Tornando alla questione ambientale, a volte non si sa davvero cosa pensare: se un consumo di quel genere causa disastri simili, sarebbe ILLOGICO perseverare in tal senso, per il futuro stesso di chi ne trae vantaggi. A meno che non si consideri l’ipotesi di un lento “genocidio programmato”, si direbbe che la società del “tutto e subito, costi quel che costi” abbia lo sguardo corto. O che il prossimo business veda protagonista il settore “sanitario”, più di quanto non lo sia già. E i cimiteri.
Proprio i nipponici, che dovrebbero essere particolarmente sensibili al rischio mercurio, dimostrano invece di anteporre i propri interessi bottegai alla salute pubblica. Negli anni cinquanta migliaia di persone morirono, rimasero invalide, procrearono figli malformati. La causa, avvelenamento da scarichi industriali ricchi di mercurio, criminalmente riversati in mare nella zona di Minamata da un’industria chimica. Tale incidente, rinnegato per anni dagli stessi responsabili, può essere finito nel dimenticatoio altrove, ma non di certo in Giappone. Eppure oggi si minimizza o si finge di ignorare il velenoso metallo liquido.
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert
You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson
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