Non è un insulto, è lasciare che l'interlocutore scelga se insultarsi da solo o tornare nei giusti binari. Non è un pregiudizio irrazionale contro l'idea espressa, né contro chi la sta esprimendo ma un giudizio sul modo in cui è espressa. Avvisare l'interlocutore della sua scorrettezza, anche con termini forti, è parte integrante della discussione ed è costruttivo per chi legge. Non è una manovra diversiva per non dover affrontare le argomentazioni, è un modo legittimo di smontarle, a livello formale anziché sostanziale.
Sertes, la penso come Red_Knight.
_________________ Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
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