Sarebbe interessante anche capire per quale recondito ed ancestrale motivo le diverse qualità degli individui darebbero automaticamente origine ad una scala di valori, e perchè mai essi esprimerebbero un concetto verticale.
Il motivo, forse, è implicito al concetto di ‘qualità’ e mi sembrerebbe una nozione base di dizionario (e anche di logica, se vogliamo). In che modo? Vediamo. La valutazione della ‘qualità’ di QUALUNQUE COSA sottintende un confronto rispetto ad un ‘valore di riferimento’ e implica la possibilità di un esito ‘inferiore’, ‘pari’ o ‘superiore’. Ci siamo? Benone. ‘Inferiore’, ‘pari’ e ‘superiore’ introducono il concetto di ‘gradazione’ che ci riporta a ‘grado’ o ‘gradino’ che ci riporta a ‘scala’ che magari ci riporta a ‘dislivello verticale’ (in genere a questo servono le scale) mentre stavamo parlando di ‘valore di riferimento’; ora, a mio modo di vedere, sarebbe “interessante anche capire per quale recondito ed ancestrale motivo” non risulti COMPRENSIBILE perché “le diverse qualità degli individui darebbero automaticamente origine ad una scala di valori, e perchè mai essi esprimerebbero un concetto verticale.”, visto che una cosa implica NECESSARIAMENTE l’altra. Spero peṛ che la spiegazione, forse un po’ pedante e me ne scuso, ci permetta di considerare superato il problema e di affrontare aspetti forse più interessanti della discussione.
Non puoi inviare messaggi. Puoi vedere le discussioni. Non puoi rispondere. Non puoi modificare. Non puoi cancellare. Non puoi aggiungere sondaggi. Non puoi votare. Non puoi allegare files. Non puoi inviare messaggi senza approvazione.