fiammiferoCitazione:
dunque indecisa tra la "clava" ed il "fucile",rimediamo subito con un biglietto in Afghanistan tra "chador" e "Kalashnikov"
Forse fai un po' di confusione, Fiamma.
L'Afghanistan che conosciamo oggi, come il resto del mondo, è il prodotto dell'intervento della
modernità, e lo scempio culturale e materiale che ne è stato fatto.
Niente a che vedere con la sua specificità e le sue origini, niente a che vedere con la libertà nella quale ogni popolo dovrebbe essere lasciato libero di proseguire il suo cammino.
Te la sentiresti di arrogarti il diritto di andare da una donna afghana e chiederle se vuole le "paillettes" al posto delle sue tradizioni, senza sentirti un po’ “yankee”?
Io no. Mi sentirei piuttosto di sostenerla nel suo percorso, lei e tutto il suo popolo, verso ciò che sceglierebbero, non verso ciò che gli verrebbe dato "in cambio di".
Magari, magari avessero i fucili della Rivoluzione spagnola, o la clava di uomini ancora in possibilità di sottrarsi alla schiavitù.
Prediamo il "chador": non credi che le nostre "paillettes" siano a loro modo qualcosa che "nasconde"?
Eccola, la verità: "nascondere facendo mostrare", vantare appartamenti, carriera, lavastoviglie, e talvolta perfino il proprio nucleo familiare, come se fossero delle conquiste "interiori", mentre sappiamo benissimo (certo, che lo sappiamo), che è un'altra forma di assoggettamento che sta togliendo l'amore al GESTO, e sostituendo la CURA dell’altro/a con espressioni affettive sempre più sbrigative e troppo troppo legate a scelte di “contorno”, senza parlare della libertà di gestire il nostro TEMPO, da dedicare a chi vorremmo e vivere come vorremmo, nonostante quelle “comodità” e questi “progressi”.
Non sto inneggiando alla vita da poveracci, sto piuttosto considerando se quelle "conquiste" non portino dentro di sé, oltre alla loro utilità, anche un insidia che ci allontana dalla nostra "scelta" di farne uso o meno, facendoci simili ad automi, assolutamente private, nel caso delle donne, di una femminilità che sgorga da un'anima attenta DI se stessa, e della naturale capacità creativa ed organizzativa;
e nel caso degli uomini, privati del loro comprensibile orgoglio, e di tutte le loro più intime caratteristiche, asserviti a loro volta ad uno stereotipo di cui sono i primi schiavi.
Quando affermo che sono indecisa tra Neolitico e rivoluzione spagnola, sto dicendo che in quei periodi sarebbe stato ancora possibile, per le donne, nello specifico, la piena espressione di sé o la realizzazione autonoma della propria “libertà”, per se stesse e per la comunità, senza leader da servire in cambio della “zuppa”, e senza fronzoli dietro ai quali nascondersi.
Citazione:
sei ne sei allergica ora puoi scegliere di evitarli,
Certo che posso, ci mancherebbe altro. Ma non se ne evitano gli “effetti”, se dopo 30 anni si è già “troppo vecchie” per poter iniziare un’attività, se si è costrette ad indossare il tailleur “pratico, ma mi raccomando, che si intravedano le tette”, e se tutto intorno ci parla di doversi “adeguare” ad ogni costo.
E quando lo si evita per se stesse, piange comunque il cuore vedendo come si è ridotto il genere femminile, "grazie" anche alle sue "rappresentanti" politiche.
Citazione:
il rogo e le tortura dell'inquisizione per un'inezia erano all'ordine del giorno
L’inezia era il pretesto, lo scopo ci dovrebbe essere chiaro.
Non so, credi che sottrarre alle donne tutte le loro arti, le loro potenzialità, ed immolarle sull’altare della “parità” non sia stato un'altra maniera di mandarci al rogo?
Se prima, come giustamente affermi, la schiavitù era “farle figliare”, oggi è precludere loro questa possibilità.
Se prima la schiavitù era la famiglia, oggi la schiavitù è il falso riscatto da essa.
Guarda come tutto è talmente relativo…
Citazione:
Chissà perchè ora ho davanti a me l'immagine di camion presi d'assalto da disperati che non mangiano da giorni e se ne infischiano della dignità e della solidarietà
Forse perché i
soliti noti sono riusciti a farti credere che TU stia meglio di loro?
Quella chiamasi CARITA’, Fiamma, non riscatto umano e liberazione.
Questa tua uscita è infarcita di paternalismo, e se arrivi ad affermare l'utilità di organismi come la "Caritas" solo perchè distribuisce miseri scatoloni a gente privata di tutto, soprattutto ogni qual volta gli si tira una bomba in testa o gli si depredi il territorio e la cultura, è anche cinismo.
Azz...siamo "complottari" solo quando il Potere uccide in maniera palese: quando invece "assiste", smettiamo di "complottare".
Rifletti, per favore.
Citazione:
perchè il debole ha sempre pagato,l'uomo altruista lo è solo quando è messo in condizione di esserlo,altrimenti prevale il "mors tua vita mea "
Attenzione: è questo il substrato culturale (sottoculturale, anzi) che il potere produce ed alimenta per andare poi a bombardare popoli interi nel nome dello “stile di vita” e delle “certezze” da difendere. Mettendole in discussione sistematicamente e subdolamente.
E sai perché il “debole” continua a pagare? Perché finchè l’individuo non si renderà conto del fatto che i “garanti” di quelle certezze” sono anche gli stessi che possono sottrargliele, il “potere” continuerà a dominare, dividendo.
Citazione:
Nè io nè te,con il nostro caratterino potremmo essere eteree,cortigiane,serve della gleba e via dicendo sotto la tutela di padri,mariti e considerate solo incubatrici
Beh, io con il mio non mi sono ancora piegata a ritenere che i legami di sangue ed il proprio orticello siano i soli a dover essere tutelati, il mio orizzonte è un po’ più ampio.
E non credo che basti il “caratterino”, per potersi sottrarre all’autorità: è necessario il coraggio e la determinazione, lo sguardo profondo e l’istinto “sano”, la conoscenza di sè e l’autostima, mettere le mani nella merda, esporsi, ed anche rischiare, fidandosi unicamente di se stessi. E credere che questo sia possibile anche per altri.
In una sola parola, “liberarsi”.