florizel ha scritto:
Citazione:
Lo stesso dicasi per ElwoodBlue.
L'avevo già detto che la tua frase era solo un pretesto, vero?
Citazione:
A prescindere dal discorso “vegetarianesimo”, mi sembra che ci sia differenza, e sostanziale, tra allevamenti intensivi di animali a scopo alimentare, ed allevamenti come quelli che tu stesso descrivi.
Tra l’altro, non si tratta SOLO di ripristinare l’alimentazione, ma su larga scala (non limitatamente a questa o a quella ristretta zona di qualunque paese) l’intera catena biologica, in cui rientrano anche le coltivazioni, oltre che gli allevamenti di animali.
Si.
Il mio appunto era destinato solo a far notare a chi contrappone una fantomatica dieta dei tempi d'oro alla dieta biologicamente scorretta di adesso (biologicamente scorretta perché frutto di un ciclo naturale distorto) che i fantomatici "tempi dd'oro" in realtà sono finiti pochi anni fa.
In Italia non credo esistessero in gran numero pratiche intensive sia per l'allevamento che per l'agricoltura fino agli anni '50. E oltre.
Se poi qualcuno dovesse sostenere che i "veri" tempi d'oro erano quelli della clava e della coda, quelli di prima della preistoria, allora mi ritiro in buon ordine.
Citazione:
Sono d’accordo. Ma perché non considerare che, probabilmente, anche le “tradizioni alimentari ordinarie”, proprio perché già ampiamente condivise e non percepite come estranee, si siano trasformate progressivamente in depravazioni?
Non sono le tradizioni alimentari ordinarie a essersi depravate, a meno che tu non voglia includere in questo computo anche gli spaghetti di soia (che per inciso mi piacciono parecchio) o il kebab.
Anzi, io continuo a cucinare con l'olio, come mia nonna; mentre mio cugino, che è lombardo, ha smesso di cucinare con il burro come faceva
sua nonna e cucina con l'olio anche lui. Quindi tutto sommato c'è un'attenzione maggiore ai problemi alimentari di quanto ce ne fosse prima, ed è un'attenzione diffusa.
In definitiva le tradizioni alimentari sarebbero persino migliorate.
E' la qualità degli ingredienti che è indubbiamente peggiorata. Sia dal punto di vista organolettico che dal punto di vista del gusto.
Purtroppo questo vale sia per gli animali che per i vegetali, quindi non vedo motivo per cui la tua affermazione (che condivido) possa essere utilizzata a sostegno di una tesi o di un'altra.
Anche i fruttariano
silver oggi è costretto a mangiare arance che hanno un quinto della vitamina C rispetto alle arance di 50 anni fa.
Quando ero piccolo le arance erano amare e piene di semi; oggi sono tutte dolci, buonissime e di semi nemmeno l'ombra. Il cambiamento è stato evidente.
E anche se con la tecnologicissima retrogenetica si sta cercando di ricostruire i ceppi originari la strada per ottenerla a me risulta sia ancora lunga.
La cosa buffa è che io, che a un certo punto della discussione ho persino preso le difese di ogni tipo di depravazione alimentare possibile, acquisto carne e verdura che proviene perlopiù dale piccole fattorie nei dintorni.
Ora posso anche dirlo.*
Però mi sembra comunque troppo bella e sana e pulita e verde per credere che i contadini la coltivino in modo biologico. Ma chissà, forse lo fanno davvero.
Sulla carne invece non ho dubbi. E' parecchio meglio di quella del supermercato. Niente farina di pesce per vacche e maiali e tanto granturco per i polli.
Sarà che forse qui la carne è importante, e se un contadino ha investito una cifra rilevante su una chianina o su un grigio è più facile che quando fa freddo la coperta la porti alla stalla piutosto che metterla sul letto.
E' chiaro comunque che questa cosa non ha significato nelle discussioni sui regimi alimentari.
*EDIT: non lo faccio per merito, sia chiaro. Solo che tutti questi contadini vendono alle botteghe dalle quali mi servo io.