mi avrebbero riempito di pasticche per variare il ph delle urine , eppure questo protocollo non è previsto neanche dalla medicina ufficiale
Non è proprio così, dipende dalle circostanze, mi spiego meglio:
Citazione: "Alcuni tipi di calcoli si possono sciogliere, altri no Come detto ci sono molti tipi di calcolosi renale, ma ciò che ne accomuna la maggior parte è l'impossibilità di scioglierli attraverso la sola terapia medica. Ci sono solo due eccezioni, la calcolosi di acido urico e quella cistinica, che, una volta correttamente diagnosticate, possono essere risolte attraverso un adeguato apporto di sali alcalini (citrato e bicarbonato di potassio).
Attenzione: non esiste alcun farmaco, fitoterapico o altro, che abbia dimostrato di poter sciogliere calcoli di ossalato di calcio. La calcolosi calcica può essere prevenuta, tuttavia una volta che il calcolo si è formato esso deve essere espulso naturalmente o eliminato attraverso procedure come la litotripsia ad onde d'urto o la nefrolitiasi percutanea."
Ossia l'apporto di sali alcalini (citrato e bicarbonato di potassio) agisce sul ph delle urine e si possono cosi' sciogliere i calcoli di acido urico e quelli di natura cistinica e questa è medicina "ufficiale" (tali sali sono venduti in farmacia dietro presentazione di ricetta medica).
Citazione:
Citazione:
In chimica si definisce solubilità (o miscibilità) di un soluto in un solvente, a una data temperatura, la massima quantità di un soluto che a quella temperatura si scioglie in una data quantità di solvente. Una soluzione si dice "satura" quando, in una data quantità di solvente a una certa temperatura, non è possibile sciogliere ulteriore soluto.
Il rapporto tra soluto e solvente per unità di soluzione è espressa dalla concentrazione. La solubilità di un certo soluto in un certo solvente dipende, oltre che dalle caratteristiche delle due sostanze, anche dalla temperatura e dalla pressione.
Leggi da qualche parte che dipende dal ph ?
Bisogna sempre anadarci piano con i giudizi affrettati e cercare di essere un attimo piu' precisi.
Ossia la solubilità puo' dipendere anche dal pH in funzione della specie chimica in gioco e da quale è l'intorno chimico.
Un altro esempio sono le specie chelanti (da "chela", l'appendice a forma di pinza o tenaglia, che si trova all'estremità degli arti di molti animali del phylum degli artropodi) Queste sostanze hanno la capacità di chelare (cioè legare con più atomi) un atomo di metallo ; siccome il calcio e il magnesio - che sono specie metalliche - in acqua tendono a formano sali insolubili con alcuni degli anioni presenti (ad esempio i carbonati),, il chelante ha il compito di tenerli in soluzione e prevenire così le incrostazioni, per esempio nelle lavatrici/lavastoviglie, ma anche nelle soluzioni per lenti a contattto etc etc. Va precisato che la capacità chelante di una data specie chimica dipende fortemmente dal ph e quindi il ph influenza la solubilizzazione per chelazione.
Il problema dei chelanti è che le loro chele libere non sanno stare lì a girarsi i pollici e tendono cosi' a poratre in soluzione tutto cio' che possono, in particolar modo i metalli pesanti che se ne stavano lì per i fatti loro da milioni di anni sotto forma di sali insolubili (questo fin quando i batteri no narrivano e gli spezzano le braccia al chelante ma ormai il danno è fatto e li catione di metallo pesante grazie al chelante è uscito dalla sua prigione ed è libero di vagare per l'ecosistema alla ricerca della niccha giusta dove alloggiare).
Morale: il ph, il potenziale elettrico, la natura dele specie chimcihe presenti chimiche sono tutti fattori che possono influenzare la solubilità.
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