Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 5/1/2007
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Le imprese cinesi sono finanziate per quasi il 98% dal credito bancario, ma spesso non restituiscono le somme. Negli anni scorsi l'economista Weijian Shan ha osservato che lattivo bancario č costituito per quasi il 50% da crediti in sofferenza, ovvero che quasi la metā dei fondi depositati dai risparmiatori cinesi č prestata a ditte che poi non riescono a restituirli. In qualsiasi altro Paese queste banche sarebbero poste in fallimento. Ma lo Stato copre queste voragini, utilizzando le riserve di valuta accumulate con il lavoro e lesportazione: nel gennaio 2004 circa 45 miliardi di dollari di riserve valutarie sono stati destinati a salvare la Banca di Cina e la Banca cinese per le Costruzioni, 2° e 3° maggiori banche del Paese. Nei mesi seguenti altri 100 miliardi di dollari hanno salvato la Banca industriale e commerciale di Cina e la Banca agricola di Cina. Secondo la Standard & Poors, azienda leader nel valutare il debito aziendale, per risanare il sistema bancario cinese occorrono oltre 518 miliardi di dollari, circa il 40% del Pil.
Aggiungo che la Cina, paese con pil in crescita a due cifre e con inflazione a due cifre, ha il tasso di interessi ad una cifra. Questa e' la ragione principale della guerra commerciale CINO-AMERICANA con conseguente svalutazione del dollaro. Nel mondo il business del petrolio e' inferiore a quello del turismo ed e' inferiore a quello farmaceutico, forse inferiore a quello delle automobili, anzi di sicuro ( la benzina costa tanto perche' sono quasi tutte tasse che vanno a Roma e non a Dubai ) Il turismo rappresenta una porzione del commercio mondiale in costante crescita. Ogni servizio che un turista paga quando viaggia all'estero č incluso tra le esportazioni del paese visitato. Nel 1999, il turismo rappresentava pių del 40% dei servizi all'esportazione e circa l'8% delle esportazioni mondiali di beni e servizi, superando il commercio di prodotti alimentari, di abbigliamento e chimici: secondo il WTO, il turismo si colloca fra le cinque maggiori categorie di esportazione per l'83% dei paesi ed č la fonte principale di moneta estera per almeno il 38% di questi. Misurando questi effetti pių ampi, il World Travel & Tourism Council stima che siano riconducibili ai viaggi e al turismo 3.600 miliardi di dollari dell'attivitā economica registrata nel 2000 pari a circa l'11% del prodotto mondiale lordo che fanno di questa industria la prima a livello mondiale. Attivitā dirette o indirette legate al turismo hanno mantenuto 200 milioni di posti di lavoro nel 2000, pari all'8% dell'occupazione mondiale. Come altri settori produttivi, nell'attuale economia globale anche il turismo sta diventando sempre pių concentrato. Nel 1998, le prime 10 compagnie aeree mondiali incameravano due terzi dei profitti prodotti da tutte le aziende associate all'Air Transport Association (stima). Nel 1999, le prime cinque catene alberghiere fra le quali Marriott International, Bass Hotels and Resorts, e Choice Hotels International gestivano circa il 14% delle camere d'albergo del mondo e sono piu' o meno americane.
Comunque fa comodo ai cinesi ( pochi si ricordano dell'India?... l'acciaio ormai e' tutto loro ) avere clienti che comprano e fa comodo a noi tutti comprare in Cina.. e cosi il piu' debole lo prende in culo come sempre e questa volta sono 200.000.000 milioni di formichine cinesi. Ogni anno 15/20.000.000 milioni di cinesi vogliono lasciare la campagna per far parte della allegra brigata di formichine industriali. Vai a Shangai e chiedi come mai di notte ci sono cosi' tanti posti di blocco nella periferia, anzi te lo dico io, per respingere i "clandestini" cinesi delle campagne che vogliono intrufolarsi nelle zone industriali o arrivare in centro per farsi assumere da una dell 10.000 ditte di costruzione edile che stanno operando in centro. Dicono che il 50 % delle gru' edili installate nel mondo siano equamente divise tra Dubai e Shangai.
Ps. i prezzi del pane vanno su perche' il grano ed altri cereali vengono venduti non piu' ai fornai ma ai benzinai per fare biocombustibile.
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