La tesi di Pittau sulla romanizzazione della Sardegna è abbastanza verosimile. Oserei dire ovvia. Ma appunto, ciò che resta oggi è una lingua romanza: la grammatica e il lessico sono latini. Che la lingua precedentemente parlata fosse indoeuropea o meno, foss'anche stata goto-giapponese, rimane ben poco al giorno d'oggi. Anche il francese ha una componente germanica relativamente forte, ma è inutile parlare di "latinizzazione del francomanno": si chiama francese ed è una lingua latina, con pochi giri di parole. Mi sembra comunque che siamo sostanzialmente d'accordo, è solo una questione di termini.
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