L’emergenza rifiuti si va delineando sempre più come l’ambito in cui si concentrano e si mettono a punto alcuni tra i principali strumenti di cui si servono le istituzioni per imporre piani scellerati e soluzioni criminali: la propaganda attraverso l’informazione, e la repressione. E mai come in questo caso, tali strumenti sono palesemente asserviti alla logica del peggiore profitto, e alla sua riproduzione perpetua. Siamo drammaticamente di fronte allo smascheramento dello “Stato” per quello che realmente è diventato: un’Azienda asservita agli interessi di lobby ed elites finanziarie per le quali disastri del genere sono essenziali all’arricchimento più selvaggio.
L’informazione è trasformata in propaganda, manipolata e pianificata per giustificare iniziative altrimenti impopolari, volta al controllo piuttosto che alla diffusione dei veri accadimenti sociali.
Diventa chiarissimo leggendo un articolo del genere:
“Il miracolo questa volta non lo chiedono a San Gennaro, ma al presidente del Consiglio. E se Silvio Berlusconi riuscirà nell'intento di risolvere il problema dell'emergenza rifiuti e della criminalità, i napoletani sono pronti ad elevarlo al ruolo di santo. Lo dimostrano i manifesti comparsi per le vie della città alla vigilia del consiglio dei ministri che proprio a Napoli affronterà, oltre ai temi «fiscali» - ovvero l'abolizione dell'Ici e la detassazione degli straordinari -, anche il pacchetto sicurezza e l'annosa questione della rimozione del pattume dalle strade di mezza Campania.”
Quei manifesti raccontano bugie, qui nessuno crede che il governo di turno possa e voglia risolvere il disastro su cui tutti si riempiono le tasche. Quale firma di quale comitato riportano quei manifesti, da far pensare alla “volontà” dei cittadini di consegnare la propria salute nelle mani dei soliti noti, malgrado l’esasperazione?
Nessuna testata ha, ovviamente, riportato la notizia della claque di cui berlusconi si è munito, in vista della sua “visita” a Napoli, né della natura del fantomatico “sindacato azzurro” che in questa città ha il coraggio di mettere la testa fuori dal sacco solo durante occasioni simili:
I comitati cittadini si trovano, così, a dover far fronte anche al giochino politico tanto caro alla stessa “sinistra” che monopolizzò il GF di Napoli sguazzando nel sangue di centinaia di persone manganellate, e che oggi cerca di “riconquistare” credito cavalcando le proteste.
Sul terreno della repressione, la “risoluzione” dell’emergenza rischia di acquistare un carattere “bellico”, con l’invio e l’utilizzo dell’esercito. E tornano i nomi di Bertolaso e della Contini, da Nassirya con amore:
Capitali enormi per riattivare le stesse discariche denunciate come illegali e nocive dalle comunità in lotta, e per realizzare lo scempio dei termovalorizzatori; decisioni che oltre ad assicurare i "guadagni" su cui contavano le precedenti "gestioni", ignorano completamente le proposte dei comitati, tra cui il trattamento a freddo dei rifiuti.
_________________ "Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi".Vittorio Arrigoni
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