Wikipedia era esaustiva... non io...
Ci provo a spiegare perche', secondo me, l'empatia cura:
perche' spiega tramite le sensazioni altrui, qualcosa su di noi. Ovvero, dei comportamenti o sofferenze che noi preferiamo non notare o che non riusciamo a capire a fondo, perche' troppo coinvolti nella cosa, che riusciamo a percepire negli altri, o nelle situazioni altrui, diverse, magari, ma molto simili e, quindi, forse di analoga soluzione.
E' un crescere che risolve gli aspetti problematici per gli altri, ma che infonde ben essere in se stessi: 1) perche' risolvere problemi dovrebbe ripagare lo sforzo (quasi sempre...). 2) perche' forniscono esperienze emotive, con un certo distacco perche' valutate e vissute in maniera indiretta, che potremmo non aver mai avuto, o che abbiamo avuto ma non risolto, etc....
Pensare in generale, ed, in particolare, agli altri: mi fornisce stimoli per "giudicare" con la stessa magnanimita' che mi concedo spesso (...e giustamente!!! ehehehe...), le azioni altrui, non solo non creando scontri e i relativi mal di stomaco e rabbia, ma complicando, come e' "giusto" fare, le analisi sui fatti, valutando molti piu' particolari, proprio come si farebbe per noi stessi.
Un freno per un analisi approfondita e', certamente, la conoscenza dettagliata, ma emotivamente, queste sfumature si possono intuire tramite la propria esperienza.
E' un po' come integrare i sentimenti per gli altri, con un po' dei sentimenti propri (provati per se stessi, e provati per chi ci e' vicino...).
Empaticamente, ci si immedesima nell'altro e se ne provano le sofferenze che si crede esso stia provando....
In fondo non importa se siano le stesse sensazioni, importa l'avvicinamento che questa protensione intellettuale verso l'atro, comporta.
...spero di non aver peggiorato le cose...
mc