Il film di una vita, per Christopher Nolan che lo ha prodotto, scritto e diretto... la voglia di bucare lo schermo trasuda da ogni poro della pellicola, quanto poi questo faccia leva sulla nostra disposizione e di quanto una storia sappia magnetizzare i cuori e gli occhi nostri è un equazione personale. Ove, proprio in questo Film, gli accordi delle emozioni hanno legato ogni passaggio a ogni visionarietà.. a ogni realtà rappresentata.
Un amo viene agganciato dalla sceneggiatura al nostro subconscio, e piano ci si accorge di aver ingoiato l'esca. Ardua, come si suol dire, la sentenza su quanto ciò sia un tranello; su quanto sia un richiamo; un eco delle nostre emozioni che entrano in risonanza con la vicenda, con il "cuore" della vicenda.
Superlativa è la colonna sonora, studiata a livello subliminale al punto di doversene preoccupare.
Al cinema abbiamo visto tutto e di più, e anche qui, fondamentalmente, nulla di nuovo sul fronte occidentale:
quindi parliamo del MA che caratterizza
la visione di NOLAN e del suo .......
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Intanto, diciamolo: - Fantascienza, Thriller e Amore (era ora!) riescono a entrare in gioco con maturità.
La ruminazione è ancora in atto, quindi sono le impressioni a caldo che leggete.
Ma già dopo DUE orette dalla visione posso assicurare che il retrogusto è appagante, emotivo, dolce. Il film và visto, oltre ogni dubbio. Merita un ottima Sala e, grazie a Dio, non è in 3D.
Quando spesso ci si ripete che gli effetti speciali devono essere al servizio della storia e NON viceversa: allora abbiamo qui un valido esempio (e spero Monito) secondo soltanto al primo Matrix.
- ..certo... è innegabile il compromesso che, per simili, imponenti produzioni, non si cerchi un motivo per dare sfoggio delle potenzialità ultime in CG e catturare anche lo Spettatore nel Luna Park della celluloide. Quindi il rincorrersi tra i film a fare i fuochi d'artificio più grossi dobbiamo, credo, anche accettarlo.
Attenzione però! non solo la CG fa la parte del Leone: un grande lavoro in Live/action riesce a supportare l'emotività dell'azione e di ogni sequenza d'impatto. Gli attori ci credono, i personaggi purtroppo giocano in ruoli facilmente identificabili, ma gli equilibri offrono le garanzie che cerchiamo per questo tipo di opere.
Rimango profondamente deluso da una scelta imposta nella storia, che potrebbe anche ribaltare totalmente il mio entusiasmo e attendo che passino i giorni in cui - il raccontare di più - non rientri più nello
spoilerare ... perciò, in questo senso, mi fermo qui, per chi ancora non lo ha visto (aspettando la vostra critica)
Quel che può essere il film di una vita per un autore, non è detto lo sia per lo spettatore, ma sottolineare questa critica mette in luce il Pathos di un gioco artistico che, per quanto commerciale, trasmette la magia del Cinema.
L'accuratezza delle introspezioni psicologiche NON sono uno specchietto per le allodole e nessuna bonarietà pervade i caratteri dei giocatori in campo, anzi.
E, come detto, se al cinema abbiamo visto "di tutto e di più", allora mi sento felicemente ferito da una storia che ha nel dramma la sua stessa catarsi. Da tempi lontani il mondo onirico (e qui, su LC ,sappiamo che infinite discussioni foraggia) manifesta il suo richiamo. Quando questo entra in connessione (Inception = Innesto/inizio ..Pike un aiutino, grazie) e quando entra in condivisione (seppur non venga spiegato come) ..allora il mondo ci è più vicino.
I SOGNI.. già, i sogni, nessuno ha mai visto quelli degli altri, e tutti ci basiamo sui nostri. Ma un idea, già ... « un IDEA, è un seme, un virus, tra i più potenti ...» (ascoltate bene i dialoghi del film) parte dall'io più profondo, istintivamente? razionalmente? emotivamente? e muove noi; il mondo; e apre le porte ai sogni, ma soprattutto la consistenza dei sogni e del subconscio che apre le danze della nostra intimità e di riflesso della nostra esistenza: con ogni trappola, con ogni desiderio, con ogni magia, e tutto l'amore, tutto l'odio prende le sue "geometrie" e ci trasporta, ci guida nella nostra realtà..
« E cosi, coll'imagine tua o coll'amor tuo, tu, benché assente, mi sei ognora presente, poiché non puoi allontanarti oltre il confine de' miei pensieri ed io sono ognora con essi, ed essi con te. » -
William ShakespeareA noi l'imprinting celato, di un gioco di credulità, e, usciti dal buio della sala, un senso di immaginaria perdita e disappunto si ricompone agli occhi nostri e ogni senso riprende il suo corretto cammino... l'ordine è ristabilito e, forse, il nostro cuore ne è tradito