Citazione:
incredulo ha scritto:
Per quello che riguarda il "credere" sono un po' allergico, nota il mio nick, ma ci sono altri che non hanno bisogno di vederlo l'"alieno", ci credono incondizionatamente.
Ti ripeto che gli UFO sono reali, ma che siano di origine "aliena" ho più di qualche dubbio.
Ma non voglio incrinare "certezze", volevo solo analizzare le conclusioni di Malanga e confrontarle con la Conoscenza Tradizionale, quella che si sta cercando di dissolvere con operazioni di depistaggio.
Ciao
Dal mio punto di vista non può parlare di verità oggettive, ma di interpretazioni collettive. Esiste una coscienza collettiva che permette a soggetti differenti per cultura, lingua, usanze, etc. di raccontare delle esperienze con modalità identiche tra loro. Il campione di Malanga ruota intorno alle duemila persone e, se aggiungiamo a questo tutti i fenomeni di premorte, ipnosi regressive fatte da altri ipnologi, possiamo sommare un numero considerevole di dati che qualcosa di coerente tra loro hanno. La loro oggettività sta nel riscontro sistematico di dati simili. Che poi questi ricordi siano indotti dagli stessi umani per sviare (cioè militari, servizi segreti, illuminati, etc.)...chissà! Il compito di Malanga è stato di registrare tali dati e di trovare uno strumento per far stare meglio questa gente.
Per quanto riguarda tutta la faccenda aliena bisogna considerarla come una lente d'ingrandimento che ci ha permesso, quindi, di guardare con maggiore attenzione a certi aspetti della psiche umana.
Gli addotti sono considerati al pari di malati mentali o poco meno dalla cultura imperante, ma in realtà sono persone normalissime, spesso inconsapevoli di quanto gli accade, che un giorno subiscono l'irrompere nel loro lato coscio di un frammento, una diapositiva strana e incomprensibile che li turba...da lì nasce un percorso di indagine che poi porta a ricordi sopiti.
Il problema è che viviamo nella grotta platonica, quindi è molto complesso stabilire cosa sia reale e cosa no, perchè già di nostro vaghiamo nel mondo delle ombre e difficilmente riconosceremmo la luce, se la vedessimo per la prima volta.
Le teorie di Malanga sono un punto di vista in mezzo a tanti, non è una religione, è un metodo di indagine che ha dato dei risultati. Che poi questi risultati siano opinabili è legittimo, ma resta il fatto che la "patologia" delle abduction è stata in qualche modo "curata" (sarebbe meglio dire autocurata dai soggetti stessi) dal metodo malanghiano.