Mioddìo, lo squallore della campagna antireferendaria sta raggiungendo dei livelli grotteschi.
Cominciamo dal meccanismo del referendum e dalle vergognose minkiate sulla "malafede dei promotori".
Il referendum è abrogativo, non consultivo. Questo è un pregio. Non viene chiesto al bar sotto casa "che ne pensi di questo o quello?" come gli stronzi referendum sui minareti o il referendum svedese sul nucleare (gli svedesi dissero NO al nucleare ma continuano ad avercelo perché il loro NO venne "interpretato" come "no, a meno che..."). Il referendum abrogativo è l'equivalente di una sentenza di Corte di Cassazione o Costituzionale: uccide una legge o una sua parte e determina un orientamento giuridico successivo.
Il meccanismo italiano è di altissima garanzia ed è invidiato/invidiabile: si deve fare un quesito preciso attinente a una legge precisa. Il quesito è sottoposto ai migliori cervelli giuridici disponibili (la Corte Costituzionale) che lo devono approvare. Poi c'è la fatica di raccogliere le firme e di raggiungere il quorum. Sono altre garanzie di serietà dell'intenzione dei promotori.
Il meccanismo è pulitissimo nei suoi ingranaggi:
1] INPUT: voglio raggiungere un obbiettivo. L'obbiettivo è CHIARISSIMO 2] tecnicismo: devo abrogare una legge 3] tecnicismo: le leggi sono complesse e abrogarle intergralmente comporta una serie di effetti a cascata su altre leggi 4] tecnicismo: chiedo a un pool di esperti in giurisprudenza come si fa a raggiungere l'effetto desiderato senza fare un casino, e farmi cassare dalla C.Costituzionale 5] tecnicismo: i giuristi lavorano come pazzi e individuano il tallone d'Achille che permette di raggiungere l'obbiettivo. Costruiscono il quesito. Qualche volta sono necessari più quesiti. 6] OUTPUT: i quesiti referendari sono costruiti per colpire l'obbiettivo. Che è quello originale e CONTINUA AD ESSERE CHIARISSIMO
Come si vede c'è tutto un lavorìo tecnico obbligatorio per permettere a un argomento di essere contemporaneamente chiaro per la persona della strada e corretto dal punto di vista giuridico.
Un quesito del tipo "volete i minareti?" non sarebbe semplicemente possibile. Violerebbe X principii di ordine cosituzionale e anche qualche diritto umano. Gli svizzeri lo facessero pure, noi ci permettiamo di meglio.
La bastardaggine degli antireferendari è scoperta: prendono i tecnicismi e li trasformano in "oscuro complotto"
Il meccanismo referendario è fatto per permettere al cittadino digiuno di leggi e cavilli di esprimersi su una materia delicata senza doversi prendere una laurea in giurisprudenza.
Il viscido azzeccagarbugli della domenica lo sa benissimo che i tecnicismi servono a garantire il cittadino e sono invece irrilevanti rispetto all'obbiettivo, ma fa finta di non saperlo.
Riporta i tecnicismi in primo piano, fa "minestrone" di cavilli e controcavilli, e cerca di costringere il cittadino a improvvisarsi leguleio, sapendo benissimo che non è in grado e che finirà per "fidarsi" di tizio o di caio alla cieca.
Quando si comincia a rimestare nel torbido dei codicilli, si può dire tutto e il suo contrario, esattamente come si fa con le statistiche.
il meccanismo referendario assegna ai cittadini e agli avvocati il loro corretto ambito di intervento. Gli antireferendari vogliono pervertire questa divisione dei compiti, indebolendo le garanzie per il cittadino di andare a esprimersi con una discreta visione della materia e mettendo di fatto l'avvocato come "maestro di vita" e di pensiero
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