Franco8, sulla questione ti rispondo per l’ultima volta perché il girotondo ha smesso di affascinarmi da parecchi anni come passatempo.
Peccato !... Perché pare, invece, tu ti si dato ai ragionamenti con salti mortali tripli e doppi avvitamenti. Un po' di esercizio fisico magari ti farebbe bene per la circolazione sanguigna e per ossigenar bene i neuroni, visto che non distingui concetti (vedi sopra: potere, autorità, competenza, conoscenza, ecc..) che forse sono solo lontanissimi parenti... sempre a voler forzare le cose.. prealbeCitazione:
dire "è capace"/ "non è capace" NON E’ diverso concettualmente da dire “è più bravo A di B”
...Sempre facendo il salto triplo... prealbeCitazione:
(salvo al limite risultare eventualmente meno graduale, cioè più rozzo )
...sempre per i dogmi di cui sopra...
prealbeCitazione:
3) chi ha mai sostenuto che il mondo debba cascare per questo?
il "mondo debba casare" è da intendersi : che la società non possa funzionare, che ciascuno non possa avere quel che gli serve... ecc Il succo del tuo discorso è che, per ottenere una qualsiasi cosa (o più precisamente una qualsiasi cosa che deve essere prodotta insieme, in collaborazione con altri) ciascuno dove NECESSARIAMENTE demandare a qualcuno un qualche potere che decida per lui...
Citazione:
Ma, come ho detto, con te sull’argomento basta coś.
Sei in gara per i 400 ostacoli e hai sentito lo starter?
nichilistaCitazione:
mi pare forzato perchè ritengo che l'espressione sia totalmente priva di qualsiasi connessione con la realtà empirica e non filosofica. se hai degli esempi significativi di strutture umane complesse ,finalizzate alla realizzazione di un obbiettivo, in cui non sono presenti le dinamiche del potere dovresti farmelo presente. con immanente intendo connaturato alla relatà sociale umana ; non artificiale , ma sempre presente nelle sue dinamiche ( si parla di potere).
Naturalmente sarebbe molto interessante un approccio storico sociologico ma ci porterebbe fuori strada, principalmente per una ragione, ovvero la seguente. Il tuo argomento di "realismo" e "connessione alla realtà empirica" (che sia condiviso o meno, perché in buona parte te lo contesto) è pari pari quello che utilizzavo ai tempi antichi (ma poi mica tanto) per sostenere la "naturalezza" della schiavitù...(Spero basti questo) Quindi, esistono ben poche cose di "immanente" e "connaturate" nella realtà sociale umana ma è quasi impossibile capire in pratica quali sono, coś come è quasi impossibile stabilire cosa è innato o culturale nell'uomo (anzi forse non ha senso porsi la questione). Le dinamiche del potere, come l'uomo stesso, sono in parte naturali e in parte culturali (non-artificiali)...
Comunque, se ricordo bene, vi sono parecchi esempi e discussioni passate su argomenti connessi, molto interessanti...
Citazione:
... a prescindere dall'ultima frase, vorrei farti notare che chiunque pụ darsi delle regole ( e in sostanza nella propria vita personale lo fa) , ma quando si tratta di regolere il rapporto tra una moltitudine di individui che perseguono un qualsiasi fine ( dalla pacifica convivenza all'ottenimento di utili) non si pụ fare affidamento...
Già: il rapporto tra una moltitudine di individui. Ti pare che "realisticamente" un piemontese in Piemonte e un siciliano in Sicilia convivano? Hanno fini in comune? Cosa li accomuna nella sostanza se non lo stato? ... cui pagare le tasse tanto care a Paxtibi..
Intendiamoci: probabilmente nel caso specifico hai ragione tu, nel senso che una "moltitudine" non si potrebbe coordinare senza una qualche "autorità" (tralasciamo qui il problema rognoso della "imposizione" e del "potere violento") ... ma il problema è: dalla "moltitudine" segue l' "autorità", o piuttosto, dall' "autorità" segue la "moltitudine"?! (Ehmmm... Non so se è chiaro?... Storicamente non è forse il potere violento ed "espansionistico" a metteere insieme le "moltitudini"? )
Citazione:
pensa ad una società quotata in borsa solamente
Bell'esempio anche quello: degli amministratori che fanno il bello e cattivo tempo con i soldi degli altri... Esattamente quello che fanno i politici...
prealbeCitazione:
l’importante per me è poter concordare a grandi linee sul fatto che oggi il concetto di autorità gode di un momento di impopolarità (il ‘rifiuto’ del titolo) sostanzialmente irrazionale e preconcetto piuttosto che analitico e ragionato, e trarne qualche deduzione sensata
.... deduzioni sarebbero sensate se almeno fossero sensate e acclarate le premesse... Ma visto che un sacco di gente ti ha chiesto chiarimenti in merito a tali premesse e le tue risposte mi pare che fossero tutt'altro che analitiche e ragionate.. le deduzioni sensate che si possono fare , quali sono?
PaxtibiCitazione:
Io ti faccio notare che tale autorità, da me – e non solo – non è affatto riconosciuta né tantomeno accettata.
Non solo, Paxtibi e nichilista, c'è anche un'altro ordine di considerazioni: Pụ darsi anche il caso che uno riconosca una qualche autorità, ma che questa travalichi i limiti che necessariamente deve avere o che "tradisca" i fini a cui era teoricamente "destinata"... Insomma ... si pụ anche accettare che ci sia un'amministratore del condomino... ma se questo si presenta solo farti pagare forzosamente e non ti da nessuna giustificazione delle spese... hai voglia a dire che l'amministratore è incaricato dalla maggioranza!
DorianCitazione:
Autorità e rifiuto dell'autorità sono entrambi necessari l'uno all'altro. L'autorità preserva la società, il rifiuto la fa evolvere.
Sono più o meno d'accordo... (anzi, direi che hai evidenziato un punto importante) indicherei, più in generale, "tradizione" invece di "autorità"... (riguardo alla risposta di prealbe a te... vale quanto detto prima: i salti mortali solo quando fa comodo! )
_________________ .... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse. ..(detto, fatto)
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