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A volte ritornano!!
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 30/10/2010
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Antonio di Pietro e la legittimazione del signoraggio

Antonio Di Pietro, con un’interrogazione a risposta scritta n.4-12113 presentata lunedì 30 maggio 2011, seduta n. 479, ha chiesto al ministro dell’Economia e delle finanze se ritenesse legittimo il signoraggio praticato dalle banche centrali di emissione.
Nella sua interrogazione, il leader dell’Italia dei Valori ricorda come “l’emissione della moneta è obbligatoriamente collegata alla generazione del signoraggio che è rappresentato dal guadagno e dal potere in mano al soggetto predisposto alla creazione della moneta.
Il signoraggio, dunque, è l’insieme dei redditi derivanti dall’emissione di moneta. Il premio Nobel Paul R. Krugman, nel testo di economia internazionale scritto con Maurice Obstfeld, lo definisce come il flusso di “risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi”. Storicamente, il signoraggio era il termine col quale si indicava il compenso richiesto dagli antichi sovrani per garantire, attraverso la propria effigie impressa sulla moneta, la purezza e il peso dell’oro e dell’argento”.
Sottolinea, nell’interrogazione al ministro Tremonti, come “oggi, invece, alcuni studiosi di economia imputano al moderno signoraggio una dimensione che va ben al di là di una semplice tassa, in quanto il reddito monetario di una banca di emissione è dato solo apparentemente dalla differenza tra la somma degli interessi percepiti sulla cartamoneta emessa e prestata allo Stato e alle banche minori e il costo infinitesimale di carta, inchiostro e stampa sostenuto per produrre denaro.
Apparentemente, in quanto, de facto, il signoraggio moderno è eclissato nella contabilità dall’azione di dubbia legittimità della banca emittente che pone al passivo il valore nominale della banconota.
In buona sostanza, la banca dichiara di sostenere per la produzione della carta moneta un costo pari al suo valore facciale (euro 100 per una banconota del taglio di 100 euro);
le Banche centrali sono le istituzioni che raccolgono sia la ricchezza, sia il profitto da signoraggio che dovrebbero essere trasferiti, una volta coperti i costi di coniatura, alla collettività rappresentata nello Stato; tale signoraggio è il cosiddetto signoraggio primario poiché deriva dall’abilità che possiede la Banca centrale di emettere moneta stampandola e immettendola nel mercato”.
“Si tratta – rileva Di Pietro - del signoraggio che sta a monte di tutto il sistema monetario, poiché si colloca nel momento di emissione della moneta; questo processo non è però l’unico che permette l’aumento della massa monetaria in circolazione nel circuito economico”.
Esiste, infatti, un secondo meccanismo attraverso il quale cresce la base monetaria in circolazione, il cosiddetto signoraggio secondario o credit creation; il signoraggio secondario è il guadagno che le banche commerciali ricavano dal loro potere di aumentare l’offerta di moneta estendendo i loro prestiti sui quali ricevono interessi e, negli ultimi decenni, con l’introduzione di nuovi strumenti finanziari quali, ad esempio i derivati; con riferimento al sistema monetario attuale, da anni si discute sia in ambito accademico sia in ambito sociale sulle incongruenze relative alla proprietà del valore della moneta al momento della sua emissione: un valore che, in buona sostanza, non verrebbe riconosciuto in capo al suo creatore, ovvero la collettività, il popolo, ma che piuttosto le verrebbe sottratto; principio fermo di ogni democrazia è che la “sovranità” appartiene al popolo e la nostra Carta costituzionale sancisce chiaramente questo principio all’articolo 1; ne consegue che derivazione diretta di tale sovranità è anche la sovranità monetaria, che determina il potere di chi detiene il controllo della moneta e del credito; essendo il popolo a produrre, consumare e lavorare, la moneta, sin dal momento in cui viene emessa da una qualsiasi Banca centrale dovrebbe, in linea di principio, come affermato da molti studiosi, diventare proprietà di tutti i cittadini che costituiscono lo Stato, il quale però non detiene il potere di emettere moneta; la distorsione alla base della sovranità monetaria è stata oggetto di uno studio da parte del procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini che sul punto ha scritto il libro “La banca, la moneta e l’usura”, edizione Controcorrente, Napoli, 2001.
Secondo il procuratore generale Bruno Tarquini, lo Stato avrebbe avuto i mezzi tecnici per esercitare in concreto il potere di emettere moneta e per riappropriarsi di quella sovranità monetaria che avrebbe permesso di svolgere una politica socio-economica non limitata da influenze esterne, ma soprattutto liberandosi di ogni indebitamento; anche il professor Giacinto Auriti, docente fondatore della facoltà di giurisprudenza di Teramo, ha compiuto numerosi studi sulla sovranità monetaria e sul fenomeno del signoraggio; in particolare, il professor Giacinto Auriti ha sostenuto che l’emissione di moneta senza riserve e titoli di Stato a garanzia per la realizzazione di opere pubbliche non creerebbe inflazione in quanto corrisposto da un eguale aumento della ricchezza reale, e che le Banche centrali ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sulla cartamoneta, dando origine in tal modo al debito pubblico; altra denuncia compiuta dal professor Giacinto Auriti è quella relativa alla totale assenza al livello giuridico di una norma che stabilisca in maniera univoca di chi sia la proprietà dell’euro all’atto della sua emissione.
Per tali ragioni, ad avviso del professor Auriti, risulterebbe impossibile individuare chi sia creditore e chi debitore nella fase della circolazione della moneta e i popoli europei non sapranno mai se siano “creditori” (in quanto proprietari) o “debitori” (in quanto non proprietari) per un valore pari a tutto l’euro che viene messo in circolazione.
Di Pietro conclude chiedendo “se alla luce di quanto descritto in premessa il Governo non intenda intervenire, anche nelle competenti sedi europee, per verificare la compatibilità delle teorie elaborate dal procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini e dal professor Giacinto Auriti con i Trattati dell’Unione europea e il principio costituzionale della sovranità monetaria, anche al fine chiarire di chi sia la proprietà dell’euro al momento della sua emissione, quale sia la natura giuridica della moneta emessa dalle banche commerciali e, infine, quale sia la reale efficacia degli strumenti di controllo a disposizione della Banca centrale sulla massa monetaria messa in circolazione dalle banche commerciali”.


Tratto da www.rinascita.eu

P.s. per chi ANCORA non conoscesse il termine "signoraggio" (esiste ancora qualcuno non informato?):
SIGNORAGGIO BANCARIO

Ciaoo, Nyko
Inviato il: 27/6/2011 17:16
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  •  THULE
      THULE
Re: A volte ritornano!!
#2
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 2/6/2011
Da
Messaggi: 156
Offline
E' corretto che la lo Stato, o per esso ll'Istituto Banca centrale (purchè al 100% pubblica), emetta moneta iscrivendola al passivo dello stato patrimoniale del bilancio dell'istituto.
Questo perchè pur assolvendo ad una funzione di mezzo di scambio la moneta è essenzialmente un VALORE, che non è quello del costo di produzione bensì quello nominale indicato sulla moneta/banconota.
Tale valore equivale ad una frazione del valore complessivo dello Stato, con tutte le sue attività economicamente apprezzabili.
Di conseguenza è assolutamente normale che lo stato emetta questi valori per pagare le proprie spese di funzionamento (amministrazione pubblica e acquisto di servizi privati) o di investimento (infrastrutture) ed è altrettanto normale che così come li crea e li cede li inserisca nel passivo.
Con buona pace di Di Pietro l'opportunista e il pensatoio anti-signoraggio, purchè sia presupposto che la moneta è un valore, che assolve ANCHE alla funzione di scambio, e che questo valore sia generato dallo STATO e solo da esso.
Precisato questo il problema del signoraggio non esisterebbe neppure, perchè è un giroconto interno allo stato stesso.
Il problema nasce quando chi emette la moneta-valore si differenzia dallo Stato, adducendo la frottola delle garanzie dell'indipendenza della missione, ma di fatto per dare/mantenere il potere di emissione nelle mani di poteri privati.
Da qui nascono due tipi di signoraggi entrambi illegali.
Quello primario si ha quando l'Istituto di emissione diventa privato (la proprietà è in mano a note famiglie) o diventa extra-nazionale (lo moneta non esprime più il valore della nazione e, soprattutto, lo Stato non può più emetterne per quanto occorre, dovendosi indebitare presso banche private).
Quello secondario si ha invece quando il circuito bancario privato emette direttamente la moneta attraverso il meccanismo del frazionamento del credito e la moltiplicazione degli impieghi (moneta di conto corrente e mezzi sostitutivi della moneta).
Su questa creazione di moneta (ex nihilo) la banca non solo non paga signoraggio ma sfrutta il valore dato dallo Stato alla moneta, pur emettendola in quantità molte volte superiore al suo valore-banca (dietro questa moneta virtuale, ma di uso reale, c'è il nulla, con chiaro rischio per lo Stato).
In definitiva sono chiarissimi i problemi del signoraggio e sono riconducibili alla illegale appropriazione del potere di emettere la moneta da parte dei privati, termine con il quale si identificano antiche dinastie bancarie (di matrice giudaica).
E' inutile che Di Pietro fa al suo solito il furbetto alzando il tiro per farsi pagare dalle sinarchie giudaiche proprietarie del potere di emissione della moneta, con la dipendente lucrosissima industria dell'usura.
Solo il NAZIONALISMO può rimettere a posto le cose a beneficio dello Stato e del suo popolo.
Successe per la Germania dopo lo sfascio di Weimar e i risultati sono stati stupefacenti.
Inviato il: 27/6/2011 20:06
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Re: A volte ritornano!!
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 30/10/2010
Da
Messaggi: 545
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Citazione:
THULE ha scritto:
Solo il NAZIONALISMO può rimettere a posto le cose a beneficio dello Stato e del suo popolo.
Successe per la Germania dopo lo sfascio di Weimar e i risultati sono stati stupefacenti.
Scusa THULE, ma per Stato e popolo intendi sempre le lobbies di potere, perché mi sembra che siano sempre quelle a trarre benefici.

P.s. se non sbaglio, il primo Rothschild è tedesco!!

Ciaoo, Nyko
Inviato il: 28/6/2011 8:46
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