@ Levitor
Citazione:
Se leggi meglio quello che ho scritto, la singolarità-stormo (coscienza di specie) vale per tutte le specie (non solo umane e non solo terrestri).
Si, … è lo hai espresso molto chiaramente quando hai risposto a
Ghilgamesh .
L’esempio dello stormo è molto efficace per comprendere, che pur essendo formato da individualità, riesce ha compiere acrobazie impensabili volando a stretto contatto senza ostacolarsi.
Le stesse individualità, che in altre situazioni, sono pronte a competere tra di loro per il cibo o per l’accoppiamento, riesco ad essere, quando la necessità lo richiede, un corpo unico e armonico.
Tutto questo loro lo possono fare sia come competizione individuale che come stormo unito di individui, ma non ne sono consapevoli, in entrambi i casi rispondo ad un istinto, senza la consapevolezza di ciò che fanno.
Lo fanno senza sapere, senza conoscenza, lo fanno molto bene perché sono pilotate e guidate da un “qualcosa” che noi denominiamo istinto.
Lo “stormo umanità” è entrato nella dimensione della autocoscienza, pur percependo ancora impulsi istintivi, questi sono molto inferiori rispetto all’impulso che rafforza la nostra individualità.
Questo è notevolmente più forte e potente. La nostra mente individuale, tramite il sapere di essere coscienti (autocoscienza) si è rafforzata e quello che nella dimensione coscienza è l’istinto di sopravivenza, in noi si evoluto in ego.
Questa mente egoica, come una forza di gravità, ci porta ancora di più all’interno della dimensione materiale.
Questo non è un male, non è neanche un peccato originale, (la cacciata dall’ Eden) questo ci porta a sperimentare pienamente l’esperienza materiale, ci permette di viverla con consapevolezza perché solo così possiamo capire ….
Stiamo frequentando il corso scolastico della autocoscienza all’interno della materia, una
“full immersion” nella materia.
Il problema è che la mente egoica, che deve essere un mezzo per immergersi sempre di più nella materia, un mezzo utile alla coscienza per fare una esperienza autocosciente, si può trasformare in una forza di “gravità dimensionale” che trasforma quello che era un mezzo in un fine, ci rende ciechi e sordi a determinate vibrazioni più sottili perché meno materiali.
Un altro problema è che noi siamo anche una coscienza collettiva, pur manifestando una individualità, che giustamente si è rinforzata acquisendo autocoscienza.
Restiamo pur sempre uno “stormo” che deve imparare a “volare” in armonia, come uno stormo di uccelli, che lo fa senza la consapevolezza, noi dobbiamo farlo, senza perdere coscienza della nostra individualità (cosa impossibile per esseri autocoscienti), ma facendolo consciamente, mantenendo il nostro senso di individualità all’interno di un gruppo di individualità, affinando quei sensi che ci permetto di ricevere
coscientemente quelle vibrazioni che danno “coerenza” che pervadono tutto l’universo.
Temo di essere tremendamente, fuori tema.
Scusatemi, ma è più forte di me, …. Paranoia !? Probabile ….
Ma per me è fondamentale riuscire a mettere a fuoco il valore della “coscienza” nelle sue varie forme per comprendere il "fenomeno umano".
Ritengo importante per la nostra umanità riuscire ad uscire da un paradigma riduzionista, passando ad un paradigma olistico, perché ci aiuterebbe a vedere il mondo e i suoi fenomeni con occhi differenti, rendendoli più comprensibili.
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La coerenza elettrodinamica quantistica
di Giuliano Preparata ed Emilio del Giudice - 21/11/2005
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=925