Infatti il sistema è strutturato proprio per questo. E il fatto che noi vediamo che solo il peggio del peggio arriva in politica (e più sali nella gerarchia più trovi peggio), è la conferma che il sistema funziona alla perfezione. Il sistema di potere seleziona i peggiori tra la comunità, gli onesti non vi trovano posto. Non possono trovarne. E' così che funziona, è strutturato perché giri a questo modo, non è che questa sia un'eccezione inspiegabile.
Che la gente continui a votare nonostante siano candidati solo criminali, psicopatici e chi più ne ha più ne metta, è un altro discorso. Legato al primo, ma diverso.
Il fatto che la gente continui in massa a votare alla ricerca disperata del "meno peggio" di turno, credo sia indice lampante di questo "misunderstanding" di fondo: la gente crede che il sistema potrà funzionare bene quando ci saranno gli onesti a comandare, mentre il sistema funziona già benissimo, perché a comandare ci sono i peggiori. E nella vana illusione che un giorno, chissà, gli onesti potranno governare, continua a farsi macellare. Ma d'altra parte, che altro ci si può aspettare da decenni di propaganda elargita dalla scuola pubblica? (ricordava il buon Pax che "La scuola pubblica è prima di tutto uno strumento di ingegneria sociale").
Huxley, e altri prima e dopo di lui, ce lo hanno spiegato molto bene. Siamo noi che non li leggiamo, e se lo facciamo non li vogliamo capire. (Per noi intendo dire genericamente la gente)
Citazione:
O è democrazia o è totalitarismo
Il potere campa allegramente contando sul fatto che le persone non riescano a slegarsi dalle categorie mentali in cui ha imbrigliato le parole. Finché credi che non possano esserci connessioni tra quei due termini continuerai a vivere nell'illusione. IHMO. Chi controlla le parole controlla la realtà. ("Lo strumento base per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole." Philip K. Dick)
PS: "poveri nostri avi".. morti per uno stato che se fregava altamente, e se ne frega, di loro come di noi. E poveri quelli che ancora credono alla retorica risorgimentale dello stato unitario.
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