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cagliostro ha scritto:
Ti ringrazio molto per la capillarità dell'informazione, vista la tua preparazione in materia mi farebbe piacere sapera cosa pensi delle scie chimiche in generale, e se credi possibile che un rilascio di nuclei di condensazione ad alta quota possa creare una scia che precipiti lentamente a quote inferiori cambiando di stato da ghiaccio ad acqua, mille grazie per l'eventuale chiarimento.
Delle scie chimiche in generale penso che UFFICIALMENTE la tecnologia che si presume sia impiegata ancora non é perfezionata nè disponibile, ma ci siamo molto vicini. Uno dei motivi per cui le tecnologie di geoengineering e di cloud seeding non vengono (intendo sempre ufficialmente) utilizzate, a parte il costo, è che non si riesce a coprire una zona abbastanza vasta (in termini di efficienza) in tempo utile prima che le zone coperte per prime si liberino. Inoltre c' é un altro fattore: le sostanze irrorate precipitano in tempi brevi (ore o giorni) e ciò rende a mio avviso impossibile raggiungere quella 'saturazione' necessaria per indurre modifiche nell' atmosfera o sul clima.
In più bisognerebbe stabilire quali prodotti verrebbero irrorati... onestamente non ho mai seguito la cosa, ma sapendo che composti si utilizzerebbero, dalle loro caratteristiche si può risalire (approssimativamente) a che effetti avrebbero, il chè non é di poco conto visto che alle scie chimiche vengono imputati effetti particolari. Per esempio, se fossero composti aurei sicuramente in quantità massiva aumenterebbero l' albedo e schermerebbero dalle radiazioni solari, se fossero composti a base di zinco probabilmente vivremmo più a lungo, se fossero sali di litio probabilmente avremmo un cielo colorato ma molta meno CO2 nell' atmosfera e così via...
dunque sapendo che composti vengono irrorati si può più o meno capire se gli effetti imputati son effettivamente relativi a quei composti.
Riguardo ai nuclei di condensazione teoricamente é possibile. L' innesto di nuclei di condensaazione a una quota in cui l' aria é rarefatta e l' umidità ghiaccia prima può comportare che, a man mano che questi nuclei scendono di quota, sottoposti a pressione maggiore e temperatura maggiore diverrebbero liquidi.
Ma c' é per contro l' azione delle correnti d' aria che disturbano questo processo. Ci vorrebbe un metereologo per misurare quando le correnti possano influenzare il processo di cui parliamo.