Ho qualche dubbio
Iscritto il: 10/12/2005
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Per parlare di decadenza ed associarla ai romani, si dovrebbe prima spiegare da dove si è decaduti. Roma nasce sulle rive del Tevere, in una zona paludosa, dove pochi abitanti vivevano in misere capanne. Era un piccolo villaggio del Lazio, come altri.
E' vero che la storia è scritta dai vincitori, ma nel caso di Roma, parliamo di storia di ampio respiro, scritta in oltre duemila anni da una moltitudine eterogenea di studiosi. Inoltre, la storia dei vincitori, non ha gambe molto lunghe ed è destinata ad immancabili revisioni nel medio periodo.
Non bisogna neppure, permettetemi, valutare tutta la storia con prevenzioni ideologiche. Prima di Roma, ad es., è apparso l'astro di Alessandro e dei macedoni che hanno ellenizzato gran parte del mondo allora conosciuto. Sia i greci, sia i romani possono sicuramente aver avuto storici agiografici contemporanei, ma sostenere che non si sa nulla delle popolazioni che li hanno preceduti perché quei due popoli hanno, più o meno sistematicamente, cancellato le loro tracce, non corrisponde al vero né è confermato dagli storici, anche i più critici.
Tra l'altro, è forzato ed improprio parlare d'Europa riferendosi a quei tempi, in cui le principali aggregazioni e civiltà stanziavano intorno al bacino del Mediterraneo. Non dimentichiamoci allora l'influente e potente Stato punico di Cartagine e l'Egitto, ormai politicamente ellenizzato ai tempi dei romani.
E' più che logico che, già a quei tempi, un romano (come un greco) fosse consapevole di vivere in una grande civiltà, soprattutto quando si recava in territori foresti e poteva fare dei paragoni. Roma aveva opere stradali, ancor oggi utilizzate, che si irradiavano verso tutte le altre città della repubblica, prima che dell'impero. Aveva la cloaca e molti acquedotti che rifornivano di acqua fresca la città. La descrizione dei galli o degli abitanti della britannia o dei popoli germanici, pur non essendo dispregiativa di tutti i loro costumi, traccia la differenza sul grado di civiltà raggiunto tra i diversi popoli. La storia ci insegna anche che Roma non è nata imperialista, ma lo è diventata nei secoli, per motivi interni ed esterni, e non senza gravi rischi.
Ritengo corretto il concetto espresso da Lestaat: oggi manca totalmente una elite. Non certo guerriera, ma politica. E manca una elite politica perché non esiste alcuna elite culturale degna di questo nome. I pochi che potrebbero aspirarvi si sono già venduti all'unico padrone che non ha mai dominato su Roma: il denaro. Chiariamo: a Roma, soprattutto in età imperiale, scorrevano fiumi di denaro ed esisteva la corruzione. Spesso si agiva per denaro e vi erano molti casi di peculato, ma mai il denaro ha dominato ideologicamente lo spirito romano come succede nelle nostre società mercantilistiche.
Valete
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