libertà = "facoltà di agire e di pensare in piena autonomia"
Oooh! Ottimo.
Allora di questo si sta parlando, della “piena autonomia di azione e di pensiero”. In che contesto, peṛ? Ah, già! In un “contesto sociale”. Un contesto di “interazione”, quindi?
in|te|ra|zió|ne s.f. 1 CO azione, influenza reciproca tra due o più fenomeni, elementi, forze, ecc. | TS psic., sociol., relazione fra due persone; i. sociale, in cui ciascun soggetto modifica i propri comportamenti in rapporto a quelli dell’altro, anticipandoli o rispondendovi 2 TS fis., processo per cui due o più campi, corpi, sistemi, ecc., agiscono l’uno sull’altro modificando reciprocamente il proprio stato
Ah, ecco.
“Piena autonomia” in un contesto di “interazione”, è naturale; sciocco che sono! Come ho fatto a non arrivarci da solo?
Franco8 Citazione:
E' anche da notare che non c'è bisogno di far riferimento al concetto di libertà in termini assoluti (che è una astrazione o concetto troppo vago), ma bastano quelli relativi: ovvero "più libero" |"meno-libero"...
Sono proprio fissato: vedo dappertutto “scale di valori”...
Franco8 Citazione:
"Riconoscere un'autorità esterna" implica accettare che qualcun altro possa decidere/agire su cose che riguardano te stesso (limitatamente a certi campo, si spera)... ovvero "demandare".
Certo, bisognerebbe rinunciare alla “piena autonomia” di cui sopra.
Franco8 Citazione:
Sempre in termini relativi: più demandi, meno libero sei: poiché acconsenti che altri decidano per te in più "campi".
Non sottolineo nemmeno l’ennesima “scala”.
Franco8 Citazione:
(Non sto dando alcun giudizio di merito... Vogliamo provare a dare un senso alle parole?....O è chiedere troppo!?)
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