Il 17 gennaio 2007 l'associazione degli scienziati atomici - un gruppo che vanta al proprio interno ben 18 premi nobel - ha spostato avanti di 2 minuti la lancetta dell'orologio simbolico che segnala quanti minuti mancano alla fine del mondo.
Oggi mancano solo cinque minuti alla mezzanotte del pianeta.

Inchiesta di rainews24 (si trova qui, durata 20 minuti circa) sullo sviluppo delle armi nucleari di quarta generazione. A differenza delle armi di prima, seconda e terza generazione, esse non hanno gli effetti catastrofici che abbiamo visto ad Hiroshima, ovvero non radono al suolo intere città spargendo radiazioni per centinaia di chilometri e di anni (e le loro caratteristiche sono coperte dal segreto militare).
Tale effetto distruttivo ha agito come freno, si è pensato che i loro effetti fossero troppo devastanti e terribili per poterle usare in guerra, ora invece con la quarta generazione c'è chi pensa che le armi nucleari siano un'opzione da poter prendere in considerazione.

Il cambio di marcia (il 12 giugno 1978, in un discorso alle Nazioni Unite, l'allora segretario di Stato Cyrus Vance annunciò l'impegno del governo USA a non fare mai ricorso alle armi nucleari contro una potenza non nucleare), in ossequio al PNAC, c'è stato sotto l'amministrazione Bush.
Qui (pdf) la dottrina nucleare USA, documento firmato dall'ex segretario alla Difesa Donald Rumsfeld.

"Nel mondo di oggi la deterrenza dei tempi della guerra fredda non è più sufficiente a mantenere la pace e a proteggere i nostri cittadini, i nostri alleati ed i nostri amici. [...]
Per far questo dobbiamo andare oltre le costrizioni del Trattato Anti Missili Balistici, un trattato vecchio di 30 anni". George W. Bush alla Casa Bianca, 1 Maggio 2001


Nel Gennaio 2002 il presidente George W Bush presenta al Congresso la nuova linea della sua amministrazione. Gli Stati Uniti potranno utilizzare armi nucleari contro sette paesi - Russia, Cina, Iraq, Iran, Corea del Nord, Libia e Siria. Di questi solo Russia e Cina dispongono certamente di un arsenale nucleare.

Le armi nucleari di quarta generazione non saltano fuori dal nulla. Hanno una storia ed uno sviluppo ben preciso.

Subito dopo la "Tempesta del deserto" (la Guerra del Golfo del 1991) l'allora ministro della difesa Dick Cheney scrive un documento top-secret che detta le linee guida per l'utilizzo di armi nucleari. L'amministrazione Bush padre incarica formalmente i militari di pianificare l'impiego di armi nucleari contro le nazioni del Terzo Mondo considerate capaci di sviluppare armi di distruzione di massa.

Dalla prima Guerra del Golfo - anno 1991 - fino alle guerre degli anni 90 nei Balcani e di nuovo in Iraq dal 2003 - decine di referti clinici hanno evidenziato la presenza di lesioni e patologie anomale in concomitanza con i bombardamenti degli Stati Uniti e della NATO.

Secondo il fisico svizzero Andrè Gsponer (pdf) l'uranio impoverito sarebbe stato utilizzato per la prima volta in Iraq nel 1991 proprio per rompere il tabù che resisteva dal 1945 e "sdoganare le armi nucleari di quarta generazione".


Inoltre, gli Stati Uniti stanno sviluppando un nuovo tipo di armamento nucleare. Si tratta di un "penetratore nucleare", studiato appositamente per distruggere bunker sotterranei. Diversi studi scientifici indipendenti hanno dimostrato l'inefficienza di questa bomba.
Oltre ad essere poco efficace contro i bunker situati nelle profondità del terreno, l'uso del "Robust Nuclear Earth Penetrator" causerebbe un pericoloso fallout radioattivo, potenzialmente letale per milioni di civili.
Come segnalammo in questo articolo, l'Union of Concerned Scientists [Unione degli Scienziati Preoccupati] realizzò tempo fa un'animazione video in Flash piuttosto esplicativa sui rischi di fallout dall'utilizzo di tale arma (si può vedere a questo link).
In questa simulazione, basata su un modello sviluppato dal Pentagono, più di 3 milioni di persone morirebbero in seguito all'attacco nucleare. Altri 35 milioni di civili sarebbero poi esposti ad una quantità di radiazioni tale da generare tumori e altre malattie letali.


Viktor Nikitovich Mikhailov, ex ministro dell'energia nucleare della Federazione Russa, alla domanda: Che cosa succede se qualcuno decide di impiegare tali armi?
risponde:

"Sarà la guerra nucleare. L'impiego degli ordigni della potenza di 300 tonnellate, di 1000 tonnellate, di milioni di tonnellate di tritolo, significa la guerra nucleare. Ciò sarà assolutamente chiaro a tutti, compresa la Russia, gli Stati Uniti, le potenze nucleari come l'Inghilterra, la Francia, la Cina. Sarà chiaro che è la guerra nucleare".


Nell'epoca inaugurata dai funghi di Hiroshima e Nagasaki molte volte la mezzanotte è sembrata imminente ma per fortuna nessuno ha valicato quel confine. Ora quel confine non esiste più.


Kennette Benedict
Direttrice "Bulletin of the Atomic Scientists"
"Ci sono sempre più nazioni che aspirano a diventare potenze nucleari, e le nazioni che già possiedono un arsenale nucleare stanno costruendo nuove armi nucleari, più piccole, e stanno iniziando ad ipotizzare l'utilizzo di questi nuovi dispositivi, cambiando di fatto atteggiamento sulla possibilità di impiegare nelle operazioni belliche anche le armi nucleari.
[...]
Durante la Guerra Fredda si pensava che questo tipo di armi fosse troppo distruttivo, che i loro effetti fossero troppo devastanti e terribili, mentre ora invece c'è chi pensa che le armi nucleari siano un'opzione da poter prendere in considerazione.
Le regole sull'uso delle armi atomiche e la coscienza critica esistenti ai tempi della Guerra Fredda si stanno progressivamente dissolvendo, e tutto ciò è davvero preoccupante".