Sembra che “il fotografo” , nel ricevere in carcere (in cella singola con servizi?) il suo avvocato... sembra abbia chiamato il secondino ed ordinato due caffè. Probabile che il suo ordine non sia stato esaudito... troppo clamore sulla vicenda! In qualche carcere della Sicilia, probabilmente, l’ordine viene eseguito con sollecitudine e con un “bacio le mani!” in sovrappiù.
Quel che voglio dire è che i “nobili” personaggi delle cronache di questi giorni non si sentono affatto fuori regola. Si reputano dei lavoratori, un lavoro come un altro... e loro sono solo più bravi nel fare ciò che chiunque altro cittadino di questo Paese farebbe volentieri.
Sembra anche (dico “sembra” perché non uso guardare certi programmi televisivi) che in TV qualcuno abbia affermato che chi si comporta bene, nel senso che non stringe la mano alla puttanella di turno, non ha niente da temere... Cioè a dire che i veri colpevoli sono quelli che si sono esposti alla fotografia con annesso ricatto.
Niente da dire! E’ solo la versione aggiornata della battuta:
“Non sono io il razzista, sono loro che sono negri!”