Citazione:
invisibile ha scritto:
Si, quello che dicevo io.
Parentesi: questo, accedere alla consapevolezza del proprio sé, è stato studiato e praticato da migliaia di anni da miliardi (?) di persone, con molte tecniche, "vie", indagini etc. generando scuole filosofiche, religioni etc. e molte pratiche, in pare diverse e in parte simili, per ottenere ciò.
Questo solo per mettere Malanga nella giusta prospettiva rispetto a ricerche simili.
Torniamo a noi.
Citazione:Accertatevi di non essere disturbati, rilassatevi normalmente e chiudete gli occhi.
Immergetevi, nel buio della vostra stanza mentale. Una stanza in cui voi siete al centro e dove tutto è buio. La vostra stanza mentale. Sapete che in questa stanza ci saranno delle lampade che probabilmente non vedete perché di solito sono spente ma potrebbero anche essere già accese. Se non lo sono le accenderete una alla volta. Le vostre tre lampade sono: la mente, che accenderete per prima, lo spirito che accenderete per seconda e l’anima, che si accenderà per terza.
E qui iniziano i problemi.
Chi decide quale lampada è cosa? Filippo?
La stanza corrisponde archetipicamente al corpo, quindi il soggetto sta osservando se stesso, il contenitore di sè, il corpo appunto.
Nel momento in cui osserva è già "dentro" una visione archetipica. L'osservazione è condotta su un livello essenziale (archetipico). Quello che tu chiami Chi è spirito ovvero il fuoco. La mente è l'acqua e Anima è Aria.
Nessuno decide chi è cosa, perché ciò che viene visto è l'elemento base di cui siamo fatti: terra (corpo), aria, acqua, fuoco. In questo contesto gli elementi vengono uniti in uno solo e la stanza-contenitore diventa un tutt'uno con essi.