Caro Prealbe Constatato il fatto (indiscutibile ) che ognuno ha un suo metro per misurare la propria libertà sociale, assodato (come da tua premessa al 3D) che non è della libertà in senso universale che si sta discutendo….. Credo che proprio il presupposto che ognuno di noi abbia una sua visione dell’idea di “uomo libero in ambito sociale” ci sia la necessità (vitale) , che il “metro di misura” sia in qualche modo uguale per tutti. Qualcuno a monte che decida , per la sopravvivenza stessa del gruppo sociale, che chi vi appartiene abbia un modo "comune" di partecipare alla libertà sociale. Questo comporta due (almeno) prerogative. La prima , quella di accettare una limitazione ----del proprio modo personale---- di individuare la --------propria------idea di libertà sociale, una specie di “minimo comune multiplo” La seconda è di individuare il “Qualcuno a monte”, che presume una specie di delega ….a trovare il…minimo comune multiplo.
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