Ciao Flo,
le lotte no-tav mi riportano indietro nel tempo quando da ragazzina mio padre mi racccontava- ancora in preda alle emozioni- delle lotte contro la costruzione di un mega impianto di raffineria , proprio qui, dalle mie parti.
Tutto iniziò nel marzo 1971 quando un gruppo di dirigenti democristiani del luogo ,fondarono la “Sangro Chimica S.p.A.”: la ragione sociale della costituita società era quella di poter operare nei territori nei quali si poteva godere dei benefici della Cassa per il Mezzogiorno d’Italia, per la realizzazione e l’esercizio di stabilimenti industriali petrolchimici.

Il progetto petrolchimico prevedeva anche la realizzazione di opere marittime per il ricevimento del greggio e la spedizione del prodotto lavorato via mare, oltre che con autocisterne, e con un oleodotto che arrivasse fino a Pomezia.
Il 25 settembre 1972 la Sangro Chimica chiese ed ebbe dal Ministero per l’Industria e il Commercio l’autorizzazione a costruire la raffineria su 170 ettari di terreno alla sola distanza di 1.500 metri dal mare.

Iniziò un periodo di dure manifestazioni ,alla quale parteciparono cittadini di tutte le estrazioni sociali e di qualunque professione….. arrivando anche a scontri con le forze dell’ordine.
In mezzo alla folla c’erano anche ragazzini , e in mezzo a loro un bambino di 7/8 anni è stato ferito durante una delle tante cariche, e da allora –pur essendo sopravvissuto- è rimasto “bambino”. Quando torno da lavorare, lo vedo -nei suoi quasi cinquant’anni- a giocare con la sabbia e le ruspe….e il mio cuore non può che stringersi con lui.
Lui mi aiuta a non dimenticare e a far sì che qualcosa che non ho vissuto direttamente rimanga vivo e che il messaggio di quello che in tanti hanno vissuto venga tramandato.

L’impianto non si fece…fu una vera vittoria popolare…ma ha sapore amaro.

----------------------------------------------------------------------------------------------

Solidarietà piena al movimento no –tav.