Torno ora dalle vacanze. Per l'esattezza ben 1,5 giorni di vacanza.
Vabbè, quest'anno è andata così.
Mi dispiace vedere che la discussione sia arrivata al lancio dei sanpietrini.
Era prevedibile che potesse accadere, ma mi dispiace lo stesso.
a_mensaCitazione:
PUOI FAR FINTA di non crederci finchè vuoi, ma le dittature sono cadute tutte, ma proprio tutte, perchè non propedeutiche alla produzione di ricchezza.
costano tanto in termini di risorse e repressione, e non rendono una sega.
Come diceva Quelo: “La Risposta è Dentro di Te. E però, E' SBAGLIATA”.
Quella che hai detto è una gran bischerata.
Se si parte da premesse come queste è chiaro poi che i ragionamenti diventano ondivaghi.
Credo che tu confonda l'ACCUMULO di ricchezza con la PRODUZIONE di ricchezza.
La democrazia produce più ricchezza ma rende più difficile l'accumulo.
Forme di governo più autoritarie complessivamente di ricchezza ne producono meno, però quella che resta appiccicata alle mani del “Sistema” è MOLTA di più.
(Col cazzo che “non rendono una sega”).
Una dittatura ha un forte e costoso sistema di repressione. Polizia, informatori, esercito.
A seconda del tipo di dittatura il sistema carcerario può essere anche poco sviluppato, visto che i campi di lavoro forzato rendono di più e le esecuzioni sommarie costano di meno.
Tutti questi costi vengono sostenuti dalla popolazione attraverso le tasse.
Oltre a questi non ce ne sono altri, se non il minimo indispensabile per non far morire la gente di fame e/o mantenere le condizioni di vita appena al di sopra del punto in cui la gente impugna le armi e si rivolta.
(Quest'ultimo pezzo è quasi gratuito: più spendi per tenere “alte” le condizioni di vita, più risparmi in ordine pubblico. E viceversa.)
Come in tutte le cose, anche le dittature trovano vantaggio dall'”industrializzazione” del proprio processo di governo. Per esempio in Myanmar gli informatori sono a costo zero: è bastato introdurre la norma che per avere un lavoro migliore serve un'autorizzazione governativa. Un semplice visto. Questo visto viene concesso tanto più facilmente quante più persone hai denunciato alla polizia.
Et voila.
Il “Sistema” invece non viene gravato di spese. Si limita a incassare i guadagni.
Anche la corruzione ha un costo relativo: più alta è la differenza fra incassi fiscali e spese statali, minore è il costo delle tangenti.
La torta è un po' più piccola, ma la fetta è MOLTO grande.
Prendiamo ora democrazia così come la spieghi (anche) tu, cioè un deliberato inganno per convincere la gente a intrappolarsi con le proprie mani.
Prendiamo in esame un democrazia particolarmente buona – e quindi, seguendo il tuo modo di vedere, una democrazia particolarmente brava a ingannare la gente.
Le spese vengono COMUNQUE sostenute dalla popolazione con le proprie tasse.
Solo che sono spese molto più alte: per esempio ci sono tutti i costi della politica da affrontare.
Non si può i giorni pari dire che “i politici sono dei privilegiati che lucrano sulla pelle del popolo” e i giorni dispari sostenere che la politica non costa un cazzo.
Oltre al “lucro” dei politici ci sono i finanziamenti ai partiti, il finanziamento ai giornali di partito, il finanziamento dei giornali indipendenti, i costi diretti e indiretti delle camere collegiali (dai consigli di quartiere al parlamento, passando per robe come le comunità montane), il costo della maggior burocrazia..
Non ultimo il costo stesso delle elezioni, che è una cosa mica da ridere.
Inoltre per dare l'”illusione” della partecipazione le condizioni sociali devono essere tenute molto alte. Serve un buon sistema sanitario, un buon sistema pensionistico[1], un sistema di welfare diffuso, un sistema giudiziario che non sia solo un pallido simulacro[2], un buon sistema carcerario e tutto il resto dell'ambaradan.
E oltre a tutto questo ci sono COMUNQUE da pagare la polizia, gli informatori e l'esercitoPer il Sistema i costi sono altrettanto elevati.
Ci sono norme di diritto societario da rispettare[2], norme antitrust, controllo sui capitali, ingerenze statali in settori privati strategici, norme sulla trasparenza bilanci[3], persino rari abbozzi di democrazia economica (vedi p.es. Grillo con l'”OPA alla Genovese” su Telecom, peraltro subito contrastata dalla CONSOB. Però l'esempio rende l'idea.)
Leggi per limitare gli infortuni sul lavoro e per contrastare l'inquinamento ambientale, robe assurde come le ferie, robe ancora più assurde come il diritto di sciopero.
Si devono corrompere moltissime più persone, e il costo a persona è molto più alto.
La cosa peggiore è che si deve diffondere la ricchezza moltissimo di piùissimo.
Rispetto a una dittatura qualunque i livelli di reddito individuali medi sono estremamente alti.
E' vero che gran parte di questi redditi si trasforma in acquisto di beni, quindi in guadagno per il “Sistema”; ma è anche vero che di questo guadagno il Sistema ne tiene intasca molto meno.
Il resto deve comunque redistribuirlo.
In democrazia aumenta la produzione di ricchezza: la torta si allarga.
Però le fette sono MOLTO più piccole.
Il giorno che riuscirai a spiegarmi che interesse può avere il perfido Sistema produrre un sacco di ricchezza
che però non finisce in mano sua, allora inizierò a capire quello che dici.
Al momento non lo capisco. La democrazia produce più ricchezza, le dittature producono molto più guadagno.
N.B.: Questa roba si può dimostrare anche in modo empirico.
Corrado Gini è uno statistico italiano che ha inventato un modo per calcolare la distribuzione del reddito. Questo sistema è universalmente accettato: lo usa persino la CIA.
Prendi un elenco di stati classificati in base al coefficiente di Gini e controlla la forma di governo che hanno.
Ti accorgerai che i maggiori accumuli sono in stati retti da governi autoritari, o da democrazie elitarie (tipo il Sudafrica, che ne è scappato fuori da poco).
Una roba che fa riflettere: fra le democrazie le differenze in linea di massima aumentano tanto più aumenta l'astensionismo.
Molto astensionismo, molto accumulo di ricchezze. Il Sistema macina alla grande: le differenze fra il primo e l'ultimo decile crescono assai.
Io ho preso in considerazione solo USA e Messico. Aspetto altra roba a supporto o a contestazione.
Se poi hai voglia di baloccarti sul serio utilizza anche altri indicatori: il livello di welfare, lo sviluppo umano, il livello sanitario, robe così.
E poi, con calma, quando avrai un po' di dati in mano, torna a spiegarmi di nuovo che la partecipazione è
funzionale al Sistema.
[1]Niente polemiche su questo, per favore.
Rispetto a posti come la Sierra Leone o la Corea del Nord, QUALUNQUE sistema sanitario o pensionistico è meraviglioso.
[2]Che per esempio permettono a una persona qualunque di far causa a un potente e, incredibilmente, vincerla.
Ancora non è certo come andrà a finire la vicenda di Callisto Tanzi. Se però ci si sofferma a guardare come reggeva in piedi il proprio sistema, l'unica cosa certa è che quell'episodio fosse avvenuto in un sistema meno democratico oggi il latte Parmalat sarebbe ancora sugli scaffali dei supermercati e Tanzi sarebbe ancora a fare shopping dai galleristi d'arte.
[3]Almeno in Italia, si fa tanto per dire.