La coscienza collettiva si manifesta come universo vibrante in cui gli eventi passano da vibrazioni sottili a grossolane, dai pensieri alla materia, cioe' vivremmo in un sogno collettivo in cui le leggi fisiche sarebbero modalita' cristallizzate interne al sogno ma non esterne alla coscienza.
Quindi se ho capito bene, tu affermi che gli eventi fisici sono manifestazioni grossolane di energie pił sottili ed impalpabili, del pensiero insomma.
Tutto questo perchč viviamo in un sogno collettivo, quel sogno che noi scambiamo per realtą, quella realtą che, nella nostra cultura, č considerata la condizione VERA da contrapporre alla "fantasie"improduttive ed inutili di altre condizioni di noi stessi.
Fino qui ti seguo ma, nell'esempio della mela, non capisco in che modo, il mio pensiero o quello di qualcun altro determinerebbe quell'evento.
Non penso di essere io a determinare la caduta della mela perchč la mia coscienza deve fare l'esperienza della gravitą.
La mente crea la realtą d'accordo ma lo fa con la sua INTERPRETAZIONE degli avvenimenti fisici.
Avvenimenti che possono essere interpretati diversamente a seconda della consapevolezza individuale.
Oppure tu affermi che il nostro inconscio sa che ABBIAMO BISOGNO di fare l'esperienza della mela e "crea" quell'evento a nostra insaputa.
Oppure il tuo ragionamento si applica all'universale ma non si puņ applicare al particolare (in questo caso all'evento "caduta mela")
Oppure cosa?
Ciao
_________________ Gesł Cristo č Veritą. Io sono la Via, la Veritą e la Vita.
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