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  Implicazioni etiche e morali della sessualità

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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Implicazioni etiche e morali della sessualità
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Fra i "grandi temi" è uno dei meno trattati su Luogocomune, il che a mio avviso è un buon segno.

Mi è venuto in mente di parlarne dopo aver leggiucchiato un po' www.cattoliciromani.com ma non c'è nessun intento di polemica religiosa.

In generale nel XXI secolo è lecito coinvolgere la sessualità in un discorso etico?
I fatti privati di ciascuno hanno implicazioni sulle sorti della società? Se sì perché? O non devono essere considerati privati? Le rivendicazioni degli omosessuali rappresentano realmente un rischio per qualcuno?
Inviato il: 28/4/2011 16:47
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:


In generale nel XXI secolo è lecito coinvolgere la sessualità in un discorso etico?


Coinvolgere è il termine preciso. Assolutamente sì, è la mia risposta.

Citazione:

I fatti privati di ciascuno hanno implicazioni sulle sorti della società?


Assolutamente sì. Lo spettro di simili analisi è da delineare nei concetti di come questi fattori crescono insieme all'individuo e come vengono "trasmessi".

Da ciò, la domanda intelligente che deve far seguito è: - come la società (inevitabilmente Status Quo) assorbe e standardizza «l'equazione privata» dell'individuo, nell'alienazione che le sovrastrutture "ordinano"?

Ergo: hanno implicazioni. Si dovrebbe approfondire come le smussature di ciò che rimane di quei dati "trasmessi" creino un terreno che, lentamente, porterà la società verso cambiamenti di - stadi e percezioni - di cosa nella collettività, appunto, è considerabile eticamente corretto o non corretto.

Citazione:

Se sì perché?


Perché ogni decodificazione della realtà risiede in un percorso che la scienza può chiamare antropologico. Ma non basta come scienza. Poi. Il tutto è riscontrabile nella manipolazione delle coscienze che proprio la sessualità mette su di un piatto d'argento alle interpretazioni morali/religiose che sono strutturate attraverso prospettive di Potere.

Citazione:
O non devono essere considerati privati?


... qui c'è molto più di un tranello, in questi termini intendo. Parliamo di privato in che accezione precisamente? Si mira a voler sottolineare l'importanza della privacy? oppure si mira o si sottintende a considerare i fatti privati, eticamente (che lo trasformerebbe in un dovere collettivo) "incomunicabili"?

Citazione:

Le rivendicazioni degli omosessuali rappresentano realmente un rischio per qualcuno?


Troppo generico. Ad esempio se parliamo di Libertà sessuale, ci mettiamo in un ordine di idee che può essere distante dalla questione "rivendicazione omosessuale". La nostra epoca Moderna non ha nemmeno tentato, a tutti gli effetti, di storicizzare queste coordinate tra i sessi in relazione alla comunemente accettata naturalità della eterosessualità. Le rivendicazioni in sé sono già esse figlie di una percezione inquinata dalle realtà sociali, culturali, e di convenienza. Bisognerebbe prima eliminare le contaminazioni dell'umano sentimento dell'odio e del fastidio. Dopodiché si potrà trattare con trasparenza il fenomeno omosessuale.

Detto questo, la risposta non può essere così imperativa. Comunque, sì: rappresentano un rischio. Bisognerà comprendere se i rischi sono un percorso necessario alla crescita degli individui e del loro Spirito, attraverso, appunto, la Società.

Ma la società, esiste?
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 28/4/2011 18:32
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 31/8/2005
Da roma
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Citazione:
Fra i "grandi temi" è uno dei meno trattati su Luogocomune, il che a mio avviso è un buon segno.


infatti di sesso non bisognerebbe parlarne, bisognerebbe farlo e basta


red, non ti sembra arduo parlare di etica e morale sessuale senza considerare l'influenza bimillenaria di santa romana chiesa? capisco mettere le mani avanti con un bel "senza polemica" ma per i cattolici - e non solo per essi - il sesso è un fortissimo tabù e probabilmente considereranno polemici tutti gli interventi degli "spiritualmente sani" ovvero di coloro che non hanno bisogno di alcun decalogo religioso per viversi il sesso come vogliono.

comunque, a parte questo, (che è un gran bell"a parte") credo sia lecitissimo coinvolgere la sessualità in un discorso etico/sociale. già con la prostituzione avremmo un bel po' di carne al fuoco e in passato su LC se ne è discusso lungamente.

quanto ai fatti privati di ciascuno, beh, essi NON DOVREBBERO avere implicazioni sociali ma, di fatto li hanno. qui in italia ad esempio, se sei gay arrivano anche a toglierti la patente. in altri paesi impiccano gli omosessuali anche se sono minorenni. in alcuni stati americani, la fellatio è proibita per legge (!), per non parlare del trattamento che le donne subiscono dalla società da quando nascono: se scopi sei mignotta. punto. se questi sono gli "input" sociali, mi sembra evidente che la società (maschilista, diciamo le cose come stanno) ha tutto il potere necessario per dettare regole di condotta anche sotto le lenzuola. forse ti ho un po' girato la frittata, nel senso che credo sia maggiore l'influenza che ha la società sulla sessualità di ciascuno di noi che non il contrario. ovvero non è il sesso che orienta la società ma è la società che orienta (o almeno tenta di) il singolo sulla propria sessualità. e lo fa, non dimentichiamolo, pensando da "maschio".

il thread è interessante ma temo la consueta deriva della contrapposizione maschi-femmine, quando forse sarebbe più importante discutere su quel terzo incomodo che comunque, indossa pantaloni: il Potere.
_________________
Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
Inviato il: 28/4/2011 19:36
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  •  incredulo
      incredulo
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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@Red

Un tema difficile da trattare a parole, senza scadere nel banale.

A mio avviso, nel nostro mondo, il sesso e' sopravvalutato.

TUTTO ridonda di SESSO, esperti che ti spiegano COME FARLO, riviste maschili e femminili che ne STRAPARLANO, PUBBLICITA' che ne fa un uso abnorme anche per pubblicizzare dentifrici.

E' diventato un segno di SUCCESSO, di BENESSERE, di REALIZZAZIONE.

Nel nostro immaginario fare SESSO e' il TOP, chi non si adegua e' considerato frocio o frigida.

Il sesso secondo me, fa parte della SFERA INDIVIDUALE, ognuno trova piacere nel farlo COERENTEMENTE con il proprio ESSERE, con l'espressione PIENA del proprio sentire.

Nel nostro mondo e' massificato, standardizzato, pornografato un altro SENTIMENTO UMANO svilito e mortificato.

Quando qualcuno vende l'anima al demonio, lo fa per avere in cambio SOLDI, SUCCESSO, SESSO.

Guarda caso, sono i miraggi e gli scopi DEL NOSTRO MODELLO DI SOCIETA'.

Sara' un caso?

Un saluto
_________________
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 28/4/2011 20:07
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Citazione:
red, non ti sembra arduo parlare di etica e morale sessuale senza considerare l'influenza bimillenaria di santa romana chiesa?


Ma infatti va considerata eccome! Ma perché escludere a priori che ci siano giustificazioni "laiche" della morale sessuale cattolica? Molti cattolici anzi sostengono fortemente che esistano, quindi sarei ben lieto di leggerli. La polemica, specialmente se anticipata, sarebbe alquanto sterile.

Torno stasera, a dopo.
Inviato il: 28/4/2011 20:12
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  •  redna
      redna
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
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Citazione:
Fra i "grandi temi" è uno dei meno trattati su Luogocomune, il che a mio avviso è un buon segno.


non potrebbe anche essere che il tema non interessa nessuno?
(è solo una domanda...s'intende)



Citazione:
il thread è interessante ma temo la consueta deriva della contrapposizione maschi-femmine, quando forse sarebbe più importante discutere su quel terzo incomodo che comunque, indossa pantaloni: il Potere.


quale contrapposizione? non è che ci sono dei preconcetti e si vede contrapposizione quando invece sono solo punti di vista diversi?

Per quanto riguarda il potere che indossa i pantaloni non ci credo.
Se il potere indossa i pantaloni è perchè quelle che hanno le gonne hanno il loro tornaconto. Poi magari piangono, ma un tornaconto ce l'hanno.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 28/4/2011 21:43
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#7
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:


A mio avviso, nel nostro mondo, il sesso e' sopravvalutato.



Sottovalutato.

Citazione:

TUTTO ridonda di SESSO,


Non fare confusione. Almeno al livello e "frequenza" di come viene esaminato in questo Topic.

TUTTO ridonda della morbosità e al Voyeurismo (e non solo) che si scatenano in maniera deviata. E ovviamente il peso del fenomeno religioso/morale sulla psiche umana per il sesso (avendolo di fatto colpevolizzato profondamente per Secoli) da una parte, e lo sfruttamento consumistico scatenato a sua volta dal fascino psicologico che il fenomeno/morale della Trasgressione impone, dall'altra ... - ha messo in moto gli attriti (si legga pruriti) e la schizofrenia di una società che non ha la bussola per vivere quest'energia primaria che coabita fisiologicamente e molto molto mentalmente con le nostre esistenze.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 29/4/2011 1:20
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  •  Pispax
      Pispax
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#8
Sono certo di non sapere
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Sarò breve, esaustivo, arrogante.


1) la libertà sessuale è la prima in assoluto fra le libertà negative. Non capisco perché cazzo ci debba entrare lo Stato in questa roba.

2) invece è più che legittimo che ci entri la Chiesa (va bene una Chiesa qualunque).
Ma non appena la Chiesa sposta il problema dal piano morale a quello etico, ecco che all'improvviso il problema non è più la libertà sessuale: ma è diventato l'ambizione al potere temporale espresso dalla Chiesa stessa (va bene una Chiesa qualunque).

Punto.




Non a caso questi ragionamenti sono infarciti di contraddizioni.
Quella più evidente riguarda gli omosessuali.

Il ragionamento "legalizzare le coppie gay rischia di portare a una riduzione demografica" in genere potrebbe avere anche qualche tipo di fondamento.
Però li perde abbastanza in fretta se si analizza (ops) un attimo, visto che è evidentemente un piano inclinato:

* I gay NON contribuiranno comunque alla procreazione, indipendentemente dal fatto che la loro unione sia legale o meno. Sono gay: non hanno rapporti eterosessuali per definizione.
* Si implica che la legalizzazione delle unioni omosessuali per il solo fatto di esistere possa AUMENTARE il numero di omosessuali esistenti. Che è un pensiero curioso, che al limite può suggerire qualcosina solo sulle ambizioni sessuali di chi lo formula.

* Per ultimo la più importante. Se la procreazione è il fine etico ultimo, allora le battaglie contro le unioni gay e contro l'aborto sono coerenti con questo fine. Però è assolutamente in contraddizione limitare moralmente in ogni modo il sesso eterosessuale.
La cosa assume maggior rilievo se si pensa alla condanna esplicita sia delle unioni di fatto (che vale per molte Chiese) che per i matrimoni non religiosi (che sono assimilati alle unioni di fatto)


Detto in altre parole: fumo negli occhi.
Che serve solo a nascondere il fatto che parecchi ecclesiastici pensano che il mondo sarebbe migliore se solo lo governassero LORO.

E su questo io non posso che rispondere in un modo: considerato anche che se siete ossessionati così tanto dall'omosessualità probabilmente un motivo dietro c'è, allora PUPPATEMELO.

Branco di imbecilli.
Inviato il: 29/4/2011 3:42
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#9
Sono certo di non sapere
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@Calvero

Devo confessare che del primo post non ho capito molto... ma sposo il secondo completamente.

@Pispax

Piuttosto pacato vedo

Ma la libertà sessuale è così importante? Su cattoliciromani.com sono rimasto colpito da un utente che ha detto "[se non è sostenuto da finalità nobili] il sesso è inutile". Non peccaminoso: inutile. Quindi mi chiedo: forse non a tutti importa così tanto del sesso.
Inviato il: 29/4/2011 9:51
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  •  Pispax
      Pispax
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#10
Sono certo di non sapere
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Red_Knight, scusa, ho visto il tuo post sulle polemiche solo successivamente.

In ogni caso ci sono questioni sulle quali evidentemente non sono molto capace di esprimermi in modo pacato.
Oltre al razzismo ho scoperto che ce n'è un'altra: la laiciità dello Stato.



Citazione:
Ma la libertà sessuale è così importante? Su cattoliciromani.com sono rimasto colpito da un utente che ha detto "[se non è sostenuto da finalità nobili] il sesso è inutile". Non peccaminoso: inutile. Quindi mi chiedo: forse non a tutti importa così tanto del sesso.


Dire che "il sesso non è importante" è una roba diversa da dire "la LIBERTA' sessuale non è importante".



Sul fatto che per molte persone il sesso non sia importante non mi esprimo. Chiedi pure a un aspirante suicida: ti dirà che [se non è sostenuta da finalità nobili] anche la vita è inutile.
Che vuoi, sono opinioni.

Il casino nasce quando si vuole trasferire un'opinione, tipo "le donne belle sono solo quelle bionde", in un modello etico, e di conseguenza obbligare per legge le brune a tingersi i capelli.
Inviato il: 29/4/2011 11:41
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#11
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Da Sud Europa
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Nel Vangelo si narra che quando degli uomini giunsero a Gesù per sottoporgli il caso dell'adultera Egli li ascoltava mentre faceva dei disegni per terra, senza nemmeno alzare lo sguardo, un modo molto "delicato" che l'autore usa per far capire che della questione a Gesù non gliene importasse più di tanto, per dirla con un eufemismo, mentre per gli ebrei era una questione di vita o di morte, letteralmente, visto che l'adultera andava lapidata.

Sarà solo in un secondo momento che il cristianesimo diverrà quasi ossessionato dalla sessualità, accogliendo in questo caso usanze precedenti al cristianesimo stesso.

Per Gesù, invece, vi erano questioni molto più importanti di cui preoccuparsi.
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Inviato il: 29/4/2011 12:38
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#12
Sono certo di non sapere
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@Santaruina

Tu che "te ne intendi" (non è molto facile reperire informazioni in tal senso), la Chiesa Ortodossa che posizioni ha sull'argomento? Sostanzialmente simili a quella Cattolica?
Inviato il: 29/4/2011 13:15
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#13
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:

"[se non è sostenuto da finalità nobili] il sesso è inutile". Non peccaminoso: inutile. Quindi mi chiedo: forse non a tutti importa così tanto del sesso.


Ti riporto una frase del mio Post che, mi spiace, non riesce a essere comprensibile. Ma che risponde in parte alla tua riflessione:

Il tutto è riscontrabile nella manipolazione delle coscienze che proprio la sessualità mette su di un piatto d'argento alle interpretazioni morali/religiose che sono strutturate attraverso prospettive di Potere.

-edit- Non è vero che non a tutti importa. Importa a tutti. Anche a quelli che dicono sia inutile. Matematicamente. Che poi il «naturalmente», si deve leggere nell'accezione di NATURA e FISIOLOGIA. Già nel bambino la sessualità è importantissima. Ma, detto questo, alle persone non è che non importa più di tanto ... ma sono le sovrastrutture morali che parlano al posto loro. E' come una "possessione diabolica" inversa: invece di avere qualcuno dentro che ci comanda, abbiamo qualcuno fuori che calamita (attraverso le sovrastrutture morali) il nostro baricentro verso strutture che si "nutrono" di questo inganno. Da qui il Potere delle Religioni. E il Potere non è mai amore.

Anche il problema dell'importanza, è un problema che risiede nei termini. Ad esempio non è che sia importante il sesso perché dovrebbe essere un cruccio con cui ogni cosa sia prioritaria attraverso il sesso. Sia mai. Ma il sesso è IMPORTANTE perché è uno scambio di energie che va vissuto in libertà. Questa libertà di viverlo in pace con noi stessi, è uno stato mentale e fisico adombrato dalla moralità e dal fenomeno religioso. Per vivere realmente in pace con sé stessi, bisogna conoscere sé stessi. Ma non si conosce sé stessi attraverso fenomeni religiosi, ma attraverso una spiritualità in continuo - Work in progress - che ama la Vita, le idee e le sperimentazioni, incondizionatamente. Ho detto idee, non ideologie.

Quando seraficamente si asserisce che il sesso è inutile, è perché si è entrati in uno stato di ubriachezza morale, è una bugia che ci si racconta da soli. Proprio come quando tiri su una bella "bomba" di Vino e perdi il tuo centro. Questi sono i danni della morale, e i fenomeni religiosi nascono esclusivamente per veicolarli attraverso le suggestioni salvifiche, di elevazioni, ascetismi eccetera eccetera ...che fanno appello agli archetipi divini che comunque vivono in noi, ma vengono distorti in modo da schiavizzare la forza e l'energia che il sesso ha in sé.

Energia questa, che come tutte le energie ...può rivoltarsi contro gli equilibri fisiologici e psichici del nostro vivere.
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Inviato il: 29/4/2011 13:28
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#14
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la Chiesa Ortodossa che posizioni ha sull'argomento?

Diciamo che la chiesa ortodossa esprime una certa "tolleranza" per quanto riguarda le faccende inerenti la sessualità.
Innanzitutto i sacerdoti ortodossi si possono sposare, quindi la sessualità rientra perfettamente anche nella vita di un uomo che ha dedicato la vita alla chiesa (fanno voto di castità solo i monaci e i clericali che vogliono "fare carriera" nelle gerarchie ecclesiastiche).

Per quanto riguarda i giovani c'è ampia tolleranza.
E' prassi, ad esempio, che due fidanzati possano convivere anche prima del matrimonio.

In passato la verginità della sposa era presupposto essenziale per un matrimonio (lo sposo poteva ripudiarla se non la trovava "illibata"), ma queste usanze avevano molto più a che fare con tradizioni laiche piuttosto che con prescrizioni religiose.

In generale, i peccati connessi al sesso sono considerati veniali.
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Inviato il: 29/4/2011 14:18
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#15
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Aggiungo una cosa.

La posizione della chiesa cattolica a riguardo bene o male la conosciamo tutti (anche se in fin dei conti, anche i sacerdoti cattolici sanno dimostrarsi assai indulgenti per quanto riguarda i peccati della carne nel confessionale).

All'interno del cristianesimo, però, i veri "estremisti" appartengono all'universo protestante.
Per il puritanesimo protestante infatti le questioni di sesso occupano il primo posto di interesse; basti pensare a come nel mondo anglosassone gli scandali legati al sesso sono quelli che tengono più banco, e la carriera di un politico può facilmente essere mandata in fumo per colpa di una scappatella.

Per il protestantesimo puritano del mondo anglosassone è più grave per un politico farsi beccare in compagnia di una prostituta piuttosto che ordinare il bombardamento di una nazione estera causando la morte di migliaia di civili.

Solo per far notare come in questo caso ci si ritrovi dinnanzi ad una morale che con il cristianesimo non ha nulla a che fare, nonostante ne porti il nome, usurpandolo.
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Inviato il: 29/4/2011 14:26
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#16
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Una ulteriore aggiunta.

La grande disparità di vedute presente tra il mondo puritano e quello del cristianesimo orientale a proposito della sessualità, così come in molti altri argomenti, deriva dalla diversa importanza che si concede alle sacre scritture.

Per i protestanti diviene centrale il vecchio testamento, notoriamente colmo di divieti imperativi e restrizioni, mentre per il cristianesimo orientale è assai più importante il Nuovo Testamento ed in particolare la predicazione di Gesù, e Gesù come si diceva prima si occupa poco o niente di tali questioni.
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Inviato il: 29/4/2011 14:32
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  •  redna
      redna
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#17
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Citazione:
1) la libertà sessuale è la prima in assoluto fra le libertà negative. Non capisco perché cazzo ci debba entrare lo Stato in questa roba.


se la libertà sessuale è la prima in assoluto fra le libertà negative elenca quelle positive e vediamo....

Lo stato ci entra come ci è entrata la religione.


Citazione:
2) invece è più che legittimo che ci entri la Chiesa (va bene una Chiesa qualunque).
Ma non appena la Chiesa sposta il problema dal piano morale a quello etico, ecco che all'improvviso il problema non è più la libertà sessuale: ma è diventato l'ambizione al potere temporale espresso dalla Chiesa stessa (va bene una Chiesa qualunque).


e chi ha mai legittimato la chiesa a fare questo?
Una chiesa qualunque, se tende alla spiritualità, sa benissimo che ha più importanza la salvezza dell'anima che vedere cosa due fanno sotto le coperte.

Citazione:

Il ragionamento "legalizzare le coppie gay rischia di portare a una riduzione demografica" in genere potrebbe avere anche qualche tipo di fondamento.

il fondamento si chiama intercambiabilità e va bene per tutto il potere.Quello religioso compreso.
Ma non è così che funziona per gli esseri umani. E le conseguenze sociali si vedono.
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Inviato il: 29/4/2011 15:06
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#18
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I dati che sono sotto al naso di tutti dicono una cosa sola.

Intromissione.

Noi parliamo di peccato, indulgere, estremismi, venialità, approcci diversi e più o meno imperativi ... ma il punto è sempre lo stesso: intromissione. Illegittima.

La sessualità come la spiritualità è incontrovertibilmente un fatto privato, per usare un termine cinico. Poiché si parla in essenza di «intimità». Un termine, quest'ultimo, mortificato più che mai in quest'epoca di alienazione. Il resto sono soltanto meccanismi di Potere, né più né meno. Prospettive mistificatrici di concetti che devono essere malleabili da parte del Potere. Per essere tali il Potere deve violentarne l'intimità, ma non può farlo se non attraverso un alibi (una scusa) che renda il sacrificio cosa "santa".

Questo risponde anche a qualche quesito di Red. Basta seguire un filo logico.

La sessualità è un fatto privato, che non può essere indagato dalle morali, né religiose, né ideologiche. L'etica invece dovrebbe ragionare, in una collettività, esclusivamente sui cardini di quello che viene chiamato «essere consenzienti», verificare cioè che ciò venga rispettato o meno tra le parti in gioco. Lo Stato, solo in questa prospettiva può Legiferare sentenze che decretino quale libertà personale è stata violata o quali atti siano laicamente nocivi alle libertà altrui.

Fosse anche riscontrato che un dogma religioso propugnasse una "regola" sensata in merito alla sessualità, il punto è che ogni sua regola è un "diritto" arrogato e non ha autorevolezza naturale sullo stato delle cose. Quel "diritto" è stato rubato con la forza e soprattutto con l'inganno. Quella che il fenomeno religioso ha invece, è l'autorità ... (che non è l'autorevolezza) .. e ciò è profondamente degradante: una posizione divergente dalla ricerca della Spiritualità umana che viene appunto attraversata anche con l'esperienza sessuale.

Ergo: la sessualità è coinvolta in un discorso etico in ragione di un Abuso perpetrato in ordine di un Potere religioso onnipresente sulla coscienza dei popoli. Essendo di fatto il Potere religioso un ordine morale che influenza profondamente le prospettive degli uomini su cosa sia "giusto" o "sbagliato" cosa "riprovevole" e cosa no, ed esistendo a tutti gli effetti una Religione di Stato.. allora il problema è assolutamente etico, poiché il flusso che governa la quotidianità delle persone (il Divenire), volente o nolente (e non è un modo di dire: è proprio volente o nolente) .. è subordinato a un Etica che cade dall'alto dei "Palazzi" e per vari aspetti .. illegittima-mente.
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Inviato il: 29/4/2011 15:38
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#19
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@Calvero

Citazione:
Non è vero che non a tutti importa. Importa a tutti. Anche a quelli che dicono sia inutile. Matematicamente.


Mah oddio, questo sta al singolo giudicarlo. Non c'è modo di sapere se colui che ha definito inutile il sesso fosse un pornomane ipocrita o sia davvero casto e puro.

Citazione:
sono le sovrastrutture morali che parlano al posto loro


Questo vale per tutti e in tutti i contesti, probabilmente. Ora, tali sovrastruttire morali sono o non sono giustificate o giustificabili? Non universalmente, ovviamente, ma almeno partendo dalle premesse da cui dovrebbero partire. Altrimenti che origine hanno? È questo che, personalmente, mi incuriosisce.



@Santaruina

Citazione:
Sarà solo in un secondo momento che il cristianesimo diverrà quasi ossessionato dalla sessualità, accogliendo in questo caso usanze precedenti al cristianesimo stesso.


Probabile ma quali, secondo te? San Paolo è già abbastanza rigido sull'argomento.

Citazione:
All'interno del cristianesimo, però, i veri "estremisti" appartengono all'universo protestante.


Come dici tu, all'interno del mondo anglosassone è vero. Laddove invece rappresentano gruppuscoli periferici e di scarsa rilevanza, come in Italia e in generale nell'Europa cattolica, tendono a spostarsi molto più "a sinistra". Ciò è evidente soprattutto nel modo di affrontare la "questione omosessuale", per esempio. E anche i luterani del nord, seppur maggioranza a casa loro, sono più aperti, quindi forse anche qui l'atteggiamento verso il sesso non è di diretta discendenza teologica (altrimenti sarebbe molto più omogeneno), come nella Chiesa Cattolica, ma ha un'origine esterna.
Inviato il: 29/4/2011 16:57
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#20
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Mi spiace ammettere che non ho mai capito la differenza tra etica e morale.

Già sulle definizioni e le differenze di questi due termini trovo mille versioni diverse, accidenti. Mai saputo scegliere quella "giusta"

Come che sia, se per "morale" intendiamo una valutazione in senso di "bene" o "male" di un'azione, un gesto o un'idea, allora non c'è alcun dubbio che essa insista su ogni momento della vita umana, tra cui ricade senz'altro la sfera della sessualità, in ogni suo aspetto.

Insiste, dunque, sul "con chi" farlo, sul "quando" farlo, sul "se" farlo e persino sul "come" farlo.

Benigni affermò che secondo lui l'importante era godere.

Fa' nulla come o con chi: uomini, donne, cammelli..... nulla!

Considero questa affermazione meno banale di quanto appaia, ma senz'altro riduttiva.

Ho avuto un periodo della mia vita in cui ho fatto inenarrabili casini e la cosa mi piaceva tantissimo, eppure ricordo anche un episodio in cui, in compagnia di una splendida ragazza, provai un indicibile senso di solitudine e persino un po' di.... "squallore".

Non ne ho mai tratto insegnamenti "lapidei", come tradizione vorrebbe, però qualcosina l'ho capita: il sesso è uno dei più efficaci veicoli di emozioni, oltre che esserne spesso la fonte.

Non tenerne conto può anche risultare doloroso.

Almeno per alcuni.

Discorso diverso è la questione che riguarda la Chiesa.

La Chiesa elabora una propria morale (o etica???) e ha tutti i diritti di valutare e giudicare le azioni in base alla propria morale.

E basta lì.

Il fatto che tenti di imporle anche a chi non fa parte della "combriccola" è una delle maggiori fonti di indignazione, per il mio già esulcerato fegatuccio...
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Inviato il: 29/4/2011 17:28
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#21
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Citazione:

Mah oddio, questo sta al singolo giudicarlo. Non c'è modo di sapere se colui che ha definito inutile il sesso fosse un pornomane ipocrita o sia davvero casto e puro.


Non vi è un singolo essere umano che possa asserire che il "sesso sia inutile" se non sulla base di traumi e circonvenzioni morali/religiose. Castità e purità sono una volontà indotta, avrebbero ragione di esistere nella loro accezione ingannevole se la Natura ti facesse nascere eunuco. Nascesse anche dal proprio cuore, a quel punto non si direbbe che il sesso è inutile - ma si direbbe che non lo si vuole accettare. Non può essere inutile quel che è fisiologicamente fuso con la nostra essenza sia spirituale/psichica sia fisica.

Citazione:

Questo vale per tutti e in tutti i contesti, probabilmente. Ora, tali sovrastruttire morali sono o non sono giustificate o giustificabili?


Delle risposte le ho date. Non sono giustificabili. L'unico dato legittimo è il percepire come siano sopportabili o meno, al limite, queste intromissioni. La natura non è moralizzabile. Se è vero che vale per tutti i contesti, allora hai sbagliato linea di ragionamento. Magari si doveva chiedersi: è giusto essere fatalisti o meno? ma così non è ... poiché quelle di cui parli tu non sono sovrastrutture che hanno scopi precisi (come le religioni hanno) ..ma parli delle influenze che ci circondano, ed è altro discorso.

Non esistono fenomeni morali, ma interpretazioni morali dei fenomeni.

Citazione:

Non universalmente, ovviamente, ma almeno partendo dalle premesse da cui dovrebbero partire. Altrimenti che origine hanno? È questo che, personalmente, mi incuriosisce.


E spero che una risposta vuoi dartela. Poiché è qui sotto al nostro naso. Non l'ho mica scoperta io. Cui prodest?... l'origine è semplice: - Il controllo. Le premesse ci sono tutte. E anche le risposte. Le bugie sulla sessualità NON sono partite (e mai nasceranno) dal cuore o dall'intimità degli uomini, ma dalle sovrastrutture create ad arte che riescono a manipolarle. L'uomo non ha mai voluto sentirsi in colpa, né crearla la colpa. Gli Stati (e da qui il problema etico) hanno fatto orecchie da mercante sui poteri della Chiesa (si tratta di alleanze trasversali) ... questa è un ulteriore premessa. Un uomo che regge sulle proprie gambe e ha una spiritualità che vive nel suo baricentro non è controllabile, non è ingannabile. Ecco le origini che mirano a destabilizzare il nostro Spirito e le nostre coscienze.

Il mondo regge soprattutto sulle menzogne delle religioni e gli uomini, attraverso il filtro del peccato (indi del giudizio finale dopo la Vita), rimangono fondamentalmente malati di fronte alla pragmaticità che la Vita richiede. L'ennesimo atto guidato di de-responsabilizzazione sulla coscienza collettiva. Cui prodest? .... siamo sempre lì. La sessualità è un fatto intimo. Punto. Ed è un elemento trainante nell'esistenza degli uomini. Come poterlo telecomandare? ... attraverso il magnete di sovrastrutture che spostano il baricentro delle esperienze sessuali a fenomeni morali di "riprovevolezza" e giudizio. Nel corso dei secoli .. questo è stato in mano dei Poteri religiosi, e ora che i Poteri religiosi sono più accondiscendenti è solo in luce di una disfatta e di un collasso di credibilità. Si tratta semplicemente di atti di lecchinaggio verso gli uomini che si stanno riappropriando della loro intimità.
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Inviato il: 29/4/2011 17:48
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#22
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Penso che sia opportuno risalire alle primarie implicazioni "morali" della sessualità, quelle che originariamente portarono ad una codificazione delle norme etiche ad essa connessa.

Le questioni di base sono di due tipi.

In primo luogo, nelle epoche antiche prima ancora che all'individuo veniva data massima importanza alla entità famigliare, considerata nella sua totalità, a partire dagli avi fino ai discendenti.

Il culto dei progenitori accomuna tutte le civiltà antiche, ed in essa veniva celebrata la continuità della stirpe, intesa come una realtà che trascendeva l'individuo e si protraeva nei secoli.

In una visione simile, era essenziale per gli uomini dell'epoca avere certezza della legittimità dei propri eredi, perchè in essi si trasmetteva questa realtà a cui i singoli individui erano subordinati.

Ecco che allora avere la certezza che un figlio fosse proprio, e non di un altro, aveva una importanza massima.
E se la madre era sempre certa, non lo stesso si poteva dire del padre.
Così era essenziale che la moglie fosse assolutamente fedele, per evitare che portasse in grembo la discendenza di un altro.

Le rigide norme che hanno regolato la sessualità della donna nascono proprio da qui, mentre all'uomo era concesso esercitare la propria sessualità anche in ambiti extra-famigliari.

Questa concezione è poi giunta fino ai giorni nostri: ancora adesso la promiscuità maschile è vista con favole, socialmente, (anche se non si ammette esplicitamente), mentre quella femminile non lo è altrettanto.


La seconda questione è di carattere gerarchico.
Nell'atto sessuale sono presenti due fattori: quello dominante e quello dominato.
La penetrazione è simbolo di possesso e conquista.

E da qui nasce la condanna nei confronti della omosessualità maschile, ma con un grande distinguo.
E' noto che in passato vi furono culture in cui l'omosessualità maschile era socialmente accettata, ma è altrettanto vero che nel rapporto il vero "maschio" doveva avere un ruolo attivo.
Per i romani così come i greci, infatti, il ruolo passivo era relegato ai giovinetti, non ancora "uomini" in tutto e per tutto, e agli schiavi.
Il maschio adulto che prediligeva un ruolo passivo era comunque malvisto, dal momento che si faceva "dominare", e questo andava a scapito della sua virilità.

Ancora oggi vi sono culture in cui i termini spregiativi con cui si caratterizzano gli omosessuali sono riservati esclusivamente a coloro che nell'atto hanno un ruolo passivo.

Questi giudizi "morali", di conseguenza, hanno a che fare con concezioni arcaiche con cui gli esseri umani concepiscono il ruolo dei due sessi in questa terra.
Violarli, in un certo senso, significa contraddire degli archetipi formarsi nei corsi dei millenni.
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#23
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A scanso di equivoci, nel mio intervento precedente non esprimo alcun giudizio morale personale.
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Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#24
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red knight

Probabile ma quali, secondo te? San Paolo è già abbastanza rigido sull'argomento.

penso alle due questioni principali legate al sesso di cui parlavo nel commento precedente.


E anche i luterani del nord, seppur maggioranza a casa loro, sono più aperti, quindi forse anche qui l'atteggiamento verso il sesso non è di diretta discendenza teologica (altrimenti sarebbe molto più omogeneno), come nella Chiesa Cattolica, ma ha un'origine esterna.

Più che alla chiesa protestante in sé, infatti, è un qualcosa che ha a che fare col puritanesimo anglosassone, e riguarda di conseguenza l'Inghilterra e sopratutto gli Stati Uniti, in cui questo puritanesimo si è fuso con un evangelismo di stampo veterotestamentario.
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#25
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Questa concezione è poi giunta fino ai giorni nostri: ancora adesso la promiscuità maschile è vista con favole, socialmente, (anche se non si ammette esplicitamente), mentre quella femminile non lo è altrettanto.


Esatto, e anche questo è un figlio deviato delle sovrastrutture sociali moralistiche/religiose. Vecchia storia, in soldoni, la donna è puttana; l'uomo playboy. Morali che impongono indirettamente (da qui il "non ammetterlo esplicitamente") cosa è superiore e cosa non lo è ... tutti dettami questi distorti, deviati, che il finto equilibrio religioso di cui "donna come complemento", sin dalla Genesi .. ha alimentato e in qualche modo legittimato. E' ancora colpa del sentimento religioso.

Citazione:

La seconda questione è di carattere gerarchico.
Nell'atto sessuale sono presenti due fattori: quello dominante e quello dominato.
La penetrazione è simbolo di possesso e conquista.


In questo, ad esempio, vi trovo una naturale e positiva questione antropologica. Siamo fatti così. Nulla di denigratorio nei confronti della femmina. E' una naturale manifestazione degli istinti. Da essa trascendono anche le cose più delicate, come il corteggiamento e la protezione della famiglia, della prole. Il romanticismo stesso, che tanto è apprezzato, è figlio di questo atto di conquista. Ci appartiene e ripudiarlo sarebbe un atto ipocrita.


Citazione:
ma è altrettanto vero che nel rapporto il vero "maschio" doveva avere un ruolo attivo.
Per i romani così come i greci, infatti, il ruolo passivo era relegato ai giovinetti, non ancora "uomini" in tutto e per tutto, e agli schiavi.
Il maschio adulto che prediligeva un ruolo passivo era comunque malvisto, dal momento che si faceva "dominare", e questo andava a scapito della sua virilità.


Esatto.

Citazione:

Questi giudizi "morali", di conseguenza, hanno a che fare con concezioni arcaiche con cui gli esseri umani concepiscono il ruolo dei due sessi in questa terra.


Indagarli, a un certo punto deve farci trovare una posizione da cui condannare giudizi morali. Dirò di più. Rimanere neutrali sarebbe una contraddizione per l'espressione di Libertà. Il giudizio morale, non deve arrogarsi MAI il diritto di giudicare l'altrui comportamento; l'altrui pensiero. La morale stessa è un abominio nel momento in cui esce dal seminato del personale. Solo l'etica ha diritto di forgiare analisi e disamine - laiche - sui confini e il rispetto della libertà, che deve essere per tutti esprimibile.

Citazione:

Violarli, in un certo senso, significa contraddire degli archetipi formarsi nei corsi dei millenni.


Contraddire può essere corroborante alla crescita spirituale.
Qui sarebbe da approfondire. Io parlerei anche di archetipi e di termini ancora da definire in cui qualcosa, istintivamente, naturalmente ci appartiene e che non si è andato formatosi nei millenni, ma è semplicemente in noi. Come Natura crea.
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Inviato il: 29/4/2011 19:21
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  •  Davide71
      Davide71
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#26
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Ciao a tutti:

differenza tra "etica" e "morale":

se non rispetti la "morale" (religiosa), finisci all'inferno. Ovvio che, in uno Stato in cui la morale è integrata nella legge, subisci anche conseguenze legali.

se non rispetti l'etica subisci la riprovazione sociale e, quando essa è integrata nella legge, conseguenze legali. L'aldilà è totalmente tagliato fuori.

Insomma la fonte della morale è religiosa e quella dell'etica è "laica". Le virgolette sono d'obbligo, visto che la Massoneria c'entra non poco, e pure altre organizzazioni iniziatiche o sedicenti tali.
In pratica l'etica è nata in ambiente anglosassone per stabilire dei principi che rendessero il "libero mercato" (loro hanno una particolare propensione per gli affari) una "giungla" meno accanita. Perciò l'etica integra istanze che non sono di per sé economiche, ma sono considerate fondamentali lo stesso. Per esempio é "etico", per un datore di lavoro, assumere in base alla professionalità e non in base alle "raccomandazioni".
Per quanto riguarda le regole morali relative alla sessualità condivido il pensiero di Santaruina: lo stress sulla fedeltà della donna nasce in un'epoca in cui era importante che si "conservasse il sangue", cioé la casta di appartenenza e le qualità di famiglia. La storia della donna che deve arrivare "illibata" al matrimonio è analoga al fatto che, se un cane di razza fa cuccioli con un cane non di razza, perde il pedigree, cioé se dovesse fare altri cuccioli con un altro cane di razza non sarebbero riconosciuti tali. Per es. un cocker che fa cuccioli con un altro cocker dopo averne avuti con un pastore tedesco non genera dei "cocker di razza".
Alcune regole nate solo per una casta molto elevata possono essere state estese alle caste più basse per "imitazione", cioé la tendenza delle classi sociali inferiori a considerare prestigioso assumere degli atteggiamenti delle classi superiori. Per esempio la certezza della prole per un regnante era fondamentale per la stabilità stessa del regno; un nobile poteva avere problemi a ereditare se la sua ascendenza era discutibile. Quando anche i bottegai cominciarono ad avere delle eredità da lasciare, allora i figli ci tenevano molto all'onestà delle madri...

Il problema dell'etica, o della morale, è che esso deve essere obbligatoriamente adattato alle caratteristiche psicologiche del soggetto che le recepisce e del ruolo chè è destinato a svolgere. Popoli sessualmente poco attivi (sembra che i giapponesi lo siano) possono essere spinti a considerare con benevolenza pratiche sessuali che altri popoli troverebbero inaccettabili (noi). Storicamente le Geishe giapponesi erano tenute in grande considerazione, mentre le nostre attrici (e in generale tutte le professioniste del divertimento lecito, come ballerine e cantanti) sono rimaste (salvo eccezioni) ai margini della società fino a tempi recentissimi. In entrambi i casi era noto che esse si dovevano "concedere" per fare carriera, ma l'atteggiamento generale era diverso per i due popoli.

Nella sessualità il problema più grosso da gestire è la gelosia, e segue a ruota l'avidità. I problemi nel primo caso sono noti, nel secondo faccio riferimento appunto a questioni come le eredità, o la scelta del partner (lo deve scegliere l'individuo per simpatia o la famiglia perché ha il terreno confinante?)

Che il sesso sia un fatto privato è una balla clamorosa, che non tiene minimamente in conto delle caratteristiche della natura umana! Esso coinvolge almeno 2 persone, oltre ai loro figli. Questo nei casi più limitati e ristretti.
La prostituzione è un mercato che genera enormi trasferimenti di ricchezza (dove?). Il mondo dello spettacolo odierno, che veicola un'economia gigantesca, vive praticamente su quello! Sembra che Internet si regga sulla musica e sul sesso.

Il problema reale, che rende la discussione così problematica, è che noi il sesso lo sappiamo "usare" ma non sappiamo minimamente cosa sia. Un po' come la televisione. Tutti noi sappiamo come arrivare a sintonizzarci sul nostro programma preferito, ma non sappiamo assolutamente come funziona un televisore. Solo che quando si guasta il televisore qualcosa si può fare. Quando si guasta "la centrale del sesso" siamo nelle canne! Per questo si è sviluppata tanta mitologia, inclusa l'idea di "farlo il meno possibile".
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Inviato il: 30/4/2011 12:39
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  •  Pispax
      Pispax
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#27
Sono certo di non sapere
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Citazione:

redna ha scritto:
Citazione:
1) la libertà sessuale è la prima in assoluto fra le libertà negative. Non capisco perché cazzo ci debba entrare lo Stato in questa roba.


se la libertà sessuale è la prima in assoluto fra le libertà negative elenca quelle positive e vediamo....

...


Libertà positiva e libertà negativa


Il concetto di libertà come autogoverno, tipico della libertà degli antichi, è una forma di libertà positiva.
[...]

La distinzione fra una libertà negativa, liberale, e una libertà positiva, potenzialmente totalitaria, è parte di un celebre argomento di uno dei più noti liberali della guerra fredda, Isaiah Berlin (Two Concepts of Liberty, in Four Essays on Liberty, Oxford UP, Oxford 1982, tr. it. in Quattro saggi sulla libertà, Feltrinelli, Milano 1989) , contro i progetti politici di palingenesi antropologica. Questi progetti, a parere di Berlin, intendono ricostruire coercitivamente le persone, in tutti i loro aspetti, in nome della suprema libertà positiva connessa alla realizzazione della pienezza delle potenzialità umane. Potremmo anche illustrare la libertà positiva con una politicizzazione della tesi teologica per la quale "l'arbitrio proprio della volontà è davvero libero quando essa non è asservita ai vizi e ai peccati" (Agostino, De Civitate Dei, XIV, 11, 1.); perciò, un arbitrio veramente libero non si identifica con la nostra libertà terrena, conseguente al peccato originale, che comporta anche la facoltà di peccare. Come, per il cristiano, la redenzione consiste nel superare la corruzione dell'arbitrio per raggiungere la libertas maior di volere solo il bene, così, in ambito secolare, per il politico totalitario gli spazi di libertas minor individuale sono sacrificabili a un perfezionamento umano e sociale che permetta all'uomo di realizzare la propria autenticità,

Per libertà negativa Berlin intende un ambito, ben delimitato, di non interferenza dall'esterno, o di libertà dalla costrizione altrui. Essa risponde alla domanda: qual è l'area entro la quale si lascia il soggetto - una persona o un gruppo di persone - fare o essere ciò che è capace di fare o essere, senza interferenza da parte di altri? La libertà positiva, di contro, risponde alla domanda: che cosa o chi è la fonte del controllo o dell'ingerenza che può indurre qualcuno a fare questo invece di quello? Essa ha a che fare col concetto di autodeterminazione, che è qualcosa di più dell'avere garantita una sfera di non interferenza, perché si tratta, entro questa sfera, di essere padroni di sé e di decidere da soli. Berlin diffida, da liberale pluralista, della libertà positiva, perché essa si è storicamente sviluppata come autodeterminazione, ma nel senso che il proprio “vero sé” deve tenere le leve del comando nel foro interno. Questa interpretazione autorizza a una costrizione capillare e radicale, da parte di un potere politico detenuto indifferentemente da un despota illuminato o da una democratica volontà generale con la pretesa di rappresentare ciò che in ciascuno vi è di autentico. Infatti, una volta chiarito descrittivamente quali siano i contenuti necessari della libertà, diventa legittimo sia “costringere ad essere liberi”, cioè ad adeguarsi a quei contenuti, sia proibire di essere altrimenti. E così verrebbero eliminate sia la libertà negativa, sia la libertà positiva, se intesa come genuina autodeterminazione.
[...]


(http://www.swif.uniba.it/lei/personali/pievatolo/platone/berlin.htm)

L'autore:

http://it.wikipedia.org/wiki/Isaiah_Berlin
Inviato il: 1/5/2011 3:03
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  •  Pispax
      Pispax
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#28
Sono certo di non sapere
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Davide71


Citazione:
Il problema reale, che rende la discussione così problematica, è che noi il sesso lo sappiamo "usare" ma non sappiamo minimamente cosa sia.


Davide, con tutto il rispetto: parla per te.
Inviato il: 1/5/2011 3:09
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  •  Davide71
      Davide71
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#29
Dubito ormai di tutto
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Ciao PISPAX:

mi sento abbastanza sicuro sul punto, visto che non ho visto nessun commento che presupponga la minima idea di cosa sia il sesso!
Rispondi alle seguenti domande:
1) perché ti piacciono le donne?
2) perché a qualcun altro piacciono gli uomini?
3) perché una donna che ancheggia provoca incidenti d'auto?
4) perché i padri s'incazzano quando le figlie hanno un ragazzo?
5) perché i mariti s'incazzano quando la moglie li tradisce?
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Inviato il: 1/5/2011 13:37
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Implicazioni etiche e morali della sessualità
#30
Sono certo di non sapere
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@Santaruina

Mi sembra un'ottima analisi. La domanda del thread è appunto: nel XXI secolo ciò ha ancora senso?

Specifico: la domanda può sembrare pregiudizievole a un conservatore, ma non sottointende affatto che il XXI secolo sia più "evoluto" o in qualche modo "meglio" dei precedenti. Nasce dalla semplice osservazione che è molto diverso.

@Davide71

Citazione:
In pratica l'etica è nata in ambiente anglosassone


This sentence is wrong on so many levels!

Anyway, cosa significa "non sapere cos'è il sesso"?
Inviato il: 1/5/2011 15:03
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