La testimonianza qui su riportata fa emergere in modo evidente la sconcertante notizia che l’amore tra due persone, in questo caso due addotti, non sia proprio il sogno poetico decantato dalla letteratura di ogni epoca, quanto piuttosto un fenomeno indotto e non reale. Questa semplice “verità” dovrebbe deludere chi legge a un punto tale da non credere più nell’unica cosa che è rimasta all’essere umano: amare ed essere amato. Ma non è tutto così nero…
Partiamo dalla manipolazione
Tutta la nostra esistenza è un continuo sottostare a messaggi che ci inducono a scegliere alcune cose piuttosto che altre. Quindi perché tralasciare anche la sfera sentimentale in questo calderone di condizionamenti?
Credo che la risposta sia più che ovvia.
Noi sappiamo reagire esattamente così come il sistema vuole che facciamo, anche in campo amoroso. Quando parlo al plurale intendo proprio tutta l’umanità. Nessuno è immune a certi condizionamenti estetici o economici nella scelta di un compagno e dire che non è vero è oltremodo ipocrita, perché sappiamo tutti che, nell’angolo più remoto della nostra mente, scegliamo di amare in base a dei requisiti ben precisi.
Nel caso degli addotti, gli alieni si comportano un po’ come i sensali di un tempo, quando combinavano (o impedivano) matrimoni, ma questo non deve scoraggiare, anzi!
A mio parere questi contenuti andrebbero invece rivisti e capiti da un’angolazione differente.
Il punto di vista da cui partire è proprio la fortuna di avere degli strumenti validi per capire fino a che punto le emozioni che proviamo per il prossimo sono il frutto di un’emozione indotta. Oggi, gli spunti di riflessione forniti da testimonianze come questa ci permettono di guardare con crudezza e sincerità lo stato dei fatti: certe volte amiamo a comando.
La domanda che sorge spontanea a quel punto è: ma allora l’amore esiste o no?
Come si può capire se si ama davvero? Quando si può scorgere il profilarsi di un condizionamento? (e per condizionamento non intendo solo quello alieno, ma di stampo sociale nella sua globalità)
Per rispondere a queste domande bisogna sicuramente costruire un buon lavoro di autoanalisi.
Un fattore da non trascurare è a mio avviso il “riconoscimento animico”. Cosa intendo con questa espressione?
Dagli studi di Corrado Malanga (e non solo) emerge questa componente: Anima. La sua natura è insieme assai complessa, ma anche semplicissima perché ciò che non si coglie di essa è che gioca un ruolo importante nella fase dell’ “innamoramento”. Il virgolettato è da me usato per sottolineare che questo tipo di emozione (amore improvviso per qualcuno) è il risultato di una mancata o parziale lettura di una fase che accade spesso tra le anime, cioè quella del riconoscersi come parte di una stessa cosa.
Nel caso alieno questo fattore viene usato per indurre l’anima a intrattenere una relazione con chi può far ricadere il soggetto nel problema, ma tutto questo accade anche tra due persone non addotte secondo me.
Quando un’anima si riconosce nell’altra, il corpo traduce in desiderio tale riconoscimento e la mente, fortemente influenzata dall’ego, interpreterà i dati forniti da questo incontro con modalità ancora più complesse. Tutto questo concorrerà alla realizzazione di schemi affettivi deteriori che conosciamo molto bene…
Nonostante questa descrizione rimango dell’idea che può esistere amore, perché in sostanza tutti questi fattori fanno parte di quella naturale evoluzione della natura umana che impara a trovare il giusto equilibrio emotivo per amare l’altro.
In definitiva penso che quando si instaura un meccanismo egoico si rischia di mancare un importante esperienza di crescita affettiva…
Amare significa comprendere l'altro oltre le piccole beghe quotidiane. Si può amare una persona in eterno perché la VEDI davvero, la comprendi anche quando ti fa dei torti, NON la possiedi perché sai che tu sei lei e lei è te. Amore è un’opportunità per apprendere, per questo è importante saper vivere bene questo sentimento per indirizzarlo verso una dimensione animica che gli dia un senso, altrimenti diventa solo gioco delle parti, desiderio di attenzione da parte di qualcuno (ego).
In definitiva, quando si impara la lezione, l'amore non è bisogno di attenzione, ma un semplice scambio alla pari di esperienze animiche.
Quando si impara ad amare, si impara a vivere senza condizionamenti.