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   Recensioni Cinema
  ... le sequenze perfette

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  •  Calvero
      Calvero
... le sequenze perfette
#1
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Mi piacerebbe che quest'angolo desse merito a quei momenti di Cinema che - da soli, come si dice a volte: - valgono il biglietto.

Insomma, tentiamo di metterci un minimo di criterio, anche perché se si mettono tutte quelle sequenze che ci sono piaciute di più e basta, è anche troppo facile; forse si sdoganerebbe troppa faciloneria, ma non perché si debba giustificare un giudice che condanni le scelte altrui ...

... ognuno parla per sé, ma perché ognuno metta il suo impegno critico nel sentire di aver valutato e attinto per bene dal "suo" repertorio. Magari spiegando il suo perché.

Non che diventi una cosa seriosa, per l'amor di Dio, ma solo che rimanga un gioco che non vada a strafare.

____________________

DETTO CIÒ

Ebbene sì, credo ci siano state delle sequenze nei film che sono valse un biglietto e non solo quello...

... e può "tranquillamente" capitare che anche un film di merda, abbia azzeccato una sequenza magistrale. Sai tu per quali misteriose ragioni, e credo sia proprio questo il bello...

.. ci sono sequenze che hanno un'intensità tale che magari il film, nella sua interezza, neanche si sogna; sequenze dove gli attori possono entrare in uno stato di grazia tale, da rendere il film stesso ridicolo e non all'altezza delle performance. Però quella sequenza diventa perfetta. Capita. Ci sono momenti di alta regia, magari in una sceneggiatura che è semplicemente mediocre, se non patetica.

Non lo dico perché io sia così ferrato nello specifico, anzi. Semplicemente mi è venuto in mente e magari, ho pensato, qualcuno ne ha di belle da proporre e farmene e farle conoscere. Poi, se me ne verranno in mente altre, le riporterò.

Se uno vuole, e sarebbe gradito, può aggiungere una breve didascalia per le sue considerazioni, magari tecniche - se lo hanno colpito, ammaliato, ma anche quelle emotive e soggettive - che lo hanno rapito.

Ovviamente non c'è limite ai generi che, come il tempo, sono un'illusione. Di guerra, d'amore, solo per i dialoghi; di una commedia, una sequenza d'azione, erotiche, comiche, di cartoni animati ... eccetera eccetera eccetera ... la sequenza perfetta è lì, nascosta, che attende di essere scoperta ...

... per perfetta si può intenderla anche nel suo MITO, "non c'è prezzo per la miticità" (come direbbe Kung Fu Panda) ...

____________

Indi e per cui


... io ho deciso di partire con una sequenza per me tra le più significative. Che vorrei dire comica, ma mi piacerebbe trovare un altro termine che non trovo.

Ho deciso anche di lasciare il doppiaggio italiano. Volutamente. Chi mi conosce sa benissimo quale odio ho nei confronti di questo metodo, ma ci sono casi in cui l'effetto è trasceso a tal punto, che mettere certe sequenze in lingua originale, sarebbe solo un purismo eccessivo, anche perché certi momenti del Cinema - in noi - sono stati diciamo "storicizzati", e se è avvenuto onestamente, sia al cinema che nelle nostre emozioni sino a conquistare l'immaginario collettivo, allora un perché ci sarà pure, no?

Ovviamente, qui, il geniaccio Allen, molto deve a Bergman e a Fellini, ma questo non toglie che in questo film ha raggiunto una maturazione comunicativa del grottesco e del comico e dell'amarcord in maniera superba. In questo caso ---> anche il film è un capolavoro, sticazzi.

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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 9/12/2014 18:47
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  •  doktorenko
      doktorenko
Re: ... le sequenze perfette
#2
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 9/12/2014 19:21
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  •  Calvero
      Calvero
Re: ... le sequenze perfette
#3
Sono certo di non sapere
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Caspita, Doktorenko, non è permessa la visualizzazione
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Inviato il: 9/12/2014 19:24
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#4
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 9/12/2014 19:35
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  •  doktorenko
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Re: ... le sequenze perfette
#5
Dubito ormai di tutto
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Segui il link, tu li vedi gli inserti subliminali?
Inviato il: 9/12/2014 19:38
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#6
Sono certo di non sapere
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Non l'ho ancora guardato ... ci sono?
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Inviato il: 9/12/2014 19:43
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  •  doktorenko
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Re: ... le sequenze perfette
#7
Dubito ormai di tutto
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FINALE del FILM - spoiler

Inviato il: 9/12/2014 19:43
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#8
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 9/12/2014 19:44
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  •  doktorenko
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Re: ... le sequenze perfette
#9
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Ce ne sono almeno 8.
Inviato il: 9/12/2014 19:45
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#10
Sono certo di non sapere
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Mostruoso Ordet ... non l'avevo mai visto
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Inviato il: 9/12/2014 19:55
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  •  doktorenko
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Re: ... le sequenze perfette
#11
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Ti sei il rovinato il finale , forse e` meglio se scrivevo SPOILER.

Dei contenuti subliminali nella scena del Calvario me ne sono accorto solo quando me li hanno fatti notare, per me passano del tutto o quasi inosservati; se li noti non scrivere a cosa si riferiscono (ne ho contati almeno 8), per non rovinare la ricerca di qualche altro altro curioso.
Inviato il: 9/12/2014 20:03
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#12
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... vorrei scrivere qualcosa, ma semplicemente non avrebbe senso


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Inviato il: 9/12/2014 20:14
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#13
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Citazione:

doktorenko ha scritto:
Ti sei il rovinato il finale , forse e` meglio se scrivevo SPOILER.


Non fa niente, appena posso lo recupero e me lo rivedo, spero di trovarlo sottotitolato in italiano. Mi ha colpito molto.

Citazione:

Dei contenuti subliminali nella scena del Calvario me ne sono accorto solo quando me li hanno fatti notare, per me passano del tutto o quasi inosservati; se li noti non scrivere a cosa si riferiscono (ne ho contati almeno 8), per non rovinare la ricerca di qualche altro altro curioso.


Per adesso non lo guardo che il minutaggio è troppo alto per la mia povera chiavetta, comunque OK
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Inviato il: 9/12/2014 20:16
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  •  Pyter
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Re: ... le sequenze perfette
#14
Sono certo di non sapere
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Il primo di marzo del 1895, i fratelli Lumiere proiettano, privatamente, “Arroseur er arrosè” (L'innaffiatoio innaffiato), che nelle prima proiezione pubblica venne poi intitolato Le jardinier, film della durata di circa 49 secondi.
Questo piccolo gioiello della cinematografia mondiale delle origini è il primo esempio di pellicola cinematografica con un senso compiuto, provvisto di minima trama, diversamente dalle altre proiezioni, che erano piuttosto riprese di tipo documentaristico (L'arrivo del treno alla stazione di La Ciotat o l'auto referenziale Uscita dalle officine Lumiere).




Un giardiniere (François Clerc) sta innaffiando le sue piante in un giardino, da dietro arriva un ragazzo (Benoit Duval) che, senza farsi vedere, blocca con un piede l'afflusso dell'acqua nella canna. Stranito, il giardiniere prova a guardare all'interno della canna cosa mai potrebbe bloccare l'afflusso, al che il giovane birbone molla il piede e "innaffia" il malcapitato. Il ragazzo scappa subito e viene rincorso e acciuffato. Nella versione più antica viene portato davanti alla telecamera e sculacciato, girando intorno per far vedere bene l'azione agli spettatori; in una versione immediatamente successiva l'annaffiatore prende il ragazzo e gli molla un calcio nel sedere poi, dopo averlo portato davanti alla cinepresa, lo innaffia con la stessa pompa d'acqua. (Wikipedia)



Non solo questa pellicola segnò l'inizio del cinema, ma anche le prime incomprensioni della critica. Incapaci di poter comprendere appieno la portata rivoluzionaria della tecnica dei riproduttori di movimento, i critici si divisero tra coloro i quali ostentavano indifferenza a quelli che, pur credendo nel nuovo, non disdegnavano di prendere cantonate, inaugurando così il costume di una tecnica nuova, detta recensione cinematografica, che andrà sempre via via perfezionandosi parallelamente alla vera e propria evoluzione tecnologica dei materiali e delle idee.
Secondo l'interpretazione superficiale della critica, ancora oggi dura a morire, i primi cortometraggi del cinema sono catalogati come piccoli scherzi di natura comica e, chissà perché, a consumo popolare. L'analisi tecnica del video è per lo più impietosa. Eccone due esempi:


«L'arroseur arrosè non possiede le qualità tecniche de L'arrivée d'un train, ma fu la sceneggiatura ad assicurarne il successo. [...] La realizzazione tecnica non è delle migliori: la fotografia è sbiadita, l'inquadratura mediocre, gli esterni troppo pieni di fogliame e quindi confusi.»
(Georges Sadoul, Storia del cinema mondiale, pp. 32-33.)


«L'arroseur arrosé, che fu considerato da alcuni storici il primo film narrativo in assoluto, è la prima opera cinematografica realizzata con intenti chiaramente ludici, secondo gli schemi drammatici e narrativi della scenetta comica o della vignetta illustrata (e abbiamo infatti, tra l'altro, una storia senza parole illustrata da Hermann Vogel, pubblicata da Quantin a Parigi nel 1887, che anche nel titolo anticipa il film dei Lumière). »
(Gianni Rondolino, Manuale di storia del cinema, p. 16.)



A un'analisi attenta, la genialità della pellicola appare subito evidente, così come evidenti sono le metafore.
Il giardiniere, senza ombra di dubbio, fa le veci delle istituzioni, in parole povere: il potere. Il ragazzo, invece, mette in scena il tipico comportamento del giovane ribelle scapigliato, che tanto rimarrà caro alla cinematografia e che sfocerà, come tutti sanno, negli sconvolgimenti sociali degli anni sessanta del secolo dopo. In questa ottica, non è un caso che il protagonista sia un giardiniere, che anticipa, con la genialità futurista tipica delle élite, la rivolta dei figli dei fiori, di cui il giovane attore Benoit Duval non è che l'antesignano.
A dimostrazione della linearità e della logicità del discorso qui portato avanti, non si deve far altro che analizzare le diverse versioni del video, che culmineranno con quella che poi gli autori consideravano la più pertinente.
Il giardiniere punisce il ragazzo innaffiandolo con la pompa d'acqua, metafora abbastanza eloquente di un sistema che entrerà di diritto nella prassi usata per dirimere gli affari sociali.


Il Giardiniere (Lumiere Brothers), rappresentazione en plein air in Turchia, giugno 2013.

Nella foto sopra, la rappresentazione dei fratelli Lumiere, nella versione più moderna. Il giardiniere è stato sostituito dall'idrante, mostro meccanico, simbolo del progresso tecnologico, e che nella pellicola di tipo documentaristico interpreta il potere offeso. La presenza di un numero esagerato di comparse è un effetto voluto dallo sceneggiatore per dare più drammaticità e reso possibile grazie al contributo statale.
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Inviato il: 9/12/2014 20:52
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#15
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Bellissima geniaccio maledetto

Lo vedrei il tuo intervento come servizio giornalistico in TV ... se esistesse la satira - in TV

Quindi mancherebbe solo una spiegazione di come Méliès abbia ispirato in qualche modo la NASA, che siccome da quelle parti non leggono, però sanno usare bene la carta stagnola, certo non avrebbero potuto ispirarsi a Verne o a Wells
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 9/12/2014 21:10
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#16
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Allora ragioniere che fa, BATTI?
Ma?? ... mi dà del "Tu"?
No no, dicevo - "Batti lei"?
Ah! congiuntivo ... aspetti
.

La partita di Tennis

Nella nebbia, Filini e Fantozzi, volente o nolente lasciano il segno indelebile di un'italianità repressa, non ancora mascherata completamente dal progresso prepotente che si affacciava improvviso, creando ineluttabile un rovescio della medaglia grottesco e paurosamente ipocrita ... dove il servilismo aveva una dimensione inaudita, spinta da un boom economico che rendeva tragica ogni manifestazione tra i ceti meno abbienti, violentati e stuprati e insieme illusi dalla modernità che avanzava - senza chiedere permesso alle nostre anime ...

... le piccole rivalse e il "sentirsi meno provinciali" di fronte una coscienza che man mano veniva de-umanizzata dal cartellino da timbrare ... e quel sentirsi parte di un mondo dove le caste smettevano i vecchi abiti e si cucivano addosso quelli "liberali" ...

... lì - insieme agli animi, unica costante allora come adesso, solleticati e alleviati dal Dio Calcio e dalle partite della domenica - dicendo della pusillanimità tipicamente italiota; quando quel poco di vero che avevamo nei contadini e nella terra, veniva risucchiato dagli alveari di quartieri tanto civili e alieni ...

... e così, anche loro come alieni, i due ragionieri, nella nebbia letterale e metaforica insieme, cercano di dare un senso a quel grigio pennellato di bianco, alla povertà più terribile: - quella del boom economico.

Siamo nel 1975 - per la regia del male valutato Luciano Salce.

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Inviato il: 10/12/2014 0:40
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#17
Sono certo di non sapere
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Che John Landis abbia fatto capolavori, cose meno riuscite e boiate totali, sta a dire quanto il genio non è cosa facile da gestire, soprattutto a Hollywood e, proprio per questo, visto ---> per COME Landis ha portato e trasposto sul grande schermo le sue storie, si possono spezzargli lance a favore - una per ogni cazzata che ha fatto.

La finezza di stile, così come Landis l'ha messa in gioco, nel gestire gli stereotipi e le suggestioni anche quelle stereotipate del mondo del cinema, non sono state mai eguagliate da altri autori. In realtà il linguaggio di questo autore, nella sua filmografia, per definirlo in una parola sola, potrebbe essere quello di - inaudito...

... ci sono molti altri autori che sono riusciti a essere inauditi, ma non così a lungo come, certo tra alti e bassi, ha fatto Landis che anche rientra tra i rari che osavano nei generi.

Nella sequenza qui sotto, ricordandoci che siamo nel 1981, la trasformazione del protagonista in un Lupo Mannaro è stravolgente oltre che per gli strabilianti effetti speciali (neanche la CGI di oggi sarebbe capace di trasmettere lo strazio), soprattutto per l'assurda spensieratezza che permea David (nome sia del personaggio che dell'attore che lo interpreta) prima di venire violentato dalla maledizione, perché di questo si tratta...

... il genio di questa sequenza PERFETTA dove a fare da sottofondo è una "canzoncina" dedicata al romanticismo nostalgico della Luna, risiede non tanto nel contrasto che c'è tra la leggerezza del pezzo musicale e la drammaticità viscerale della mutazione; bensì in quello che lì è arrivato a sublimarsi nella visione distaccata che l'autore imprime alle vicende e che non c'è pietà in nessuna direzione; la redenzione è dissacrata, così come è dissacrato l'individuo che subisce la linea di sangue della belva. Colui che subisce l'infezione della bestia è un essere spaesato, in balia degli eventi e di quella parte oscura che lo possiede ... tutto è impersonale.

Mentre nei film dell'orrore in linea generale (nello specifico questo non può essere etichettato facilmente se non a prezzo di definirlo l'unico film dell'orrore) c'è una coscienza anche nel male, che segue in qualche modo i suoi scopi ...

... qui non ci sono scopi, sei un lupo mannaro, sei fottuto, devi suicidarti e senza neanche avere la certezza di ciò che ti sta accadendo, non hai mire e non c'è distinzione, è solo il caso a decidere chi dovrà rimanere dilaniato sotto le tue zanne...

... solo nel finale, secco, asciutto, a-morale, veloce e dopo un'altra sequenza magnifica in Piccadilly Circus, dal montaggio ineccepibile, dove il panico viene seminato nella pubblica piazza...

... ecco che il Mannaro/David, forse, in un barlume di consapevolezza si lancia feroce davanti l'innamorata e viene ucciso dalle fucilate della polizia; il tempo di rivedere il corpo umano di David ri-apparire da quella mutazione, e i titoli di coda decollano impertinenti spezzando la terribilità dell'atmosfera insieme alla leggerezza del pezzo musicale dall'aria goliardica, ancora a ricordare che probabilmente, se mai si vivessero cose tanto terribili, tutto sarebbe semplicemente contraddittorio e guidato da un senso di impotenza che solo lo stupefacente (forse l'unico) Humor Nero di Landis sa esprimere.

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Inviato il: 10/12/2014 12:17
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  •  Pyter
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Re: ... le sequenze perfette
#18
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A proposito di letteratura e trasposizione cinematografiche.
Questa di Vladimir Bortko è secondo me la migliore trsposizione dell'opera di Bulgakov.
E' una serie televisiva russa di una decina di anni fa.
Si guardi e poi si prenda una qualsiasi fiction fatta in italia in questi ultimi 15 anni e si traggano le dovute conclusioni.

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Re: ... le sequenze perfette
#19
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La battuta su Dostoevskij è spettacolare.

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La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
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Re: ... le sequenze perfette
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  •  Marzo
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Re: ... le sequenze perfette
#21
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In un mondo in cui le guerre sono chiamate missioni di pace, i mercenari sono diventati contractors, i partigiani diventano terroristi, gli onnivori mangiatori di carogne, io sono fiera di essere una"complottista".

Fiammifero
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  •  Calvero
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Re: ... le sequenze perfette
#22
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Siamo nel 1963, la comicità americana era in realtà ferma (tranne che per le grandi commedie d'autore) dai tempi di Chaplin, Keaton, Stanlio e Ollio - e, attenzione, non che non vi fossero stati altri comici, ma che un comico divenisse di nuovo autore con la A maiuscola e segnasse comunque in qualche modo i tempi della commedia con nuovi e riveduti standard cinematografici ... non era più accaduto ...

... Jerry Lewis in realtà, nonostante il successo clamoroso dell'epoca, soprattutto in nome del binomio con la sua immensa spalla Dean Martin (come Peppino lo era per Totò), in realtà è stato fondamentalmente dimenticato - anche perché, credo, non fosse un personaggio tanto simpatico. Anche lui come Chaplin, fu tra i pochi attori che riuscì ad ottenere ad un certo punto della sua carriera quella che noi chiamiamo "carta bianca" e con ingaggi mostruosamente ricchi, tipo Paperon De Paperoni; anche lui ebreo, comunque ha affinato un linguaggio che non era tipico dell'umorismo giudeo (che ad esempio è presente più in Mel Brooks, nei Coen e naturalmente in Allen), in realtà Lewis aveva ibridato la pantomima con un linguaggio moderno e molto debitore - nei concetti - al genio di Stan Laurel* ...

.. ma anche alle sue notevoli capacità di ballerino che andavano a inserirsi nella sua gestualità infantile, dove il trucco, per la maggiore era quello di mettere il suo personaggio nei guai e in situazioni sempre più grandi di lui.

Lewis, nonostante sia uno dei miei più grandi comici preferiti, risulta spesso fuori misura, ridondante e a tratti sopra le righe. Anche le musiche nei suoi film conservano sempre quella volontà a stupire e a essere americanamente fastidiose ... troppo teatrali, sfarzose e troppo trombeggianti. Il suo essere comico, nei lati negativi, va detto, è ripiegato a volte in infantilità che non ci stanno e manca di finezza in diverse gag ...

... ma quello che invece è grandioso, e raramente se ne fa menzione, in Lewis - è che lui è stato un grande regista e un grande sceneggiatore, nonché un innovatore, e molto di quello che noi adesso si dà per scontato nei film, lui lo aveva implementato in maniera eccellente. I movimenti di camera e la gestione dei tempi comici, il montaggio (era sempre lui al montaggio) e la direzione artistica, erano e sono tuttora esempi ineccepibili di cosa significa creare una storia e adattarla alla celluloide nei tempi della commedia ...


... Lewis, oltre a essere stato nominato per il Nobel, era anche un professionista dietro le quinte; è stato lui a inventare il sistema di Monitor che dava ai registi la possibilità di dirigere - in tempo reale - il film, mentre vi recitano come protagonisti.

Il vero e proprio capolavoro - forse non l'ha mai fatto, ma se c'è un film che più lo avvicina è ...

THE NUTTY PROFESSOR ( in Italia - Le folli notti del dottor Jerryl)


... un film dove le sequenze perfette e geniali, ma geniali veramente, sono più di una, ma nel suo complesso ... pecca in passaggi forzati nelle gag.

Nonostante questo, il senso filosofico della storia è magnifico e vola alto; a differenza del canonico e famosissimo Dottor Jekyll e Mr Hyde ...

... qui il lato oscuro dell'uomo è insito nella bellezza e nell'affabilità, nel carisma e nell'abilità; mentre la gioia, la fanciullezza, e l'amore vengono magnificamente elaborati nel brutto, nel distorto, nella timidezza e nella tragicità dei più deboli ... ritagliando in poche e fulminanti sequenze, e in maniera caricaturale, la psicologia dell'egoismo e della frustrazioni familiari ...

... e il bruco che diventa farfalla, rimane in qualche modo e ancora un bruco; una lezione di Vita e d'amore che pochi hanno compreso nell'arte di questo autore ...

.. e qui vi propongo una delle sequenze mitiche, quella dello ...

SCALDINO DELL'ORSO POLARE DELL'ALASKA:

... Buddy (Lewis) impone al barman (un grandissmo Buddy Lester) come preparare il Cocktail:



* .... bisogna sapere che Jerry dava ai suoi personaggi il nome di Stanley proprio in onore di Stan Laurel (stanlio) e ancora più in pochi sanno che mitici cartoni animati - solo le vecchie serie - come Tom & Jerry, colcazzo che ci sarebbero stati se non fosse per Stanlio e Ollio, ma questa è un'altra storia.
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: ... le sequenze perfette
#23
Sono certo di non sapere
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Da Roma
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Più che momenti vorrei segnalare due attori che da soli hanno fatto un film pur non essendo attori principali e partecipando a metà film , mi riferisco a Lee Ermey e Vincent D'Onofrio in Full Metal Jacket di Kubrick nel 1987 , oltre alla genialità del regista nel rappresentare nella seconda parte del film la guerra nella sua più pura essenza (il film è ambientato in Vietnam ma le scene si svolgono in territorio urbano , quindi un posto vale l'altro) è grazie all'interpretazione dei due attori che si capisce come una persona "normale" come Joker possa trasformarsi da essere umano a killer.

La scena iniziale (purtroppo il coglione che ha postato quella in italiano ha tagliano il finale) mostra come appena arrivati si tenda subito a nullificare la persona umana che esisteva prima di varcare il cancello arrivando a chiedere a "palla di lardo" di suicidarsi



già solo questa scena vale il prezzo del biglietto , ecco infatti com'è nella realtà (c'è pure jocker primo a sinistra ) :



per arrivare tramite successivi tentativi al risultato voluto , l'esercito non vuole robot , vuole killer :

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Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 10/12/2014 23:20
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  •  gronda85
      gronda85
Re: ... le sequenze perfette
#24
Dubito ormai di tutto
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finalmente calvero e il cinema
nel senso tutto insieme in un solo forum
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non puoi vincere
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Inviato il: 11/12/2014 0:10
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  •  gronda85
      gronda85
Re: ... le sequenze perfette
#25
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 2/12/2008
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spoiler bello grosso

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Inviato il: 11/12/2014 0:11
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  •  Calvero
      Calvero
Re: ... le sequenze perfette
#26
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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... azzzzz, avviso subito che ho scritto tanto e me ne sono accorto soltanto adesso che ho finito di scriverlo ...ma penso ne valga la candela, perché è un discorso particolareggiato che è nato man mano, e se già lo vedete noioso, lasciate perdere; al prossimo scriverò molto meno.

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Andiamo nel campo minato per eccellenza quando parliamo di cinema, quello dei cartoni animati; anzi, peggio ancora - in quello dei film in CGI; anzi, peggio ancora - distribuito da Walt Disney ...

(va precisato che la produzione è PIXAR)

Lo dico subito e conscio di come negli anni che sono passati (si parla del novembre 2004, quindi una bella decade fa) la mia sensazione non è cambiata per nulla in proposito: parlo de Gli Incredibili, poiché di questo film sono innamorato - né più né meno, e ne avrei veramente tante da dire. Ma tranquilli, non mi sgancio dal Topic e questa premessa rimane solo in nome e per conto delle sequenze perfette (e meno male). Più precisamente - di quella che si troverà alla fine di questa nota.

Domandina: - cosa più di in film in CGI può essere artificioso? Nulla: è la quintessenza della programmazione totale e della creazione (si potrebbe osare e chiamarla "creazione letterale") di un racconto audio-visivo; un artificio TOTALE e totalizzante; più del cartone animato classico, visto che comunque la "perfezione" è intrinseca alla programmazione, nelle immagini 3D. Se vero è che agli artisti e ai professionisti che vi operano, è concesso fare qualsiasi cosa e aggiustarla anche un milione di volte, cosa che col cazzo puoi fare in un film classico, quindi ci sono vantaggi enormi ...

... è anche vero che la responsabilità [artistica] di non POTER lasciare nulla, ma proprio nulla al caso (sarebbe impossibile), è comunque una ghigliottina metaforica che rimane perennemente sospesa sulla testa degli autori ...

... per dirla stupidamente, si può ipotizzare un esperimento. Prendete un film qualsiasi che avete a casa, classico s'intende, fatelo partire sulla vostra TV e - a caso - e a occhi chiusi, mentre il film "scorre", mettete un dito in un punto imprecisato del monitor e premete pausa sul telecomando. Bene, aprite gli occhi e guardate cosa c'è sotto il dito: orbene, quel punto virtuale che avete toccato, non è detto che fosse previsto in quella ripresa, anzi non lo è: - la luce, l'espressione dell'attore, un sasso sullo sfondo, una comparsa, un cespuglio che la natura ha fatto a quel modo, e che l'autore non certo ha fatto lui e a quel modo; ma anche l'attore stesso che è il risultato di una emotività che, sai tu - potrebbe avere quella faccia perché due anni prima gli era morto il gatto ...

.. insomma, una INFINITA serie di variabili che sono state ----> catturate, sicuramente, ma non ----> create; certo, in un contesto organizzato/pianificato (sempre non sia nouvelle vague), ma sempre in una realtà chiamiamola senziente e che vive di vita propria ...

ORA ...

... se fate lo stesso esperimento con un film in CGI, potete farlo un milione di volte, per mille posizione diverse e per diecimila momenti diversi di quel film, in mille punti diversi del monitor e ... orbene: sotto il vostro dito, quel PIXEL - sarà lì, perché è stato messo lì, non è stato catturato ---> è stato creato da zero. La sua luce, la sua forma, il suo colore, la sua compattezza, il suo contrasto, il suo movimento, l'animazione, la sua composizione: tutto assolutamente programmato.

Questa cosa dell'esperimento, se pur banale e sempliciotta come la scoperta dell'acqua calda, serve a dare una certa consapevolezza nell'osservare il lavoro artistico di una determinata sequenza e guadagnare una sensibilità nell'analisi di diversa sostanza. Molto diversa.

Ne Gli Incredibili c'è una sequenza altamente simbolica dove tutto è stato orchestrato, neanche a dirlo, alla PERFEZIONE. Non solo simbolica, cioè inerente alla fotografia e ai colori e alla gestualità dei due personaggi principali che seguono i riti della quotidianità e della routine per eccellenza, ma anche alla squisitezza comunicativa di un montaggio a orologeria. Ovviamente se qualcuno non ha visto il film, non potrà cogliere la carica emotiva che sin lì era stata raggiunta dal personaggio principale (quello grosso), quindi sarà meno comprensibile ...

... ma ciò che può interessare è cogliere la maestria nella regia/regista (che è l'autore e scrittore del film) e dai "disegnatori/animatori" nel formulare in entrambi i personaggi (il supereroe in pensione, e il capufficio cinico) sentimenti non solo agli antipodi, ma anche (e questo è magnifico) in conflitto in ognuno dei due personaggi;

- dove quello che vorrebbero dire non possono dirlo apertamente, nessuno dei due, in nome delle convenzioni e dei ruoli; ognuno soffre tra i denti nel trattenere emozioni che sono eticamente divergenti, precisamente sul filo sottile della frustrazione. Sentimenti che, capiamoci, sono umani, e che sapientemente vengono messi in gioco in un crescendo di tensione drammatica e comica, alla fine pilotata da un evento esterno e indiretto, ma che darà la svolta alla scena ....

... è un duello dove si deve decidere cosa essere; decidere di essere o decidere di avere; decidere se perseguire ciò che ritieni giusto o ciò che serve a portare a casa la pagnotta.

La caratterizzazione precisamente stereotipata, i primi piani e i primissimi piani alternati e calibrati senza sbavature tra oggetti ed espressioni; la sensazione spaziale degli ambienti e l'atmosfera; la pantomima del capufficio e la sua psicologia che si rivela attraverso l'uso degli oggetti sulla scrivania, la misura dei dialoghi ...

... e molto ancora, rendono questa sequenza non solo eccellente in sé, ma anche cruciale - poiché è quella che in ogni film serve a dare la svolta inconscia ed emotiva alla storia; una fionda che lancia il pubblico insieme al protagonista verso l'avventura che lo aspetta ...

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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 11/12/2014 3:36
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  •  incredulo
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Re: ... le sequenze perfette
#27
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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Dedicato a tutti coloro che non conoscono le donne ed il loro mistero.

Citazione:
"Io sono colei che, è che è sempre stata e sempre sarà, e nessun mortale ha mai alzato il mio velo."
Incisione sulla statua di Iside
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Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 11/12/2014 7:49
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  •  incredulo
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Re: ... le sequenze perfette
#28
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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Una scena fantastica, il succo del film è tutto in questo splendida spezzone.

Cuore e Cervello che si confrontano, come accade nella realtà, lo stesso dualismo che ci pervade e in cui ci riconosciamo.

Chi prevarrà?

Magistrale.
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Inviato il: 11/12/2014 7:56
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  •  incredulo
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Re: ... le sequenze perfette
#29
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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Il discorso capolavoro di Chaplin nel "Grande dittatore".

Ancora oggi il mondo è sempre lo stesso di allora, siamo ancora a questo punto.

Monologo bello e profondo, anche se il veleno del NWO in esso contenuto, è quel retrogusto amarognolo che sfugge alla massa.

Ma quella piccola parte di veleno in esso contenuta, non è sufficiente per bocciarlo.

Immortale.
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Inviato il: 11/12/2014 8:14
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  •  doktorenko
      doktorenko
Re: ... le sequenze perfette
#30
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/8/2009
Da
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Che voce, viva il doppiaggio
Inviato il: 11/12/2014 9:39
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