Ho una fretta dannata.
a-mensa, ti rispondo più tardi o domani, che può essere una cosa lunga.
Citazione:
florizel ha scritto:
Citazione: Se non hai capito il senso delle cose che ho detto sicuramente è colpa mia che mi sono spiegato male.
No, il problema è che è terribilmente difficile dialogare con chi ha deciso che il suo interlocutore non ha capito il senso di quanto vai affermando.
Flo, io lo so quello che intendo quando scrivo qualcosa.
Quindi se io dico bianco, e tu rispondi a nero, ha poca importanza il fatto se questo è accaduto perché non hai capito tu o perché l'ho detto male io: però questa comunicazione fallita ha fatto si che invece di parlare del bianco ora stiamo parlando del nero.
O meglio, io parlo del bianco, tu del nero
e siamo convinti di parlare della stessa cosa.
Dopo è difficile capirsi.
Niente di diverso da questo.
Citazione:
Ripeto il concetto che stai saltando, e mi farebbe piacere se soltanto tu rispondessi alla domanda: se, come tu stesso illustri, “evoluzione naturale dello stato” ha significato, in passato, rispondere alla borghesia (e ad un buon livello di reciprocità tra parti istituzionali e parti della società) con l’affermazione della “democrazia”, OGGI siamo di fronte allo stesso livello di reciprocità?
Oppure, poiché lo stato attualmente, e palesemente, NON risponde alle esigenze dei cittadini, confermando piuttosto un potere oligarchico di pochi su molti, la “democrazia” (pur continuando a promettere tale reciprocità) ha subito un arresto evolutivo?
I motivi per cui questo sia accaduto vanno debitamente analizzati a parte.
Sono domandine semplici, o no?
Sono d'accordo su tutto.
Com'è che questa cosa la sto dicendo da un po' ma nessuno sembra accorgersene?
Rispondo semplicemente:
1) no, non siamo davanti allo stesso livello di reciprocità.
2) si, lo Stato asta andando sempre più in mano a un potere oligarchico.
3) si, la democrazia STA SUBENDO una battuta d'arresto, legata principalmente alla scarsa diffusione delle informazioni. Però questo è secondario: la battuta d'arresto più grossa indiscutibilmente l'ha subita il suffragio universale.
Leggi oltre prima di rispondere.
Citazione:
Citazione:La "corda" si è iniziata a vedere con il Suffragio Universale, quando si è diffuso il Potere ma non il Denaro.
Ho la sensazione che qui tu stia dando ragione ad a_mensa, in relazione all’uso strumentale del termine “democrazia”, circa l’intento di voler lasciare le cose esattamente com’erano quando “rispondeva alla borghesia”.
Malgrado si propagandi il principio secondo cui lo stato è l’agente esecutore della “volontà popolare” espressa col voto (volontà stabilita, tra l’altro, sulla base di una “maggioranza” contro la cosiddetta “minoranza” che ha “scelto” di votare altro).
Semplicemente qui stavo dando ragione a quello che anche tu hai sottolineato prima.
E sul quale sono d'accordissimo.
Forse è meglio fare una precisazione.
Tu parli sempre di Democrazia intendendo la democrazia a suffragio universale.
Questo non è vero: la relazione è necessaria ma non sufficiente.
Il suffragio universale per esistere ha naturalmente bisogno della democrazia, mentre la democrazia NON HA bisogno del suffragio universale - che non a caso è stato introdotto solo molto recentemente.
Detto in soldoni: se per assurdo una costituzione stabilisce che possono votare solo quelli che hanno la laurea in scienze politiche (con grande soddisfazione di
a-mensa, immagino) è bene che sia chiaro che tu hai una democrazia a tutti gli effetti.
Oppure puoi stabilire che hanno diritto di voto solo quelli che guadagnano più di 100.000 euro all'anno e hai comunque una democrazia ineccepibile.
La democrazia borghese faceva proprio così: imponeva una soglia di reddito.
Gli USA hanno un governo democratico fin dal 1776, però per poter votare dovevi sostenere un esame di cultura generale. Se lo fallivi non avevi diritto di voto.
E quindi poveri e/o analfabeti, situazioni il più delle volte coincidenti, non potevano votare.
E questa roba è andata avanti fino al 1966.
Entrambe le soglie in modo più o meno ipocrita avevano lo stesso scopo:
limitare il potere alle classi più abbienti e lasciare fuori quelli che avevano maggior interesse nella redistribuzione della ricchezza.Eppure in entrambi i casi avevi delle democrazie a tutti gli effetti, sia formali che sostanziali.
Questa roba è importante: la democrazia in sé non ha alcun valore qualitativo. E solo un sistema di regole che garantisce una competizione leale, e quanto più leale è la competizione quanto migliore è la democrazia.
Punto.
(E' un po' come la tabellina del 7. Difficile sostenere che la tabellina del 7 è
migliore della tabellina del 6.)
Sono solo le implicazioni di questo ragionamento che la rendono una forma di governo potenzialmente PIU' PACIFICA delle altre.
Il suffragio universale, cioè l'eliminazione di ogni tipo di soglia per poter votare, ha ribaltato questa roba.
Non è stata la democrazia ad avere questo effetto: è stata la democrazia a suffragio universale.
Spero che ora il senso di quello che dicevo sia più chiaro.
Come spero che qualche barlume sul perché considero il non-voto una strategia perdente "a prescindere" possa iniziare a balenare un po' in giro.
L'astensione (degli altri) ha senso solo se sei fra quelli che hanno da rimetterci.
Altrimenti è sempre e comunque una soluzione irrazionale.