«Quando si avvicina una festa importante, la gente del santuario è estremamente occupata con i preparativi. Gli edifici e le aree circonvicine sono pulite in anticipo e il giorno della festa vengono definiti gli ultimi particolari. Se non è già stato fatto, piccoli rami di sakaki l'albero sacro,vengono legati attorno ai pilastri del Torii,nuove funi di paglia con pendagli bianchi vengono poste in fronte o sotto l'arcata del Torii e dei cancelli, sopra le porte, sotto le grondaie degli edifici più importanti e attorno al luogo allo scopo di purificare il tutto.Ogni decorazione speciale, come le lunghe strisce con i cinque colori simbolici (bianco, giallo, rosso, azzurro e porpora) "che simboleggiano le nubi di buon auspicio ", viene esposta.Sono esibiti rami di piante e fiori, preparati da associazioni specializzate in decorazioni con fiori. All'interno del santuario, stendardi di broccato innalzati su due pali e decorati di sakaki sono posti ai due lati della tavola delle offerte. A destra, in borse di seta o di broccato d'oro, stanno uno specchio di metallo e dei gioielli ricurvi (magatama)a sinistra è appesa una spada, anch' essa in un contenitore di broccato. Questi oggetti - lo specchio, la spada, i gioielli - sono i simboli della legittimità imperiale; ma non sono qui per questa ragione, bensì perché secondo l'antica tradizione shintoista «essi sono la presenza del sacro» (Sokyo Ono, La Via dei Kami)
_________________ C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
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