Credo che il non votare sia tra quelle pochissime cose che si debba fare per far qualcosa....
E' la prima volta che mi capita di confrontarmi con più persone che riescono ad argomentare con un senso coerente l'idea di non votare... Generalmente le disquisizioni tra amici vertono tra il "chi votare" o il "fare scheda bianca", mentre chi propende per il non-voto per le mie esperienze ha sempre sostenuto la "non voglia di uscire" e l'"inutilità della cosa". Sono molto interessata, pertanto, a questo argomento. Più in particolare vorrei capire due cose: 1) Il non votare annullando la scheda come può esplicitare una precisa presa di posizione piuttosto che un "comune errore di voto", come spesso viene classificato in fase di scrutinio? 2) Il non andare a votare come può palesare una sfiducia totale nel sistema e nei candidati proposti al posto di un totale disinteresse verso la questione politica del paese?
Francamente dopo i recenti scandali (anche se mi sembrano creati ad hoc per la campagna elettorale) non saprei davvero a chi regalare la mia crocetta... Mi preme capire quanto questa presa di posizione possa davvero essere "utile": siete in tanti a quanto pare a pensarla così, il ragionevole dubbio che forse abbiate ragione è normale che si formi anche in una sostenitrice della democrazia come me, no?
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... e scappò via con la paura di arrugginire, il giornale di ieri lo dà morto arrugginito, i becchini ne raccolgono spesso fra la gente che si lascia piovere addosso... - F. De Andrè
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