Esco un attimo dalla catena di botta e risposta perché vorrei che alcune cose fossero chiare.
Sono più o meno le stesse cose scritte in apertura. Ma vedo, dopo un centinaio di post, che ancora sono inascoltate.
La prima considerazione, necessariamente, è che non è mia intenzione in alcun modo quella di ridicolizzare l'intenzione di essere vegetariani.
La scelta e i motivi della scelta non sono E NON POSSONO ESSERE messi in discussione
Ho notato che si sta facendo strada una sorta di "spiritualismo" nei discorsi, che hanno assunto un tono misticheggiante che per me è piuttosto irritante (dico "irritante" nel senso pieno del termine: quando le cose scivolano nel mistico per me è come infilare le mani nell'ortica).
Rispetto a questo tema voglio essere molto chiaro: non è mia intenzione ridicolizzare neppure quell'aspetto, in nessun modo.
Ci mancherebbe altro.
Così come non sarebbe giusto fare dell'ironia sulle molte considerazioni "filosofiche" che ho letto, neppure quando appare evidente che a svilupparle un po' non è che poi spingano così tanto nella direzione "voluta". Anzi, a volte parrebbero andare da tutta un'altra parte.
Per quanto mi riguarda ho un sincero rispetto sia per la scelta vegetariana che per le ragioni che la spingono.
Qualunque esse siano.
La cosa che resta oltre ogni dubbio è che per quanto tali motivazioni magari possano apparire logicamente inconsistenti e poggiate su basi fragili, e talvolta anche seguite poi in modo piuttosto "strano", di sicuro sono motivazioni "buone".
Se una persona fa la scelta di diventare vegetariano diventa parecchio difficile immaginare che lo faccia per malvagità d'animo.
Già questo semplice elemento pone l'essere vegetariano "in modo intellettualmente confuso" molto AL DI SOPRA di chi segue idee logicissime e formidabili ma che inneggiano o conducono a pratiche più "cattive".
Insomma: mica la logica deve essere per forza tutto.
Detto questo, e sempre sottolineando il fatto che le mie intenzioni non mirano a essere sgradevoli con nessuno, ho notato una certa convergenza nelle argomentazioni a sostegno della tesi.
Più o meno tutte quante riportano questi due aspetti:
1) l'assioma "tutte le Vite sono uguali" (detto male) è DECISAMENTE un assioma. In quanto tale è talmente tanto inconfutabile che ogni volta che se ne chiede "ragione" l'unica risposta che si ottiene è la ripetizione dell'assioma stesso.
2) Nessuno fra i "vegetariani" che sono intervenuti percepisce IN ALCUN MODO la necessità di un approfondimento intellettuale sul tema. Al punto che le insistenze su questo vengono scambiate per una critica, magari a volte "sorniona".
Le domande dirette tipo "ma dato questo insieme di elementi, tu come ti poni?" vengono evitate come le coperte piene di pidocchi.
Tutto quanto sembra basarsi sugli "stati d'animo", su gratificazioni emotive che nascono personalmente dal soddisfare alcuni criteri decisamente arbitrari, e arbitrariamente scelti.
Non che sia niente di male in tutto questo, dicevo. La logica è utile ma non certo indispensabile.
Eppure io continuo a ritenere che un problema esista.
Fino a quando l'essere vegetariani è un moto dell'animo chiaramente il problema non si pone. E' evidente che la frase "non mangio carne perché così sono più sereno con me stesso" non ha bisogno di alcun tipo di intellettualizzazione ulteriore.
Volendo questa frase può essere accompagnata da robe tipo "da quando lo faccio sto molto meglio, sul serio. Se vuoi un consiglio potresti provare anche tu, ma se non lo fai, niente di che".
Siamo sempre nell'ambito di un PROPRIO comportamento che serve a migliorare le PROPRIE sensazioni.
I problemi invece si pongono quando l'essere vegetariani viene "spacciato" per essere una filosofia morale. Quando si esce dai propri stati d'animo per iniziare a confrontarsi col mondo.
In quel caso lo scontro appare inevitabile.
Soprattutto quando si cerca di "
esportare la filosofia".
Frasi come "sei un
assassino perché Tu-Mangi-Carne-Animale", tanto per citare una frase piuttosto grottesca che ricorre spesso, a tutti gli effetti sono un tentativo di "esportare la filosofia".
Frasi come "la mia amica è
incoerente perché ama i cani ma mangia la carne di tacchino" nei fatti praticano lo stesso tentativo di "esportazione" di filosofia.
Idem per considerazioni tipo "l'Uomo che non pratica la
scelta etica di rispettare anche la Vita animale non è un uomo: è un pezzo di merda"
Il problema è che qui non c'è proprio nessuna filosofia.
Ci sono solo stati d'animo.
Per trasformarli in "filosofia" occorrerebbe proprio quell'approfondimento intellettuale che invece viene evitato al massimo.
La cosa che si ottiene è che non si sta più cercando di "esportare la filosofia", che già di per sé può essere un'operazione un po' discutibile.
Al contrario ,quando si fanno affermazioni simili a quelle che riportavo prima, si sta cercando di praticare l'"esportazione degli
stati d'animo".
E questo non è che sia discutibile: è proprio
ridicolo.
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Siccome questa cosa la sto ripetendo fin dall'inizio ma in cambio ho ottenuto solo sguardi perplessi, invece di continuare a dirla provo a spiegarmi con un esempio.
Invito i signori vegetariani a confutare le affermazioni successive, che sono ottenute citando, riportando, sviluppando e parafrasando alcuni elementi "topici" e "filosofici" che fino a questo momento sono stati condivisi sia da alcuni amici in questo thread (quindi senza che voglia esagerare troppo, eh.
) che da gente sparsa qua e là.
Magari forse dopo il problema apparirà più chiaro.
Mi limito a cambiare UNA SOLA PAROLA dell'assioma.
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MANIFESTO DEL MOVIMENTO VEGETALISTA- Premessa:
Una cosa deve essere chiara.
L'uomo non ha nessuna Verità in tasca (e non lo dico in tono da aforisma Zen della minchia).
Ha la capacità di effettuare scelte etiche e morali nella più totale ignoranza. Sia quelle reputate cosa malevola, sia quelle reputate cosa benevola.
Di conseguenza non abbiamo certezze sul fatto che i NOSTRI principi etici e morali siano giusti. Noi siamo profondamente ignoranti in questo.
Io affermo che i principi che finora abbiamo seguito sono SBAGLIATI.
Dobbiamo correggere il nostro sistema di percepire il Bene: il principio che deve guidarci è che il Bene è tutto quello che diffonde Amore.
L'Amore sarà la Nostra Guida: quanto più Amore viene diffuso, quanto più la Nostra Azione sarà orientata al Bene.
Ma come facciamo a mettere in pratica questo principio?
L'unico responso razionale è quanto la natura ha dato di sapere percepire in tempo reale.
E la cosa che noi vediamo ogni giorno, che è sotto gli occhi di tutti, è che sia l'Uomo che una parte della Natura hanno atteggiamenti orribilmente crudeli nei confronti di una dlle cose più importanti del nostro Pianeta: LE PIANTE.
Non sono forse le Piante che ci danno l'ossigeno per vivere? Non sono forse le Piante che tengono ferme le montagne e evitano le frane? Non sono forse le Piante gli esseri viventi piu' longevi di tutto il Pianeta?
Non sono forse le Piante l'UNICO tipo di Vita che riesce a prosperare anche se tutte le altre scomparissero?
Quando è nato il Mondo la prima cosa ad apparire sono state le Piante. Quando il Mondo finirà l'ultimo essere vivente del pianeta sarà un lichene, o un'alga.
Mentre se scomparissero le Piante, gli Uomini e gli Animali soccomberebbero in brevissimo tempo.
Una volta si riteneva che le piante non fossero esseri senzienti.
Ma questo accadeva solo perché Noi non eravamo in grado di udirLe. Poi è intervenuta la Scienza e, fornendoci strumenti adeguati, ci ha permesso di constatare quello che era sotto gli occhi di tutti: anche le Piante, pur non possedendo il dono della Parola, sono ampiamente in grado di manifestare il loro dissenso.
Hanno forse chiesto loro di essere segate, mangiate, calpestate, coltivate in cattività, sfruttate da Uomini e animali, torturate con innesti e potature?
Vogliamo parlare delle terribili sofferenze patite dalle Piante nelle
coltivazioni industriali?
Delle spighe di grano che assistono inorridite alla MIETITURA delle loro simili, mentre loro sono lì e non possono né fuggire né difendersi?
Chi continuerà a permettere queste cose non è un Uomo.
Non sta praticando l'Amore.
E' solo un pezzo di merda.
- Principio ispiratore:
* La Vita delle Piante e' SACRA.
TUTTE le vite lo sono, visto che NON SIAMO STATI NOI a concederla. Ma quella delle Piante lo è di più.
Quando si compie un sacrilegio, ci si predispone con l'animo giusto, quando ci si ciba di Piante, raccogliendole
quando sono già morte, si compie un gesto SACRO, quella sacralita' che abbiamo svenduto sull'altare del mercantilismo.
Di questa cosa dobbiamo renderci conto tutti, e adoperarci di conseguenza
- La Pratica Vegetalista:
* l'Uomo dovrà astenersi del tutto dal maltrattare, calpestare, sradicare, potare, mietere, segare, bruciare e abbattere qualunque pianta viva. La Vita delle Piante è Sacra, e alle piante non deve essere arrecato alcun danno o dolore.
Innaffiare le petunie sul terrazzo e poi bruciare la legna nel caminetto è solo un atto di grandissima INCOERENZA.
Ho fatto vedere
questa foto a un'amica e lei non ci ha trovato niente di strano!
VERGOGNA!
* L'Uomo dovrà evitare in ogni modo di sfruttare le Piante. Quindi dovrà astenersi DEL TUTTO dal nutrirsi sia della Carne delle Piante che dei suoi Frutti, necessari alla riproduzione, che dei suoi Derivati (pane, pasta, marmellate, ecc).
Chi lo fa è una ASSASSINO, perché con la sua complicità permette che lo sfruttamento delle Piante e le Loro conseguenti sofferenze vengano portate avanti nelle coltivazioni industriali.
* L'Uomo di conseguenza si nutrirà ESCLUSIVAMENTE di
animali erbivori.
In questo modo si ottiene DAVVERO una maggior Diffusione dell'Amore.
Mentre le pratiche vegetariane si limitano a non mangiare gli animali, ma poi sia l'Uomo che gli animali mangiano entrambi le Piante, sottraendo Loro la Vita, se l'Uomo si nutre di erbivori non solo non mangia le Piante, ma impedisce anche agli erbivori di farlo.
Il bilancio è positivo.
* Pur non essendo questo elemento strettamente necessario a una pratica rigorosa del Vegetalismo, è comunque opportuno ricordare che le pratiche di morte "pietosa" nei confronti degli erbivori non sono indispensabili. Quelle bestie si nutrono delle Piante mangiandole a morsi
mentre sono ancora Vive!-----------------------------------------------------
Mi fermo qui.
Come replichereste VOI se arrivasse qualcuno a perorare questa stupidissima tesi?
Eppure la base di partenza
è esattamente la stessa delle tesi vegetariane fin qui riportate.
Ha esattamente la stessa "dignità" intellettuale: si è modificato appena un po' l'assioma di riferimento.
Anzi, a volercela dir tutta è sviluppata persino un po' meglio dei ragionamenti che ho letto fino a questo punto.
Forse ora le cose che intendevo, in particolare quelle relative all'"esportazione" e alla necessità di chiarire in modo un po' più logico alcuni passaggi, appariranno più chiare.
Se arriveranno le "confutazioni" di parte vegetariana (o anche da altre parti, chiaro) m'impegno fin d'ora a portare avanti l'esperimento cercando di rispondere rubacchiando frasi qua e là in questo thread.