Citazione:
In questo caso entrerebbe in gioco (ci scommetto) il discorso etico. Ma allora mi chiederei che senso abbia un'arte che abbia come zavorra la palla al piede dell'etica, visto che dici che compito dell'arte è quello di non averne.
E questa riflessione [intelligente] merita un approfondimento a parte.
Il punto, secondo me, è che il punto di non ritorno è stato passato in questo ventennio. Noi stiamo vivendo alla rovescia. Non c'è scampo.
Noi stiamo vivendo, anche nell'ipotesi di cose positive (per positivo intendo l'equilibrio di una vita che cerca sé stessa e non le soluzioni che "cadono" dall'alto), dicevo: noi stiamo vivendo nelle ombre ancestrali di un tempo che deve manifestarsi o perire, per sempre.
Siamo in guerra, Pyter, molto più di quel che crediamo. L'Arte e la Psicologia sono le ARMI
par excellence ... e credo che mai come ora siamo presi in una morsa spietata. Quindi, per me, o ci diamo a un sentimento Epicureo o a un sentimento di sopravvivenza (che equivale a non porsi MAI eticamente e amorevolmente nei confronti delle scelte) ... o ci si impegna a cercare quali porte attraversare. L'ho citato molte volte: servono uomini liberi, non libertà.
L'Arte che viaggia attraverso i grandi MEDIA può ancora esistere? questa è la domanda.