|
Informazioni sul sito |
|
|
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
|
|
|
|
|
|
|
American Moon |
|
|
Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE
ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)
|
|
|
|
|
Naviga in questo forum:
1 Utenti anonimi
|
|
|
-
Modalità di visualizzazione |
Piatti |
I più nuovi prima |
|
-
Pyter |
|
Re: Film e propaganda... | #1 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 15/9/2006
Da Sidonia Novordo
Messaggi: 6250
|
Caro Calvero, questo tentativo di mettere su due piani diversi l'opera documentaristica e il film d'arte come due modi diversi d'approccio alla realtà quando è la propaganda stessa che lo impedisce da sempre, mi sembra un discorso tirato per i capelli per non dover/voler dimostrare ciò che Kleeves asserisce come dato di fatto. Fin dal suo nascere i film di guerra, soprattutto quelli dalla 2a in poi, sono essi stessi tentativi documentaristici trasformati in racconti romanzati, ideati appositamente per alterare i fatti storici (quindi Kleeves parla non di ricerca di VERITA' ma di FATTI, che mi pare cosa diversa). E' inutile che dici che l'arte non deve preoccuparsi di farmi vedere giallo un panno se il panno è verde, quando tutti sanno che già decidere di usare un panno giallo piuttosto che verde assume valenza di veicolare significati diversi.
Quello che voglio dire è che l'emotività è il veicolo principale usato dalla propaganda e quello che in genere il film lascia dentro è quello a cui si mira. Poi possiamo anche stare a discutere sull'arte, sulle capacità filmiche dei registi, sulla bravura degli attori, sulla trama più o meno verosimile, tutte cose che non sono altro che l'esteriorità, il vestito messo su per fare colpo, così come deve essere per un prodotto che deve far successo e visto dal maggior numero di persone.
L'ultimo film di guerra che ho visto per intero è stato Full Metal Jacket al cinema. Dopo quello mi sono rifiutato di vederne altri. E' assolutamente incredibile l'idea di denunciare la guerra facendo film di guerra.Infatti i motivi che stanno alla base di questi pseudo opere è coinvolgere emotivamente (infatti) la gente per portarli a concetti aleatori pseudo pacifisti, generalisti e senza nessuno sbocco pratico: cioè propaganda.
Per quanto riguarda l'idea che dietro il cinema ci sia arte e che questa sia qualcosa di più "alto" e che non sia quindi tenuta a descrivere la verità o ad essere perfettamente rispondente ai fatti, essa può essere smentita da una considerazione: l'antiamericanismo è un atteggiamento considerato negativamente e indice di pregiudizio verso un determinato popolo o governo. Ora, se io facessi un film e mi prendessi la licenza artistico-poetica di considerare il termine antinazismo come un atteggiamento negativo e foriero di pregiudizi, non so quanti critici possano dire:"Ma no, è una cosa artistica." (Infatti sappiamo quanto Carmelo Bene, noto ARTISTA provocatore, fosse amato dalla critica). In questo caso entrerebbe in gioco (ci scommetto) il discorso etico. Ma allora mi chiederei che senso abbia un'arte che abbia come zavorra la palla al piede dell'etica, visto che dici che compito dell'arte è quello di non averne.
|
_________________
"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
|
Non puoi inviare messaggi. Puoi vedere le discussioni. Non puoi rispondere. Non puoi modificare. Non puoi cancellare. Non puoi aggiungere sondaggi. Non puoi votare. Non puoi allegare files. Non puoi inviare messaggi senza approvazione.
|
|
|
|
|
|
|
|
|