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   Recensioni Cinema
  Tarantino, cinema & metavita

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  •  Calvero
      Calvero
Re: Tarantino, cinema & metavita
#110
Sono certo di non sapere
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Piacere per la opinionata allora, intanto ho aggiornato i dati... in poche parole hai detto che sono un ubriacone , in effetti il Vino mi piace ... potrebbe anche starci
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 30/5/2010 20:08
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#109
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Per me Tarantino rimane solo la somma di "tarantella" + "vino". Un tarantolato ubriaco, più o meno.

Ma abbiamo già detto che nell'arte le opinioni sono insindacabili - ognuno ha diritto alla propria, e nessuno può sostenere di avere ragione.
Inviato il: 30/5/2010 19:54
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Tarantino, cinema & metavita
#108
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Grazie Massimo, per l'impegno.

edit

Detesto a priori una cosa che in parallelo, al fatto che, come dici tu, dagli anni "90 ... assistiamo alla decadenza; alla degenerazione. Ed è vero. Sono convergenti queste linee filosofiche di Tarantino fino ad inquinare il percorso artistico? Quindi la domanda è, in questo tipo di confronto, se il Cinema di Tarantino sia o meno manifestazione di questa degenerazione.


Io credo che tu sappia benissimo che nel momento in cui un paradigma funzioni relativamente all'esigenza per cui esso dimostra la sua funzionalità, tutto quel che ne sposta le prospettive potrebbe essere considerata un offesa. E anche qui la domanda è sempre la stessa, in altra forma: il Cinema di Tarantino sta offendendo l'Arte cinematografica? ..poiché di questo si parla. Inutile girarci intorno, giusto? Giusto. Aprendo una piccola parentesi - non mi abbasso nemmeno a considerare l'offesa nei confronti di altri autori, che a volte è stata palesata. Credo che lo stilismo "Tarantino" può, e deve, essere messo alla sbarra nei confronti del Cinema e non di altri autori. Questo per dare quella che è la prospettiva da cui parto.

Oscar Wilde diceva che l'Arte è completamente inutile e anche io lo sostengo, ma proprio nell'ottica consapevole per quanto la stessa mi coinvolge e sublima il nostro percorso esistenziale. Quindi dire che sia "inutile" è un concetto che và ben al di là del disfattismo. Lo dico appunto nella certezza che di fronte alla PIETA' di Michelangelo mi inginocchio e chino il capo.

Sappiamo che l'arte apollinea, a proposito della Pietà, ha una presa ben diversa sul nostro inconscio. Dalla Tragedia Greca in poi si è cominciata una visione nuova con l'ebbrezza e la danza vitale di quanto di Dionisiaco cominciava ad essere espresso. Il cinema, naturalmente (nella pura accezione del termine), "cade" perfettamente in questa malattia, essendo esso stesso una trasfigurazione della nostra intimità; della nostra emotività e, purtroppo, delle ideologie... (quando và a puttane)

Io non posso, poiché lo ritengo naturale, approcciarmi a una visione artistica intesa come e sempre manifestazione a "prescindere" da quel che noi siamo. Nella nostra storia moderna si stanno maturando nuovi paradigmi che naturalmente sono il compimento di una naturale MORTE: quella del cinema, che attraverso un uomo che non esiste più, ha chiuso il suo cerchio.

C'è una cosa che tutti quanti non vogliamo seriamente più confrontare nell'arte: il respiro di un amore verso l'arte. C'è chi ne è capace e chi no di trasporlo. E qui entro in campo con la mia opinione, personalissima, e ci tengo a difenderla in nome del fatto che, bontà tua credermi, da bambino la valuto attentamente da quando King Kong mi apparì in una sala Buia del "76

..e io ti domando: quel bambino che ne rimase affascinato, ha imparato ad apprezzare Bergman, Truffault, Chaplin, Keaton; che ha imparato a non farsi impressionare soltanto, ma a comprendere gli strali della nostra fantasia che vengono sospinti dall'arte cinematografica, ha smesso di essere innocente? può darsi, ed è qui che ho fatto nascere il Topic... qui, credo, il dubbio amletico per l'Arte.

Tu stesso lo dici, di come, già arrivato a Pulp Fiction, ti sei ammorbato le palle con Tarantino... Ma non posso seguire un preciso e coerente filo logico nel tuo dire, quando sò benissimo che già il Jackie Brown si distaccava dalla voglia di fare cinema d'appoggio. Io amo chi ama il Cinema, e ancor di più chi lo mette in "moto" sullo schermo: è un dono, non è una degenerazione. Mi pare anche ovvia la benda sugli occhi che non solo i detrattori, ma anche i sostenitori di Tarantino abbiano preferito mettere sulle capacità di mettere a misura i paradossi della nostra vita in personaggi che vengono diretti magistralmente.

L'ultimo caso, con Bastardi senza Gloria, INVECE rientra proprio nella decadenza a cui ti riferisci. Guardati solo i primi 20 minuti del capitolo iniziale (per fortuna non devo dirti di guardarla in lingua originale ) e capirai come lui ha svenduto l'opera: per come il film và verso l'epilogo. Peccato.

In bastardi senza gloria, lui tradisce la sua opera proprio quando al gruppo di vendicatori fa trascendere qualcosa che non è più surreale, ma proprio una invadenza PULP di merda.

Ti invito a leggere quello che ha riportato un critico che è nel Post #77 ..poichè queste valutazioni, mettono in luce qualcosa che del Tarantinismo si è sottovalutato e in < Bastardi senza gloria > non ha saputo gestire, lì sì: forse un bisogno che lui ha cercato di dare allo spettatore che non ha compreso appieno la sua filosofia?... e

In - Bastardi senza gloria -, posso asserire di essere stato tradito come spettatore, questo sì. Parlare di MITO è troppo anche per me però. Questo termine lo avvicino, personalmente, solo a Bergman e Chaplin (slapstiks comprese, non solo i lungometraggi) e in parte al lavoro eccezionale che svolge Thomas Anderson: in primis con PUNCH DRUNK LOVE (anche se il MIO film è Magnolia).

Il linguaggio e la struttura insieme al discorso del << Metacinema >> non li considero in fattori Logici. Anche perché allora sarei quel critico intellettuale di merda di cui sono stato accusato: ma parlo proprio di quel percorso emozionale che ha una struttura artistica e dovremmo anche domandarci perché pochi riescono a farla ri-vivere e quali ne sono le ragioni. O vogliamo far finta di niente sugli strascichi che ha lasciato questo stracazzo di PULP che mi ha nauseato, in una serie di prodotti che veramente scimmiottano il Cinema senza amarlo? ... o vogliamo veramente negarci che nell'apoteosi della nostra modernità, un barlume di speranza si possa veramente accendere nel raccontarci quel che il cinema è stato? questo per me è il << metacinema >>.

Attraverso le tue parole, non mi farò, perché mi sono GIA fatto carico di RI-CRITICARE la mia Visione sul Cinema e non solo sul Cinema di Tarantino: spero tu ne sia un po' orgoglioso... Lo dico seriamente. Ovviamente deve esserci il tempo per una dolce ruminazione.

..spero anche che dopo questa bagarre, almeno, dico almeno, si sia compreso che il titolo che ho dato al TOPIC << Tarantino, cinema & metavita >> si capisca che non sia un gioco ad effetto. Ci ho messo il cuore. E nel cinema di Tarantino ci vedo Cuore.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 30/5/2010 15:50
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#107
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Mi rendo conto che per cogliere sul fatto certi "figli di puttana" sia necessario essere più smaliziati dello spettatore medio (altrimenti i loro trucchi non funzionerebbero), e mi rendo anche conto di quanto possa rompere i coglioni dover ammettere che sei stato preso per il culo da uno che fino ad oggi consideravi un mito.

Ribadisco peraltro che in materia artistica NESSUNO può dire di avere ragione in assoluto, nè può accusare altri di avere torto in assoluto (ecco perchè invito tutti a pensarci due volte, prima di scrivere "tu non capisci un cazzo di cinema").

Ciò detto, provo a sintetizzare la questione linguaggio-contenuto, ricordando che è solo la MIA interpretazione del problema.

Ma il problema esiste di sicuro, ed è forse il problema più importante che abbia mai affrontato qualunque artista in qualunque epoca storica.

°°°

Per "storia" si intende una qualunque narrazione che vada da un punto "A" a un punto "B".

"A" e "B" non devono corrispondere necessariamente ad eventi reali (possono anche essere immaginari), ma DEVONO poter essere collegati fra loro, in QUALUNQUE modo, dal cosiddetto percorso narrativo.

La scelta di quel modo costituisce il LINGUAGGIO.

La storia è sempre quella di Cappuccetto Rosso che va a trovare sua nonna. COME la racconti è il linguaggio che tu scegli, volta per volta.

Nella letteratura il linguaggio dispone di un numero limitato di variabili (soprattutto lo stile linguistico). Nel cinema invece queste variabili si moltiplicano per mille, ma il discorso rimane sostanzialmente lo stesso per ogni forma narrativa.

Queste variabili si possono dividere genericamente in due categorie: quelle che riguardano l'ESPRESSIONE, e quelle che riguardano la STRUTTURA NARRATIVA. La prima è tutto ciò che avviene sullo schermo, la seconda è l'ordine in cui questo avviene.

Fra le variabili che riguardano l'espressione le più importanti sono: la fotografia, i movimenti di macchina, il tipo di recitazione, la scenografia, le musiche, ecc.

Fra quelle che riguardano la struttura, le più importanti sono la sceneggiatura e il montaggio. Con la prima stabilisci sia CHE COSA effettivamente racconterai di quella storia, sia l'ordine in cui lo racconterai. Con il montaggio invece stabilisci QUANTO e che COSA, di ciascuna scena girata, vorrai mostrare.

A questo punto è evidente che hai un RITMO complessivo, che riguarda tutto il film, e un ritmo specifico, che riguarda ciascuna scena. Integrare al meglio i due è forse il compito primario di un buon montatore. E' perfettamente inutile dare il giusto ritmo ad un inseguimento in macchina, se poi nella scena seguente, all'ospedale, ti soffermi per mezz'ora, senza motivo, sul dettaglio di una siringa.

Occhio però, perchè è proprio sul concetto di "giusto ritmo" che solitamente casca l'asino. Molti infatti confondono "ritmo" inteso come sequenza più o meno incalzante, CHE AVVIENE SULLO SCHERMO, con "ritmo" inteso come sequenza emotiva - ovvero il succedersi delle diverse emozioni - CHE AVVIENE INVECE ALL'INTERNO DELLO SPETTATORE.

Sullo schermo può succedere di tutto - cataclismi, alluvioni, bombe atomiche - ma se "ALL'INTERNO DELLO SPETTATORE non succede niente, il film risulterà comunque noioso.

Diventa quindi necessario stabilire prima di tutto quale sia il percorso emotivo che si vuole far compiere allo spettatore, mentre segue la storia dal punto "A" al punto "B".

Solo quando hai chiarito questo puoi stabilire il GIUSTO RITMO degli eventi narrativi, ovvero la CADENZA con cui gli farai affrontare i diversi passaggi emotivi. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la "velocità" con cui accadono le cose sullo schermo.

Se tu riesci a rapportare correttamente il percorso emotivo (INTERIORE) a quello narrativo (ESTERIORE) - e questo lo puoi fare agendo su tutte le variabili che hai a disposizione, sia espressive che strutturali - avrai rispettato al meglio il rapporto linguaggio-contenuto. Ovvero, avrai trovato il MODO PIU' EFFICACE, in termini emotivi, per raccontare QUELLA storia particolare.

Questo vale anche per una non-storia, ovviamente, che deve COMUNQUE andare da "A" a "B".

Ora lascio a te analizzare i film di Tarantino - che conosci molto meglio di me - sotto questa angolazione (sempre che tu ne condivida i principi di fondo).
Inviato il: 29/5/2010 22:39
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#106
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CALVERO: "Io non parcellizzo"

Sono concetti assoluti, non sono "parcellizzati" (da "Scolpire il tempo"):

Il disegno dell'artista scaturisce da qualche parte nelle profondità più intime del suo io. Esso non può essere dettato da considerazioni pratiche esteriori. Questo disegno non può esser privo di connessioni con la sua psiche, con la sua coscienza: esso nasce come conseguenza di tutto il suo rapporto con la vita, altrimenti fin dall'inizio il suo progetto è destinato ad essere vacuo e sterile dal punto di vista artistico.

Talvolta, invece, si crea l'impressione che tutti noi siamo più o meno impegnati a raccontare ancora una volta storie vecchie come il mondo, come se fossimo nonnine col fazzoletto in testa che, intente a sferruzzare, raccontano per il divertimento del pubblico favole di ogni genere. Il racconto può essere divertente e interessante, ma esso è utile al pubblico soltanto per ammazzare il tempo in chiacchiere oziose.

L'artista non ha diritto a un progetto verso il quale egli non nutra un interesse sociale, e che, ove venga realizzato, permetta che la sua attività professionale rimanga separata dal resto della sua vita. Nella vita privata noi compiamo azioni oneste o disoneste, e quando compiamo un'azione onesta, possiamo avvertire su di noi la pressione dell'ambiente circostante e, talvolta, suscitare un aperto conflitto.

Perché, invece, non siamo preparati alle difficoltà suscitate dalla nostra attività professionale? Perché abbiamo paura delle responsabilità quando ci accingiamo a lavorare a un film? Perché prendiamo in anticipo ogni precauzione affinché il risultato sia altrettanto privo di senso che innocuo? La ragione non è forse che vogliamo ricevere un immediato compenso per la nostra attività, espresso in contanti e in comfort?

Da questo punto di vista, stupisce la presunzione degli artisti attuali, se paragonata alla modestia, ad esempio, dei costruttori della cattedrale di Chartres, di cui nessuno conosce il nome! L'artista dovrebbe distinguersi per il disinteresse con il quale adempie al suo dovere, ma noi tutti ce ne siamo scordarti da un pezzo.

Spesso la gente paga per ricevere in cambio la sua porzione di divertimento, approntato da artisti compiacenti. Ma tale compiacenza è dettata dall'indifferenza: questi artisti sottraggono cinicamente il tempo libero a questo pover'uomo, a questo lavoratore, approfittano della sua debolezza, della suo sprovvedutezza, della sua ignoranza, per derubarlo guadagnandoci sopra. Una simile attività emana un cattivo odore: l'artista ha diritto alla creazione soltanto quando essa costituisce una sua esigenza vitale, quando essa per lui non è una attività secondaria e casuale, ma l'unica forma di esistenza del suo io riproducente.

Il cinema, che richiede grandi e talora enormi investimenti di capitale, manifesta una aggressività e un'invadenza senza precedenti nel metodi per trarre il massimo profitto dalla distribuzione.

°°°

E questo fu scritto negli anni '90. Da allora le cose sono decisamente peggiorate.
Inviato il: 29/5/2010 21:49
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#105
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CALVERO : "Diciamo che la domanda fondamentale si sublima in: - quali dovevano essere i contenuti che dovevano essere armonizzati in Pulp Fiction?"

Il discorso è estremamente complesso. Dammi un attimo, e vedo se riesco a semplificarlo.

"Una storia che si dipinge attraverso quel linguaggio non riesco ad avvicinarla ad una buffoneria."

Nessuno ha detto che la storia è una buffoneria. Io ho detto che Tarantino è un buffone, nel modo in cui la tratta.

Una storia di per se non è nulla, finchè non viene narrata. E ciò avviene tramite il linguaggio. E' nell' "accoppiamento" che sta il problema, non nei singoli elementi.
Inviato il: 29/5/2010 21:31
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#104
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Redazione ha scritto:
Ho visto che il libro esiste in italiano, anche se è fuori pubblicazione. Si intitola “Scolpire il tempo”

Qui qualcuno ne ha pubblicato due pagine. LEGGI COSA DICE TARKOWSKY degli artisti moderni: sembra che stia parlando di Tarantino!!!


e no eh .... voglio leggere il libro. Io non particellizzo
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Inviato il: 29/5/2010 21:18
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#103
Sono certo di non sapere
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Diciamo che la domanda fondamentale si sublima in: - quali dovevano essere i contenuti che dovevano essere armonizzati in Pulp Fiction? .. comprendo cosa mi stai dicendo. Non mi sento di sottoscriverlo. Perché per forza dei contenuti devono essere così palesati, in qualcosa che vive di un certo astrattismo ed esasperazione degli eventi.

Sono riallacciabili al vissuto, così come i fumetti dicono con i loro personaggi quasi sempre la stessa cosa.

Una storia che si dipinge attraverso quel linguaggio non riesco ad avvicinarla ad una buffoneria. Così come non oso avvicinarla all'opera magari di un cineasta di altri valori. Credo che i Generi vadano presi anche in questo modo...

..e mi vedrò anche "l'anno scorso a Marienbad"

Basta compiti a casa
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Inviato il: 29/5/2010 21:17
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#102
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Ho visto che il libro esiste in italiano, anche se è fuori pubblicazione. Si intitola “Scolpire il tempo”

Qui qualcuno ne ha pubblicato due pagine. LEGGI COSA DICE TARKOWSKY degli artisti moderni: sembra che stia parlando di Tarantino!!!
Inviato il: 29/5/2010 21:16
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#101
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CALVERO: "tu ti senti di applicare tutto questo a quello che il percorso cinematografico di Tarantino ha mostrato?"

Io mi sono fermato a Pulp Fiction. Con quel film mi ha definitivamente rotto i coglioni. Quelli dopo non li ho visti (ma non fatico a immaginarli. Può solo essere peggiorato, vittima del proprio mito).

In ogni caso, occhio a non confondere metacinema con “metà cinema”. Godard fa metacinema, nel senso che fa film “che parlano del cinema”. Tarantino fa solo mezzo film alla volta, nel senso che dedica tutte le sue energie al linguaggio, dimenticandosi completamente del contenuto.

Se non lo armonizzi ai contenuti, NON CI PUO' essere una rivoluzione nel linguaggio. Sei solo un buffone che gioca col montaggio, anche se molta gente ci casca e il botteghino ti premia ampiamente.

***

EDIT: Se vuoi un vero esempio di rivoluzione del linguaggio cerca di vedere "L'anno scorso a Marienbad", di Renais. A parte lo scoglionamento assoluto - i francesi in questo sanno rendersi insopportabili - ma lì vedi cosa vuol dire armonizzare linguaggio e contenuto.
Inviato il: 29/5/2010 20:56
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#100
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Si può essere d'accordo con ciò che mi hai spiegato? Io direi proprio di sì, e non è per fare il finto rispettoso che lo dico. La domanda che ti faccio io è questa: tu ti senti di applicare tutto questo a quello che il percorso cinematografico di Tarantino ha mostrato? ..io dico di no. E neanche in misura prevalente al punto di farcelo ricadere.

edit

L'argomentazione che mi hai portato cade a fagiolo nella sua ultima fatica di quest'anno, dove il suo stile ha ceduto ad un auto compiacimento. E proprio come mi hai spiegato, il suo bleff qui è stato evidente. Soltanto la sequenza iniziale con il duetto psicologico, ha dato prova di una maestria che poi è stata sprecata con quel che ne è seguito.


Citazione:
Ecco, i film di Tarantino sono come un inseguimento in macchina che dura 90 minuti. Sembra che succeda di tutto, ma alla fine succede una cosa sola. E pure banale, di solito.


... io credo che proprio all'occhio di chi come te è stato o ne sei a parte del Cinema, nasce un fastidio per chi è stato sopravvalutato cretinamente. Qui si parla anche di questo nei post, ma per dovere di cronaca, non mi interessa. L'elemento << PULP >> che mi ha appalpato le balle, è da mo' che dico che è una cagata.

Io sto difendendo un idea che vuole dare uno scossone a questa mentalità. Ho scritto un "neologismo" non per niente << metavita >>: che sia un cretino ad averlo fatto, è quello che mi state dicendo ..e qui sta lo "scontro".. e ci ho messo molto del mio per dire che il cinema di Tarantino è il modo di raccontarci attraverso il metacinema. Le sottotrame dei personaggi e la psicologia che li muove che ho citato, continuano a essere glissate da voi in nome di cosa?

Tu vuoi dirmi che Jackie Brown sta nella metafora che hai portato? io dico di no. Le jene, che mi è piaciuto meno, comunque ha mostrato un coraggio espressivo che associarlo alla paraculaggine è fuori luogo.

Mi pare di aver anche argomentato i passaggi di Pulp Fiction, ad esempio, su Bruce Willis e non credo di aver detto cagate. Anche qui si glissa.

..affermi << alla fine dice una cosa sola >> e io dico, come accade nella vita forse? mille giri (parlo di noi) dietro a una storia con mille personaggi, rincorse, odi, fastidi, vigliaccate e amicizie perdute e ritrovate ...per cosa?? per una cosa sola. Una donna magari. E pure stronza. Una banale gelosia che muove mille persone in mille falsi moventi. Io adoro questo metacinema che mette in giostra sotto una lente di ingrandimento la nostra esistenza.

Se la paraculaggine è intesa perché lui, sapendosi capace di rappresentare un metacinema di alta classe (in discesa da Inglorious Basterds) ci sta anche; se lo dici perché questa paraculaggine nasconda una incapacità ad essere un valido autore.. sono in totale disaccordo.

Particellizzare... e una volta gli infiniti dialoghi, una volta il trash, una volta il surreale, una volta i movimenti di Camera, una volta i piedi delle donne, una volta i cambi al bianco e nero eccc. ecc. e mai voler riconoscere una visione di insieme di cui, a riprova di ciò, gli ALTRI provano a scimmiottare Tarantino e fanno cagate, la dice lunga su cosa significa essere paraculi.

Sono assolutamente interessato alla lettura che mi hai suggerito. Era ora di consigliare qualche lettura! Sarà fatto. Se c'è una edizione italiana però... spero che non mi hai ingolosito per niente ...

Ti invito a ragionare su quel che ti ho esposto. Anche perché non mi è facile scrivere queste cose e cercare di spiegarle. Spero riuscirai a catturare quel che sto dicendo. E quando poi faccio affidamento alla mia infanzia e ai percorsi emotivi per cercare di trovare un terreno comune, vengo preso per narcisista e snob. Che due coglioni.
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Inviato il: 29/5/2010 20:27
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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CALVERO: "Invece i tempi emotivi, come li chiamo io, sono sinonimo di grande capacità registica: è proprio il regista che con le sua capacità (tenendo legata la visione di insieme che ha del copione)..."

E’ proprio nominando i tempi emotivi che hai svelato, senza volerlo, il bluff di Tarantino.

C’è molta gente, infatti, che confonde il ritmo “emozionale” con il ritmo delle emozioni.

Un inseguimento in macchina è una scena ad alto ritmo emozionale, nel senso che offre una alta frequenza di eventi drammatici (o pseudo-tali) capaci di generare continui picchi emotivi. (Ce la faranno a passare sotto il ponte? Riusciranno a svoltare prima di essere visti? Come potranno attraversare l’incrocio senza andare a impastarsi contro il TIR? Ecc. Ecc.).

Tutto questo però non ha nulla a che vedere il “grande ritmo” emotivo del film, a cui tu giustamente ti riferisci parlando di “visione d’insieme”. Visto nel grande ritmo di tutto il film, la scena dell’inseguimento, che magari dura 8 minuti, offre UNA SOLA EMOZIONE reale: riusciranno o non riusciranno a sfuggire alla cattura?

Tutte le altre sono solo sub-emozioni, create artificialmente all’interno della singola emozione reale, quella dell’esito della fuga.

Ecco, i film di Tarantino sono come un inseguimento in macchina che dura 90 minuti. Sembra che succeda di tutto, ma alla fine succede una cosa sola. E pure banale, di solito.

Visto che sei appassionato in materia, ti consiglio di leggere “Carving in Time”, di Tarkowsky. Credo che in italiano si traduca con qualcosa come “scolpire nel tempo”, o “scolpire il tempo”. Scoprirai perchè’ ci sono molte più emozioni REALI in una sua panoramica di 4 minuti dalla quercia alla casa di fronte, che in mille film di Tarantino messi insieme.

(Le emozioni REALI sono quelle che CAMBIANO permanentemente lo stato d’animo dello spettatore, lungo il percorso narrativo. Quelle artificiali sono i sussulti alla Dario Argento, buoni solo per i teenagers, che non cambiano uno stracazzo di nulla).
Inviato il: 29/5/2010 18:47
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#98
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Si, buonanotte.



..e buon giorno
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Inviato il: 28/5/2010 22:20
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#97
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Devo proprio dirtelo, stavolta: non hai idea di come si facciano in film a Hollywood e questo ti da una idea completamente falsata di tutto quello che vorresti recensire.



..a me pare invece che ancora un po', per avvalorare che Tarantino sia un demente, i film vengono diretti dalle controfigure. Questa è un arrogante visione che si muove con la sfera di cristallo...

Proprio perché il Cinema di Tarantino si presta a queste opposte critiche, se ne conferma l'impossibilità ad essere prodotto preconfezionato. Sta cazzata te la potevi risparmiare. Non si può gestire una lavorazione di queste "frequenze" gestiti come dei burattini a cui tirano i fili...
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#96
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Il montatore è il braccio del regista, così come gli attori ne sono l'estensione della sua visione.

Si, buonanotte.

Devo proprio dirtelo, stavolta: non hai idea di come si facciano in film a Hollywood e questo ti da una idea completamente falsata di tutto quello che vorresti recensire.

Non sono piu' gli anni '50, quando il regista non poteva neanche guardare in camera, figurarsi entrare in sala di montaggio, ma quel che dici tu e' completamente slegato dalle prassi odierne di Hollywood.

Il regista e' il capomastro e poco piu'. Il "cinema d'autore" non risiede a Hollywood. I film di Tarantino non li si puo' neanche chiamare i film di Tarantino: sono film di una equipe che ha fatto un paio di film andati bene e percio' i produttori stanno appiccicati a quella formula ingaggiando sempre lo stesso regista come trademark per il prodotto e non necessariamente gli altri. Punto. Qualcuno sfugge ed ha un po' piu' di autonomia, ma sono film di costo molto basso e con una squadra propria che i produttori lasciano fare perche' hanno un nome anche come attori (che garantisce il botteghino) quali Clint Eastwood, Tommy Lee Jones o Robert Redford.

Ma Tarantino (e praticamente quasi tutti gli altri) non possono certamente dire di essere degli autori nel modo in cui potevano esserlo alcuni registi negli anni '70 in America o in Europa nel dopoguerra.
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 28/5/2010 20:49
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Tarantino, cinema & metavita
#95
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Citazione:


E' perentoria nella sua affermazione; ma arbitraria perchè non espone la dimostrazione che Tarantino sia un grande cineasta. Il montaggio non è opera sua anche se certamente affianca il montatore durante la postproduzione. I tempi emotivi, come li chiami tu, non sono sinonimo di grande capacità registica. Possono rivelare un talento naturale o una conoscenza scolastica, ma come ben sai il cinema non è solo questo.


che devo dirti.. dimostrami tu che non è così allora. Il montatore è il braccio del regista, così come gli attori ne sono l'estensione della sua visione. Ognuno nella sua peculiarità andrà esaminato nei suoi meriti e demeriti, ma il regista o direttore ..ne è fautore e alchimista, in tutto e per tutto. Invece i tempi emotivi, come li chiamo io, sono sinonimo di grande capacità registica: è proprio il regista che con le sua capacità (tenendo legata la visione di insieme che ha del copione) deve fare in modo che i fuori misura di una interpretazione non avvengano. Se non ci sono, significa che qualcuno - in situazioni così tese - li ha tenuti a bada; come? e chi soprattutto? ..dai Music essù.. Non solo: il sorriso, l'ammiccamento, il silenzio, la complicità attoriale è calibrata in un gioco che - come in Pulp Fiction - è diretta in maniera strepitosa. Ne è comprava come la dialettica chiuda il cerchio emotivo tra sceneggiature ed epiloghi. Il collante emotivo tra il cinico e il sofferente di Willis, le parti della donna che lo aspetta a casa, il garbato uso dell'ironia prima che fanno all'amore, la rabbia esplosiva e poi controllata per dedicarsi pragmaticamente al meglio delle sue possibilità per recuperare l'orologio di suo padre... l'intassellamento che si tiene a misura negli incontri/scontri tra gli attori è merito di un grande Cineasta, che conduce il climax degli eventi attraverso il montaggio che a sua volta è stato inevitabilmente figlio di sequenze che venivano girate nell'ottica di questa composizione.

Il Cinema non sarà solo questo? ..mi spiace, siamo in disaccordo totale. Per opere di questo tipo il cinema è proprio questo e la cosa è suffragata, anche se con alti e bassi, anche in altre opere minori e maggiori, rivelando aspetti costruiti con eccellente sincronia emotiva e metacinema ad altissimi livelli.

Citazione:

Ci sono molti registi che arrivano dai videoclip musicali o dalla pubblicità dove dimostrano un certo talento visivo, un montaggio efficace etc. Ma poi quando affrontano un film ti trovi davanti a prodotti inguardabili.


Adrian lyne? per dirne uno... magari prodotti inguardabili no, ma diciamo confezionati e fini un po' troppo a sé stessi

Citazione:


Questo succede perchè molti giovani dimostrano appunto un talento per il montaggio o per la composizione dell'immagine che ben si adatta a determinati prodotti come una clip. Ma quando si trovano ad affrontare il concetto di "narrazione", "Spazio scenico" e costruzione narrativa della sequenza di immagini, falliscono perchè sono concetti che non fanno parte del loro background culturale.


Perfettamente d'accordo

Citazione:

Ovviamente questo non è il caso di tarantino che dimostra certamente un certo talento nel padroneggiare il mezzo; ma dato che ricalca in continuazione concetti introdotti da altri in tutto quello che fa, è inevitabile chiedersi dove finisce il ragazzotto di talento e dove sta, se c'è, il serio professionista. Non voglio nemmeno parlare di arte in questo caso. Ma per capire meglio questi concetti bisognerebbe per l'appunto iniziare delle analisi testuali dei suoi film.


Personalmente trovo passaggi fuori misura nei Kill Bill; un esasperazione di im-plausibilità in Death Proof ...ma il Cinema di Tarantino lo ritengo profondamente un percorso artistico a pieno regime. Grande Opera Jackie Brown, e ottimissimo film Reservoir Dogs. L'unico Film sbagliato nel suo insieme è Bastardi senza Gloria, scollato mentre eccezionale nei suoi comparti: l'unico film che si merita le critiche negative che vengono profuse agli altri.

Citazione:

Per concludere il tuo vedere romantiche certe figure è rispettabilissimo; che lo siano veramente è da dimostrare.


..a questo punto niente è dimostrabile. Tu hai la tua e io la mia La sequenza di Bill nel secondo episodio e il terreno emotivo su cui si "scontrano" Lei e LUi al suo matrimonio è romantico, dolce e delicatissimo. Idem per i passaggi teneri legati a una gioventù sbilanciata in Death Proof - dove quel messaggio con il telefonino dona una nota di grande delicatezza, così come nella vita accade... di sfuggita. E sempre accorgendosene dopo: come nei film di Tarantino..
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Inviato il: 28/5/2010 18:29
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#94
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Citazione:
perentorie perché credo in ciò che dico??


Assolutamente no, ci mancherebbe. Semplicemente perchè una frase come questa, ad esempio:
Citazione:
Tutto questo è opera di un grande cineasta con un preciso senso della misura dei tempi emotivi e di quelli del montaggio


E' perentoria nella sua affermazione; ma arbitraria perchè non espone la dimostrazione che Tarantino sia un grande cineasta. Il montaggio non è opera sua anche se certamente affianca il montatore durante la postproduzione. I tempi emotivi, come li chiami tu, non sono sinonimo di grande capacità registica. Possono rivelare un talento naturale o una conoscenza scolastica, ma come ben sai il cinema non è solo questo.

Ci sono molti registi che arrivano dai videoclip musicali o dalla pubblicità dove dimostrano un certo talento visivo, un montaggio efficace etc. Ma poi quando affrontano un film ti trovi davanti a prodotti inguardabili. Questo succede perchè molti giovani dimostrano appunto un talento per il montaggio o per la composizione dell'immagine che ben si adatta a determinati prodotti come una clip. Ma quando si trovano ad affrontare il concetto di "narrazione", "Spazio scenico" e costruzione narrativa della sequenza di immagini, falliscono perchè sono concetti che non fanno parte del loro background culturale. Ovviamente questo non è il caso di tarantino che dimostra certamente un certo talento nel padroneggiare il mezzo; ma dato che ricalca in continuazione concetti introdotti da altri in tutto quello che fa, è inevitabile chiedersi dove finisce il ragazzotto di talento e dove sta, se c'è, il serio professionista. Non voglio nemmeno parlare di arte in questo caso. Ma per capire meglio questi concetti bisognerebbe per l'appunto iniziare delle analisi testuali dei suoi film.

Per concludere il tuo vedere romantiche certe figure è rispettabilissimo; che lo siano veramente è da dimostrare.
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Inviato il: 28/5/2010 17:48
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#93
Mi sento vacillare
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Citazione:
- lui sa a cosa mi riferisco, ed è onere suo valutarlo come ritiene opportuno. Non mi riferivo a te.

Mmmm! E chi sarà?
Inviato il: 28/5/2010 14:04
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  •  Calvero
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#92
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Citazione:



Grazie, vi lascio a Calvero e Tarantino


In ogni caso si ritornerebbe alle provocazioni, mi spiace se ti ho chiamato testa di cazzo: ... rispetto il RESET di Mazzucco, rispettalo anche tu. Al di là dei moventi, di cui ognuno si tiene le proprie idee, ti ripeto che mi dispiace ti abbia attaccato così. Facciamo pace, se ti và.

Di quel che ho detto a Mazzucco:

- lui sa a cosa mi riferisco, ed è onere suo valutarlo come ritiene opportuno. Non mi riferivo a te.
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Inviato il: 28/5/2010 13:47
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#91
Mi sento vacillare
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mi spiace ma devo inserire questo breve OT:

Se Calvero allude a me come figura del provocatore dovrebbe riguardarsi i tremila post che ha scritto pieni di volgarità e insulti, scatenati dal mio unico primo post di risposta al suo topic.

Vorrei chiedere a Mazzucco una cosa:

la mia risposta al suo topic è stata provocatoria è vero, l'ho anche ammesso. Ma vorrei capire la differenza tra le opinioni, le argomentazioni e gli attacchi personali.

Mi spiego; nei limiti della decenza e della civiltà ho il diritto di dire a qualcuno che il suo intervento mi sembra pomposo e autoreferenziale oppure no? Intendo dire se ne ho il diritto in questo sito senza ledere al suo regolamento.

Grazie, vi lascio a Calvero e Tarantino
Inviato il: 28/5/2010 11:11
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  •  Vincent51
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#90
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Citazione:
vorrei conoscere un non paraculo (uno che non si è ispirato a qualcuno)


Molto difficile, il cinema è una forma d'arte costituita da influenze

Quando Calvero all'inizio del thread citava Leone e Peckinpah riferendosi al cinema di Tarantino non lo faceva certo per dare un tono intrellettuale a quello che stava dicendo, come qualcuno ha sostenuto.
Nel cinema chi arriva "dopo" è sempre influenzato, nelle scelte stilistiche o di linguaggio cinematografico, da qualche maestro che lo ha preceduto.
Il buon critico, diciamo quello preparato, cerca di tracciare un "filo conduttore" che dall'opera di cui sta parlando, si possa collegare ad autori del passato.

Citazione:
e partiamo dagli anni 80, non da prima ..a mente così, al volo, personalmente sosterrei che per stilismo ed evoluzione artistica credo che << Shining >> e << 1997 Fuga da New York >> (un po' meno però, quest'ultimo) ..rappresentino quello a cui ci vogliamo riferire.


1981 - 1997 Fuga da New York (John Carpenter)

1979 - The Warriors (Walter Hill)

Potremmo proseguire così fino ai fratelli Lumiere...
Inviato il: 28/5/2010 9:51
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#89
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1997 Fuga da New York


...che figata di film, cazzo!
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
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Inviato il: 28/5/2010 3:14
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#88
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Citazione:


vorrei conoscere un non paraculo (uno che non si è ispirato a qualcuno)


categoricamente non è possibile asserirlo, credo

Citazione:

e partiamo dagli anni 80, non da prima


..a mente così, al volo, personalmente sosterrei che per stilismo ed evoluzione artistica credo che << Shining >> e << 1997 Fuga da New York >> (un po' meno però, quest'ultimo) ..rappresentino quello a cui ci vogliamo riferire.

Rimanendo in ambito di Film che fanno appello a un richiamo non intellettuale... altrimenti con con quelli cerebrali non se ne esce vivi
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Inviato il: 28/5/2010 2:36
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#87
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parliamo di cinema
partiamo dagli anni 80
vorrei conoscere un non paraculo (uno che non si è ispirato a qualcuno)
e partiamo dagli anni 80, non da prima

dedicato a chi non ha letto il mio intervento in risposta a redazione su "perché esisteva bach e noi abbiamo fiorello"
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non puoi vincere
non puoi pareggiare
non puoi nemmeno ritirarti
Inviato il: 28/5/2010 1:58
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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CALVERO, SANTARUINA: Ottimo.

Grazie a tutti, allora, e ... adelante!
Inviato il: 28/5/2010 1:43
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#85
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Citazione:

Redazione ha scritto:
SANTARUINA: "Un'altra cosa per tutti coloro che seguono luogocomune, magari da qualche anno. Vi sembrano accettabili certi interventi nel nostro sito (mi riferisco al commento 44)? Una sorta di sondaggio interno."

Proprio tu che conosci luogocomune da molti anni, dovresti sapere che in casi del genere chiedo di essere avvisato immediatamente da parte di chi viene insultato.

Perchè non lo hai fatto, invece di lanciare addirittura un "sondaggio interno" sulla questione?



Hai ragione Massimo, avrei dovuto.
Se fosse stato qualcun altro ad avere ricevuto tali epiteti e mi ci fossi imbattuto ti avrei avvistato, ma essendo io il destinatario mi sembrava di fare come i bambini che corrono dalla maestra perchè gli hanno rubato la merenda.

Avrei dovuto comunque avvisarti perchè la questione riguardava sopratutto il sito, non solo me.

Per quanto mi riguarda, le scuse di Calvero le accetto senza problemi.

A presto
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 27/5/2010 13:59
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... a discernimento di questo RESET e riprensione anche personale, con la speranza che altri agenti provocatori (non solo in questo Topic e Mazzucco credo sappia di chi parlo) vengano redarguiti come meritano in valore di quel << TUTTI >> che Massimo ha citato,

... chiedo scusa a Santaruina

se vuole accettarle; se non volesse farlo, per me non perdono la sincerità con cui le ho chieste
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Inviato il: 27/5/2010 11:09
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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SANTARUINA: "Un'altra cosa per tutti coloro che seguono luogocomune, magari da qualche anno. Vi sembrano accettabili certi interventi nel nostro sito (mi riferisco al commento 44)? Una sorta di sondaggio interno."

Proprio tu che conosci luogocomune da molti anni, dovresti sapere che in casi del genere chiedo di essere avvisato immediatamente da parte di chi viene insultato.

Perchè non lo hai fatto, invece di lanciare addirittura un "sondaggio interno" sulla questione?

***

AVVISO PER TUTTI:

DA QUESTO MOMENTO CHIUNQUE FARA' COMMENTI PERSONALI DI QUALUNQUE TIPO, SARA' SOSPESO SENZA PREAVVISO. QUESTO VALE PER TUTTI GLI UTENTI, E PER TUTTI I FORUM DEL SITO.

MASSIMO MAZZUCCO
Inviato il: 27/5/2010 2:47
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#82
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Citazione:


Per rispondere correttamente alle tue affermazioni perentorie e un pò arbitrarie


perentorie perché credo in ciò che dico?? l'impegno messo per cercare di rendere chiaro quel che penso non lo trovo arbitrario, neanche un po'

Citazione:

dovrei farti una completa analisi testuale su Pulp Fiction; ma in tutta onestà non ne ho molta voglia, è una cosa che mi porterebbe via troppo tempo e potrebbe facilmente degenerare in una discussione su chi è più approfondito o ne sa di più di cinema.


sono d'accordo, anzi sono il primo a dire che in questi termini, la cosa sarebbe dovuta partire da un altra prospettiva..

Citazione:

Sono confronti che sinceramente non mi interessano, ti lascio volentieri e giustamente le tue idee; ho voluto esprimerti la mia opinione generale su tarantino dato che sembravi interessato a conoscerla.

Grazie delle risposte


beh, non mi pare che abbiamo parlato di aria fritta, d'accordo o meno, credo che se qualcuno abbia seguito con interesse questi ultimi passaggi in qualche modo ha certamente avuto una visione di insieme corroborante sulla faccenda.


Ti ringrazio anch'io per la pazienza
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#81
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Per rispondere correttamente alle tue affermazioni perentorie e un pò arbitrarie dovrei farti una completa analisi testuale su Pulp Fiction; ma in tutta onestà non ne ho molta voglia, è una cosa che mi porterebbe via troppo tempo e potrebbe facilmente degenerare in una discussione su chi è più approfondito o ne sa di più di cinema.

Sono confronti che sinceramente non mi interessano, ti lascio volentieri e giustamente le tue idee; ho voluto esprimerti la mia opinione generale su tarantino dato che sembravi interessato a conoscerla.

Grazie delle risposte
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Inviato il: 26/5/2010 23:57
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