http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/emanuela-orlandi/mistero-infinito/mistero-infinito.htmlTutti gli addetti ai lavori, in questi giorni, sono benissimo a conoscenza di alcune verità elementari. Non è affatto garantito che tutti i verbali diventino "prova" in un dibattimento. Non è nemmeno certo che, alla fine, un processo debba necessariamente essere celebrato. E chiunque faccia questo mestiere, d'altronde, sa quanto sottile sia il discrimine fra verità e calunnia, e quanto sia arduo, a volte, individuarlo: solo pochi anni fa un "superteste" annunciò bombe e stragi e sui giornali si parlò di golpe imminente. Poi si venne a sapere che il superteste era screditato, e gli stessi giornali definirono il golpe "una bufala". Era il marzo 1992. E non era una bufala. Di lì a poco avrebbero ucciso Lima, Falcone, Borsellino, e fatto saltare in aria gli Uffizi e San Giorgio al Velabro, oscurato i centralini del Viminale, cercato di coinvolgere il Presidente della Repubblica in uno scandalo finanziario.
I nuovi sviluppi del caso Orlandi ci costringono, una volta di più, a riaprire la partita con la storia criminale d'Italia. Una storia segnata da una continuità impressionante di rapporti fra settori deviati delle istituzioni e criminalità organizzata, fra servitori infedeli dello Stato e terroristi, fra uomini in grigio e coppole e lupare. Una lunga catena di agevolazioni, depistaggi, affari gestiti in comune. Con costanti pressoché obbligate: lo scambio di favori, l'occultamento delle prove, il patto per tacere segreti inconfessabili. Da qui, anche da qui, l'esito deludente di processi che si annunciavano clamorosi e che si sono trasformati in altrettante débacle per la giustizia: anche dietro l'omicidio Pecorelli c'era la Magliana. Tutti assolti. Andreotti baciò Riina. Tutti assolti (o prescritti). Calvi fu "assistito" a Londra dagli usurai di Campo dei Fiori. Tutti assolti.
Speriamo che anche questa volta non finisca allo stesso modo.
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Questa volta chi è che dovrebbe essere assolto?
Il vaticano è uno stato a se stante con una sua giurisdizione. Di che cosa potrebbe temere?
Invece se si capisse realmente quali erano i fili che legavano la finanza vaticana con lo stato italiano tutto cambierebbe...
Il vaticano ricattato su lisbona? troppo poco perchè ormai il peso politico e finanziario della santa sede può tranquillamente 'sfuggire' a queste velleità.
Dalle mura vaticane sono uscite notizie che sembrano eclatanti. Infatti se parlava Marcinkus le sorti dello stato sarebbero state diverse, quindi l'allontanamento è stato necessario.E la morte un sollievo per molti. Ma è realmente così?Non ci sono altre prove di collusione ? E qualcuno se le ha non le tira fuori al momento giusto?