- svegliamoci ! -
a cura di Paolo De Gregorio, 29 ottobre 2008

Mai, come in questo momento storico, è chiaro che tutte le teorie e le pratiche del liberismo sono carta straccia, al cospetto di un mondo dominato dal capitalismo e dalla globalizzazione multinazionale, che ha prodotto crisi gravi e strutturali, come quella finanziaria, quella ambientale, le continue guerre, la fame per 800 milioni di abitanti, la piaga della sovrappopolazione, la distruzione delle foreste, la distruzione della vita marina per eccesso di prelievo di pesce.
Se il comunismo “reale” è fallito, proprio perché lontanissimo dalle sue teorie ispiratrici, il capitalismo reale è doppiamente fallito, lo abbiamo davanti agli occhi, naturalmente per chi vuole vederlo, ma non crolla perché vi è un grande vuoto politico ed è assente un progetto di superamento delle distruttive logiche capitaliste, e non esiste una nuova classe politica capace di affrontare la situazione.
Vi sarebbe un gran bisogno di un movimento totalmente laico e pragmatico, che affrontasse i problemi senza tener conto delle ideologie né delle religioni, e fosse ispirato dagli scienziati, dall’imperativo categorico della sostenibilità che ogni nazione deve raggiungere nel rapporto tra numero di abitanti e risorse a disposizione, senza dipendere da nessuno, che mettesse al primo posto l’autosufficienza energetica prodotta in modo moderno e diffuso dalle energie rinnovabili, rivoluzione assolutamente indifferibile se vogliamo avere un futuro come genere umano.
Bisogna avere il coraggio di affermare che il consumismo che conosciamo oggi è INSOSTENIBILE, e continuare a testa bassa nel dire che dobbiamo rilanciare economia e consumi è da stupidi irresponsabili.
Uno dei fattori che è più responsabile della crisi è il “grande modo di produrre” e di distribuire le merci, fatto da grandi gruppi internazionali, che va sostituito con il “piccolo modo di produrre” locale, legato al territorio, alle tradizioni alimentari, a km zero (o quasi) di trasporto, realizzato per soddisfare i bisogni interni e non per l’esportazione, e queste merci devono essere prodotte e distribuite con energie rinnovabili, con motori elettrici spinti da batterie caricate dal sole.
Il problema è avere una classe politica capace di guidare una rivoluzione industriale e tecnologica, almeno nei settori della agricoltura e della energia, che ci trasformi in un paese autosufficiente e con emissioni sostenibili di gas-serra.
Al capitalista Berlusconi, che in Europa cerca alleanze per differire nel tempo la diminuzione del gas serra, vanno gli applausi convinti di Confindustria e degli operai, che sono il blocco sociale più forte che non accetta la evidenza di un modello di sviluppo sbagliato e in crisi che andrebbe urgentemente abbandonato.
Ma essendo l’economia, insieme con i mezzi di informazione, al 100% in mano a privati, non vi è alcuna possibilità di invertire la tendenza e andremo avanti fino a sbattere il muso. Solo paesi come la Russia e la Cina, dove esiste ancora un forte controllo dello Stato, potranno decidere qualche politica diversa, anche se per ora non aderiscono nemmeno al superato e insufficiente trattato di Kyoto.
Einstein affermava che due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana.
Noi disponiamo di mezzi per ridurre drasticamente le nascite e non li usiamo per dare retta alle idiozie delle religioni, disponiamo già di tecnologie energetiche che lascerebbero petrolio e carbone sotto terra e non le installiamo, lasciamo crepare di fame 800 milioni di persone che potrebbero essere salvate con le inutili spese per gli armamenti, tagliamo le foreste, invece di piantarle e proteggerle, per fare cose inutili come casse da morto, parquet, barche di lusso, facciamo arrivare il cibo agli obesi togliendolo agli affamati, non sappiamo dove mettere le scorie radioattive ma facciamo centrali nucleari, prepariamo altre guerre anche se è evidente che non si vincono più anche con l’esercito più potente del mondo.
Finora hanno deciso tutto le forze economiche private, ci hanno incasinato fino al punto di non ritorno, gli attuali dirigenti politici di tutte le razze sono stati burattini subalterni, se non nasce ora qualcosa di nuovo di fronte a questo sfacelo siamo fritti.

La "coscienza civile" è frutto della maturazione di un popolo, che avviene, di solito, nel corso di moltissimo tempo (generazioni).

Da noi non è stato così.

Siamo "giovani", sotto questo profilo.

Da noi "Cittadino" è ancora sinonimo di "Suddito".

Altri paesi, più maturi, sono di molto avanti a noi (Svezia, ecc..).

Ma questo sarebbe ancora "poco". Il vero problema sta nel fatto che i nostri attuali governanti (sia di destra che di sinistra) NON VOGLIONO un popolo maturo.

Non vogliono gente che ragioni, che abbia spirito critico e capacità di giudizio e che li controlli. Non possono volerlo: sono troppo invischiati in un ruba-ruba generale.

Ecco perché TUTTI i sistemi di informazione sono così regrediti da sembrare destinati ad un popolo del tutto analfabeta, incapace di voler altro che non sia gossip.

Il cortocircuito tra governanti e sistema informativo ha effetti totali sull'intera società.

Reprime ogni voce dissidente, invoglia masse enormi a desiderare cose che non servono e a compiere azioni stupide, sopendo ogni senso critico, ogni capacità di analisi e consentendo a uomini del tutto indegni, spesso pregiudicati, spessissimo invischiati in una mera lotta per il potere, in danno di tutto il Paese, di restar lì dove sono, dando loro voce quotidiana e attribuendo uno spessore assolutamente inesistente.

Le prospettive, in queste condizioni, non sono rosee.

Non possono esserlo.

Manca qualunque "voce" che non sia inserita in quel Circolo Vizioso.

Manca il substrato culturale a questo popolo e manca una figura di riferimento, un catalizzatore di civiltà.

Francamente non ho la più pallida idea di come invertire il corso di questa involuzione che pare infinita.

Citazione:

A questo punto solo la fame.....
Quoto.

Padegre come Kissinger? Strane affinità... ;)

Caro Paolo,
non è che quel "qualcosa di nuovo" a cui aspiri sia proprio quel governo unico mondiale che, col pretesto della crisi, ci stanno spingendo a chiedere come deus-ex-machina per cacciarci fuori dai guai?
Un po' quello che predica anche Giulietto Chiesa, leggiamo cosa reputa necessario:

a) Sviluppare a ritmi forzati la ricerca scientifica e tecnologica in direzione del risparmio energetico, della riduzione dell'aumento demografico del mondo povero, dell'aumento del consumo alimentare dei poveri e della crescita delle loro condizioni di vita (perché questo riduce la natalità), dell'aumento della produzione di energie alternative, della riduzione dell'inquinamento ambientale e degli scarti: in poche parole andare verso la riduzione dell'impronta umana sull'ecosistema, sulla biosfera.

b) Pianificare gl'interventi sull'unica scala che conta, cioè su scala planetaria. Cioè dotarsi di un'architettura decisionale mondiale (si spera democratica) in grado di realizzarli. Solo una tale architettura può ampliare l'orizzonte temporale della programmazione degl'interventi e consentire effetti di lunga durata per il governo della crisi.

c) Organizzare il cambiamento di abitudini di miliardi di persone. Ciò richiede un drastico mutamento dei sistemi di informazione e comunicazione, delle istituzioni educative in generale. Mutamento che non può essere spontaneo o casuale, e che va dunque organizzato dai poteri pubblici e democratici. E' evidente che esso influirà sugli assetti proprietari del sistema mediatico, e anche per questa ragione sarà duramente osteggiato.

Ed ecco che il grande piano si realizza: tutti, da destra a sinistra, a chiedere un intervento GLOBALE, dove il termine dominante è "nuovo", bla bla bla
Pensare che c'è gente che, vedendolo arrivare, l'ha previsto da anni, e che ancora oggi anche di fronte all'evidenza viene presa per il culo al grido di "complottista paranoico!"...

caro Freeman,

le mie sono riflessioni personali, senza alcun legame con quelle di Giulietto Chiesa nè, tantomeno di kissinger e governo mondiale.
Ciao
paolo

Citazione:
Auuuuuuuuuhhhgh!... Che ore sono?

Citazione:
Freeman, questo non mi sembra troppo NWO...

E' la risposta di Notturno che mi lascia un po' perplesso in alcuni punti:
Citazione:
Questo cortocircuito e' presente solo in paesi del terzo mondo, come appunto l'Italia, insieme alla Tailandia e N.Korea... dalle altre parti e' privato quel cortocircuito, con gli stessi "effetti totali" (un po' mitigati dal minimo di liberta' rimasta a resistere) sulla societa'.

Citazione:

Beh, neanche il Mercato vuole che i propri consumatori siano in grado di capire la differenza tra il PANE DI SAPRI e le fette del mulino atomico.
Questa e' un'altra delle analogie tra governanti e mercatari globali (molto evidente, a mio avviso).


Cosa si puo' dedurre da queste considerazioni congiunte?
La prima cosa che mi viene in mente e' che, piu' che analfabeta, il POPOLO serva diviso...
Diviso magari in persone che ammirano il Mercato e odiano i governi e persone che adorano il Governo e odiano i mercati...

A me non sembra che chi muova i fili sia diviso negli intenti... Perche' cambia il carnefice ma la vittima e' sempre la stessa.

mc

Citazione:
Non dico di no, solo che di questi tempi di crisi si sentono ronzare sempre le stesse parole/concetti...
Comunque confesso, la mia voleva essere una piccola provocazione.
Almeno siamo riusciti a farti intervenire una volta, hehe

caro Freeman,

ha iragione, in questo periodo, a crisi in corso, si sentono "ronzare" tante voci.
La mia voce penso che sia coerente con quanto ho da tempo previsto per quanto riguarda la crisi, non per l'aspetto finanziario (non avevo gli strumenti per fare simile previsione), ma soprattutto per l'aspetto ambientaleche ritengo sia la più pericolosa. E non sottovaluto affatto il degrado morale e culturale in cui ci hanno fatto arrivare volutamente con i potenti media a disposizione dei padroni del vapore.
Scusatemi se non intervengo "spesso", a mia scusante ho la difficoltà che mi deriva da essere collegato con una pc card da una zona che fatica a recepire il segnale umts hs e quando riesco a collegarmi leggo e cerco di trasmettere qualche scritto.
In ogni caso grazie per gli interventi, anche critici, che apprezzo.
Ciao a tutti
paolo