la tue considerazioni iniziali credo che non possano essere che condivisibili.
Su questa affermazione, invece:
Secondo me le religioni sono iniziate tutte o quasi da una concezione politeistica, tendendo poi a trasformarsi in monoteistiche: tracce del politeismo sono ancora visibili nella religione cattolica con tutti quei santi e santerellini locali protettori di questo o di quello.
penserei agli studi di Mircea Eliade, il massimo studioso di religioni del XX secolo, dotato di una cultura e di una quantità di conoscenze che lasciano sbalorditi.
Eliade ha a lungo studiato la religiosità di società cosiddette “primitive”, in un’epoca in cui era ancora possibile farlo, e attraverso uno studio comparato di miti e tradizioni di comunità e civiltà più disparate, dimostra come il monoteismo sia il culto religioso più arcaico, e come i monoteismi originari tendono a “corrompersi” con il tempo per avvicinarsi ad una comprensione più semplificata.
Inoltre lo stesso termine “politeismo” spesso è frainteso. Molti ad esempio giudicano politeista la religione Indù con le sue innumerevoli “divinità”, ma che in verità altro non sono che “emanazioni” dell’Essere Supremo Inconoscibile, rigorosamente Uno.
I templi indù infatti sono ricoperti da innumerevoli statue di divinità all’esterno, mentre all’interno sono totalmente vuoti. Il simbolismo è chiaro: l’Essere Supremo si manifesta esteriormente sotto innumerevoli forme, ma la sua vera essenza (l’interno del tempio) è insondabile con gli occhi umani.
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