Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Commenti liberi
  Il rifiuto dell’autorità

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
1234...20>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione Votata:  9 Voti
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#590
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Ciao, Sick.

Non ero preparato ad un primo contributo di tale pregnanza.

Che posso dire? Complimentoni!


Prealbe
Inviato il: 7/7/2007 21:05
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Il rifiuto dell’autorità
#589
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
Messaggi: 2710
Offline
Ok prealbe, eccoti accontentato: tu stai dietro al contatore per vedere quanti leggono le tue perle di saggezza? Ma...va tutto bene lì dentro?
Inviato il: 7/7/2007 20:02
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#588
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Sono veramente incuriosito dal veloce e costante aumento delle letture di questo 3D nonostante la sua (almeno pare) conclusione, e mi piacerebbe proprio se chi passa di qui lasciasse, oltre all’incremento del contatore, un esplicito segno di sé.

Magari qualche impressione, se ne avesse voglia e tempo.

Altrimenti, buona (silenziosa e discreta) lettura.


Prealbe
Inviato il: 7/7/2007 18:47
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#587
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Solo una brevissima appendice.

Ho notato che le letture di questo 3D continuano a crescere, e non proprio lentamente. Se a qualcuno (con cui non abbia già dibattuto fino al reciproco sfinimento ) venisse voglia di dire anche la sua, non sta scritto da nessuna parte che non si possa proseguire.

Nel caso, a disposizione.


Prealbe
Inviato il: 19/6/2007 23:05
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#586
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Scusate...

Un breve attimo di nostalgia...


Prealbe
Inviato il: 3/6/2007 19:26
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Il rifiuto dell’autorità
#585
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Citazione:
però il dibattito é finito... adesso dovresti andare.


_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 22/5/2007 0:43
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#584
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
a

Ehm... Fiammifero... il POTERE, L' AUTORITA', si, si...
però il dibattito é finito... adesso dovresti andare.


Prealbe
Inviato il: 21/5/2007 23:45
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Il rifiuto dell’autorità
#583
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Citazione:
si è concluso per esaurimento delle parti con punteggio :ZERO a ZERO

Veramente le parti sono tre: Il potere,chi è contro,chi è a favore .
Il vincitore c'è ed è il POTERE con le sue leggi,censure,imposizioni,anatemi,scomuniche,prigioni,pene di morte .
Sottostare all'autorità ,per convenienza,opportunismo o per forza non rende automaticamente giusta ed apprezzabile L' AUTORITA' tranne per chi ne ha dei vantaggi
Speravo che si esaurisse al post n° 666 visto che il primo è stato scritto il 26/3 e coincideva con l'arresto del bandito Graziano Messina del 26/3/1968 e 26 marzo 1976 - Ovidio Lefevbre accusa il ministro Tanassi di aver incassato tangenti dalla Lockheed ,carta perde carta vince
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 20/5/2007 23:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#582
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Questa volta devo ringraziarti, Pax...

...da soli non saremmo arrivati a pagina 30!

Il mio primo 3D! 30 pagine! Sono quasi commosso!

(Ma stai tranquillo, Pax: altri ne verranno presto. )


Prealbe
Inviato il: 19/5/2007 0:00
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#581
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
> "Just when you think this show is terrible, something wonderful happens!"

> "What?"

> "It ends."

Inviato il: 18/5/2007 23:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#580
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Spiacente, Pax.

Tempo scaduto.


Prealbe
Inviato il: 18/5/2007 23:36
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#579
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline


Inviato il: 18/5/2007 23:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#578
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
E' indubbio che io condivida il "prealbe pensiero" . anche perche' in buona sostanza ritengo che abbia descritto nè piu , ne' meno, la realta' delle cose. E per -realta' delle cose- intendo la descrizione realistica dell'essere umano, ed il suo realisto rapportarsi alla quotidiana lotta per la sopravivvenza. Possiamo filosofeggiare o possiamo crearci mondi paralleli impregnati di desideri utopici, ma la realtà è che siamo esseri umani e nel nostro bisogno/necessità di convivenza possiamo sognare mondi diversi e piu' giusti,che è nostro dovere cercare di realizzare, certamente si, ma senza mai dimenticare chi siamo.
Devo riconoscere a franco8 il desiderio del confronto, che se anche lontano dal mio punto di vista, è stato indubbiamente costruttivo, perche' polemico al punto giusto con l'interloqutore, al quale ha posto ripetutamente contrapposizioni costruttive.
Indubbiamente poli contrapposti, ma franco8 ha apportato un valore aggiunto alla discussione.
Io ne esco con un arricchimento personale, quindi ad entrambi va il mio grazie.
Inviato il: 18/5/2007 22:52
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  arturo
      arturo
Re: Il rifiuto dell’autorità
#577
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/3/2007
Da
Messaggi: 265
Offline
In conclusione, il nobile torneo...

IRRIDUCIBILI dell’ “ognuno per sé e Dio per tutti!”

contro

GLADIATORES de “ l’unione fa la forza”

...si è concluso per esaurimento delle parti con punteggio :

ZERO a ZERO

Un sentito grazie ai due maggiori protagonisti per l’appassionato, ardito e cavalleresco combattimento- Bella sfida
Inviato il: 18/5/2007 20:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#576
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Citazione:

A Franco8, dall’altro capo della distanza siderale che ci separa , rendo l’onore delle armi, che si è guadagnato sul campo (contrariamente ad altri figuri).

Ti ringrazio sinceramente per lo stimolo diretto e/o indiretto a ragionare...
Spero lo stimolo sia servito a tutti (specie ai "silenti")
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 18/5/2007 10:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#575
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Eccoci qua, al post 575.

Per quanto mi riguarda, in mancanza di ulteriori interlocutori e nuovi spunti, mi dichiaro sazio del 3D.

Mi sarebbe piaciuto un andamento un po’ diverso ma, tutto sommato, per me lo scambio è stato produttivo: speriamo anche per qualcun altro.

A Franco8, dall’altro capo della distanza siderale che ci separa , rendo l’onore delle armi, che si è guadagnato sul campo (contrariamente ad altri figuri).

Al resto del silenzioso pubblico che ha seguito fedelmente le vicissitudini del 3D, porgo i miei saluti.

Alla prossima discussione.


Prealbe
Inviato il: 17/5/2007 23:42
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#574
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
1 autorità

Citazione:
...Ok. Capito. La persona non conta nulla di nulla.

Conta poco o nulla, e ciò è tanto più vero quanto più in alto si va. (Mi pare che questo ne abbiamo parlato in precedenza in numerosi post)
Non so in quale pianeta o in quale secolo vivi tu ma io ci trovo moltissima "corrispondenza nel reale"... Non credo di essere il solo.
Noto poi che, a quanto pare, per te le "misure" esistono solo quando ti fa comodo! Prendo atto!
Comunque... Allora era vero che la domanda l'hai evitata...!
Ma come sarebbero fatte le altre ipotetiche autorità che non fanno propaganda per giustificare e rafforzare sè stesse?
Ovvero, in altri termini, se vuoi, (ma il succo è quello):
Poni che di una autorità si possa fare a meno. Agirà mai questa in modo da scoprire questa sua "inutilità" e rendendosi più inutile?
Ti ho fatto l'esempio del condominio (esempio di VITA REALE VISSUTA Più concreto di così!) e ti ho detto le mie impressioni (senza pretese)
L'hai visto mai un'amministratore di condominio che dicesse "Fate così e cosà, e potete fare tutto da soli..." !?
Sarà magari pure ligio e rispettoso delle rispettoso delle regole! (Ma appunto non è questo conta.. Pare che ciò continua a sfuggirti!)

“Homo homini lupus” Non c'entra nulla .

Ma che te devo dì... io sfuggo.. contento tu!

**Nota bene e tieni a mente : Questo concetto , questa caratteristica dell'auotorità (in piccola e in grande scala), va collegato al "basta insegnarglielo" (al punto 3) ...

2 autorità e imposizione

Citazione:

Non c'è nessuna ragione per cui si dovrebbe imporre a qualcuno qualcosa che non capisce.
Perché?

Per questo:
(post 545 mio:)
Il concetto è: lo sviluppo è un percorso che parte dalla dipendenza (in tutti i sensi e - quindi "bisogno di una guida") alla indipendenza e autonomia;... ecc ecc
e 546 tuo:
Si. In teoria e se tutto va bene.
Quindi: in teoria e se tutto va bene non si dovrebbe imporre a qualcuno qualcosa che non capisce.
OK?
Siamo sempre in attesa dei motivi per "in pratica", va "male" e non va come dovrebbe... ( sono sull'Everest?)


3 comprensione delle "regole"

ah!
Proviamo a ripetere... il concetto terra-terra...
Non vedo davvero come possa sembrare "staccato dall'esperienza corrente di chiunque"...

"Tutti hanno la capacità di parlare, leggere e scrivere, nuotare, andare in bicicletta, guidare un'auto...."

1. Tutti....
( che vuol dire "tutti"? non la "totalità"... ma la "generalità"...
(ovviamente parliamo di uomini e donne e non di bambini, non di infanti... )

2 avere la capacità
(una serie di "presupposti" fisici, psichici ecc.
Può succedere che un qualche "impedimento" o "accidente" ti impedisca di sviluppare quelle capacità.
Es. una menomaziozione (ovvero un handycap più o meno grave)

Non è quindi una "fiducia cieca nel genere umano" dire "tutti possono leggere e scrivere".. (nel significato che abbiamo specificato).
E, per lo più, si può e deve aggiungere: "...basta insegnarglielo".
Tra l'altro Il "Tutti possono leggere e scrivere" .. che ci sembra oggi più che ovvio (Spero) non lo era in passato. (o comunque non era altrettanto ovvio come oggi)
Un nostro avo, applicando una visione "prealbesca" della società ovvero del tipo "la realtà e quella che è" e vedendo la realtà anche solo di cento o duecento anni fa... poteva dire, basandosi sui "fatti", sull' "osservazione della realtà": - Non è affatto vero che tutti hanno le stessa capacità: è evidente che gli analfabeti sono meno intelligenti e meno capaci- .
Osservazione che poteva essere senz'altro corretta ma, comunque era parzialeperché sorvolava sulle cause di questa "inferiorità".
Cogli l'analogia?! (O... è un discorso slegato dal reale?)
Altro caso. Non si può dubitare, ad esempio del "Tutti sanno parlare". Anche lì vale però, non ce lo dimentichiamo, il: "basta (necessita) insegnarglielo"...solo che in tal caso non c'è, normalmente, nessun "impedimento" o ostacolo...
(In tal caso particolare, anzi, noi abbiamo solo una "finestra temporale utile" limitata per "formare" il nostro cervello e e le nostre abilità di pensiero... non possiamo recuperare il tempo perduto....)

Analogamente, se uno mi dice che
...quando questo [l'individuo] si affaccia nel contesto sociale ... non possiede gli estremi ed è quindi naturale e facilissimo che non capisca il senso delle regole esistenti, e che di conseguenza le possa percepire come “vessatorie” a prescindere dalla loro sensatezza.
Dico che appunto questo può valere nel "transitorio"...
E dico: il non capire pienamente il senso delle regole esistenti è l' eccezione non la regola, il transitorio non la condizione stabile.
"Tutti hanno la capacità di capire le regole di convivenza e di interazione sociale" e, naturalmente, come sopra, "basta che gli si dia il tempo di impararlo e che non abbia ostacoli"

** "Basta insegnarglielo"
Ed allora ecco il punto tenuto a mente sopra... come il bambino che non sviluppa il inguaggio se isolato e non ha modo di ascoltare.. ecco l'ostacolo dello sviluppo maturo e responsabile: l'autorità stessa.

Ovviamente non tutti possono fare tutto. Ma c'è una nutrita categoria di "capacità" alla portata di tutti (nel senso detto)
Ma a questo punto toccherebbe a te mostrare perchè mai "comprendere le regole" non faccia (o non debba fare parte) di questa categoria.

Quali sarebbero i tuoi argomenti per credere ciò non sia analogo al "leggere e scrivere"?:
1) presupposta malafede nel porre le domande...
2) cecità ideologica..
3) discorsi slegati dal reale
4) "a Fra' ma che sta' a dì..."
5) "sono e restano chiacchiere."
6) "è un argomento sbagliato"
7) chiacchiere!
8) fantasie!
Argomenti molto profondi e convincenti, non c'è che dire.
--------------

varie ed eventuali

Citazione:

Citazione:
...In pratica tu hai detto: "Non sono inquietanti; siete voi che vi "inquietate" "... E che cambia? che significa "inquietante"?

Aiutatemi.


... Mi pare che sia proprio quello che sto cercando di fare...

Citazione:

le idee con cui intellettualmente spesso ci si balocca non hanno necessariamente una corrispondenza nel reale.

Principio molto saggio, mi pare. Perché non provi a trarne qualche ulteriore conseguenza?...

Ricambio con un motto di saggezza antica:

Gnothi Seauton

... Con tutte le possibili personali interpretazioni...

Citazione:

Vorrei sapere cosa pensi di ciò che ho scritto qualche post fa sullo “specchiamento”.

Penso che potresti anche provare ad "ampliarne" i "limiti di validità"...

------------------------------------

Citazione:

Che forse forse se utilizzassimo un linguaggio più rigoroso, più preciso, dovremmo usare verbi diversi per indicare tali sostanziali differenze di performance? E che quindi certe diversità non siano semplicemente gradazioni diverse di una stessa scala (come ti piace pensare) ma siano piuttosto espressione di effettive e profonde diversità tra gli specifici individui?

Certo, certo. Certo che sì. Ma perché non parliamo della vita di san Francesco, invece di spiegarmi la logica secondo la quale dovrei dedurre le piramidi sociali a partire dal fatto che non tutti possiamo diventare piloti di formula 1?
(Spero, piuttosto, che tu mediti un po' proprio sui piloti di f1, piuttosto...)
Possiamo sempre spostarci sul 3d degli UFO... Lo vedo pertinente anche con le notizie sui "rettiliani", per esempio.

Citazione:
Ma siamo sicuri che...?

No. Non siamo sicuri di nulla...
Tu sì, a quanto pare!?
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 17/5/2007 18:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#573
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Cancellato in quanto erroneamente inviato.

(In compenso quello precedente é stato leggermente modificato. )


Prealbe
Inviato il: 17/5/2007 14:30
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#572
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Franco8, ti voglio dare un input a proposito del ON/OFF. Richiede un po’ di agilità mentale ma è un concetto importante.

Tu dici:
Citazione:
Altri esempi di capacità: tutti potenzialmente sanno andare in bicicletta, sanno nuotare, sanno leggere e scrivere, sanno contare.

Ma siamo sicuri che definire con lo stesso unico verbo (“scrivere”) quello che facciamo io e te e quello che ha fatto Shakespeare non sia semplicemente un limite della lingua italiana?
Non sarà che descrivere allo stesso modo (“guidare”) quello che fa la media dei piloti sulle nostre strade e quello che fanno i piloti di formula 1 in pista indichi solo un problema di grossolanità espressiva? Di rozza approssimazione?

Che forse forse se utilizzassimo un linguaggio più rigoroso, più preciso, dovremmo usare verbi diversi per indicare tali sostanziali differenze di performance? E che quindi certe diversità non siano semplicemente gradazioni diverse di una stessa scala (come ti piace pensare) ma siano piuttosto espressione di effettive e profonde diversità tra gli specifici individui?

Meditate, gente, meditate.


Prealbe


P.S. Mi piace adesso, così, per puro diletto, riportare un paio di citazioni.

Prealbe - 24/4/2007 13:07
Citazione:
Ora, come puoi ben capire, la tifoseria non è cosa che riguardi solo lo sport ma anche (e moltissimo) le ideologie. L’Anarchia non fa eccezione, quanto a questo.


Pausania - 16/5/2007 20:16
Citazione:
Perché sai, non basta essere senza Dio per non essere accecati dalla propria fede; è sufficiente trovarsi una fede diversa, con i suoi dogmi e i suoi comandamenti, per essere peggio del peggior baciapile.
Si arriva a negare anche l'evidenza, per la propria fede.


Inviato il: 17/5/2007 10:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pausania
      Pausania
Re: Il rifiuto dell’autorità
#571
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
Messaggi: 3872
Offline
Citazione:
Ci sono concetti e/o attività che persone più intelligenti e/o capaci capiscono e padroneggiano; quegli stessi concetti e/o attività sono per persone meno intelligenti e/o capaci semplicemente fuori portata, a prescindere dal tempo e dall’aiuto. “Potenzialmente” tutti possono essere degli Einstein o dei Valentino Rossi, col tempo e con un aiutino? Nei fatti lo sono quei due e non altri. Questo è quanto. Il resto sono e restano chiacchiere.

Quod erat demonstrandum

Franco, ma ti pagano?
Inviato il: 16/5/2007 18:50
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#570
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Due post pari consecutivi. Straordinario.

Citazione:
Le cose non sono solo bianche o nere. il linguaggio è insieme soggettivo e oggettivo ( se vogliamo dirla tutta...)
Volevo solo dire che non serve una esplicitazione del significato di "libertà" per dire che una scelta che si fa per "conformismo", ovvero per adeguarsi certi schemi, non può dirsi autonoma.
Il termine "libero" ad esser precisi, andrebbe usato sempre specificando "in relazione a cosa". Per esempio, nel caso specifico, si può intendere "libero da condizionamenti".

Anche così, non vuole dire niente.

Mi spiace, Franco8, non sto “impallinando” ciò che scrivi per amore di puntiglio. E’ che esponi idee che messe a confronto con la realtà non hanno consistenza. L’unico modo per fare emergere la cosa è non consentirti di rifugiarti costantemente nella vaghezza. I condizionamenti (come tante altre cose) sono sempre presenti. Inevitabilmente. L’unica cosa sensata e concreta che si può dire in proposito è in quale misura essi siano accettabili e in quale siano eccessivi. Se continui ad evitare tali precisazioni, continui semplicemente a sfuggire il dialogo a favore della pura chiacchiera.

Citazione:
Comunque, mi sfugge qualcosa del tuo discorso... Mi sembrerebbe che dovresti allora non utilizzare per nulla la parola, visto che non significa nulla...



Citazione:
Non capisco poi perché inisisti tanto sul discorso di "libertà" e "piena autonomia" che dovrebbe esser chiaro... E, ti ripeto, per me era chiara sin dall'inizio.

Leggi sopra e vedrai che lo capisci: é una grande opportunità di attuare il detto “Volere è potere!” (e “NON volere è… fuuuurrrbo!” ).

Citazione:
Ti è sfuggita l'osservazione che la "reciproca limitazione" nella tua visione non è affatto "reciproca"!? Ma (nella tua visione) c'è chi la libertà ce l'ha e chi no (ovvero chi è meno condizionato di altri).

Franco8, fra “c'è chi la libertà ce l'ha e chi no” e “chi è meno condizionato di altri” concretamente ci passa un mare; nel non rilevare o non considerare tale enorme, sostanziale, fondamentale differenza sta l’inconsistenza di quanto proponi. Per l’ennesima volta ti invito a scendere nel concreto con i tuoi enunciati. Se non temi di farti troppo male.

Citazione:
Citazione:
Alt! Fermi tutti! Cancelliere, scriva: “Alle ore 10.15 del 15 maggio 2007 il signor Franco8 qui convenuto ha positivamente riconosciuto che chi riveste l’autorità può essere onesto e in buona fede.”. Sia messo definitivamente agli atti!
(Franco8, questa il comitato ideologico - che naturalmente NON esiste - non te la perdona di sicuro; hai voglia a fare pubblica autocritica!
Vado un attimo a mettere in fresco lo champagne; torno subito.)

molto divertente!

Vero? Trovo anch’io. Mi vengono così.

Citazione:
Ma il punto dovrebbe essere più che chiaro (evidentemente non lo è): è il ruolo che conta più che la persona nella determinazione del comportamento nel contesto sociale. (Tanto più vero quanto più in alto si và)
Ruolo: fondamentalmente "truffaldino" (nel senso spiegato)...
Persona: può credersi onesta e può credere di fare gli intessi di tutti.

Ok. Capito. La persona non conta nulla di nulla.

Citazione:
Ma pure Craxi (per dirne uno, ma altri attuali son certamente peggio ) - pace all'anima sua - pensava di essere onesto...



Citazione:
(attualmente credo che siano più che altro incapaci oltre che disonesti e bugiardi)

…………

Citazione:
Citazione:
...se l’autorità soddisfa, onestamente e in buona fede (sufficientemente, non assolutamente; continuiamo a lasciare da parte il fatato mondo di Walt Disney), dei bisogni esistenti non ha bisogno di fare nessuna propaganda per giustificarsi e rafforzarsi.

Non farà nulla per rendere "indipendenti" i "dipendenti"... non "emanciperà" mai nessuno.. come si dice "fornirà i pesci e non la canna da pesca" e ciò per istinto di conservazione del ruolo che la persona copre.
(istinto di conservazione... Ti ricorda qualcosa?).

Ah, già. “Homo homini lupus”.

Citazione:
Ammettendo che il ruolo "autoritario" fosse lì per un "fine comune"... (o si giustificasse in questi termini)... Se il "fine" fosse raggiunto... sparirebbe il "ruolo", il potere, la gratificazione, e tutto il resto.. per cui il "fine" non viene mai raggiunto.
("fine" ... Non ti ricorda qualcosa anche questo? )

Franco8, ci sono dei “fini”, relativi ad esigenze che sono costanti, che non si esauriscono. L’istruzione, ad esempio. La sanità. Praticamente tutta l’organizzazione sociale è di questo tipo. E’, il tuo, un argomento sbagliato.

Citazione:
Citazione:
Suvvia, cerchiamo di mantenere un minimo di aderenza al concreto, per cortesia: non è certo ignorandolo che il concreto smetterà di sussistere.

Se però accade che un concetto non sussista più, una volta che venga ignorato... cosa vorra dire?
Che sussisteva solo per "convenzione"?

Ne riparliamo quando accadrà che non sussista più, va bene? Fino a quel momento è pura astrazione. Cioè fantasia.

Citazione:
Citazione:
Franco8, però...
“potenzialmente” vuol dire che “ha la possibilità di manifestarsi”; io prendo atto della tua cieca (non uso il termine a caso) fiducia nelle facoltà ipotetiche dell’essere umano, ma non è quello che l’esperienza quotidiana mostra.

L'esperienza mostra principalmente quello che ciascuno vuol vedere (Non ti ricorda qualcosa pure questo?)

E la fuga continua…

Citazione:
Per certi versi la pensiamo in misura radicalmente diversa, ma per altri non ci comprendiamo... qui come in altri punti sopra (nel senso che: potresti fare anche qualche sforzo in più!... dati i miei "limiti comunicativi" )
Ma non è affatto "fiducia cieca"... è un punto di partenza, valido fino a prova contraria.

Rispetto al monte di “prove contrarie”, l’Everest è un mucchietto di terra. Gracile e striminzito.

Citazione:
Io dicevo: le norme che regolano la comunità dovrebbero essere (possiamo dire: "è naturale" , "è funzionale"...non saprei) comprese da tutti. Ovvero, anche: Non c'è nessuna ragione per cui si dovrebbe imporre a qualcuno qualcosa che non capisce.

Perché?

Citazione:
Ovviamente ciò non succede sempre e comunque. (Ma, ripeto per l'ennesima volta, quella è l'eccezione e non la regola)

Toh! Avrei detto il contrario.

Citazione:
Tu dici, in pratica: ma non siamo tutti uguali e non tutti possono comprendere in misura diversa. Ma quale misura? misura di cosa?

Delle calzature, si capisce.

Citazione:
Uno più intelligente capirà prima degli altri, avrà una visione più ampia, non vuol dire che quello meno intelligente non potrà capire... solo ci metterà più tempo o avrà bisogno di aiuto.

Macchestaiadì!!! A Fra’! E basta un po’! Ho capito che sei affezionato a questa teoria ma la sperimentazione sul campo non la conforta. Finiamola di dire stupidaggini. Ci sono concetti e/o attività che persone più intelligenti e/o capaci capiscono e padroneggiano; quegli stessi concetti e/o attività sono per persone meno intelligenti e/o capaci semplicemente fuori portata, a prescindere dal tempo e dall’aiuto. “Potenzialmente” tutti possono essere degli Einstein o dei Valentino Rossi, col tempo e con un aiutino? Nei fatti lo sono quei due e non altri. Questo è quanto. Il resto sono e restano chiacchiere.

Citazione:
Ma una data cosa o la capisci o non la capisci (termine binario)...



Citazione:
Altri esempi di capacità: tutti potenzialmente sanno andare in bicicletta, sanno nuotare, sanno leggere e scrivere, sanno contare.

Pertinentissimo nonché esaustivo, parlando di una scuola elementare con annessa palestra; un po’ meno in relazione all’organizzazione sociale di una società complessa. A parte le precedenti considerazioni sull’onnipresente “potenzialmente”.

Citazione:
Ovviamente ciò non vale per la "totalità"...ci sarà il deficiente, ci sarà il poveretto senza gambe ecc.. ma tutti (chiaro cosa intendiamo per "tutti") hanno la capacità di fare queste cose...
O uno le sa fare o no le sa fare (binario). Se non le sa fare.. può imparare...

Perché lo dici tu?…

Citazione:
Ti basta come risposta a:
Citazione:
E come no: ON/OFF. Guarda, Franco8, quello che dici é completamente staccato dalla esperienza corrente di chiunque (compresa certamente la tua): ma quando mai si pensa la realtà in termini binari?

?)

Mi basta e mi sovrabbonda.

Citazione:
... la cosa fondamentale è (in termini binari) saper fare o no saper fare: saper nuotare, saper leggere e scrivere ecc ecc. Anche se poi (ovviamente) ci sarà quello più bravo e quello meno bravo, l'acrobata, il romanziere, l'atleta, il genio ecc.

Il bello è che le scrivi seriamente, ‘ste cose…

Citazione:
In ogni caso (Mi sono davvero stancato di ripeterlo) QUESTO NON IMPLICA CERTO UN POTERE DI UNO SULL'ALTRO.
(ma che cazzo!)

In un contesto non finalizzato, senz’altro. Non è il nostro caso, purtroppo.

Citazione:
Oltre a affibbiarmi della "cecità ideologica" non mi hai dato nessuna "prova contraria" a quel mio punto di partenza. Nè mi hai provato quello che pretendi di aver provato con quella risposta che tu dici "serissima (e anche logicamente rigorosa)" che tira fuori dal cappello, semi-seriamente le "piramidi sociali" e via dicendo...

No, infatti.

Citazione:
Citazione:
Citazione:
..ergo sono e restano inquietanti... e parecchio.

Quest’ultima osservazione, se intendeva essere logicamente conseguente a quelle che la precedono (come quel “ergo” farebbe supporre), lo fa in un modo che mi rimane indecifrabile.

tutto sta a interpretare soggettivamente quel tuo "automaticamente"...
In pratica tu hai detto: "Non sono inquietanti; siete voi che vi "inquietate" "... E che cambia? che significa "inquietante"?

Aiutatemi.

Citazione:
Citazione:
Vogliamo prenderne atto e andare oltre questo aspetto inevitabile, concentrandoci magari su come ridurne costruttivamente l’insidiosità?

Credo sia inutile se continuano a sfuggirti i motivi dell' "inquietidine" e la natura delle insidie..

Quello che mi sfugge al momento (con anguillesca ostinazione) sei solo tu.


Prealbe
Inviato il: 16/5/2007 18:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#569
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Citazione:

Auspichi l’oggettività del linguaggio? Eh, magari! Ma naturalmente il linguaggio non è oggettivo, Franco8, lo sai da te.

Le cose non sono solo bianche o nere. il linguaggio è insieme soggettivo e oggettivo ( se vogliamo dirla tutta...)
Volevo solo dire che non serve una esplicitazione del significato di "libertà" per dire che una scelta che si fa per "conformismo", ovvero per adeguarsi certi schemi, non può dirsi autonoma.
Il termine "libero" ad esser precisi, andrebbe usato sempre specificando "in relazione a cosa". Per esempio, nel caso specifico, si può intendere "libero da condizionamenti".

Comunque, mi sfugge qualcosa del tuo discorso... Mi sembrerebbe che dovresti allora non utilizzare per nulla la parola, visto che non significa nulla...

Non capisco poi perché inisisti tanto sul discorso di "libertà" e "piena autonomia" che dovrebbe esser chiaro... E, ti ripeto, per me era chiara sin dall'inizio.
Ti è sfuggita l'osservazione che la "reciproca limitazione" nella tua visione non è affatto "reciproca"!? Ma (nella tua visione) c'è chi la libertà ce l'ha e chi no (ovvero chi è meno condizionato di altri).

Citazione:

Alt! Fermi tutti! Cancelliere, scriva: “Alle ore 10.15 del 15 maggio 2007 il signor Franco8 qui convenuto ha positivamente riconosciuto che chi riveste l’autorità può essere onesto e in buona fede.”. Sia messo definitivamente agli atti!
(Franco8, questa il comitato ideologico - che naturalmente NON esiste - non te la perdona di sicuro; hai voglia a fare pubblica autocritica!
Vado un attimo a mettere in fresco lo champagne; torno subito.)


molto divertente! Ma il punto dovrebbe essere più che chiaro (evidentemente non lo è): è il ruolo che conta più che la persona nella determinazione del comportamento nel contesto sociale. (Tanto più vero quanto più in alto si và)

Ruolo: fondamentalmente "truffaldino" (nel senso spiegato)...
Persona: può credersi onesta e può credere di fare gli intessi di tutti.
Ma pure Craxi (per dirne uno, ma altri attuali son certamente peggio ) - pace all'anima sua - pensava di essere onesto...
(attualmente credo che siano più che altro incapaci oltre che disonesti e bugiardi)

Tanto per essere ancora più chiari: lui può credersi o anche (in un certo senso) essere onesto, nel senso di "rispettoso delle regole", .. ligio... ma sono le regole ad esser "truffaldine".


Citazione:

...se l’autorità soddisfa, onestamente e in buona fede (sufficientemente, non assolutamente; continuiamo a lasciare da parte il fatato mondo di Walt Disney), dei bisogni esistenti non ha bisogno di fare nessuna propaganda per giustificarsi e rafforzarsi.

Non farà nulla per rendere "indipendenti" i "dipendenti"... non "emanciperà" mai nessuno.. come si dice "fornirà i pesci e non la canna da pesca" e ciò per istinto di conservazione del ruolo che la persona copre.
(istinto di conservazione... Ti ricorda qualcosa? ).
Ammettendo che il ruolo "autoritario" fosse lì per un "fine comune"... (o si giustificasse in questi termini)... Se il "fine" fosse raggiunto... sparirebbe il "ruolo", il potere, la gratificazione, e tutto il resto.. per cui il "fine" non viene mai raggiunto.
("fine" ... Non ti ricorda qualcosa anche questo? )

Citazione:

Suvvia, cerchiamo di mantenere un minimo di aderenza al concreto, per cortesia: non è certo ignorandolo che il concreto smetterà di sussistere.

Se però accade che un concetto non sussista più, una volta che venga ignorato... cosa vorra dire?
Che sussisteva solo per "convenzione"?

Citazione:

Franco8, però...
“potenzialmente” vuol dire che “ha la possibilità di manifestarsi”; io prendo atto della tua cieca (non uso il termine a caso) fiducia nelle facoltà ipotetiche dell’essere umano, ma non è quello che l’esperienza quotidiana mostra.

L'esperienza mostra principalmente quello che ciascuno vuol vedere (Non ti ricorda qualcosa pure questo? )
Per certi versi la pensiamo in misura radicalmente diversa, ma per altri non ci comprendiamo... qui come in altri punti sopra (nel senso che: potresti fare anche qualche sforzo in più! ... dati i miei "limiti comunicativi" )
Ma non è affatto "fiducia cieca"... è un punto di partenza, valido fino a prova contraria.

Io dicevo: le norme che regolano la comunità dovrebbero essere (possiamo dire: "è naturale" , "è funzionale"...non saprei) comprese da tutti. Ovvvero, anche : Non c'è nessuna ragione per cui si dovrebbe imporre a qualcuno qualcosa che non capisce.
Ovviamente ciò non succede sempre e comunque. (Ma, ripeto per l'ennesima volta, quella è l'eccezione e non la regola)
Tu dici, in pratica: ma non siamo tutti uguali e non tutti possono compredere in misura diversa. Ma quale misura? misura di cosa?
Uno più intelligente capirà prima degli altri, avrà una visione più ampia, non vuol dire che quello meno intelligente non potrà capire... solo ci metterà più tempo o avrà bisogno di aiuto.
Ma una data cosa o la capisci o non la capisci (termine binario)...
Altri esempi di capcità: tutti potenzialmente sanno andare in bicicletta, sanno nuotare, sanno leggere e scrivere, sanno contare.

Ovviamente ciò non vale per la "totalità"...ci sarà il deficiente, ci sarà il poveretto senza gambe ecc.. ma tutti (chiaro cosa intendiamo per "tutti") hanno la capacità di fare queste cose...
O uno le sa fare o no le sa fare (binario). Se non le sa fare.. può imparare...

(Ti basta come risposta a:
Citazione:

E come no: ON/OFF. Guarda, Franco8, quello che dici é completamente staccato dalla esperienza corrente di chiunque (compresa certamente la tua): ma quando mai si pensa la realtà in termini binari?
? )

... la cosa fondamentale è (in termini binari) saper fare o no saper fare: saper nuotare, saper leggere e scrivere ecc ecc. Anche se poi (ovviamente) ci sarà quello più bravo e quello meno bravo, l'acrobata, il romanziere, l'atleta, il genio ecc.
In ogni caso (Mi sono davvero stancato di ripeterlo) QUESTO NON IMPLICA CERTO UN POTERE DI UNO SULL'ALTRO.
(ma che cazzo!)

Oltre a affibbiarmi della "cecità ideologica" non mi hai dato nessuna "prova contraria" a quel mio punto di partenza. Nè mi hai provato quello che pretendi di aver provato con quella risposta che tu dici "serissima (e anche logicamente rigorosa)" che tira fuori dal cappello, semi-seriamente le "piramidi sociali" e via dicendo...

Citazione:

..ergo sono e restano inquietanti... e parecchio.

Quest’ultima osservazione, se intendeva essere logicamente conseguente a quelle che la precedono (come quel “ergo” farebbe supporre), lo fa in un modo che mi rimane indecifrabile.

tutto sta a interpretare soggettivamente quel tuo "automaticamente"...

In pratica tu hai detto: "Non sono inquietanti; siete voi che vi "inquietate" "... E che cambia? che significa "inquietante"?

Citazione:

Vogliamo prenderne atto e andare oltre questo aspetto inevitabile, concentrandoci magari su come ridurne costruttivamente l’insidiosità?

Credo sia inutile se continuano a sfuggirti i motivi dell' "inquietidine" e la natura delle insidie..
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 16/5/2007 11:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#568
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Guarda, Franco8, mi sa che mi piacciono solo i tuoi post dispari. Questo doveva essere pari.

Citazione:
prealbeCitazione:
Boh! Avanza tu qualche spiegazione alternativa.

Posto che siamo d'accordo sul fatto che le cose sono sicuramente più complicate di quel che possiamo analizzare o descrivere qui..
Mi pare di aver già provato a dare qualche spiegazione (senza nessuna pretesa, ovviamente):
L'immaturità generalizzata è alimentata dall'autorità stessa...

Comunque, non ho bisogno, o se preferisci, penso di non aver bisogno, di spiegazioni alternative per dire che la tua generalizzazione cui mi riferisco (ammesso che ci siamo compresi) non è valida.
Ovvero tu dici:
“immaturità” e “consapevolezza” non possono accompagnarsi l’una all’altra, e che quindi il ribellismo corrente non é frutto di consapevolezza. .
A parte il fatto che, torno a dire, sul "ribellismo corrente" non abbiamo convenuto... Gli esempi che hai portato (mi fa piacere che concordi in parte sul punto) sono in gran parte frutto di conformismo.
E allora.. si potrebbe dire : "conformismo" e "ribellismo" non possono accompagnarsi l'un l'altro... quindi...

Si potrebbe dire. Ma sarebbe sbagliato. Lo spiego un po’ più sotto.

Citazione:
Citazione:
Citazione:
E' , quello che a cui ti riferisci, un richiamarsi ad un concetto "vuoto" di libertà... è libertà solo di nome...

Esatto!!! E non è il solo. Guarda, Franco8, tu me ne chiedi tante di precisazioni; adesso te ne chiedo una io: precisami (dettagliatamente ) il tuo concetto di libertà.

tempo addietro avevo fatto riferimento alla definizione del dizionario...
Non mi pare molto utile al comunicare che ciascuno attribuisca un suo personale significato ai termini...

Auspichi l’oggettività del linguaggio? Eh, magari! Ma naturalmente il linguaggio non è oggettivo, Franco8, lo sai da te. Per cui, precisare il senso che tu dai al termine ‘libertà’ (termine per di più astratto e quindi ancora maggiormente interpretabile soggettivamente) sarebbe esattamente utile al comunicare.

Se invece intendi attenerti strettamente alla “definizione del dizionario”, abbiamo già visto - qualche centinaio di post fa - che “libertà” (“piena autonomia di pensiero e azione”, mi pare, in base al dizionario) e “interazione” (implicita nel contesto sociale) sono mutuamente esclusivi.

Citazione:
Tra l'altro... nel caso specifico, mi pare ovvio che un scelta "conformista" non può dirsi pienamente "libera" (ovvero consapevole e autonoma)...

Per quanto esposto poco fa, “pienamente libera” è espressione priva di senso reale; se ti degnassi viceversa di relativizzare (calandola nel concreto) la definizione di “libertà” si potrebbe invece forse valutare diversamente ciò che dici.

In mancanza, l’utilizzo in ciò che scrivi del termine “libertà”, a qualunque titolo (se non per negarne l’applicabilità) e coniugato in qualsiasi forma, ne invalida automaticamente il valore come argomentazione.

Citazione:
Citazione:
...questa tua stessa domanda presuppone la malafede implicita da parte di qualunque autorità, cioè dai per scontato che chiunque rivesta l’autorità sia necessariamente truffaldino.

Un tuo punto di vista estremamente soggettivo.
Una qualunque autorità che riveste un ruolo di cui si potrebbe benissimo fare a meno (dall'amministratore di condomino alla schiera di "rappresentati" cui facevo cenno prima) ha una componente, nei fatti, "truffaldina" (anche se naturalmente il termine è troppo pesante se riferita al caso) ... Per dare l'idea: è la creazione di bisogni fittizi: sarà pure onesto e in buona fede chi la "riveste" quell'autorità, ma nei fatti priva la comunità di qualcosa, e ricavando principalmente qualcosa di utile a giustificare il proprio ruolo ...
Non credo quindi sia un "presupposto"...
(Comunque in questo modo hai evitato la domanda, mi pare...)

Alt! Fermi tutti! Cancelliere, scriva: “Alle ore 10.15 del 15 maggio 2007 il signor Franco8 qui convenuto ha positivamente riconosciuto che chi riveste l’autorità può essere onesto e in buona fede.”. Sia messo definitivamente agli atti!
(Franco8, questa il comitato ideologico - che naturalmente NON esiste - non te la perdona di sicuro; hai voglia a fare pubblica autocritica!
Vado un attimo a mettere in fresco lo champagne; torno subito.)

Eccomi qui. Veniamo al merito del resto che hai scritto.

Quand’anche fosse che la funzione di una specifica autorità potrebbe essere tecnicamente svolta da chi le è soggetto, rimane però tutto da dimostrare che costoro ne abbiano anche l’attitudine e/o la volontà; mantenendo l’esempio del condominio, non è affatto detto - e nei fatti è vero il contrario nella stragrande maggioranza dei casi - che i condomini (dati tutti per capaci, cosa da dimostrare) aspirino e vogliano fare da soli anziché affidarsi all’amministratore. In tutti i casi in cui ciò non sia, capisci da te che il bisogno che la figura dell’amministratore soddisfa, ancorché - diciamo - “psicologico” più che “tecnico”,non è né fittizio né tantomeno creato dall’amministratore.
Ciò risponde alla tua osservazione originale che era:
Citazione:
Ma come sarebbero fatte le altre ipotetiche autorità che non fanno propaganda per giustificare e rafforzare sè stesse?

In soldoni: se l’autorità soddisfa, onestamente e in buona fede (sufficientemente, non assolutamente; continuiamo a lasciare da parte il fatato mondo di Walt Disney), dei bisogni esistenti non ha bisogno di fare nessuna propaganda per giustificarsi e rafforzarsi.

Citazione:
Citazione:
...anche il “ribellismo” può essere adottato per conformismo. Come i pantaloni a vita bassa, i tatuaggi, il piercing. O come (spessissimo) le ideologie. O come il rifiuto dell’autorità.

Personalmente non mi quadra... perché il conformismo in questo caso rifiuta una autorità per far riferimento ad un'altra... ( o se vuoi a dei "modelli" autorevoli) Quindi sul rifiuto della "idea" o del "concetto" di autorità... non ci siamo proprio. (Come sopra)

Franco8, cercherò di esplicitare un concetto che mi pare ti sia particolarmente oscuro: le idee con cui intellettualmente spesso ci si balocca non hanno necessariamente una corrispondenza nel reale. Si può pensare di sé stessi le cose più fantasiose e mirabolanti ed essere invece tutt’altra cosa. Cerchiamo di acquisire questo elementare concetto; è psicologia di base. Visto che ti interessi di esperimenti in campo psicologico, penso tu possa facilmente verificare quanto dico, e anzi ti invito a farlo.

Ne discende che “sentirsi ribelli” (aborrendo l’autorità) non significa esserlo. Così come “zoccoleggiare” nell’abbigliamento non significa essere Messalina. Quindi “ribellismo” e “conformismo” possono fare coppia. Assolutamente e con la massima tranquillità.

Citazione:
Citazione:
...presupposto della differenziazione di responsabilità (in proporzione alla maturità) e quindi ecco a Voi la... (rullo di tamburi) “piramide sociale”.
Quod erat demonstrandum.

Scusa ma non la considero molto seria come risposta.

Ti scuso, ma ti sbagli. E’ serissima (e anche logicamente rigorosa). Solo la forma è scherzosa.

Citazione:
La "piramide sociale" vien fuori solo se "qualcuno" decide di stabilire se e quanto "meritano" (o sono "maturi") gli altri...

A me sembra per la verità assai più irrealistico e disumano (nel senso di “non umano”) prospettare questa assenza di giudizio, questo distacco “zen” nei confronti del proprio prossimo. E dubito molto che tu stesso lo applichi così come lo proponi.

Citazione:
Non c'è, non esiste fino a prova contraria, un "in proporzione alla maturità" perché non c'è una "misura della maturità"... ma una persona è matura. (Punto)...
(vedi definizione di maturità)

E come no: ON/OFF. Guarda, Franco8, quello che dici é completamente staccato dalla esperienza corrente di chiunque (compresa certamente la tua): ma quando mai si pensa la realtà in termini binari? Sei tu il primo ad usare - nel post cui ti sto rispondendo - le espressioni ‘più complicate’, ‘pienamente "libera"’, ‘una certa "maturità minima"’, ‘Il fatto che uno sia più intelligente di un'altro’, ‘zero libertà’, che implicano tutte una misura (cioè una misurazione) dei termini (“complicatezza”, “libertà”, “maturità”, “intelligenza”) che contengono. Suvvia, cerchiamo di mantenere un minimo di aderenza al concreto, per cortesia: non è certo ignorandolo che il concreto smetterà di sussistere.

Citazione:
Così come non c'è una reale (o anche solo lontanamente "oggettiva" ) misura di "intelligenza e stupidità"…
Anzi, non c'è nemmeno una definizione unica dell'intelligenza... è un numeroso insieme di capacità...

E chissenefrega, Franco8. Se si fosse stati ad aspettare l’oggettività prima di “muovere foglia”, l’umanità non avrebbe neanche iniziato la sua storia e si sarebbe già estinta. Dell’oggettività (ammesso che sia invece conseguibile in qualsiasi altro ambito) non c’è assolutamente primaria necessità in un contesto umano, formato da entità che sono fondate su una percezione soggettiva della realtà (qualunque cosa vogliamo intendere con questo termine).


Citazione:
Citazione:
...La totalità, comunque lo escludo.

Non vorrei ripetere quello che ho scritto nel precedente...
Mi pareva abbastanza chiaro
Tutti (a meno di deficienze congenite o altro, e una volta raggiunta un certa "maturità minima") possono comprendere allo stesso modo (potenzialmente) quel che è necessario comprendere. E questo per me vale fino a prova contraria...
Non significa che siamo tutti uguali o fatti con lo stampo, ma che:
Il fatto che uno sia più intelligente di un'altro non significa assolutamente nulla di quello che sembri dedurre tu. Non rende l'altro "meno maturo". Non dà (non giustifica teoricamente) nessun potere dell'uno sull'altro. Non giustifica teoricamente le "piramidi sociali" anche se (per assurdo) fossero basato su tali valori di maturità e intelligenza...

Franco8, però...
“potenzialmente” vuol dire che “ha la possibilità di manifestarsi”; io prendo atto della tua cieca (non uso il termine a caso) fiducia nelle facoltà ipotetiche dell’essere umano, ma non è quello che l’esperienza quotidiana mostra. O posti da un universo parallelo a me sconosciuto e molto diverso da quello da cui posto io oppure stai improvvisando “a braccio” su un tema ideologico. Opto per la seconda.

Citazione:
Citazione:
Intanto IO non gli ho tolto nessuna libertà; è il contesto di interazione che di per sé stesso comporta delle limitazioni reciproche. Ma questo è un tributo che si paga per soddisfare il proprio bisogno di socialità e come il perseguimento di qualunque altro vantaggio, è soggetto ad una valutazione del rapporto costi-benefici.

Non ti seguo. Limitazioni vuol dire zero libertà?

No. Appunto. Sarebbe ora che se ne prendesse atto.

Citazione:
/punto non secondario, poi, è che, dal complesso di cose che hai detto le limitazioni non risulterebbero affatto reciproche...

Dipende dal significato che vuoi attribuire a “reciproche”. Dovresti ampliare il concetto.

Citazione:
Citazione:
In secundis, anche la comprensione delle regole da parte dei singoli non ricade sotto la mia discrezionalità ; intelligenza e stupidità esistono e continueranno ad esistere a prescindere da qualunque formula si ritenga di adottare per regolare (o non regolare) la comunità, e io temo di potere influire ben poco; comunque, mi auguro di stare lavorando nella direzione dell’intelligenza.

Intelligenza e stupidità che (possiamo pensarla diversamente ma) NON E' MISURABILE.
La discrezionalità insidiosa sta nel volerla misurare e di voler far derivare qualcosa da questa improbabile misura.

Vale quanto detto poc’anzi sull’oggettività. Per quanto riguarda la discrezionalità, essa è sempre insidiosa; è il suo fascino, direi. Ma soprattutto è intrinseca a qualsiasi scelta umana. Vogliamo prenderne atto e andare oltre questo aspetto inevitabile, concentrandoci magari su come ridurne costruttivamente l’insidiosità?

Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Significa semplicemente che nel suo insieme la società possiede funzioni e processi che non sono presenti a livello del singolo (e viceversa).

D'accordo. Ma appunto, bisogna veder ciò cosa comporta... O si fanno dei distinguo importanti... oppure certe conclusioni sono davvero inquietanti....

Sono certamente “inquietanti” se automaticamente ci si appiccicano connotazioni inquietanti...

..ergo sono e restano inquietanti... e parecchio.

Quest’ultima osservazione, se intendeva essere logicamente conseguente a quelle che la precedono (come quel “ergo” farebbe supporre), lo fa in un modo che mi rimane indecifrabile.


Prealbe
Inviato il: 16/5/2007 0:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#567
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Citazione:
Dai Florizel, lo sai bene che questo 3D non è di –informazione- , ma piuttosto di –opinione- e si sai anche che le opinioni non possono essere uniformi : ognuno ha la sua.

E chissà poi perchè molti si lamentano sostenendo che "qui" vigerebbe una linea unica di pensiero.
Citazione:
Anche un filo di ironia, ogni tanto non guasta, tanto per non rendere il tutto "troppo pesante".

Quindi, tu definisci "ironia" la provocazione, ammesso che essa abbia raggiunto il suo puerile scopo.
E stai implicitamente affermando che io ne starei lanciando. Bene, ne prendo atto.
Citazione:
Infatti il tuo è un richiamo alle regole del sito.

Il mio, come ha già affermato franco8, è un richiamo al tuo senso di responsabilità e alla tua capacità di relazionarti agli utenti senza doverti tirare addosso eventuali richiami. Ma, si sa, sono gli irresponsabili ad esigere e giustificare l'intervento dell'autorità e del potere. In genere, socialmente e politicamente parlando, sono i viziosi comportamenti "truffaldinalmente" complici e funzionali al "potere" ad assicurarne l'intervento, anche su chi non merita di subirlo.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 15/5/2007 12:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#566
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
prealbeCitazione:

Boh! Avanza tu qualche spiegazione alternativa.

Posto che siamo d'accordo sul fatto che le cose sono sicuramente più complicate di quel che possiamo analizzare o descrivere qui..
Mi pare di aver già provato a dare qualche spiegazione (senza nessuna pretesa, ovviamente):
L'immaturità generalizzata è alimentata dall'autorità stessa...

Comunque, non ho bisogno, o se preferisci, penso di non aver bisogno, di spiegazioni alternative per dire che la tua generalizzazione cui mi riferisco (ammesso che ci siamo compresi) non è valida.
Ovvero tu dici:
“immaturità” e “consapevolezza” non possono accompagnarsi l’una all’altra, e che quindi il ribellismo corrente non é frutto di consapevolezza. .
A pate il fatto che, torno a dire, sul "ribellismo corrente" non abbiamo convenuto... Gli esempi che hai portato (mi fa piacere che concordi in parte sul punto) son in gran parte frutto di conformismo.
E allora.. si potrebbe dire : "conformismo" e "ribellismo" non possono accompagnarsi l'un l'altro... quindi...

p.Citazione:

-citazione-Citazione:

E' , quello che a cui ti riferisci, un richiamarsi ad un concetto "vuoto" di libertà... è libertà solo di nome...

Esatto!!! E non è il solo. Guarda, Franco8, tu me ne chiedi tante di precisazioni; adesso te ne chiedo una io: precisami (dettagliatamente ) il tuo concetto di libertà.

tempo addietro avevo fatto riferimento alla definizione del dizionario...
Non mi pare molto utile al comunicare che ciascuno attribuisca un suo personale significato ai termini...
Tra l'altro... nel caso specifico, mi pare ovvio che un scelta "conformista" non può dirsi pienamente "libera" (ovvero consapevole e autonoma)...

p.Citazione:

..questa tua stessa domanda presuppone la malafede implicita da parte di qualunque autorità, cioè dai per scontato che chiunque rivesta l’autorità sia necessariamente truffaldino.

Un tuo punto di vista estremamente soggettivo.
Una qualunque autorità che riveste un ruolo di cui si potrebbe benissimo fare a meno (dall'amministratore di condomino alla schiera di "rappresentati" cui facevo cenno prima) ha una componente, nei fatti, "truffaldina" (anche se naturalmente il termine è troppo pesante se riferita al caso) ... Per dare l'idea: è la creazione di bisogni fittizi: sarà pure onesto e in buona fede chi la "riveste" quell'auotorità, ma nei fatti priva la comunità di qualcosa, e ricavando principalemte qualcosa di utile a giustificare il proprio ruolo ...
Non credo quindi sia un "presupposto" o un pregiudizio...
(Comunque in questo modo hai evitato la domanda, mi pare...)

p.Citazione:

...anche il “ribellismo” può essere adottato per conformismo. Come i pantaloni a vita bassa, i tatuaggi, il piercing. O come (spessissimo) le ideologie. O come il rifiuto dell’autorità.

Personamente non mi quadra... perché il conformismo in questo caso rifiuta una autorità per far riferimento ad un'altra... ( o se vuoi a dei "modelli" auotorevoli) Quindi sul rifiuto della "idea" o del "concetto" di autorità... non ci siamo proprio. (Come sopra)

p.Citazione:

...presupposto della differenziazione di responsabilità (in proporzione alla maturità) e quindi ecco a Voi la... (rullo di tamburi) “piramide sociale”.
Quod erat demonstrandum.

Scusa ma non la considero molto seria come risposta.
La "piramide sociale" vien fuori solo se "qualcuno" decide di stabilire se e quanto "meritano" (o sono "maturi") gli altri...
Non c'è, non esiste fino a prova contraria, un "in proporzione alla maturità" perché non c'è una "misura della maturità"... ma una persona è matura. (Punto)...
(vedi definizione di maturità)
Così come non c'è una reale (o anche solo lontanamente "oggettiva" ) misura di "intelligenza e stupidità"..
Anzi, non c'è nemmeno una definizione unica dell'intelligenza... è un numeroso insieme di capacità ...
p.Citazione:

...La totalità, comunque lo escludo.

Non vorrei ripetere quello che ho scritto nel precedente...
Mi pareva abbastanza chiaro
Tutti (a meno di deficienze congenite o altro, e una volta raggiunta un certa "maturità minima") possono comprendere allo stesso modo (potenzialmente) quel che è necessario comprendere. E questo per me vale fino a prova contraria...
Non significa che siamo tutti uguali o fatti con lo stampo, ma che:
Il fatto che uno sia più intelligente di un'altro non significa assolutamente nulla di quello che sembri dedurre tu. Non rende l'altro "meno maturo". Non dà (non gustifica teoricamente) nessun potere dell'uno sull'altro. Non giustifica teoricamente le "piramidi sociali" anche se (per assurdo) fossero basato su tali valori di maturità e intelligenza...
Pure avevo scritto:
Perché mai l'individuo non dovrebbe capire il senso delle regole esistenti?! Se non le capiscono gli individui... Chi le capisce?
...il non capire pienamente il senso delle regole esistenti deve essere l' eccezione non la regola, il transitorio non la condizione stabile.


p.Citazione:

Intanto IO non gli ho tolto nessuna libertà ; è il contesto di interazione che di per sé stesso comporta delle limitazioni reciproche. Ma questo è un tributo che si paga per soddisfare il proprio bisogno di socialità e come il perseguimento di qualunque altro vantaggio, è soggetto ad una valutazione del rapporto costi-benefici.

Non ti seguo. Limitazioni vuol dire zero libertà?
/punto non secondario, poi, è che, dal complesso di cose che hai detto le limitazioni non risulterebbero affatto reciproche ...


Citazione:

In secundis, anche la comprensione delle regole da parte dei singoli non ricade sotto la mia discrezionalità ; intelligenza e stupidità esistono e continueranno ad esistere a prescindere da qualunque formula si ritenga di adottare per regolare (o non regolare) la comunità, e io temo di potere influire ben poco; comunque, mi auguro di stare lavorando nella direzione dell’intelligenza.

Intelligenza e stupidità che (possiamo pensarla diversamente ma) NON E' MISURABILE.
La discrezionalità insidiosa sta nel volerla misurare e di voler far derivare qualcosa da questa improbabile misura.

p.Citazione:

-citazione-Citazione:

-citazione-Citazione:

Significa semplicemente che nel suo insieme la società possiede funzioni e processi che non sono presenti a livello del singolo (e viceversa).

D'accordo. Ma appunto, bisogna veder ciò cosa comporta... O si fanno dei distinguo importanti... oppure certe conclusioni sono davvero inquietanti....

Sono certamente “inquietanti” se automaticamente ci si appiccicano connotazioni inquietanti...

..ergo sono e restano inquietanti... e parecchio.
----------------
NERONECitazione:

La mia non era “un’esca” come l’hai intesa tu, ma una “provocazione”.
Cambia molto la cosa?

NERONECitazione:

Infatti il tuo è un richiamo alle regole del sito.

... o alla maturità? (di cui sopra)
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 15/5/2007 10:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#565
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
Dai Florizel, lo sai bene che questo 3D non è di –informazione- , ma piuttosto di –opinione- e si sai anche che le opinioni non possono essere uniformi : ognuno ha la sua.
Quando si dibatte di un argomento come questo, a metà strada tra il filosofico ed il sociologico , puo’ capitare che si vada OT, poiche’ è facile percorrere altre vie, perche' è evidente che non solo le opinioni non sono universali, ma anche il pensiero di ciascuno non è statico. Anche un filo di ironia, ogni tanto non guasta, tanto per non rendere il tutto "troppo pesante".
La mia non era “un’esca” come l’hai intesa tu, ma una “provocazione”. Certo che quando si è prodighi nel dispensare provocazioni, poi non ci si puo’ impennare se se ne riceve una.
Ma tu, stranamente, con questo commento hai riportato il 3D clamorosamente, dopo un po’ di frizzi e lazzi, IT.
Infatti il tuo è un richiamo alle regole del sito.
Inviato il: 15/5/2007 7:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#564
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Eh?

Stupisce come si stia scambiando LC per un sito incline ad un divertissement a metà strada tra il bar sotto casa ed i circoletti "intellettuali", in barba agli innumerevoli tentativi di rendere noto che qui si cerca di produrre un minimo di informazione, possibilmente basata su confronti franchi, esenti da metaforiche allusioni e gare a chi riesce a tendere "tranelli" e trabochetti in cui far "cadere" gli utenti.

Non è questo il luogo preposto a tali giochini, NERONE.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 15/5/2007 1:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#563
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
Come a volte le pecore hanno il pelo del lupo! basta una piccola esca!
Ahhhh la tentazione, che brutta bestia....puo' far scoprire il vero pelo.
Inviato il: 15/5/2007 0:35
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#562
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Citazione:
è stato un onore anche parlare con te.

Riserva questo tipo di convenevoli alle "autorità", che sembra gratificarti di più.
Citazione:
un intervallo senza pecore NON è un intervallo degno del nome

Si suppone, quindi, che ora il thread debba popolarsi di tutti i grandi estimatori del Potere e di quanti sostengono la naturale propensione umana all'obbedienza all'autorità.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 15/5/2007 0:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#561
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
inizio OT


un intervallo senza pecore NON è un intervallo degno del nome


fine OT
Inviato il: 14/5/2007 22:28
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
1234...20>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA