Citazione:
non vedo perchè mai, visto che la moneta accreditata una tantum
trovo il termine una tantum un po' vago... cosa intendi esattamente per una tantum?
cmq siamo d'accordo che l'RdC porta inflazione e non redistribuisce
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La moneta accumulata dal singolo a seguito delle sue attività lavorative rappresenterebbe eccome il lavoro svolto
no, perchè è data in accredito senza nessuna prestazione... non ho ben capito come vuoi emetterla
se a) accreditata ogni tanto come RdC, allora è svincolata dal lavoro fatto, oppure b) alla produzione, ma così non saranno più gli investitori, cioè chiunque voglia, a decidere l'investimento, ma chi emette moneta... o_O
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infatti il suo compito non è di ridistribuire.....ma di essere immessa senza che una classe ci lucri
e oggi chi ci lucra? il tasso di sconto allo stato, che lo rimette in spese pubbliche, il tasso d'interesse tassato come tutti lgi altri profitti, anche se ho proposta una imposta maggiore... ma anche il profitto dell'imprenditore proprietario dei mezzi di produzione è frutto di uno che lucra senza muovere dito
o si elimina anche il profitto, o non regge il discorso, a mio avviso
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Ma cmq è sempre il sistema bancario a regolamentare arbitrariamente la richiesta di contante tramite il tasso di sconto
non credo
ad esempio, se il tasso di sconto è troppo alto, le persone e le imprese si organizzeranno diversamente, magari con cambiali, o emettendo i titoli direttamente ai risparmiatori, saltando il sistema creditizio
e cmq ricordiamo che le banche sono in concorrenza, se una banca dà più interesse sui depositi e chiede meno sui prestiti, cioè ha un profitto minore, avrà sia più clienti depositanti ( tasso più alto ) che più investitori ( tasso più basso )...
quindi c'è una certa concorrenza guidata dalla domanda... non la vedo tutta questa gran decisione, tenendo conto delle cambiali e di altri modi per potersi finanziare, come la partecipazione agli utili d'impresa o a utili minimi fissi garantiti ecc...
Citazione:
Non trovo etico che una classe possa decidere della politica monetaria che inevitabilmente influenza l'economia di un paese per di più agendo meramente a scopo di lucro ottenendo grossi ritorni economici a fronte di un minimo rischio
secondo me non stanno così, è la domanda sempre a comandare, in regime di concorrenza, quindi se i tassi son troppo alti troveranno altri modi di finanziarsi, visto che esistono, saltando l'intermediazione bancaria..
inoltre, la BCE in questi anni ha fatto una politica moderatamente espansiva, con tassi reali più o meno negativi... quindi dire che si faccia una politica restrittiva quando c'è la bolla immobiliare mi sembra il colmo
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ripeto è un profitto molto, troppo facile.
come mai gli utili di molte bance sono di gran lunga inferiori a quelle di molte imprese?
basta vedere gli utili delle azioni, e il loro prezzo...
c'è la concorrenza, le banche con minor differenza tra interessi sui depositi e quello sui prestiti fregheranno clienti alle altre, e inoltre ci son diversi metodi di finanziamento
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quale settore ha ottenuto i maggiori incrementi di profitti in italia negli ultimi anni, senza produrre alcuna ricchezza reale?
sicuramente quello immobiliare e quello energetico
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Quindi per te il tutto si riduce a tassare gli investimenti poco produttivi ma ad alto reddito (tipicamente quello immobiliare e quello finanziario)......mhhh....ho come l'impressione che la classe dirigente abbia già pensato aglistrumenti utili a evitare questo scenario......il globalismo imperante è uno di questi
concordo...
infatti il problema è proprio la libera circolazione dei capitali in un contesto internazionale nel quale non c'è un livello minomo di tassazione e redistribuzione
dove i profitti sono più alti il denaro và... profitti a breve... se ne frega di tutto e tutti
potrebbe essere arginato solo con accordi internazionali, es. una riforma del wto, che metta dei livelli minimi di redistribuzione, tassazione, sennò si torna alla rivoluzione industriale selvaggia del 1700 con una corsa al ribasso di salarai, tasse sui profitti, e così via, a danno del lavoro
Ciao
Nino