schiumaqua:
Ritengo che le interpretazioni fornite siano abbastanza valide: sia l'Iran che gli USA sembrano avere tutto l'interesse a che si formi una classe dirigente shiita filo-iraniana che si sostituisca a quella sunnita (che forniva dirigenti al partito Baath e che oggi riempie le fila di gran parte della resistenza irachena).
Però è anche probabile che Ahmadinejad, resosi conto del suo ruolo politico (chiave per riportare la stabilità in Iraq dopo il ritiro USA), strategico (approvvigionare Russia e Cina con petrolio in cambio di installazioni militari ed energetiche ), economico (rappresenta una voce importante nelle esportazioni europee
*) , stia sopravvalutando un po' troppo la propria forza.
E' possibile ad esempio che il rapimento dei 15 marines inglesi sia stata una manovra politica per dimostrare la debolezza degli alleati nei confronti di un paese, l'Iran, che rappresenta un'opportunità prima ancora di un pericolo. E da questa dimostrazione di forza ottenere qualcosa in più. Un modo per rilanciare.
Gli USA invece stanno facendo di tutto per spaventare l'Iran con la minaccia sanzioni economiche ONU e di possibili bombardamenti dei suoi siti nucleari.
E' gioco pericoloso, quello di Ahmadinejad, perchè non è detto che i vantaggi economici o politici offerti dall'Iran possano superare gli svantaggi derivanti da un rovesciamento del suo regime. Ma naturalmente vale anche il viceversa. E lui punta proprio su questo.
Oggi come oggi un tentativo di riportare la stabilità in Iraq passerebbe attraverso un intervento siriano e iraniano nella regione (ovviamente al costo di ignobili epurazioni che farebbero passare in secondo piano quelle perpetrate dallo stesso Saddam!). Ma non è meno evidente che nè gli USA nè la Russia vedono di buon occhio un regime, quello di Ahmadinejad, che oltre ad aspirare all'egemonia in medioriente, sta ridicolizzando la loro stessa autorità nella regione e quindi, ricattandoli, li sta indebolendo a livello mondiale.
Inoltre Ahmadinejad con provocazioni continue sta cercando di stressare la solida alleanza tra USA e Israele e magari indurre reazioni isteriche da parte di quest'ultimo da strumentalizzare politicamente.
Citazione:
... allora la mia domanda è: perchè gli usa (vedi israele) dovrebbero attaccare una nazione "amica"?
La domanda è mal-posta perchè l'Iran non è "amico" di Israele nè degli USA, sebbene possa diventare il biglietto di ritorno dall'Iraq per questi ultimi.
Ma è solo uno dei premi in palio.
Il primo premio potrebbe essere la distruzione dell'ultima potenza islamica rimasta anche se ciò costerebbe gettare l'intero medio-oriente nel chaos più totale (l'abbondanza di armamenti in Iran potrebbe inoltre rifornire i signori della guerra di mezzo mondo per decenni!). Ma ciò permetterebbe contemporaneamente a Israele una maggior libertà di azione specie contro i suoi "nemici di sempre" (gli hezbollah).
Una domanda meglio posta sarebbe: quale soluzione uscirà da questo complesso sistema di equazioni?
Domanda interessante perchè ogni soluzione offre vantaggi ma anche svantaggi.