme limitate, e spesso “ragionevoli”, confrontate con la nostra realtà.
Oggi infatti il signoraggio (guadagno puro delle banche centrali) si calcola sottraendo al valore nominale di una banconota il suo costo di stampa (es° 500 € - 0,03 € = 499,97€ di guadagno, che provvederà a pagare il “cittadino” contribuente).

Ben maggiore fu invece la truffa della riserva frazionaria, ovvero lo stratagemma prima descritto con il quale i banchieri prestavano denaro che non possedevano sotto forma di “note di banco”, ampliando a dismisura la quantità di “moneta” cartacea circolante senza che ad essa corrispondesse un effettivo aumento della ricchezza totale.

La truffa della riserva frazionaria continua tuttora, anche le banche non centrali possono emettere denaro sotto forma di prestiti pari a dieci ed anche a venti volte la quantità di denaro che effettivamente possiedono in cassa, prestando denaro che non esiste, che creano sul momento e ricavandoci sopra l’interesse.

In un sistema interamente garantito dal golden standard questo non potrebbe succedere, così come i costi di diritto di conio sarebbero di molto ridotti.
(es° banale : il privato porta il suo oro dall’orafo per un totale di mille soldi, l’orafo ne fa moneta e il privato paga il servizio 10 soldi. Confronta 10 soldi/1000 soldi con 499,97€/500€.
Notare anche che il privato va dall’orafo e non dal Principe, né dal “governatore” e nemmeno dal “Presidente”…)

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 19/12/2005 2:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Per smascherare questi bari c'è un solo mezzo,tutti i correntisti e possessori di titoli dovrebbero prelevare contemporaneamente i loro risparmi e le banche e le borse diverrebbero terra bruciata!
Ma chi ha questo coraggio?
I bari servono allo stato e lo stato al potere,ecco perchè Blondet ipotizza un ritorno,nel prossimo futuro,all'acquisto fisico dell'oro!
e saranno dolori!
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 19/12/2005 8:30
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Ashoka
      Ashoka
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
Offline
Per smascherare questi bari c'è un solo mezzo,tutti i correntisti e possessori di titoli dovrebbero prelevare contemporaneamente i loro risparmi e le banche e le borse diverrebbero terra bruciata!

il fatto e' che si, le banche "fallirebbero" ma a rimetterci sarebbero i correntisti che non han fatto in tempo a prelevare...

e chi e' che ha gran parte dell'oro ? (le banche centrali)

Han il coltello dalla parte del manico .) La soluzione deve essere diversa (Se c'e')
Inviato il: 19/12/2005 21:32
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Ashoka
      Ashoka
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
Offline
Le lettere di cambio con “scadenza” secondo me tradivano una inconscia paura nello ritrovarsi tra le mani un oggetto di valore nullo in sé (un foglio di carta) che però rappresentava un valore che da qualche parte esisteva davvero e che doveva quindi riassumere al più presto la sua vera “forma” (ovvero l’oro).

Io credo che sottolineasse invece il fatto che quelle note di cambio servissero soltanto x facilitare gli scambi di merci e dopo aver adempiuto a quello scopo giustamente dovessero essere eliminate. Fondalmentalmente una nota di credito non deve diventare mezzo di riserva.

Si parte da una situazione A: merci (tra cui oro)

emissione di note x effettuare gli scambi anche con differente tempo/luogo

conversione (annullamento delle note tra di loro e conversione di quelle in eccesso in oro)

situazione B: merci + oro (quelle di A + quelle prodotte - i consumi)

Ben maggiore fu invece la truffa della riserva frazionaria, ovvero lo stratagemma prima descritto con il quale i banchieri prestavano denaro che non possedevano sotto forma di “note di banco”, ampliando a dismisura la quantità di “moneta” cartacea circolante senza che ad essa corrispondesse un effettivo aumento della ricchezza totale.

La riserva frazionaria (l’osannatissimo moltiplicatore del credito) e’ derivato sempre dall’equazione moneta = riserva. W l’economia del materasso (che paradossalmente sarebbe un rimedio x l’inflazione ). Cmq si sono perfettamente d’accordo. La riserva frazionaria e’ una porcata di proporzioni bibliche .) Peggio dei furti della Juve!

Ashoka

P.S. Domanda: ma l'oro a che serve?
Inviato il: 19/12/2005 21:52
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Citazione:
Domanda: ma l'oro a che serve?


A farci le monete, no?

Inviato il: 19/12/2005 22:11
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: moneta: il peccato e' nell'origine del gold standard?
#10
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/6/2004
Da u-oy-topos middle Oceania
Messaggi: 1304
Offline
disucssione interessantissima. sui perché di tante scelte nella storia ci sarebbe da discutere per ore. credo sia stato la smania di potere che alcuni "astuti" avevano intravisto nel possedere la proprietà della moneta, nel prestare qualcosa che non avevano richiedendo un interesse sui prestiti creati dal nulla, e con il moltiplicatore dei depositi, e con la stampa delle banconote. In fin dei conti il signoraggio è la proprietà della moneta, non c'entra tanto la differenza tra valore intrinseco e valore nominale, tale differenza monetarizzata sembrerebbe quasi un paradosso, cioè, i pochi centesimi che servono per produrre ogni singola banconota chi li stampa?!!!! Quindi si può affermare che nel suo complesso tutto il denaro in circolazione, materiale (poco) e numerico(molto) è di propietà delle banche di emissione. Quindi è loro, c'è poco da discutere. Per noi rappresenta l'altra faccia dei nostri sacrifici che vengono quindi rappresentati dalla moneta che otteniamo in cambio del lavoro, ma questo, come ben sappiamo, non comporta la proprietà della moneta. Quindi, come avete detto, la moneta materiale è irrisoria, rispetto al denaro circolante (massimo fini nel suo "denaro serco del demonio" sottolinea la differenza tra denaro e moneta) e il denaro (numerico) è tanto, ma comunque dello stesso propietario. Domani mattina le banche di emissione potrebbero ritirare tutta la moneta circolante dal sistema economico, oppure tutti, in seguito a sfiducia o recessione del sistema economico, vorrebbereo ottenere i loro soldi ma avrebbero un brutto regalo di natale. Poi c'è l'inflazione e il debito, questo crea la perversione del sistema economico, inducendolo a fare aumentare sempre i prezzi, gli oneri a carico della società, e chi paga son sempre gli stessi... il discorso è immenso, ed io non so qual'è la soluzione, e comunque sia non credo sia attuabile nell'immediato...forse mai. Fatto sta che è proprio una bastardata che a me personalmente fa stare sempre nella cacca. Quei pezzi di carta ti servono, a meno che tu non riesca a diventare autarchico, ma ti servono, e ti serve una banca o carta di credito per determinate operazioni, ecc ecc Forse se ne può discutere su questo, ma tutti usiamo le monete, anche se molti di noi non come strumento di potere ma di sopravvivenza, è qui che sta la fregatura. Non posso scegliere affatto, e tutto ciò mi sta letteralmente sul c.....

Non so che cosa ci ricavano, potere terreno, spirituale, non lo so, non so perché lo fanno. A me starebbe anche bene, però lasciatemi almeno la libertà di scegliere, che non c'è perché la nostra società-sistema è accettata nel suo complesso, e la cosa più triste che è accettao anche da noi anche se lo critichiamo e fin quando sarà così a loro non gli fregherà un c....... Ritorniamo sempre al punto di partenza.

Che la soluzione sia nel svegliarci una mattina e non usare più la moneta? Bo.

ps- l'oro essendo un bene raro in natura ha più valore, ma pure questa mi sembra una cacchiata. Il vero valore alle cose lo danno le persone che lo accettano come tale, tutto qua. Il punto è come ci si mette d'accordo tra di noi. Infatti non ci si mette d'accordo, si sono messi d'accordo tra di loro, e hanno fatto la'ccordo pure per noi. Incredibilmente noi non siamo obbligati ad accettarlo, obbligati diciamo in una certa misura. Forse qualcosa possiamo fare, MA VOI AVETE REALMENTE INTENZIONE DI FARLO? Però diciamo che poi per un pò di tempo non dovete più usare internet o rinunciare ad altre cose a cui siamo "legati" o ci hanno legato. Forse nessuno è disposto a rinunciare a nulla, si vorrebbe un cambiamento indolore, o abbiamo capito di non poter fare nulla....

bnotte, mediterò ancora
_________________
1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 20/12/2005 2:52
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA