Gesù se la magnava la ciccia???Parrebbe proprio di no!
Citazione:
Gesù era vegetariano?
Per molti vegetariani, il messaggio di Gesù implica la compassione verso tutte le creature. Come possiamo allora giustificare la tortura e il massacro di miliardi di animali ogni anno per ragioni alimentari? E soprattutto, come possiamo tollerare una crudeltà così ovvia in una religione il cui fondatore predicava la misericordia e la compassione? E invece, le Chiese moderne rifiutano il vegetarianesimo, che nella migliore delle ipotesi viene tollerato, e nella peggiore condannato come eresia.Ma Gesù era vegetariano o no?
Keith Akers
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ArticoloCOMUNQUE, secondo me, senza offesa, voi vegan vi siete fatti un pò infinocchiare; e questo, lo ripeto, per una ragione di fondo: perchè difendere l'agnello e non il topo?? La mucca e non lo scarafaggio?Sinceramente, rifiutando ogni forma di violenza e uccisione ed avendo rispetto per tutti gli essere viventi, tendo, fin dove posso, a non ammazzare mosche, formiche, scarafaggi. Quando invadono il mio spazio semplicemente cerco di allontanarli!
Per quanto riguarda i topi -le pantegane intendo- ci sono metodi non crudeli essendo la morte per colle o bocconi avvelenati una cosa atroce.
E' un po' come la questione per le malattie: si cura l'effetto in maniera drastica con il farmaco (leggi: si sterminano i ratti) anziché curare le cause del malanno (leggi: prevenire in maniera naturale la proliferazione di questi animali).
Esempio:ALTERNATIVE ALLE MACRO DERATTIZZAZIONI
Il continuo fallimento delle tradizionali
macro-derattizzazioni, alla luce degli
impatti economici e ambientali, ha portato
alla necessita' di predisporre strategie
alternative che comportino un controllo e
adeguati programmi di contenimento delle
colonie di roditori.
Ció e' possibile grazie a un moderno sistema
di monitoraggio del territorio su base
informatica. Gia' applicato con successo
dall'Assessorato all'Ambiente del Comune
di Genova, il “Progetto di controllo delle
colonie di roditori nel centro storico di
Genova” ha totalmente rivoluzionato il
concetto stesso delle derattizzazioni.
La sua natura dinamica consente di
individuare rapidamente punti infestati
e infestabili, di calcolare le relazioni
con altri parametri ambientali (come ad
esempio la presenza di corsi d'acqua, la
situazione di smaltimento rifiuti, le
condizioni degli edifici e del manto
stradale, ecc), di indicare in modo
preciso gli interventi da effettuare, e
di valutarne l'efficacia con controlli
periodici della popolazione dei roditori.
Questo tipo di lavoro permette anche di
predire con buona approssimazione
l'andamento del fenomeno nel tempo e di
prevedere gli interventi futuri. Questo
approccio innovativo al problema della
sovrappopolazione di roditori consiste
in una sorta di "derattizzazione passiva"
individuando gli elementi o i fattori
ambientali che determinano o favoriscono
la proliferazione di topi e ratti e
cercando di attribuire a ciascuno di essi
un determinato valore di rischio, definito
come "peso".
Alcuni elementi risulteranno di "peso"
maggiore, in quanto la loro presenza ha
un ruolo determinante nella sopravvivenza
delle colonie di roditori, ed e' appunto su
questi elementi che si concentreranno gli
interventi per prevenire o ridurre i rischi
di infestazione da parte di topi e ratti
(risanamento degli edifici, chiusura di
fessure, anfratti e tubi di scarico,
rimozione rapida di rifiuti e sterpaglie,
ecc).
Questo metodo e' gia' stato positivamente
sperimentato nel centro storico della citta'
di Genova, citta' portuale ad alto rischio di
infestazioni da roditori, ed e' una premessa
importante per una corretta gestione dei
problemi causati da topi e ratti, in modo
incruento e rispettoso degli animali.
In altre parole, un approccio scientifico al
problema puo' risolvere il problema delle
infestazioni in maniera definitiva, con costi
minori e senza rischi per persone, animali e
ambiente.