Replicando alle interrogazioni di Giuseppe Tarallo, il Vassallo si esibisce in alcune dichiarazioni, vero esempio del senso di democrazia e di preparazione politica e culturale vigente nei palazzi…
Vale la pena riportare alcune di quelle “perle” per iscritto:
“…su questo molta fantasia si è sviluppata… una persona squisita (Mastrogiovanni) però non possiamo nascondere il fatto che quando arrivava l’estate la patologia insorgeva…… I giorni prima che io facessi il TSO sono stato contattato dalla famiglia… amici e parenti strettissimi della famiglia… i quali mi chiedevano con forza di provvedere a fare un TSO per Franco Mastrogiovanni…un TSO è contemplato dalla legge…… è un atto che si fa…diciamo… a favore di chi soffre di questa patologia …per curarlo …qualcuno fa passare il TSO come un atto repressivo, un sequestro di persona…a me non piace fare i TSO ma questo è stato concordato con la famiglia…è stato chiamato non da me dai vigili urbani il medico del 118… il dottor Pellegrino ha fatto la richiesta del psichiatra che è una certa Di Matteo…è venuta sul posto.. ha verificato che certamente c’era la necessità di trasferirlo in ospedale…posso io contravvenire a un certificato che suggerisce…diciamo…quasi ti obbliga a trasferire questo paziente in ospedale…sull’ambulanza è stato accompagnato da un amico, quindi tranquillo… quando uno dà i numeri…sotto gli occhi di tutti…quando arrivava il caldo lui cominciava a manifestare questi segni…si sta montando un caso…uno che va nell’isola pedonale con la macchina può anche ammazzare un bambino…io ne ho fatti pochi di TSO… forse 3 in 15 anni…
Tranquillo, vassallo: il nullaosta per questo TSO qui l'hai avuto, ora puoi anche sbizzarrirti...
Comunque, la prima domanda che sorge spontanea è questa: Vassallo, ma ci è o ci fa…? Ma con quel popò di medici e medichesse che avrebbero attestato la GRAVITA’ di una patologia (finora presunta), com’è che ha dichiarato il TSO emesso per INFRAZIONE AL CODICE STRADALE, e non per patologia accertata? Cosa che ripropone nell’intervista.
Evidentemente, la domanda è sfuggita al giornalista che lo intervistava…
La seconda domanda è: lo sa o non lo sa che un sindaco PUO’ anche rifiutare di eseguire il TSO? E che in genere la prassi prevede che sia quest’ultimo a sollecitare l’intervento del medico, non il contrario?
Qui la replica di Tarallo, con la RI-proposizione delle domande ed in più la conferma che un sindaco può rifiutare l’esecuzione di un TSO:
Passaggio importante di Tarallo:
“se fosse vero che la proprietaria Licia Materazzi (del campeggio che ospitava Franco) ha detto che (Franco) ha riferito questa frase ultima (“se mi portano a Vallo non ne esco vivo”) perché ha pronunciato quella frase? C’erano dei precedenti? Aveva paura di qualcuno lì? Perché temeva di morire, come poi è successo, a Vallo? Ecco, questa è una cosa inquietante…”
In questa pagina del blog ci sono le foto dell’auto di Franco, scattate DOPO il ricovero.
Sul fatto che la famiglia abbia contattato il Vassallo (a proposito: quando un cognome è tutto un programma…) sto cercando di informarmi presso Vincenzo e Galzerano, rispettivamente cognato ed amico di Franco. Ma stando a quello che ho sentito dalle loro stesse voci, e conoscendoli personalmente, ne dubito fortemente. Tra l’altro, in seguito alla diffusione delle “spiegazioni” fornite da Vassallo, il comitato intende fare un esposto, percorrendo la via giudiziaria.
Sul blog sono aperte le iscrizioni al comitato.
E per questo mese è prevista un’iniziativa pubblica a Vallo.
_________________ "Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi".Vittorio Arrigoni
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