javaseth
Il cervello è un mio amico? O e' un mio nemico?E’ mio amico. Purtroppo ogni tanto andrebbe riformattato.. Ci becchiamo talmente tanti virus nel corso della vita …
Il cervello, da quello che abbiamo visto, ha dei limiti. La fantasia, invece, sembra di no..
Perchè?Io starei attento anche con la fantasia; comunque quello che più è
a rischio di puttanizzazione è di certo la “nostra sensibilità”.
Che chiamerò anche “il cuore” per utilizzare un termine più comune e comprensibile. -Anche se sono due cose diverse –
Nella teoria che vuole la lettura come fonte di conoscenza della vita, come mai, leggendo che, per esempio, una cosa si dovrebbe fare in un certo modo, poi la faccio immancabilmente in un altro?Non lo so forse sei dislessico? Sto scherzando….
Quello che volevo dire era semplicemente che: leggere è un approccio razionale alle cose, la sensibilità, “il cuore” è irrazionale.
Ora , il cuore essendo irrazionale è a mio parere più manipolabile dalla società, dalla religione e dalla fede imposta.
Da quando nasciamo, e mentre cresciamo, ci creiamo - sarebbe meglio dire ci creano - una
morale. La
sensibilità è a mio avviso condizionata dalla
morale che ci formiamo ( ci formano) crescendo e “questa morale” è dovuta al tipo di ambiente culturale nel quale viviamo.
citazione-
(nike13)La formazione della sensibilità avviene leggendo.
(javaseth) O avviene, invece, sentendo?Utilizzare il cuore per
sentire è pericoloso; perché sprofondiamo nelle
emozioni che ci confondono anche di più e nel ignoto; per ignoto non intendo qualcosa che
non conosciamo, ma qualcosa che non afferriamo razionalmente.
Quindi : rifiutare a priori la razionalità del cervello è inutile, se contestualmente non accettiamo, anche, che le nostre emozioni, la nostra sensibilità, la nostra
vera natura non siano anch’esse
il prodotto (di conseguenza puttanizzate, svendute) dell’ambiente culturale nel quale siamo cresciuti.
...
Quando non si poteva viaggiare o non si avevano i soldi per farlo, ( anche se adesso viaggiare è turistico più che culturale o esplorativo), lo si faceva con i libri. In questo modo si aprivano le porte della nostra capacità di
percezione del mondo e della vita.
Oggi il mondo ci viene già servito confezionato, tipo cibo precotto , con la televisione che “lavora per immagini” e non ti lascia tempo e spazio per rallentare il processo di apprendimento delle cose: formarci una capacità critica, riflettere….fantasticare.
I libri allenano la concentrazione, raccontano la saggezza attraverso le fiabe, si ha a disposizione tempo e spazio anche per la riflessione; ti lasciano il tempo di meditare.. e sono ancora una risorsa da non sottovalutare per costruire personalmente, la nostra sensibilità.