Fra l'altro, è illuminante il trattamento che riservano al DCA (dicloroacetato).
In quel caso, non possono usare il solito pattern "è un fuffaro", "sfrutta le tragedie della gente per fare soldi" ecc. perché Michelakis è dentro il sistema e ha dietro l'Università dell'Alberta. Quindi, lo ignorano o cercano di sminuirne elegantemente le potenzialità, potenzialità che invece il DCA ha già dimostrato e che sono state confermate da numerosi studi scientifici (che io citai a suo tempo in risposta a OneVan, senza peraltro aver ancora avuto il privilegio di una sua risposta).

Sia chiaro, io non ho mai affermato che il bicarbonato o il DCA curano il cancro. Semplicemente seguo con attenzione gli sviluppi di entrambe le sperimentazioni (e di altre che stanno nascendo e sembrano promettenti). Trovo però singolare che ogni volta che appare qualcosa che, almeno sulla carta, potrebbe rivoluzionare l'oncologia e mettere finalmente in soffitta la chemio, subito partono gli strali e subito si cerca di ridimensionare la portata della scoperta. Leggevo tempo fa un'intervista a Michelakis in cui si lamentava appunto della mancanza di finanziamenti che, di fatto, sta bloccando la sua sperimentazione. Quando non si può attaccare direttamente ad personam, come nel caso di Simoncini, si cerca insomma di fare il vuoto intorno perché nessuno vada a finanziare e la cosa muoia lì.

Comunque, è ovvio che la strada da percorrere è una sola: bisogna lavorare bene i pochi medici dentro il sistema pronti ad ascoltarci e a investire energie e risorse verso sperimentazioni diverse dalla chemio. Da cosa nasce cosa e con il tempo, forse, qualcosa piano piano cambierà anche nei vari SSN. È triste, ma il sistema non si abbatte a cornate. Per contrastare l'esercito di bollini blu, occorre iniziare a collezionarne qualcuno anche dalla nostra parte, come del resto abbiamo fatto per l'11 settembre.
Non credo la metafora sia difficile da capire.