Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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caro pispax ho dato una scorsa veloce perchè vorrei leggere tutto questo 18° capitolo, ma quanto dici rivolto a me mi lascia perlomeno perplesso. ma su che mondo vivi ? se la tua logica, le tue fonti di informazioni, e tutto quanto sai e dici, ti portano a concludere che le dittature sono propedeutiche all'economia, alla produzione di ricchezza, all'arricchimento, allora dovremmo vedere dittature cadere per ECCESSO di ricchezza. strano, io le ho sempre viste lasciare nazioni stremate, povere, annichilite. e la ragione te l'ho detta e ripetuta: alle persone occorre una motivazione per risvegliare l'inventiva, l'intelligenza, l'imprenditorialità, ecc... e questa motivazione non può essere mai ne la repressione ne la violenza. se tu o gini vedete questo, state guardando un mondo diverso da quello che vedo io. anzi , agli antipodi. l'illusione della democrazia, l'inganno che sostiene, offre la speranza per il futuro, offre la falsa apparenza di contare qualcosa nella determinazione della propria vita, della costruzione del proprio futuro. "il popolo sovrano" , si vallo a raccontare a un'altro, quando "il popolo"deve sottostare , volente o nolente, a tutto quanto un manipolo di venduti gli impone. solo che, come sempre , si preferisce credere nelle belle favole, piuttosto che alla dura realtà, e questa è la ragione per cui proprio quei "popoli" che sovrani non lo sono manco pe o' c....zo, ci mettono così tanto tempo per rendersene conto. ma c'è di più. un "sistema" intelligente, per poter sfruttare a lungo e intensamente una popolazione, offre qualcosa, briciole di benessere, magari, ma tanto quanto basta per dare al "popolo" qualcosa di cui aver paura di perdere. e allora il gioco è fatto. la paura di perdere quelle briciole (vedi scimmiette con il riso nella noce di cocco), la non voglia di provare una delusione su cui si è sperato con tanta intensità, la pigrizia, che inibisce ogni spinta al cambiamento facendo preferire stare nella merda piuttosto che correre il rischio della novità, e tante altre ragioni, che non sto ad elencare, portano a VOLER credere nella democrazia e nei suoi riti. pur sapendo intimamente che sono fasulli, la maggior parte preferisce far finta di crederci. poi nascono quelli come te, che vorrebbero dare anche una veste logica, ad una scelta semplicemete opportunistica. magari qualcuno ha già antticipato tutto ciò, in tutti questi post, ma ora non ho tempo di controllare. buona domenica.
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